CARTONE CANTA
domenica, agosto 4th, 2024Presidente Regionale SIMEU Sicilia
Tra Primari che fanno notti, Dirigenti che non vanno in ferie rinunciando anche ai riposi, tra operatori dell’emergenza-urgenza stremati da turni sempre più pesanti ed utenti che, affollando le nostre sale d’attesa, richiedono continuamente aiuto, a fare notizia è un tutore di cartone confezionato da personale che pur di fornire un servizio improvvisa una medicazione che farebbe (fa!) scandalo se non fosse che è lo specchio di una sanità siciliana (italiana?) che fa acqua da tutte le parti; e con l’acqua il cartone si è sciolto.
Con chi prendersela? Con chi è in prima linea.
Con chi fa di tutto pur di non chiudere.
Con chi difende il Servizio Sanitario Nazionale rinunciando a tanto pur di garantire ciò che altri dovrebbero.
E così nei TG, subito dopo le notizie delle varie guerre e vittorie alle Olimpiadi passa la notizia di una “gamba ingessata col cartone”.
E dei colpevoli che saranno rimossi.
Bene. Va tutto bene. E ce la faremo.
Così come ce l’ha fatta l’utente che reinventandosi reporter e denunziando la vicenda sui social ha ottenuto l’obiettivo di alzare il (giusto) polverone su una notizia che ormai è una “routinaria emergenza”:
la Sanità Pubblica sta morendo.
E non certo per colpa di chi confeziona stecche di cartone. Anzi.
È proprio grazie a loro che il giornalista facebookiano (così come ogni utente che accede nei nostri Dipartimenti d’Emergenza) ha comunque potuto avere un’assistenza alla problematica del suo congiunto.
E ce l’ha fatta anche chi, invece di chiedersi quali siano le reali necessità del personale che tra mille difficoltà opera nei Pronto Soccorso della Sicilia, ha risolto un problema: ha attivato la caccia alle lepri!
Ma succede che invece di sparare alla preda si colpisca il cane.
Noi cani siamo stanchi. Di fare da guardia ad un sistema sanitario in caduta libera. Di abbaiare richieste d’aiuto che non vengono ascoltate dai nostri rappresentanti istituzionali. E di drizzare le orecchie alle finte dichiarazioni di solidarietà dei politici di turno o peggio al j’accuse bipartisan che in vicende come questa è solidale nell’indicarci come i colpevoli.
Alla responsabile del PS di Patti, al Coordinatore, a tutto il Personale (Medici, Infermieri, OSS e Ausiliari) il sostegno della SIMEU Sicilia per aver dato risposta alle domande di aiuto degli utenti; ed un ringraziamento altresì a tutti i professionisti dell’Emergenza-Urgenza che nella nostra isola tra mille fatiche, rinunce personali e facendo da parafulmine a tutte quelle “scariche” di disapprovazione che da più parti stanno piovendo sulla nostra categoria, manterranno comunque standard adeguati alle richieste di salute della popolazione.
Chi deve pagare veramente? Noi un’idea ce l’abbiamo.
Ma vi spoileriamo il finale: tra qualche anno pagheremo tutti.
E la pagheremo cara.
Ben più cara della prestazione privata offerta successivamente all’utente.
E quel cartone ce lo sogneremo.
Non vogliamo entrare nello specifico di quanto accaduto a Patti, perché non conosciamo i dettagli. E comunque non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità.
Ma alcune considerazioni generali si impongono:
– È singolare che si possa “rimuovere dall’incarico” una Collega che quell’incarico non l’ha mai ricevuto: le è stata affidata di fatto la responsabilità di un Pronto Soccorso senza alcun riconoscimento o valorizzazione, lasciandola comunque nei turni diurni e notturni e facendone il parafulmine per gli eventuali problemi.
Situazione che molti, in Pronto Soccorso, conoscono fin troppo bene.
– È altrettanto singolare che il Presidente della Regione telefoni al paziente per scusarsi dell’accaduto: noi passiamo il tempo a scusarci con tutti quelli che non fanno notizia ma che subiscono una situazione che denunciamo da anni.
– È ancora più singolare che la politica, punta nel vivo della propria visibilità mediatica, annunci ispezioni a tappeto. Non ci spaventano le ispezioni: anzi, le aspettiamo da tempo, da quando abbiamo iniziato a farci sentire.
Ci piacerebbe sapere se nella commissione di esperti annunciata dalla Regione ci saremo anche noi: c’è qualcuno più esperto di noi?
Lo ripetiamo: siamo la faccia di un sistema che non funziona.
Ed è la faccia che prende gli schiaffi. Spesso dagli utenti.
Altre volte, come oggi, dalle Istituzioni.