IL BLOG DI SIMEU

 

Archive for gennaio, 2016

Perché iscriversi a Simeu

venerdì, gennaio 29th, 2016

di redazione Blog Simeu

Ecco di nuovo un post che sta diventando, di anno in anno, una sorta di appuntamento fisso sul nostro blog e che ci consente, tra l’altro, di fare il punto su quanto fatto e degli obiettivi della società per il prossimo futuro. Ecco dunque la lista di motivi in aprticolare per quest’anno:

  • Essere parte della più grande realtà scientifica della Medicina d’Urgenza in Italia: Simeu conta circa 3000 soci ed è presente con sezioni regionali su tutto il territorio nazionale.
  • Partecipare, con una quota di iscrizione agevolata, al prossimo congresso nazionale della Società, che quest’anno sarà accolto dal proverbiale calore di Napoli tra il 17 e il 20 novembre 2016.
  • Sostenere le battaglie di SIMEU quali il potenziamento delle Scuole di Specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, la lotta contro la violenza di genere, il ruolo dell’infermiere nell’Emergenza-Urgenza e, dal punto di vista clinico, la corretta analgesia per il paziente acuto.
  • Una menzione a parte merita l’impegno per la gestione del problema del sovraffollamento dei Pronto Soccorso, sia sul versante della raccolta dati, con la creazione della rete PS-NET (i cui risultati sono stati riportati da molti media nazionali), sia per lo studio e la definizione di proposte correttive.
  • Usufruire di tariffe agevolate per il programma di formazione Simeu, che dallo scorso anno prevede anche un canale Fad che verrà progressivamente potenziato.
  • Sostenere e prendere parte alla ricerca in Medicina d’urgenza attraverso il Centro Studi SIMEU, che ha come finalità quella di promuovere e coordinare progetti di ricerca nella nostra disciplina. L’impegno in questo ambito inizia a dare i propri frutti, come dimostrato dalla recente pubblicazione dei risultati dello studio multicentrico sul paziente con scompenso cardiaco acuto in Pronto soccorso.
  • Contribuire al lavoro di Simeu nella collaborazione per la stesura di alcune importanti linee guida multisocietarie, (tra cui per esempio quelle riguardanti la gestione del paziente con frattura del bacino instabile e della fase post-arresto cardiaco).
  • Creare una nuova alleanza tra professionisti dell’emergenza-urgenza e popolazione, contribuendo a far crescere la Settimana del Pronto Soccorso, la cui terza edizione si terrà dal 21 al 29 maggio 2016. Anche quest’anno verranno proposte iniziative per aprire il mondo dell’Emergenza-Urgenza ai cittadini, favorendo una comunicazione che vada oltre alla cronaca e alle denunce di malasanità ma possa aumentare la fiducia nel servizio pubblico.
  • Partecipare alla vita societaria, acquisendo il diritto di prendere parte alle votazioni degli organi elettivi, sia regionali che nazionali. Avrete così la possibilità di esprimere la vostra opinione circa le scelte future di Simeu, creando una Società più vicina alle vostre esigenze.
  • Superare gli steccati: Simeu è aperta a medici e infermieri che operano sia in ospedale che in territorio, perché è importante che la visione della Medicina d’Urgenza sia condivisa da tutti coloro che vi sono coinvolti, ovunque essi operino.
  • Prendere parte a occasioni di formazione riservate solo ai soci, quali la Summer School per i giovani medici e quella per gli infermieri, dove la possibilità seguire lezioni teorico-pratiche tenute dai massimi esperti italiani viene fornita in splendidi resort dove rilassarsi e socializzare con colleghi da tutta Italia.
  • Per crescere, soprattutto se si è giovani medici: Simeu, che da sempre si è battuta per l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza e Urgenza, offre una quota di iscrizione ridotta per i medici non strutturati e gli specializzandi, una sezione dedicata ai colleghi under 35 che garantisce loro una rappresentanza all’interno di tutti gli organi societari, e infine, possibilità formative specifiche quali, oltre alla già citata Summer School, ilCorso di sopravvivenza in P.S.per giovani medici”.
  • Far parte di una realtà europea, essendo Simeu un membro dell’EuSEM, la Società europea per la medicina d’emergenza.
  • Essere sempre informato su ciò che succede nella Società, oltre che con i canali dei Social Network su cui Simeu è ampiamente presente, anche attraverso la Newsletter.
  • Contribuire a consolidare sempre più l’autonomia e l’indipendenza della Società scientifica da possibili influenze esterne.

Tutte le informazioni necessarie per iscriversi le potete trovare cliccando qui.

Esercizi di benessere per l’Emergenza-urgenza

martedì, gennaio 26th, 2016

Una campagna internazionale di Acep, American college of emergency medicine

 

@SilviaAlparone

Una settimana per il benessere dell’emergenza-urgenza. Questa volta i beneficiari non sono però i pazienti, almeno non direttamente. L’Acep, American college of emergency physicians, ha lanciato in questi giorni, dal 24 al 30 gennaio, una settimana dedicata a promuovere il benessere psicofisico di chi lavora nell’emergenza sanitaria. La campagna parte dalla considerazione secondo cui spesso chi si prende cura degli altri per impegno professionale, trascura poi, a volte del tutto, di prendersi cura di se stesso, rischiando di andare incontro a problemi di salute e di disagio personale e certamente peggiorando le performance con i pazienti.

Utilizzando gli strumenti on line e i social network, la Wellness Week dell’Acep si rivolge alla comunità internazionale dell’emergenza, stimolando l’attenzione su una serie di buone pratiche in tre ambiti principali, quello della cura della salute fisica, delle relazioni e delle dinamiche professionali, incoraggiando a seguire una dieta e a praticare attività fisica, ma anche a ristabilire un contatto con persone o luoghi importanti ma che non si ha mai tempo di frequentare, scrivere una nota di ringraziamento a qualcuno che ci ha dato concretamente una mano su qualche aspetto della nostra vita, dedicare tempo ad attività di meditazione e mindfulness, o ancora impegnarsi per sviluppare capacità e tecniche di negoziazione da utilizzare sul luogo di lavoro.

Sono molti i consigli e gli spunti di riflessione per una Settimana che, si dice nella campagna, vuole essere un’occasione svolta per dare inizio a comportamenti che dovrebbero poi diventare abitudini costanti. E sul sito dell’iniziativa si trovano anche link di approfondimento e suggerimenti bibliografici.

Trattamento post-rianimazione da arresto cardiaco nell’adulto: opinione di un panel di esperti

martedì, gennaio 12th, 2016

 

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


Fare riferimento a linee guida internazionali è importante; è peraltro esperienza comune come sia spesso difficile adattare tout-court documenti sviluppati in contesti clinici ed organizzativi molto diversi da quello in cui si opera abitualmente. Per questo è importante sostenere la “produzione” di raccomandazioni locali, quanto meno nazionali, che tengano conto delle particolarità organizzative ed epidemiologiche del nostro Paese.

Parliamo dunque ben volentieri del documento dal titolo “Implementazione del Trattamento post-rianimazione da arresto cardiaco nell’adulto: opinione di un panel di esperti”, pubblicato recentemente sul Giornale Italiano di Cardiologia. Si tratta di un documento inter-societario cui hanno partecipato l’Italian Resuscitation Council (Irc), l’Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri (Anmco), la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza (Simeu), la Federazione nazionale dei collegi Ipasvi e la Società Italiana dei sistemi 118 (Sis-118). Per Simeu ha partecipato il dott. Andrea Fabbri, direttore della Struttura complessa di Pronto soccorso, Medicina d’urgenza e 118 dell’Azienda Usl di Forlì nonché Responsabile del Centro Studi Simeu.

La mortalità dei pazienti rianimati con successo dopo arresto cardiaco rimane ancora piuttosto elevata. Dunque la ripresa del circolo spontaneo, che spesso viene interpretato come “un traguardo” sudato, rappresenta in realtà un punto di partenza di un percorso molto complesso che gli Autori hanno suddiviso in fasi successive, seguendo l’impostazione proposta dall’Ilcor nel 2008: 1) fase immediata (ripresa del circolo spontaneo – 20 minuti), 2) fase precoce (20 minuti – 6 ore), 3) fase media (6 ore – 72 ore) e 4) fase di recupero oltre le 72 – 96 ore.

Nel documento viene data importanza a tre argomenti in particolare, dei quali viene fatta un’approfondita analisi: la gestione della temperatura corporea, l’eventuale indicazione a coronarografia in urgenza e prognosi neurologica.

Per ognuno dei temi trattati vengono esposte le relative indicazioni, suddivise in due gradi di “forza”: le indicazioni “suggerite” sono quelle che si basano su evidenze più solide (trial clinici randomizzati, registri clinici, raccomandazioni di esperti contenute in linee guida internazionali), quelle “da considerare” invece hanno basi scientifiche meno solide (studi osservazionali, studi animali).

Speriamo che questo documento favorisca l’ulteriore collaborazione tra le Società scientifiche dell’emergenza-Urgenza in Italia, come già avvenuto in passato.

 

Errore diagnostico, Ecg, lotta al dolore in PS: questo e molto altro ancora sull’Italian journal of emergency medicine disponibile on line

domenica, gennaio 10th, 2016

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


È disponibile on line il 4° fascicolo dell’Italian journal of emergency medicine (che si può scaricare a questo link) e come sempre ci fa piacere proporvi una breve panoramica dei temi trattati.

L’editoriale è dedicato a un tema di crescente attualità, quello degli aspetti cognitivi della pratica medica e dell’errore diagnostico, ambito in cui Simeu è impegnata con un corso tenuto in collaborazione con l’Agenzia Regionale Sanitaria della Toscana. L’editoriale è un occasione per approfondire l’argomento, anche per mezzo di un’intervista di Silvia Alparone ad Alessandro Rosselli, uno dei promotori dell’iniziativa.

Segue il tradizionale appuntamento di approfondimento sui temi elettrocardiografici “Sulle tracce dell’ECG”, dedicato questa volta alle alterazioni a carico delle onde T: quando sono suggestive di ischemia cardiaca? Quali altre possibili diagnosi debbono essere prese in considerazione qualora si rilevino delle alterazioni?

L’impegno di Simeu nella “lotta” contro il dolore in Pronto Soccorso è indubbio e si è concretizzato nel corso del tempo in molti modi; ad ulteriore riprova di quest’interesse, il fascicolo raccoglie due lavori sull’argomento. Il primo analizza il problema dell’impiego delle scale di valutazione del dolore in Dea, prendendo spunto dall’osservazione della frequente discordanza tra le stime fornite dal paziente dell’intensità del sintomo e i segni obiettivi di sofferenza. Riccardi e colleghi hanno così confrontato le stime numeriche fornite dai pazienti con quelle derivanti dall’impiego della scala di Wong-Baker, nata in ambito pediatrico e che si basa sulle espressioni faciali di sofferenza del bambino. L’impiego di questo test nato su una popolazione di pazienti adulti ha chiaramente un significato provocatorio ma raggiunge lo scopo di evidenziare la necessità di studiare sistemi di valutazione del dolore che rispondano in modo più efficace alle specifiche caratteristiche dell’attività clinica in Dea e alla tipologia dei pazienti che vi fa riferimento.

Il secondo studio, molto corposo, ha un carattere epidemiologico e si pone obiettivi molto rilevanti quali la caratterizzazione delle dimensioni del problema dolore in Dea, l’analisi delle discrepanze tra i protocolli di triage e l’efficacia dell’impiego di alcuni farmaci rispetto ad altri. Buffolo e colleghi, dopo aver analizzato un’ampia casistica, giungono purtroppo a concludere che, nonostante i tentativi di standardizzazione, esiste ancora una certa variabilità tra i vari protocolli e che nel complesso, il problema del dolore in Urgenza sia ancora sottostimato dagli operatori.

Una parte dell’attività di Urgenza-Emergenza extra-ospedaliera viene fornita, in Italia, da personale volontario, la cui formazione prevede anche una corso Bls. Nell’ottica del crescente interesse verso il concetto di qualità dell’assistenza, Paoli e colleghi hanno valutato, utilizzando un sistema automatizzato collegato ad un manichino, la qualità del massaggio cardiaco operato da soccorritori volontari formati, concludendo che esistono ampi margini di miglioramento in tutte e tre i parametri presi in considerazione, ovvero la profondità del massaggio, la riespansione del torace e la frequenza delle compressioni.

L’appendicite acuta è la causa più frequente di dolore addominale acuto nel paziente pediatrico e spesso la strategia di imaging da intraprendere rappresenta un dilemma, dovendo bilanciare sicurezza e bassa esposizione a radiazioni ionizzanti. A questo proposito l’analisi di Stranieri e colleghi fornisce dati e spunti di riflessione; tra questi, mi fa piacere sottolineare, per esempio, che l’esame obiettivo e l’ecografia, eventualmente associate a un’osservazione più o meno prolungata, sono sufficienti per una corretta gestione di una buona proporzione dei casi.

Chi lavora in Medicina d’Emergenza – Urgenza sa bene che a fronte di una certa attività di “routine” costituita da alcune diagnosi più frequenti e per tanto meglio riconoscibili, vi sono molto casi “difficili” poiché rari e dunque meno familiari sia nei loro aspetti diagnostici che terapeutici. Per questo la lettura di case report come quello di Calabrò e coleghi, riguardante un paziente con anafilassi da morso di vipera, e quello di Mozzarelli e Rivi, in cui si descrive un caso di vie aeree difficili in sede pre-ospedaliera, è utile per trovarsi pronti quando qualcuna di questi “eventi rari” si verifica effettivamente.

Infine, ampia e approfondita come sempre, la disamina sulle ultime novità della letteratura proposta dal dott. Ferrari nella rubrica “Letteratura in Urgenza”.

Simeu e l’operazione “Bollini Rosa” di Onda 2016-2017

lunedì, gennaio 4th, 2016

La Società italiana di medicina di emergenza-urgenza patrocina l’iniziativa e figura fra gli ideatori di alcuni percorsi premiati

@SilviaAlparone

Sono 249 gli ospedali italiani che hanno ottenuto i “bollini rosa” di quest’anno, il riconoscimento che l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, Onda, dal 2007 attribuisce alle strutture ospedaliere attente alla salute femminile. L’elenco completo è pubblicato sul sito www.bollinirosa.it.

I criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati sono la presenza di servizi rivolti alla popolazione femminile all’interno delle aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico; l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, a garanzia di un approccio alla patologia in relazione alle esigenze della donna, e l’offerta di prestazioni aggiuntive legate all’accoglienza in ospedale e alla presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale e il servizio di assistenza sociale.

Simeu è tra le organizzazioni che patrocinano l’iniziativa, per l’attenzione che riserva la tema della salute delle donne, reso evidente da una serie di iniziative che i soci portano avanti da anni nei pronto soccorso delle diverse regioni. Alcune fra le iniziative della Società scientifica hanno fatto sì che l’ospedale in cui si tengono sia nell’elenco dei premiati di Onda. Si tratta, ad esempio, del Percorso Rosa al pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo di Napoli, struttura già insignita in passato del riconoscimento per la stessa attività. “I casi che in triage vengono riconosciuti come possibili casi di violenza, psicologica, fisica o sessuale sulle donne- spiega Mario Guarino, direttore del pronto soccorso San Paolo e socio Simeu, che ha ideato e realizzato il percorso in collaborazione con Elvira Reale, psicologa, ottengono, accanto al codice di priorità, un bollino rosa, che avvia un percorso particolare. Soprattutto, ed è la caratteristica originale del percorso, si procede a una doppia refertazione, medica e psicologica, inviate entrambe direttamente alla magistratura che attiva poi il procedimento più adatto al singolo caso. Il che evita alla vittima di violenza di passare dalle forze dell’ordine, che sono coinvolte solo per l’esecuzione del provvedimento della magistratura”. Le pazienti sono poi seguite dal servizio di psicologia del territorio con un follow up di alcuni mesi.

Il bollino rosa di Onda resterà valido fino alla fine del 2017 per le strutture premiate.





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