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Il ragionamento clinico: incertezza, decisione, trappole cognitive

sabato, febbraio 20th, 2016

@SilviaAlparone


Seconda edizione del corso, Firenze, 14-15 marzo 2016

Seconda puntata per il corso sull’errore cognitivo in medicina d’urgenza: prosegue il percorso iniziato insieme oltre un anno fa dalla Società italiana di medicina di emergenza-urgenza insieme all’Agenzia regionale di sanità della Regione Toscana per indagare le dinamiche dell’errore in medicina, attenuare lo stress nella prestazione sanitaria e migliorare le cure al paziente.

Dopo la prima edizione dedicata ai medici, che si è tenuta lo scorso 30 settembre a Firenze e che aveva registrato un forte interesse da professionisti di tutta Italia, ben al di sopra dei posti disponibili, si è deciso di replicare, allargando questa volta anche alla professione infermieristica. La decisione di organizzare una seconda edizione del corso è stata conseguenza anche dell’ottima valutazione espressa dai partecipanti tramite il questionario di gradimento finale.

Promuovere la cultura della sicurezza delle cure attraverso la formazione per la prevenzione, la rilevazione e la gestione degli errori nei sistemi e nelle procedure tecnico professionali: è questo lo scopo del corso, che tratta del ragionamento clinico dal punto di vista dei processi cognitivi che ne determinano l’efficacia, i limiti e le opportunità di miglioramento.

“Lo studio scientifico della cognizione umana – sottolineano gli ideatori – ha infatti prodotto negli ultimi anni illuminanti elementi di conoscenza e utili strumenti di intervento che in gran parte attendono ancora un’adeguata integrazione nella formazione e nell’attività dei medici. Le valutazioni e le decisioni dei clinici sono spesso elaborate in condizioni di incertezza e di rischio. In tali condizioni, i vincoli per giudicare, scegliere e agire razionalmente – cioè in modo da massimizzare accuratezza ed efficacia – sono fissati da alcuni ben noti principi formali del ragionamento (per es. la teoria della probabilità). Per contro, lo studio descrittivo dei processi che effettivamente presiedono alle decisioni mostra, che tanto gli esperti quanto le persone comuni spesso semplificano problemi complessi, affidandosi a ‘scorciatoie cognitive, dette euristiche. Le euristiche appartengono a modalità di pensiero veloci, intuitive ed economiche che risultano imprescindibili per la mente umana, specie quando le risorse di tempo e di attenzione sono limitate. Il pensiero veloce è quindi uno strumento potente, ma anche imperfetto: le euristiche producono talvolta errori sistematici, prevedibili e ben documentati, con conseguenze rilevanti in compiti fondamentali quali l’elaborazione di una diagnosi, la ricerca delle informazioni cliniche rilevanti e la scelta fra diverse opzioni di intervento”.

Lo studio dei processi di ragionamento e decisione in medicina – argomento centrale del corso – offre così indicazioni essenziali per interpretare il tema dell’errore medico in un’ottica inedita e più costruttiva. Allo stesso tempo, è in grado di aiutare i clinici a far fronte all’incertezza con una maggiore consapevolezza dei trabocchetti più insidiosi del pensiero intuitivo, imparando così a decidere meglio.

Il corso è stato ideato e organizzato da Alessandro Rosselli, già direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza dell’Azienda Sanitaria di Firenze e oggi collaboratore scientifico presso l’Agenzia regionale di Sanità e il dipartimento di Diritto alla Salute della regione Toscana sui problemi organizzativi, epidemiologici e gestionali del Pronto Soccorso e da Franco Aprà, direttore della Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Giovanni Bosco di Torino, presidente regionale Simeu Piemonte.

Sede del corso: Formas, Villa La Quiete alle Montalve, via Pietro Dazzi n. 1, cap. 50141 Firenze.

Il corso è accreditato con 11 crediti ECM. L’iscrizione al corso è a pagamento. Tutte le informazioni per procedere all’iscrizione sul sito di Formas.

Errore cognitivo e medicina d’emergenza-urgenza

venerdì, marzo 27th, 2015

Nasce un gruppo di studio promosso anche da soci Simeu

 

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

 

Circa il 10-15% delle diagnosi che formuliamo risultano errate (Graber 2013): da sola questa stima ci fa comprendere l’importanza di questo argomento, finora trascurato nella formazione e nell’aggiornamento in medicina. Anche la Medicina d’Emergenza-Urgenza non può considerarsi esente dal problema, soprattutto in considerazione della necessità di valutare molti pazienti in poco tempo, in condizioni ambientali oggettivamente difficili. Infatti, sebbene il nostro intuito ci guidi nella direzione giusta nella maggior parte dei casi, impiegando alcune “scorciatoie” cognitive, è ormai noto che può trarci in inganno, sebbene se non ci piaccia ammetterlo.

Quali sono dunque gli errori in cui possiamo incorrere quando facciamo affidamento sul nostro intuito? È possibile migliorare le nostre capacità di formulare dei ragionamenti diagnostici corretti? Per rispondere a questi interrogativi si sta costituendo il gruppo di studio promosso da un gruppo di medici d’urgenza iscritti alla SIMEU sugli aspetti cognitivi della diagnosi e sull’errore diagnostico, in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) della Toscana, nella cui bellissima sede di Firenze il 14 gennaio si è tenuta la sua prima riunione.

Si è così raccolto un gruppo eterogeneo di professionisti composto, oltre che da medici dell’urgenza e di altre specialità, anche da un filosofo, il dott. Augusto Cevolani, ricercatore presso il centro per la logica, il linguaggio e la cognizione del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, e da un psicologo, il dott. Marco Franchini, a sottolineare il carattere multidisciplinare dell’iniziativa. Non vi erano purtroppo infermieri, per i quali è previsto un coinvolgimento futuro.

I lavori sono stati aperti dal dott. Alessandro Rosselli, già direttore del DEA dell’Ospedale “Santa Maria Annunziata” di Firenze, attualmente consulente proprio dell’ARS Toscana. Nell’introduzione alla giornata Rosselli ha sottolineato come il progresso tecnologico in campo medico verificatosi negli ultimi decenni non ci ha messo al riparo dalla possibilità di sbagliare, in parte proprio per la nostra tendenza ad affidarci in modo acritico soprattutto ai moderni test di imaging. Un altro punto, emerso successivamente più volte nel corso della giornata, riguarda la necessità di superare il binomio tra errore e colpa, riuscendo al contrario ad accettare il primo come parte integrante della nostra pratica clinica.

Il dott. Franco Aprà, direttore della Medicina d’Urgenza dell’Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino, ha poi ribadito il concetto di inevitabilità dell’errore di ragionamento, proponendo l’esempio di altri campi dove questo tema è già stato affrontato e da cui si potrebbero prendere in prestito alcune idee, come l’impiego di checklist.

In relazione all’indirizzo cui si orienterà il gruppo di studio, si è inoltre precisato che la prospettiva del Risk Management, sebbene tenuta in considerazione, non sarà predominante nell’affrontare il problema dell’errore diagnostico da parte del gruppo di studio, il quale vuole concentrarsi sulle basi cognitive dell’errore.

Particolarmente interessante l’esperienza dell’”Autopsia Cognitiva”, illustrata dal dott. Marco Barchetti, che l’ha avviata nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Modena dove lavora. Questa è stata articolata fin dall’inizio in due fasi: nella prima vi è stata un’adeguata formazione preliminare sui temi degli aspetti cognitivi del ragionamento clinico, aperta a tutti i professionisti. Nella seconda sono stati analizzati, per mezzo degli strumenti e della terminologia della moderna psicologia cognitiva, alcuni casi reali gestiti in DEA, in cui vi erano prove del fatto che il processo diagnostico non fosse stato condotto in modo corretto, sempre con l’unico fine di promuovere le capacità personali di ragionamento diagnostico dei partecipanti.

Le intenzioni del gruppo di studio sono però quelle di andare oltre gli aspetti teorici del problema, fornendo strategie e strumenti concreti per aiutare i professionisti a limitare l’impatto dei tranelli cognitivi nella pratica clinica quotidiana. Il programma di lavoro prevede innanzitutto di aumentare la consapevolezza dei colleghi circa gli aspetti metacognitivi del ragionamento diagnostico, quelli per intenderci, indipendenti dalla nostra competenza ma legati al nostro modo di ragionare e al setting in cui operiamo. Per molti questi argomenti saranno completamente nuovi, data la loro assenza dal curriculum degli studi di medicina. Lo strumento suggerito è quello di un corso, corredato eventualmente da strumenti di valutazione per l’impatto effettivo sui discenti.

Altro punto sollevato è la ricerca di una soluzione ad uno dei problemi storici della pratica della Medicina d’Urgenza, ovvero la mancanza, nella maggior parte dei casi, di un feedback sull’esito delle decisioni cliniche prese in Pronto Soccorso. Infatti, solo poche volte riusciamo a sapere se abbiamo operato correttamente con i pazienti dopo averli trasferiti nei reparti o inviati al domicilio, non potendo dunque sapere se abbiamo commesso errori.

Questa esperienza, certamente pionieristica, è solo agli inizi. Chi fosse interessato ad aderirvi, può scrivere il gruppo di studio all’indirizzo gs.errorecognitivo@gmail.com.

 





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