IL BLOG DI SIMEU

 

Il ruolo dell’infermiere di Triage in Pronto Soccorso

marzo 22nd, 2016 | NO COMMENTS

Precisazioni e richiesta di rettifica a firma della Presidente nazionale Simeu in merito alla puntata di Tagadà di La7 di venerdì 18 marzo 2016

“Il Triage infermieristico è una delle più importanti conquiste della sanità internazionale” specifica Maria Pia Ruggieri, Presidente nazionale Simeu in una nota diffusa alla stampa a commento della puntata della trasmissione Tagadà, andata in onda su La7 venerdì 18 marzo. “Consiste nella valutazione della condizione clinica dei pazienti e del loro rischio evolutivo attraverso l’attribuzione di una scala di codici colore che indica la priorità di trattamento, non la gravità del singolo caso, cioè un ordine di pazienti in base alle loro necessità di salute e alle risorse disponibili. Dal 1996 il triage è previsto dalla legge italiana, in particolare tramite l’attuazione del decreto n.76/1992 che afferma che in ogni Dipartimento di emergenza e accettazione deve essere prevista la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti. “Tale funzione – recita il decreto – è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio”. Competenza infermieristica che è stata negli anni confermata da una serie di adeguamenti legislativi nazionali e regionali.

Il professionista del triage dell’emergenza sanitaria per la legge italiana è quindi l’infermiere: attraverso una formazione specifica, basata sulla metodologia del problem solving, e attraverso l’esperienza quotidiana in area critica, l’infermiere apprende il corretto processo metodologico decisionale per il triage telefonico nelle centrali operative del 118 e per il triage ospedaliero. Dopo il triage, il medico e l’infermiere continuano la presa in carico come équipe per gli accertamenti e le cure del caso.

I Pronto Soccorso italiani accolgono in media ogni anno oltre 20 milioni di persone, circa un terzo di tutta la popolazione italiana. E il sovraffollamento delle strutture di emergenza è un fenomeno ormai endemico che si può affrontare unicamente con soluzioni di tipo organizzativo. L’indiscussa professionalità dell’infermiere di Pronto Soccorso, a cui la normativa nazionale affida il triage, è uno dei cardini del sistema d’emergenza sanitaria.

Il Sistema sanitario nazionale riconosce perciò all’infermiere la capacità decisionale di collocare il paziente giusto, nel tempo giusto, nel posto giusto, secondo il livello giusto di assistenza di cui necessita. E organizzando l’intervento successivo alla valutazione del caso, con una corretta gestione e ottimizzazione delle risorse. In Italia, come nel resto del mondo, il triage è volto a standardizzare le procedure di valutazione e regolamentare in modo affidabile gli accessi dei pazienti che sopraggiungono nei Pronto Soccorso sempre più affollati. La standardizzazione aumenta la sicurezza dei pazienti e facilita l’equità d’accesso alle strutture di emergenza garantendo la qualità delle cure alla popolazione.

Durante la puntata di Tagadà, andata in onda su La7 venerdì 18 marzo 2016, tutto questo è stato negato, a fronte di opinioni personali prive di fondamento e fonte di errata informazione rivolta al pubblico televisivo della trasmissione.

Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza rappresenta circa 3.000 medici e infermieri dell’emergenza sanitaria nazionale ed è impegnata nella formazione per l’acquisizione delle competenze dei professionisti del settore, medici e infermieri.

Inoltre ha contribuito a elaborare, insieme ad altre società scientifiche le linee di indirizzo oggi all’esame del Tavolo ministeriale sul triage.

La Società scientifica chiede una rettifica delle informazioni diffuse in occasione della trasmissione di venerdì 18 marzo, affinché un’errata comunicazione ai cittadini non metta in discussione la fiducia della popolazione nei confronti del Sistema sanitario nazionale, soprattutto in un momento di estrema necessità come è quello dell’accesso alle cure in urgenza”.

 

Lo scompenso cardiaco acuto in Pronto Soccorso: uno studio multicentrico Simeu

marzo 14th, 2016 | NO COMMENTS

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog Simeu

Su Twitter: @P_Balzaretti

Lo scompenso cardiaco acuto rappresenta una causa frequente di accesso al Pronto Soccorso e in prospettiva, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione, si può ipotizzare che il Suo impatto sia destinato a crescere nel prossimo futuro.

Lo studio multicentrico Safe (Screening for Acute Heart Failure in the Emergency Department), promosso dal Centro Studi Simeu e pubblicato recentemente su Internal and Emergency Medicine (1), si propone proprio di chiarire le caratteristiche cliniche e l’outcome dei pazienti affetti da scompenso cardiaco acuto nei Dea italiani. La popolazione è costituita da 1234 pazienti, presentatisi per scompenso cardiaco tra gennaio 2011 e dicembre 2012 nei Dipartimenti di Emergenza degli Ospedali di Forlì, Reggio Emilia e Padova (S. Antonio).

I risultati definiscono un quadro chiaro: i pazienti con scompenso cardiaco sono anziani, con un’età mediana pari a 84 anni, nel 56% dei casi donne. Circa il 70% dei pazienti ha tre o più comorbidità. La prognosi è seria: ad un anno di follow up, il 50% dei pazienti è deceduto mentre il 31% è andato incontro a recidive. Questi dati confermano altri lavori presenti in letteratura, fornendo un follow up a più lungo termine (2).

Due spunti di riflessione emergono dallo studio. In primo luogo, risulta evidente ancora una volta la distanza tra i pazienti con scompenso cardiaco che incontriamo nella nostra pratica quotidiana e quelli arruolati nei trial clinici (i quali sono più spesso uomini e mediamente più giovani (3)), con i relativi limiti di applicabilità dei loro risultati. Un’altra priorità evidenziata riguarda la necessità di studiare strategie per prevenire le recidive di scompenso cardiaco con relativo ritorno in Pronto Soccorso, sia in nell’ottica di miglioramento della qualità di vita dei pazienti che di utilizzo ottimale delle scarse risorse a disposizione.

Questo studio costituisce un’altra importante tappa nella creazione di una rete di ricerca nella Nostra Società, la quale è in grado di aprire una finestra su una popolazione, quella dei pazienti che afferiscono Pronto Soccorso italiani, ancora non adeguatamente rappresentata nella letteratura medica internazionale. Il Centro Studi Simeu ha altri progetti in corso; una panoramica sulle sue attività è disponibile a questo link. Potete contattare direttamente la Società per ulteriori informazioni: info@simeu.it

Bibliografia

  1. Fabbri A, Marchesini G, Carbone G, Cosentini R, Ferrari A, Chiesa M, Bertini A, Rea F. Acute heart failure in the emergency department: a follow-up study. Intern Emerg Med. 2016;11:115. Link

  2. Collins SP, Pang PS, Lindsell CJ, Kyriacou DN, Storrow AB, Hollander JE, Kirk JD, Miller CD, Nowak R, Peacock WF, Tavares M, Mebazaa A, Gheorghiade M. International variations in the clinical, diagnostic, and treatment characteristics of emergency department patients with acute heart failure syndromes. Eur J Heart Fail 2010; 12: 1253. Link

  1. Dhruva SS, Redberg RF. Variations between clinical trial participants and Medicare beneficiaries in evidence used for Medicare national coverage decisions. Arch Intern Med 2008;168:136. Link

Le nuove Linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare presentate agli International training center italiani di Aha

marzo 3rd, 2016 | NO COMMENTS

Simeu e Anmco unici speaker italiani della giornata

@SilviaAlparone

 

Pubblicate lo scorso ottobre e diffuse in tutto il mondo, le Linee guida di American heart association per la rianimazione cardiopolmonare sono il testo di riferimento per tutti gli  International Training Center Aha che promuovono la cultura dell’intervento immediato in caso di emergenza cardiovascolare e organizzano i corsi di formazione American heart. Della recente edizione delle linee guida, che consiste in un aggiornamento focalizzato sui temi per i quali sono disponibili nuove e significative evidenze scientifiche, Patrizia Vitolo in qualità di responsabile dell’Itc Aha-Simeu, insieme a Lorenza Pratali, responsabile dell’Itc Anmco, Associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri, hanno curato la revisione degli highlights in italiano. Simeu, Anmco, Simeup e Giec sono state incaricate da Aha della revisione di tutto il materiale didattico della nostra versione nazionale.

Lo staff di AHA con Patrizia Vitolo, Responsabile dell’ITC AHA-SIMEU, ed alcuni tra i formatori AHA-SIMEU presenti al convegno

Giovedì 25 febbraio si è tenuta a Roma una giornata di presentazione della nuova edizione. In questa occasione, organizzata e gestita direttamente da Aha, sono state chiamate a partecipare, come unici speaker italiani della giornata, Patrizia Vitolo responsabile dell’Itc Simeu e Lorenza Pratali sua omologa in Anmco, le due associazioni che American Heart ha riconosciuto come le più rilevanti della scena italiana  per numero di esperti messi a disposizione per la formazione e per i molti anni di collaborazione.

L’incontro, condotto dai vertici organizzativi e amministrativi dell’associazione americana, ha visto inoltre la partecipazione di Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu, che ha ribadito l’impegno della Società di medicina di emergenza-urgenza nella formazione sulla rianimazione cardiopolmonare. Erano presenti tutti gli International training center italiani.

Una versione aggiornata delle linee guida è disponibile all’indirizzo

https://eccguidelines.heart.org/index.php/circulation/cpr-ecc-guidelines-2/

Trattamento farmacologico da parte degli infermieri nell’emergenza territoriale

febbraio 29th, 2016 | NO COMMENTS

La Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Urgenza (Simeu), Italian Resuscitation Council (Irc), l’Associazione nazionale infermieri di area critica (Aniarti) e l’Accademia medica e infermieristica di emergenza e terapia intensiva pediatrica (Amietip), esprimono forte preoccupazione per la posizione dell’Ordine dei Medici di Bologna, che ha preannunciato sanzioni disciplinari molto severe nei confronti di alcuni medici coinvolti a vario titolo del coordinamento dell’emergenza territoriale, “colpevoli” di aver predisposto protocolli e istruzioni operative per l’attività degli infermieri.

La Simeu e l’Irc avevano già elaborato e diffuso lo scorso novembre un Policy-statement-comune-sul-”Trattamento-farmacologico-da-parte-dellinfermiere-nellemergenza-territoriale” nell’ottica della massima efficacia del servizio al paziente e nel rispetto delle normative vigenti e dell’identità professionale delle figure operanti nell’emergenza sanitaria.

Il documento era in linea con le recentissime linee guida internazionali sulla gestione dell’arresto cardiaco e dell’infarto del miocardio, pubblicate nel mese di ottobre 2015, che raccomandano sempre più un’alleanza tra i sistemi di emergenza territoriale la popolazione generale e una forte integrazione di competenze tra operatori sanitari centrata sul paziente e sulla qualità dell’intervento. È dimostrato ormai da anni che per aumentare la sopravvivenza dei pazienti affetti da un gruppo ben definito di patologie acute e gravissime è necessario il trattamento precoce sul territorio da parte di personale specificatamente formato e che opera, sotto il coordinamento delle centrali operative, sulla base di algoritmi basati sull’evidenza e condivisi internazionalmente. In Italia esistono numerose e collaudate esperienze che riguardano la gestione precoce sul territorio delle patologie tempo-dipendenti anche da parte di personale infermieristico addestrato e competente. Grazie all’integrazione tecnologica delle centrali operative 118, alle procedure standardizzate e al trattamento farmacologico precoce sul territorio da parte del personale infermieristico autorizzato è stato possibile salvare molte vite. Come associazioni di professionisti ci stanno a cuore principalmente la salute e la sicurezza dei cittadini; per questo supportiamo l’approccio multidisciplinare alle emergenze attraverso procedure standardizzate basate sull’evidenza e percorsi di formazione certificata condivisi con la comunità scientifica internazionale. Amietip, Aniarti, Irc e Simeu, esprimono inoltre piena solidarietà ai colleghi coinvolti nei procedimenti per aver elaborato protocolli sanitari nell’interesse dei pazienti e della funzionalità del Ssn.

Il Presidente Nazionale SIMEU, Dr.ssa Maria Pia Ruggieri

Il Presidente IRC, Dr Federico Semeraro

Il Presidente ANIARTI, Dr Fabrizio Moggia

Il Presidente AMIETIP, Dr Luca Tortorolo

Il ragionamento clinico: incertezza, decisione, trappole cognitive

febbraio 20th, 2016 | NO COMMENTS

@SilviaAlparone


Seconda edizione del corso, Firenze, 14-15 marzo 2016

Seconda puntata per il corso sull’errore cognitivo in medicina d’urgenza: prosegue il percorso iniziato insieme oltre un anno fa dalla Società italiana di medicina di emergenza-urgenza insieme all’Agenzia regionale di sanità della Regione Toscana per indagare le dinamiche dell’errore in medicina, attenuare lo stress nella prestazione sanitaria e migliorare le cure al paziente.

Dopo la prima edizione dedicata ai medici, che si è tenuta lo scorso 30 settembre a Firenze e che aveva registrato un forte interesse da professionisti di tutta Italia, ben al di sopra dei posti disponibili, si è deciso di replicare, allargando questa volta anche alla professione infermieristica. La decisione di organizzare una seconda edizione del corso è stata conseguenza anche dell’ottima valutazione espressa dai partecipanti tramite il questionario di gradimento finale.

Promuovere la cultura della sicurezza delle cure attraverso la formazione per la prevenzione, la rilevazione e la gestione degli errori nei sistemi e nelle procedure tecnico professionali: è questo lo scopo del corso, che tratta del ragionamento clinico dal punto di vista dei processi cognitivi che ne determinano l’efficacia, i limiti e le opportunità di miglioramento.

“Lo studio scientifico della cognizione umana – sottolineano gli ideatori – ha infatti prodotto negli ultimi anni illuminanti elementi di conoscenza e utili strumenti di intervento che in gran parte attendono ancora un’adeguata integrazione nella formazione e nell’attività dei medici. Le valutazioni e le decisioni dei clinici sono spesso elaborate in condizioni di incertezza e di rischio. In tali condizioni, i vincoli per giudicare, scegliere e agire razionalmente – cioè in modo da massimizzare accuratezza ed efficacia – sono fissati da alcuni ben noti principi formali del ragionamento (per es. la teoria della probabilità). Per contro, lo studio descrittivo dei processi che effettivamente presiedono alle decisioni mostra, che tanto gli esperti quanto le persone comuni spesso semplificano problemi complessi, affidandosi a ‘scorciatoie cognitive, dette euristiche. Le euristiche appartengono a modalità di pensiero veloci, intuitive ed economiche che risultano imprescindibili per la mente umana, specie quando le risorse di tempo e di attenzione sono limitate. Il pensiero veloce è quindi uno strumento potente, ma anche imperfetto: le euristiche producono talvolta errori sistematici, prevedibili e ben documentati, con conseguenze rilevanti in compiti fondamentali quali l’elaborazione di una diagnosi, la ricerca delle informazioni cliniche rilevanti e la scelta fra diverse opzioni di intervento”.

Lo studio dei processi di ragionamento e decisione in medicina – argomento centrale del corso – offre così indicazioni essenziali per interpretare il tema dell’errore medico in un’ottica inedita e più costruttiva. Allo stesso tempo, è in grado di aiutare i clinici a far fronte all’incertezza con una maggiore consapevolezza dei trabocchetti più insidiosi del pensiero intuitivo, imparando così a decidere meglio.

Il corso è stato ideato e organizzato da Alessandro Rosselli, già direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza dell’Azienda Sanitaria di Firenze e oggi collaboratore scientifico presso l’Agenzia regionale di Sanità e il dipartimento di Diritto alla Salute della regione Toscana sui problemi organizzativi, epidemiologici e gestionali del Pronto Soccorso e da Franco Aprà, direttore della Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Giovanni Bosco di Torino, presidente regionale Simeu Piemonte.

Sede del corso: Formas, Villa La Quiete alle Montalve, via Pietro Dazzi n. 1, cap. 50141 Firenze.

Il corso è accreditato con 11 crediti ECM. L’iscrizione al corso è a pagamento. Tutte le informazioni per procedere all’iscrizione sul sito di Formas.

Concorsi pubblici e accesso degli specialisti dell’emergenza nei Dea e nei Pronto soccorso

febbraio 15th, 2016 | NO COMMENTS

@SilviaAlparone


La Simeu e la Fimeuc continuano a segnalare le problematiche relative all’accesso dei medici di emergenza-urgenza ai concorsi per le strutture di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza, sia per i ruoli iniziali che per quelli apicali. Gli interessati sono i giovani specialisti che dall’estate del 2014 hanno iniziato a uscire dalle Scuole di Specializzazione, aperte in Italia nel 2009, ma anche coloro che, con una lunga attività nelle strutture di emergenza, hanno maturato esperienze professionali e acquisito competenze cliniche e gestionali, in anni in cui la Scuola di specializzazione ancora non esisteva.

Nell’estate 2014, i primi specialisti dell’emergenza rischiarono di non poter partecipare ai concorsi per entrare nei Dipartimenti di Emergenza perché l’elenco delle specialità equipollenti non era ancora stato adeguato e la Medicina di emergenza-urgenza non rientrava nel novero. In quel caso il Ministero intervenne dopo segnalazione formale del Presidente nazionale Simeu e del Presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza: il “baco” burocratico fu sanato, senza danno per i nuovi specialisti.

La situazione è più preoccupante per l’accesso alle posizioni apicali: è recente l’intervento di Fimeuc, Federazione italiana di medicina di emergenza-urgenza, che ha inviato una lettera al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per l’avviso pubblico del 9 novembre 2015 relativo al conferimento dell’incarico quinquennale di direttore della struttura complessa di Pronto Soccorso, presso il Presidio “Spedali Civili” di Brescia; l’avviso è stato bandito per la disciplina Anestesia e Rianimazione, Area della Medicina Diagnostica e dei Servizi. “Ciò appare in difformità – sottolinea Adelina Ricciardelli, presidente di Fimeuccon le normative vigenti che inquadrano le strutture complesse di Pronto soccorso nell’Area medica e delle specialità mediche, disciplina Medicina e Chirurgia di accettazione e d’urgenza. Area e disciplina condizionano sia i requisiti specifici per partecipare alla selezione, sia quelli per la composizione della commissione esaminatrice. Cosa che potrebbe portare a eventuali ricorsi e contenziosi”. E il caso di Brescia non è l’unico: Fimeuc è intervenuta alcuni mesi fa per una situazione simile, in quell’occasione a Matera; concorsi con bandi irregolari sono stati attivati anche in Liguria.

A parte i casi di violazione delle norme vigenti (come nel caso del concorso citato di Brescia), i criteri di accesso ai concorsi apicali, sia per quanto riguarda le equipollenze che per quanto riguarda le discipline per la maturazione dell’anzianità di servizio, sono ambigui e discutibili; tali criteri sono peraltro un elemento decisivo per il riconoscimento dell’identità professionale del medico dell’emergenza e per garantire la qualità dei servizi di emergenza. In una lettera al Ministero della Salute, che risale allo scorso giugno 2015, la Simeu sottolineava come la normativa per la selezione dei Direttori di Medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza consentisse l’accesso anche a professionisti senza esperienza alcuna in pronto soccorso e penalizzasse professionisti con oltre dieci anni di servizio in Pronto soccorso, ma non in possesso di specializzazione; le norme sul reclutamento dei direttori rischiano di vanificare i progressi registrati in termini di articolazione organizzativa del sistema di emergenza ospedaliera, registrati con l’entrata in vigore del Regolamento sugli standard ospedalieri (DM 70 del 2 aprile 2015). “Come già in quella occasione – afferma Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeue alla luce delle situazioni evidenziate da Fimeuc che si sono venute a creare in questi ultimi mesi, la Società scientifica della medicina di emergenza-urgenza chiede al Ministro Beatrice Lorenzin che siano bloccati i concorsi attivati in violazione delle normative vigenti (relativamente alle aree disciplinari) e che si ponga rimedio alle storture sui criteri di accesso alle posizioni apicali, considerando condizione necessaria un’anzianità di almeno sette anni di servizio in Ps/Dea e condizione sufficiente un’anzianità di servizio di almeno dieci anni nelle strutture d’emergenza, indipendentemente dalla disciplina in cui è stata maturata l’anzianità”.

Perché iscriversi a Simeu

gennaio 29th, 2016 | NO COMMENTS

di redazione Blog Simeu

Ecco di nuovo un post che sta diventando, di anno in anno, una sorta di appuntamento fisso sul nostro blog e che ci consente, tra l’altro, di fare il punto su quanto fatto e degli obiettivi della società per il prossimo futuro. Ecco dunque la lista di motivi in aprticolare per quest’anno:

  • Essere parte della più grande realtà scientifica della Medicina d’Urgenza in Italia: Simeu conta circa 3000 soci ed è presente con sezioni regionali su tutto il territorio nazionale.
  • Partecipare, con una quota di iscrizione agevolata, al prossimo congresso nazionale della Società, che quest’anno sarà accolto dal proverbiale calore di Napoli tra il 17 e il 20 novembre 2016.
  • Sostenere le battaglie di SIMEU quali il potenziamento delle Scuole di Specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, la lotta contro la violenza di genere, il ruolo dell’infermiere nell’Emergenza-Urgenza e, dal punto di vista clinico, la corretta analgesia per il paziente acuto.
  • Una menzione a parte merita l’impegno per la gestione del problema del sovraffollamento dei Pronto Soccorso, sia sul versante della raccolta dati, con la creazione della rete PS-NET (i cui risultati sono stati riportati da molti media nazionali), sia per lo studio e la definizione di proposte correttive.
  • Usufruire di tariffe agevolate per il programma di formazione Simeu, che dallo scorso anno prevede anche un canale Fad che verrà progressivamente potenziato.
  • Sostenere e prendere parte alla ricerca in Medicina d’urgenza attraverso il Centro Studi SIMEU, che ha come finalità quella di promuovere e coordinare progetti di ricerca nella nostra disciplina. L’impegno in questo ambito inizia a dare i propri frutti, come dimostrato dalla recente pubblicazione dei risultati dello studio multicentrico sul paziente con scompenso cardiaco acuto in Pronto soccorso.
  • Contribuire al lavoro di Simeu nella collaborazione per la stesura di alcune importanti linee guida multisocietarie, (tra cui per esempio quelle riguardanti la gestione del paziente con frattura del bacino instabile e della fase post-arresto cardiaco).
  • Creare una nuova alleanza tra professionisti dell’emergenza-urgenza e popolazione, contribuendo a far crescere la Settimana del Pronto Soccorso, la cui terza edizione si terrà dal 21 al 29 maggio 2016. Anche quest’anno verranno proposte iniziative per aprire il mondo dell’Emergenza-Urgenza ai cittadini, favorendo una comunicazione che vada oltre alla cronaca e alle denunce di malasanità ma possa aumentare la fiducia nel servizio pubblico.
  • Partecipare alla vita societaria, acquisendo il diritto di prendere parte alle votazioni degli organi elettivi, sia regionali che nazionali. Avrete così la possibilità di esprimere la vostra opinione circa le scelte future di Simeu, creando una Società più vicina alle vostre esigenze.
  • Superare gli steccati: Simeu è aperta a medici e infermieri che operano sia in ospedale che in territorio, perché è importante che la visione della Medicina d’Urgenza sia condivisa da tutti coloro che vi sono coinvolti, ovunque essi operino.
  • Prendere parte a occasioni di formazione riservate solo ai soci, quali la Summer School per i giovani medici e quella per gli infermieri, dove la possibilità seguire lezioni teorico-pratiche tenute dai massimi esperti italiani viene fornita in splendidi resort dove rilassarsi e socializzare con colleghi da tutta Italia.
  • Per crescere, soprattutto se si è giovani medici: Simeu, che da sempre si è battuta per l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza e Urgenza, offre una quota di iscrizione ridotta per i medici non strutturati e gli specializzandi, una sezione dedicata ai colleghi under 35 che garantisce loro una rappresentanza all’interno di tutti gli organi societari, e infine, possibilità formative specifiche quali, oltre alla già citata Summer School, ilCorso di sopravvivenza in P.S.per giovani medici”.
  • Far parte di una realtà europea, essendo Simeu un membro dell’EuSEM, la Società europea per la medicina d’emergenza.
  • Essere sempre informato su ciò che succede nella Società, oltre che con i canali dei Social Network su cui Simeu è ampiamente presente, anche attraverso la Newsletter.
  • Contribuire a consolidare sempre più l’autonomia e l’indipendenza della Società scientifica da possibili influenze esterne.

Tutte le informazioni necessarie per iscriversi le potete trovare cliccando qui.

Esercizi di benessere per l’Emergenza-urgenza

gennaio 26th, 2016 | NO COMMENTS

Una campagna internazionale di Acep, American college of emergency medicine

 

@SilviaAlparone

Una settimana per il benessere dell’emergenza-urgenza. Questa volta i beneficiari non sono però i pazienti, almeno non direttamente. L’Acep, American college of emergency physicians, ha lanciato in questi giorni, dal 24 al 30 gennaio, una settimana dedicata a promuovere il benessere psicofisico di chi lavora nell’emergenza sanitaria. La campagna parte dalla considerazione secondo cui spesso chi si prende cura degli altri per impegno professionale, trascura poi, a volte del tutto, di prendersi cura di se stesso, rischiando di andare incontro a problemi di salute e di disagio personale e certamente peggiorando le performance con i pazienti.

Utilizzando gli strumenti on line e i social network, la Wellness Week dell’Acep si rivolge alla comunità internazionale dell’emergenza, stimolando l’attenzione su una serie di buone pratiche in tre ambiti principali, quello della cura della salute fisica, delle relazioni e delle dinamiche professionali, incoraggiando a seguire una dieta e a praticare attività fisica, ma anche a ristabilire un contatto con persone o luoghi importanti ma che non si ha mai tempo di frequentare, scrivere una nota di ringraziamento a qualcuno che ci ha dato concretamente una mano su qualche aspetto della nostra vita, dedicare tempo ad attività di meditazione e mindfulness, o ancora impegnarsi per sviluppare capacità e tecniche di negoziazione da utilizzare sul luogo di lavoro.

Sono molti i consigli e gli spunti di riflessione per una Settimana che, si dice nella campagna, vuole essere un’occasione svolta per dare inizio a comportamenti che dovrebbero poi diventare abitudini costanti. E sul sito dell’iniziativa si trovano anche link di approfondimento e suggerimenti bibliografici.

Trattamento post-rianimazione da arresto cardiaco nell’adulto: opinione di un panel di esperti

gennaio 12th, 2016 | NO COMMENTS

 

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


Fare riferimento a linee guida internazionali è importante; è peraltro esperienza comune come sia spesso difficile adattare tout-court documenti sviluppati in contesti clinici ed organizzativi molto diversi da quello in cui si opera abitualmente. Per questo è importante sostenere la “produzione” di raccomandazioni locali, quanto meno nazionali, che tengano conto delle particolarità organizzative ed epidemiologiche del nostro Paese.

Parliamo dunque ben volentieri del documento dal titolo “Implementazione del Trattamento post-rianimazione da arresto cardiaco nell’adulto: opinione di un panel di esperti”, pubblicato recentemente sul Giornale Italiano di Cardiologia. Si tratta di un documento inter-societario cui hanno partecipato l’Italian Resuscitation Council (Irc), l’Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri (Anmco), la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza (Simeu), la Federazione nazionale dei collegi Ipasvi e la Società Italiana dei sistemi 118 (Sis-118). Per Simeu ha partecipato il dott. Andrea Fabbri, direttore della Struttura complessa di Pronto soccorso, Medicina d’urgenza e 118 dell’Azienda Usl di Forlì nonché Responsabile del Centro Studi Simeu.

La mortalità dei pazienti rianimati con successo dopo arresto cardiaco rimane ancora piuttosto elevata. Dunque la ripresa del circolo spontaneo, che spesso viene interpretato come “un traguardo” sudato, rappresenta in realtà un punto di partenza di un percorso molto complesso che gli Autori hanno suddiviso in fasi successive, seguendo l’impostazione proposta dall’Ilcor nel 2008: 1) fase immediata (ripresa del circolo spontaneo – 20 minuti), 2) fase precoce (20 minuti – 6 ore), 3) fase media (6 ore – 72 ore) e 4) fase di recupero oltre le 72 – 96 ore.

Nel documento viene data importanza a tre argomenti in particolare, dei quali viene fatta un’approfondita analisi: la gestione della temperatura corporea, l’eventuale indicazione a coronarografia in urgenza e prognosi neurologica.

Per ognuno dei temi trattati vengono esposte le relative indicazioni, suddivise in due gradi di “forza”: le indicazioni “suggerite” sono quelle che si basano su evidenze più solide (trial clinici randomizzati, registri clinici, raccomandazioni di esperti contenute in linee guida internazionali), quelle “da considerare” invece hanno basi scientifiche meno solide (studi osservazionali, studi animali).

Speriamo che questo documento favorisca l’ulteriore collaborazione tra le Società scientifiche dell’emergenza-Urgenza in Italia, come già avvenuto in passato.

 

Errore diagnostico, Ecg, lotta al dolore in PS: questo e molto altro ancora sull’Italian journal of emergency medicine disponibile on line

gennaio 10th, 2016 | NO COMMENTS

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


È disponibile on line il 4° fascicolo dell’Italian journal of emergency medicine (che si può scaricare a questo link) e come sempre ci fa piacere proporvi una breve panoramica dei temi trattati.

L’editoriale è dedicato a un tema di crescente attualità, quello degli aspetti cognitivi della pratica medica e dell’errore diagnostico, ambito in cui Simeu è impegnata con un corso tenuto in collaborazione con l’Agenzia Regionale Sanitaria della Toscana. L’editoriale è un occasione per approfondire l’argomento, anche per mezzo di un’intervista di Silvia Alparone ad Alessandro Rosselli, uno dei promotori dell’iniziativa.

Segue il tradizionale appuntamento di approfondimento sui temi elettrocardiografici “Sulle tracce dell’ECG”, dedicato questa volta alle alterazioni a carico delle onde T: quando sono suggestive di ischemia cardiaca? Quali altre possibili diagnosi debbono essere prese in considerazione qualora si rilevino delle alterazioni?

L’impegno di Simeu nella “lotta” contro il dolore in Pronto Soccorso è indubbio e si è concretizzato nel corso del tempo in molti modi; ad ulteriore riprova di quest’interesse, il fascicolo raccoglie due lavori sull’argomento. Il primo analizza il problema dell’impiego delle scale di valutazione del dolore in Dea, prendendo spunto dall’osservazione della frequente discordanza tra le stime fornite dal paziente dell’intensità del sintomo e i segni obiettivi di sofferenza. Riccardi e colleghi hanno così confrontato le stime numeriche fornite dai pazienti con quelle derivanti dall’impiego della scala di Wong-Baker, nata in ambito pediatrico e che si basa sulle espressioni faciali di sofferenza del bambino. L’impiego di questo test nato su una popolazione di pazienti adulti ha chiaramente un significato provocatorio ma raggiunge lo scopo di evidenziare la necessità di studiare sistemi di valutazione del dolore che rispondano in modo più efficace alle specifiche caratteristiche dell’attività clinica in Dea e alla tipologia dei pazienti che vi fa riferimento.

Il secondo studio, molto corposo, ha un carattere epidemiologico e si pone obiettivi molto rilevanti quali la caratterizzazione delle dimensioni del problema dolore in Dea, l’analisi delle discrepanze tra i protocolli di triage e l’efficacia dell’impiego di alcuni farmaci rispetto ad altri. Buffolo e colleghi, dopo aver analizzato un’ampia casistica, giungono purtroppo a concludere che, nonostante i tentativi di standardizzazione, esiste ancora una certa variabilità tra i vari protocolli e che nel complesso, il problema del dolore in Urgenza sia ancora sottostimato dagli operatori.

Una parte dell’attività di Urgenza-Emergenza extra-ospedaliera viene fornita, in Italia, da personale volontario, la cui formazione prevede anche una corso Bls. Nell’ottica del crescente interesse verso il concetto di qualità dell’assistenza, Paoli e colleghi hanno valutato, utilizzando un sistema automatizzato collegato ad un manichino, la qualità del massaggio cardiaco operato da soccorritori volontari formati, concludendo che esistono ampi margini di miglioramento in tutte e tre i parametri presi in considerazione, ovvero la profondità del massaggio, la riespansione del torace e la frequenza delle compressioni.

L’appendicite acuta è la causa più frequente di dolore addominale acuto nel paziente pediatrico e spesso la strategia di imaging da intraprendere rappresenta un dilemma, dovendo bilanciare sicurezza e bassa esposizione a radiazioni ionizzanti. A questo proposito l’analisi di Stranieri e colleghi fornisce dati e spunti di riflessione; tra questi, mi fa piacere sottolineare, per esempio, che l’esame obiettivo e l’ecografia, eventualmente associate a un’osservazione più o meno prolungata, sono sufficienti per una corretta gestione di una buona proporzione dei casi.

Chi lavora in Medicina d’Emergenza – Urgenza sa bene che a fronte di una certa attività di “routine” costituita da alcune diagnosi più frequenti e per tanto meglio riconoscibili, vi sono molto casi “difficili” poiché rari e dunque meno familiari sia nei loro aspetti diagnostici che terapeutici. Per questo la lettura di case report come quello di Calabrò e coleghi, riguardante un paziente con anafilassi da morso di vipera, e quello di Mozzarelli e Rivi, in cui si descrive un caso di vie aeree difficili in sede pre-ospedaliera, è utile per trovarsi pronti quando qualcuna di questi “eventi rari” si verifica effettivamente.

Infine, ampia e approfondita come sempre, la disamina sulle ultime novità della letteratura proposta dal dott. Ferrari nella rubrica “Letteratura in Urgenza”.


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🔴 I GIOVANI #MEU COME RISORSA 🔵⭐️ In coincidenza coi giorni dei test di specializzazione medica, su #TecnicaOspedaliera di Luglio, esce uno speciale di Marco Valeriani dedicato all’#emergenza #urgenza che raccoglie i pensieri del Presidente nazionale #SIMEU Dott. Alessandro Riccardi il quale ha voluto in particolare soffermarsi sui #giovaniprofessionisti.👉 “Il lavoro in #prontosoccorso è fatto di decisioni rapide e immediate. Lo #specialistaMEU è, a tutti gli effetti, una figura insostituibile. Dobbiamo portare i giovani a iscriversi a una specializzazione che comporta decisioni che possono fare la differenza. Un lavoro che non ha eguali o pochi confronti nel #SSN”.#GOLDENmedicine #GOLDENdoctors #medici #infermieri #specializzandi #piusiamomegliofacciamo #fieridivoi #fieridiMEU ... Vedi altroVedi meno
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1 week ago

SIMEU - Società Italiana di Medicina d'Emergenza e Urgenza
🛟 In #ProntoSoccorso e 118 il #SalvaGente si usa tutti i giorni.L’#emergenza e i #codicirossi 🔴 non vanno mai in vacanza❗️I #medici, gli #infermieri, gli #specializzandi #MEU lavorano anche nei giorni delle tradizionali ferie estive per assistere #turisti, #villeggianti, #cittadini in difficoltà.⭐️ AI COLLEGHI IN TURNO IL NOSTRO SALUTO E LA NOSTRA VICINANZA #fieridivoi☀️ A TUTTI #SIMEU AUGURA TEMPO DI QUALITÀ E UNA BUONISSIMA ESTATE🌴😎 P.S. Anche la redazione si concede un periodo di svago riducendo le uscite social aumentando quelle real🙂. Tornerà presto al 100% ❣️ ... Vedi altroVedi meno
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⭐️ Capita di vivere un compleanno speciale! Capita in #ProntoSoccorso!"Ho dimenticato di chiedere di non mettermi di notte proprio in quel giorno, ed ora, con un turno la cui composizione è un vero e proprio incastro forzato, non ho il coraggio di parlare”. Il tempo scorre, “un nastro trasportatore di sofferenza e corpi stanchi, senza interruzioni fino al mattino” e poi alle 7 accade qualcosa: "una coincidenza bellissima!”.Ce lo racconta il dott. Sossio Serra, Responsabile della #FormazioneSIMEU sul #blogdisimeu da leggere qui 👉 www.simeu.it/blog/#medici #infermieri #specializzandi #GOLDENmedicine #GOLDENdoctors #primalinea #SIMEU #piusiamomegliofacciamo #restiamouniti #fieridivoi #fieridiMEU ... Vedi altroVedi meno
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Noi #MEU Facciamo un lavoro bellissimo, lo sappiamo.Diciamo spesso che la Medicina d’Urgenza è una storia fantastica: vive momenti unici, colpisce nel profondo delle emozioni, esalta il ruolo di chi la pratica con successo. Merita di essere raccontata ogni giorno: non è un caso se è lei, la nostra Medicina d’Urgenza, la principessa delle più intriganti serie di medical drama.In questi tempi, in cui i contenuti viaggiano numerosi e velocissimi sui social media, è naturale che tanti vogliano raccontare quel che accade in un #ProntoSoccorso o su un’#ambulanza: sono storie di successo, che attirano il pubblico a appagano chi le racconta.Siamo contentissimi del seguito che ottengono quelle storie. È importante che la gente conosca meglio quel che facciamo ed è vitale che i giovani si lascino affascinare dalla nostra attività e magari decidano di diventarne protagonisti.🔵 Noi siamo quelli di #SIMEU, la #SocietàScientifica della #Medicina d’#Emergenza #Urgenza: qualche volta potremmo essere un po’ meno seriosi, lo sappiamo, un po’ più smart, come si dice. È vero. Ma abbiamo il dovere di una #comunicazione sempre misurata e #corretta: essere #professionisti veri non significa per forza annoiare le persone ma certamente comporta l’obbligo di spiegare bene. Qualche volta si può fare #educazionesanitaria, anche in maniera accattivante, qualche altra si deve rassicurare la gente, spiegare che, nonostante la spettacolarizzazione, lavoriamo secondo evidenze scientifiche e procedure rigorose: i nostri professionisti sono tali perché hanno sulle spalle anni di studio, curricula formativi pesanti, esperienza.Parlare di Medicina d’Urgenza sui #social può essere lo strumento giusto per accumulare seguito, per aumentare i #followers, e questo comporta alcuni rischi: qualcuno potrebbe pontificare senza averne la preparazione, la storia professionale, la cultura necessarie. Chi racconta potrebbe, qualche volta, dimenticare o ignorare la base rigorosa dei nostri comportamenti: che sono scientifici, etici, altamente professionali, a volte meno spettacolari di come vorrebbe il pubblico, ma sempre così cruciali e controllati. 🔴 Fare divulgazione scientifica è una cosa serissima e difficile: richiede #competenza, #professionalità, #responsabilità.In questi giorni abbiamo visto in giro cose che non ci piacciono: la voglia di essere sempre più visibili, di accumulare visualizzazioni e ascolti, spinge a trinciare giudizi sui pazienti, a violarne la privacy, ad aprire polemiche con intere categorie di colleghi. Perfino a descrivere come prodigiosi interventi che invece sono scorretti e che noi, professionisti non così visibili ma quotidianamente impegnati, non metteremmo mai in atto. ‼️ Quindi, ai tanti grandi e piccoli #influencer che si stanno moltiplicando: ci piace la vostra attività, andate avanti, ma state attenti. Riflettete bene sui #messaggi che lanciate, parlate solo di cose che conoscete davvero bene.❗️ E poi, a coloro che non sono del mestiere e vogliono legittimamente saperne di più: fate attenzione anche voi. Cercate di capire da chi provengono certi messaggi, se davvero chi seguite ha le conoscenze e l’autorevolezza necessarie a fare divulgazione. ❓ Se avete dubbi, magari contattateci: noi #medici #infermieri #specializzandi di SIMEU ci siamo. Anche a noi piacciono i followers, anzi, siamo dei veri esperti: ne abbiamo almeno venti milioni che ogni anno ci vengono a trovare in #PS e sulle ambulanze. Noi le storie le facciamo tutti i giorni, da prima che nascesse #Instagram. E i #like che riceviamo spesso non hanno l’iconcina con il pollice alzato, ma sono #sguardi, #sorrisi, magari qualche stretta di mano.❣️ Che bello.Photo credit: Mario Guarino ... Vedi altroVedi meno
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❣️ Durante una cerimonia ufficiale a #Montecitorio è stato conferito il 17 luglio scorso al Dr. Michele Alzetta - Direttore #MEU a Venezia - il Premio “Geppino Micheletti” istituito per celebrare “alte virtù professionali, il senso del dovere, la dedizione e il coraggio nella professione medica”.La motivazione è legata all’impegno di solidarietà del #collega #medico nel compiere 13 viaggi in Ucraina per consegnare - “Direttamente nelle mani di chi ne aveva bisogno” - beni essenziali, farmaci e dispositivi medici, corrispondenti a 236 TIR, oltre a 65 ambulanze attrezzate e 123 mezzi per evacuazioni mediche.Ha ritirato il premio il Dr. Giovanni Leoni Vicepresidente nazionale FNOMCeO.Congratulazioni da #SIMEU!#infermieri #specializzandi #GOLDENmedicine #GOLDENdoctors #prontosoccorso #emergenza #urgenza #primalinea #fieridivoi #fieridite #PremioGeppinoMicheletti ... Vedi altroVedi meno
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