IL BLOG DI SIMEU

 

Archive for novembre, 2015

Pensiero lento e pensiero veloce: l’errore medico

lunedì, novembre 30th, 2015

Una riflessione e un corso Simeu

@SilviaAlparone

Errare è umano e anche i medici possono sbagliare. È un’ovvia verità che tuttavia genera sempre stupore, smarrimento e, nei casi estremi, ricorso in giudizio da parte del paziente o del familiare che di quell’errore fa le spese, a reclamare ragione per un danno reale che però può avere cause che non hanno a che fare con una colpa, nel senso di un’omissione o di una trascuratezza volontaria. Non si intende in questo caso l’errore sistemico dovuto a un problema dell’organizzazione, tema di cui si occupa il Rischio clinico, ma dell’errore legato alle dinamiche logiche attraverso le quali si sviluppa il ragionamento clinico. Su questo tema la Società italiana di emergenza-urgenza si è fermata a riflettere e ha organizzato un corso, in collaborazione con l’Agenzia regionale di Sanità della Toscana e l’Università degli Studi di Torino, che si è tenuto a Firenze lo scorso 30 settembre, dal titolo “Il ragionamento clinico: incertezza, decisione, trappole cognitive”. La giornata di lavori ha coinvolto 24 medici di emergenza-urgenza e di altre specialità provenienti da diverse regioni italiane, a fronte di una richiesta di partecipazione doppia rispetto ai posti previsti in questa prima edizione, insieme a cinque infermieri/uditori presenti per valutare la possibilità ed eventualmente le modalità di estendere l’occasione formativa anche alla professione infermieristica.

Il corso è stato ideato e organizzato da Alessandro Rosselli, già direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza dell’Azienda Sanitaria di Firenze e oggi collaboratore scientifico presso l’Agenzia regionale di Sanità e il dipartimento di Diritto alla Salute della regione Toscana sui problemi organizzativi, epidemiologici e gestionali del Pronto Soccorso e da Franco Aprà, direttore della Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Giovanni Bosco di Torino, presidente regionale Simeu Piemonte.“È fondamentale creare consapevolezza – spiega Alessandro Rosselli – su quanto sia importante il ragionamento del medico in questa nostra era tecnologica, in cui sembra che quest’ultima abbia quasi sostituito la necessità del ragionamento clinico, in quanto in grado di dare sempre risposte chiare e visibili a qualsiasi problema. Nella formazione di base del medico l’aspetto della metodologia clinica basata sul ragionamento è pericolosamente marginalizzato ed è quindi compito della società scientifica promuovere sensibilità e cultura tali da trovare strategie pratiche per correggere gli errori cognitivi in cui inevitabilmente, quando si ragiona, si incorre”. Il corso è stato tenuto da professionisti dell’emergenza-urgenza,Marco Barchetti, Ospedale di Sassuolo, e Fabrizio Elia, Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, affiancati ad altre figure esterne alla professione, filosofi e psicologi, con cui è stato possibile analizzare le dinamiche del ragionamento clinico da una prospettiva diversa. Sono Vincenzo Crupi, professore associato di Logica e Filosofia della Scienza dell’Università di Torino, Gustavo Cevolani, del Dipartimento di Filosofia sempre dell’Ateneo torinese e Marco Franchini, psicologo e psicoterapeuta. Sono stati portati esempi di casi clinici che presentassero la possibilità di errori medici di tipo cognitivo: di qui è partita la discussione sulla tipologia di errore e su quali tecniche possano essere messe in pratica per evitarlo. “Uno dei problemi più seri nel caso dell’errore cognitivo – riprende Rosselli – riguarda il superamento della reazione istintiva di chiusura del medico che si rende conto del proprio errore per non sentirsi accusato: uscire dalla dinamica dell’errore vissuto come una colpa è condizione necessaria per affrontare positivamente la tematica dell’errore in genere e, in particolare, quello cognitivo. Questo deve essere visto come qualcosa che consente di migliorare: discutere dell’errore invece di nasconderlo è sempre il primo passo per superarlo e prevenirlo. In conclusione la gestione dell’errore deve essere vista come un processo formativo importante per il medico e non come una colpa.”

Le scoperte della psicologia sperimentale in campo cognitivo hanno posto le basi conoscitive per una nuova comprensione del ragionamento clinico.“ Come ci spiega Daniel Kahneman, uno dei padri del cognitivismo e premio Nobel per l’economia nel 2002, – commenta Franco Aprà – la psicologia cognitiva ha aperto una nuova visione sui meccanismi del pensiero: accanto al pensiero logico, rigoroso ma lento e faticoso, esiste infatti un pensiero rapido e immediato, che dà risposte standardizzate (euristiche) per risolvere la maggior parte delle situazioni in cui bisogna prendere decisioni. Quando però queste risposte non sono appropriate, si va incontro a errori. Per comprendere queste situazioni, occorre ricorrere al pensiero lento, ma se non si è più che attenti i pensieri veloci prendono il sopravvento. Nella loro attività i medici prendono continuamente delle decisioni, utilizzando i pensieri veloci ed intuitivi in base alla loro preparazione professionale e alle esperienze – professionali e personali. In Medicina d’urgenza la decisione è particolarmente critica, soprattutto perché è legata al fattore tempo. Per questo occorre una riflessione seria sul tema e un’attenzione formativa su un argomento che richiede necessariamente un approccio multidisciplinare, coinvolgendo esperti del ragionamento provenienti da altri ambiti di studio”. Simeu, Ars Toscana e Università di Torino, anche per le numerose richieste pervenute, stanno valutando una nuova edizione del corso per il prossimo marzo 2016 che coinvolgerà anche gli infermieri.

 

 

 

Terrorismo. Il sistema dell’emergenza-urgenza italiana è pronto a far fronte a qualsiasi situazione di crisi. Gian Alfonso Cibinel su Quotidiano Sanità

lunedì, novembre 16th, 2015

 

Dopo gli attentati terroristici di Parigi, tra i commenti e gli approfondimenti sui diversi mezzi di informazione nazionali, è comparsa anche un’intervista a Gian Alfonso Cibinel su Quotidiano Sanità. Nel testo, il presidente nazionale Simeu, intervistato da Cesare Fassari direttore della testata, spiega come il nostro sistema di emergenza-urgenza sanitaria sia pronto a far fronte a un eventuale massiccio afflusso di feriti, sia negli ospedali italiani grazie al Peimaf, il piano studiato proprio per i casi di maxiemergenza, sia sul territorio con una procedura particolare di triage per il 118.

Il ruolo strategico dell’infermiere nell’emergenza sanitaria territoriale

mercoledì, novembre 11th, 2015

Policy Statement condiviso da Simeu e Irc

Le due Società scientifiche italiane che rappresentano sia medici che infermieri dell’emergenza prendono posizione congiuntamente all’interno del dibattito che recentemente si è acceso sul ruolo dell’infermiere nell’ambito della gestione della emergenza territoriale. La Società italiana della medicina di emergenza-urgenza e l’Italian resuscitation council hanno elaborato un Policy statement comune sul ”Trattamento farmacologico da parte dell’infermiere nell’emergenza territoriale” nell’ottica della massima efficacia del servizio al paziente e nel rispetto dell’identità professionale delle figure che operano nell’emergenza sanitaria.

All’interno del documento in particolare si sottolinea che “La somministrazione, da parte degli infermieri, di terapie, anche farmacologiche, secondo protocolli condivisi ed emanati ufficialmente dal Direttore della Centrale Operativa 118 (concordati con il Responsabile Territoriale, nelle realtà nelle quali sussiste tale figura), si inquadra in un processo finalizzato alla tempestività del trattamento e spesso risulta essenziale per la salvaguardia della vita e/o della salute dei pazienti, come in caso di overdose da oppiacei, grave sindrome ipoglicemica, sindrome coronarica acuta, insufficienza respiratoria acuta, ecc“.

Il testo del documento è pubblicato sui siti internet delle due società scientifiche.

Il Pronto soccorso e la folla. L’allarme di Gian Alfonso Cibinel “Simeu si vergogna”

giovedì, novembre 5th, 2015

Simposio nazionale “Il pronto soccorso e la folla. Analisi del sistema e proposte per un pronto soccorso accogliente, efficace e sostenibile”, venerdì 6 novembre, Ata Hotel Villa Pamphili, via della nocetta, 105, Roma.

Il Simposio si tiene nell’ambito del Congresso_SIMEU_LazioSimposio 5-6 novembre2015.

In occasione dell’appuntamento di venerdì 6 novembre a Roma, Gian Alfonso Cibinel, Presidente nazionale Simeu, lancia l’allarme sulla situazione dei pronto soccorso italiani.

Da circa un mese nei pronto soccorso italiani si è accentuato il problema cronico del sovraffollamento, conseguente all’impossibilità di ricoverare i pazienti in ospedale per mancanza di posti letto; la permanenza media in barella è di oltre 24 ore in molti ospedali metropolitani, con punte di alcuni giorni, a fronte di standard di 4-6 ore stabiliti in altri paesi con sistemi sanitari ad accesso universale (Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada). Gli infermieri e i medici d’urgenza italiani si vergognano che il sistema Paese scarichi sui pronto soccorso molti problemi sanitari e sociali che dovrebbero essere presi in carico altrove. Si vergognano di dover trattenere in barella per ore o giorni molti pazienti, in particolare i più anziani e fragili, in pronto soccorso sovraffollati dove non è possibile garantire al meglio sicurezza, efficacia, tempestività, equità e rispetto della dignità personale. Si vergognano degli spazi fisici carenti e della tecnologia di supporto spesso mal funzionante. Si vergognano di un sistema che ha bloccato o ridotto il turnover in modo lineare, anche nel settore dell’emergenza, e che “consuma” fisicamente e psicologicamente la risorsa più importante di cui dispone: le persone che restano in servizio. E si vergognano perché fanno parte di questo sistema, anche se combattono contro le sue degenerazioni; è da notare che lo fanno senza interessi personali: chi lavora nell’emergenza non fa attività privata, vuole solo che il Servizio sanitario nazionale risponda adeguatamente alle richieste dei cittadini”.

“Abbiamo organizzato il simposio per proporre e condividere soluzioni al grave problema del sovraffollamento dei pronto soccorso; per questo abbiamo invitato alla partecipazione le istituzioni nazionali e locali, che speriamo rispondano con una presenza attenta e attiva. Il convegno si concluderà con la discussione e l’approvazione di un documento ufficiale della SIMEU, con contenuti tecnici e di etica socio-sanitaria, che sarà condiviso con le associazioni dei cittadini e proposto al ministero e alle regioni”.

Gian Alfonso Cibinel

Presidente nazionale Simeu





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