IL BLOG DI SIMEU

 

Archive for aprile, 2017

XIII Giornata mondiale dell’emofilia: il paziente emofilico in pronto soccorso

mercoledì, aprile 12th, 2017

“Tempo, appropriatezza e formazione” sono le parole chiave per Simeu per dare la migliore assistenza in PS al paziente emofilico su tutto il territorio nazionale: lo ha ribadito Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza a Roma durante la XIII Giornata mondiale dell’#emofilia, organizzata lunedì 10 aprile da Fedemo, federazione delle associazioni emofilici.

La giornata di quest’anno si è concentrata sulle cure in emergenza. Il paziente emofilico deve immediatamente ricevere l’infusione e successivamente le indagini diagnostiche, perché l’emofilia è una malattia tempo dipendente: prima si infonde il fattore, prima viene scongiurato qualsiasi esito che possa avere importanti o gravi ripercussioni sulla salute della persona. Inoltre, sono notevoli le difficoltà che un paziente emofilico si trova ad affrontare. Deve infatti dichiarare la propria patologia, essere cosciente e avere il farmaco con sé, perché a volte i Pronto Soccorso non hanno a disposizione il fattore di coagulazione.

“Ancora oggi la principale causa di morte negli emofilici è l’emorragia in urgenza (30% dei casi) – ha affermato Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu – per questo motivo la nostra società scientifica è costantemente impegnata nella sensibilizzazione e formazione dei professionisti dell’emergenza-urgenza, medici ed infermieri, affinché il paziente emofilico soccorso in ambulanza e al pronto soccorso possa ricevere le cure migliori nel minor tempo possibile”.

“Abbiamo ideato questa Giornata – ha spiegato il Cristina Cassone, presidente FedEmo – perché sul territorio italiano non esiste un’organizzazione omogenea nella gestione del paziente emofilico. Il panorama delle Regioni all’avanguardia sul tema dell’accettazione Pronto Soccorso è decisamente vasto. Tra queste figura l’Emilia Romagna, dove i Pronto Soccorso sono inseriti nella rete delle Asl: il paziente emofilico è facilmente riconoscibile e viene immediatamente soccorso. Registriamo invece notevoli difficoltà in Sicilia, Campania, Molise e parte della Puglia, insomma, in gran parte delle Regioni del Sud, nelle quali non è presente un’organizzazione capillare, dove non esiste un centro d’eccellenza e dove a volte non si conosce il significato della parola ‘emofilico’ o non si hanno competenze specifiche sulle malattie rare. Ma si tratta delle stesse difficoltà che si trovano ad affrontare i pazienti emofilici di alcune regioni del Centro Nord come, ad esempio, la Lombardia”.

Alla giornata ha partecipato anche Paola Caporaletti, segretario nazionale Simeu, che ha portato l’esperienza della regione Puglia: “La nostra regione – ha affermato Caporaletti – ha aderito con etusiasmo già nel 2014 alla sperimentazione del progetto SaMeDa L.I.F.E.- Safety Medical Database-Local Informed For Emergency : il progetto prevedeva la condivisione di informazioni cliniche tra esperti dei Centri Emofilia e medici della emergenza-urgenza attraverso un braccialetto contenente un supporto informatico che alcuni emofilici disposti a collaborare avrebbero indossato. In emergenza infatti non sempre il paziente può dare indicazioni sulla propria malattia, in particolare in caso di situazioni molto critiche (si pensi ad esempio ad un trauma grave) proprio laddove l’intervento sanitario dovrebbe essere più rapido e preciso. Il braccialetto, arancione, ben identificabile con il simbolo di Asclepios o il logo SaMeDa LIFE avrebbe potuto fornire i dati sanitari utili e “salvavita”, dati clinici inseriti e controllati solo dal Centro Emofilia di riferimento, incluso il farmaco da somministrare, superando le difficoltà di comunicazione tra le varie strutture ed i confini territoriali”.

Fra i relatori anche Fabiola Arancio, medico Simeu di PS dell’ospedale Cannizzaro di Catania sull’esperienza delle’emergenza-urgenza della  Sicilia.

 

Simcup 2017: l’emergenza-urgenza non è un gioco

mercoledì, aprile 5th, 2017

Prima competizione amatoriale italiana di simulazione medica per specializzandi, Novara 7-8 aprile 2017

@SilviaAlparone

 

Dieci squadre di quattro partecipanti ciascuna (medici d’emergenza, anestesisti, chirurghi, geriatri, pediatri, ginecologi ecc.) si affronteranno nell’arco di due giornate gestendo diversi scenari clinici possibili, che rappresentano globalmente l’attività sanitaria di area critica.

E’ la Simcup Italia, giunta alla sua terza edizione, che si tiene a Novara venerdì 7 e sabato 8 aprile: organizzato dal Centro Simnova dell’Università del Piemonte Orientale, Centro interdipartimentale di didattica innovativa e di simulazione in medicina e professioni sanitarie, Simcup è un evento che utilizza la simulazione e l’elemento ludico della gara come strumenti per la formazione medica.

Durante la prima giornata di venerdì, ciascuna squadra dovrà portare a termine un circuito diviso in dieci tappe, ognuna delle quali è costituita da una stazione in cui si presenta un caso da soccorrere in ps, oppure in ambulanza, in casa, in ospedale: si può trattare di un caso rappresentato da un paziente adulto oppure un bambino, oppure ancora della comunicazione ai familiari del paziente del decesso del loro caro. Ogni tappa si deve concludere in dieci minuti. Al termine, la squadra viene valutata in base a un sistema validato dalla letteratura e poi segue l’analisi del caso. Dopodiché si passa alla stazione successiva, fino alla conclusione del circuito. Le simulazioni sono condotte su manichini di base e avanzati, modelli che riproducono parti anatomiche e simulatori di realtà virtuale, ma anche attori in carne e ossa.

La seconda giornata inizia con l’annuncio delle sei squadre che hanno passato la selezione del girono precedente e con la lectio magistralis di Loredana Bessone, astronauta dell’Esa, European Space Agency e responsabile per conto dell’Agenzia di uno specifico programma di formazione sul “Cave training”. Le squadre affronteranno tre scenari clinici diversi, questa volta però su un palco davanti al pubblico delle altre squadre, anche coloro che non hanno passato la selezione che faranno in questo caso da studenti-spettatori. E in pubblico si terrà anche la parte di debriefing sull’analisi del caso.

Al termine saranno premiate le tre squadre migliori, che rappresenteranno l’Italia ai Simwar 2017 organizzati dall’Eusem, European Society for emergency medicine, il cui presidente è l’italiana Roberta Petrino, presidente anche di Simeu Piemonte.

Negli anni ci siamo resi conto – aggiunge Pier Luigi Ingrassia, direttore di Simnova – che i partecipanti iniziano ad allenarsi già nelle settimane precedenti la competizione, per arrivare preparati. E dal momento che scopo di Simcup è la formazione, la sua efficacia va ben oltre il limite delle due giornate della gara”.

Simcup ha il patrocinio, tra gli altri, anche di Simeu: la sezione Giovani della Società scientifica è responsabile dell’organizzazione e della gestione della simulazione relativa all’ecografia in urgenza.

Tutte le informazioni e il teaser dell’iniziativa sul sito Simcup.

 

 

 





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