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X Congresso nazionale Simeu: costo d’iscrizione ridotto fino al 31 agosto

mercoledì, agosto 3rd, 2016

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog Simeu

Su Twitter: @P_Balzaretti


Sappiamo bene che in questi giorni in cui l’estate giunge al culmine l’aggiornamento professionale non è il primo dei pensieri. Ci teniamo però a segnalarvi le ultime novità riguardanti il prossimo Congresso Nazionale Simeu, che si terrà a Napoli dal 18 al 20 novembre (hashtag #SIMEU16).

Iscrizioni: prezzi ridotti fino al 31 agosto

Innanzitutto vi ricordiamo che vi sono prezzi e condizioni speciali per chi si iscriverà entro il 31 agosto. Si parla di un risparmio di 50 euro, dunque un’occasione da non lasciarsi sfuggire!

Le iscrizioni si possono effettuare direttamente online tramite il sito internet dedicato al Congresso (www.simeu.it/w/congresso2016). Per qualsiasi ulteriore informazione (anche a proposito dei Corsi Precongressuali) è possibile contattare la Segreteria Nazionale SIMEU (e-mail: info@simeu.it, telefono: 02 67077483).

Perché venire a Napoli?

L’obiettivo di Simeu è come sempre quello di fornire, nel corso del suo Congresso Nazionale, la panoramica più ampia possibile sulle novità dell’emergenza-urgenza, prendendo in considerazione anche il punto di vista dell’emergenza territoriale e dell’infermieristica d’urgenza. Una delle caratteristiche fondamentali della nostra disciplina riguarda la continua interazione con altri specialisti, soprattutto in virtù del fatto che siamo chiamati a intervenire su qualsiasi tipo di problema acuto di salute, ovunque si verifichi e in qualsiasi momento della giornata, e spesso la collaborazione con gli altri specialisti è essenziale per garantire il miglior iter diagnostico e terapeutico al paziente. Frequentemente i rapporti non sono facili e le condizioni di pressione costante generano incomprensioni. È dunque benvenuta l’occasione di confronto che questo Congresso offrirà con i nostri colleghi cardiologi (si parlerà di dolore toracico), anestesisti (con i quali si affronterà il tema della contusione polmonare), psichiatri (con cui si discuterà di agitazione psicomotoria), pediatri, chirurghi e radiologi. Infine, com’è ormai tradizione, non possiamo tacere dell’importanza che verrà data anche ai temi di carattere organizzativo, psicologico (basti pensare al peso che ha nella nostra professione il burn-out, un altro dei temi affrontati) e sociale (uno su tutti, esemplare per attualità, i migranti).

Per chi fosse interessato ad approfondire, sul sito dedicato al Congresso (www.simeu.it/w/congresso2016) è reperibile l’ultimo aggiornamento del programma.

Formazione

Chi conosce la nostra società scientifica sa bene che Simeu è sinonimo di formazione e anche questo Congresso sarà all’altezza. In primo luogo i corsi pre-congressuali: non credo che molti congressi possano vantare un’offerta costituita da circa 28 corsi, che coprono tutto lo scibile dell’emergenza-urgenza, cui è possibile iscriversi direttamente dal sito del congresso (www.simeu.it/w/congresso2016); vi segnaliamo in particolare alcuni corsi i cui posti sono prossimi ad esaurirsi: PEDIATRIC ADVANCED LIFE SUPPORT PROVIDER (PALS) dell’American Heart Association, PROCEDURE INVASIVE IN EMERGENZA-URGENZA e ACC – HF SIM & CRM® SIMEU – ANMCO (TEAM MEDICI-INFERMIERI). In questi casi i posti disponibili sono meno di 5.

L’avvio della Scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza-Urgenza ha fatto sì che siano cresciute le attività formative che coinvolgono i nostri Dea e i Servizi di emergenza territoriale in cui lavoriamo. Il Congresso sarà un’occasione per fare il punto su alcuni temi rilevanti: quale ruolo per la simulazione? Quale bilancio della Scuola di Specializzazione a due anni dall’ingresso nel mercato del lavoro dei primi specialisti? Come ha influito la Formazione Simeu sulla sedazione e l’analgesia nella pratica clinica? Esiste un ruolo per i social media nella formazione e nell’aggiornamento degli operatori della Medicina d’emergenza-urgenza?

In conclusione mi sembra che ci siano molti ottimi motivi per unirsi a noi a Napoli, cui si aggiungono la possibilità di conoscere una città bellissima, che saprà accoglierci nel modo migliore, e la possibilità unica durante Congressi come questi di incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze con altri colleghi da tutta Italia e, perché no?, dare il via a nuove iniziative comuni.

Le nuove Linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare presentate agli International training center italiani di Aha

giovedì, marzo 3rd, 2016

Simeu e Anmco unici speaker italiani della giornata

@SilviaAlparone

 

Pubblicate lo scorso ottobre e diffuse in tutto il mondo, le Linee guida di American heart association per la rianimazione cardiopolmonare sono il testo di riferimento per tutti gli  International Training Center Aha che promuovono la cultura dell’intervento immediato in caso di emergenza cardiovascolare e organizzano i corsi di formazione American heart. Della recente edizione delle linee guida, che consiste in un aggiornamento focalizzato sui temi per i quali sono disponibili nuove e significative evidenze scientifiche, Patrizia Vitolo in qualità di responsabile dell’Itc Aha-Simeu, insieme a Lorenza Pratali, responsabile dell’Itc Anmco, Associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri, hanno curato la revisione degli highlights in italiano. Simeu, Anmco, Simeup e Giec sono state incaricate da Aha della revisione di tutto il materiale didattico della nostra versione nazionale.

Lo staff di AHA con Patrizia Vitolo, Responsabile dell’ITC AHA-SIMEU, ed alcuni tra i formatori AHA-SIMEU presenti al convegno

Giovedì 25 febbraio si è tenuta a Roma una giornata di presentazione della nuova edizione. In questa occasione, organizzata e gestita direttamente da Aha, sono state chiamate a partecipare, come unici speaker italiani della giornata, Patrizia Vitolo responsabile dell’Itc Simeu e Lorenza Pratali sua omologa in Anmco, le due associazioni che American Heart ha riconosciuto come le più rilevanti della scena italiana  per numero di esperti messi a disposizione per la formazione e per i molti anni di collaborazione.

L’incontro, condotto dai vertici organizzativi e amministrativi dell’associazione americana, ha visto inoltre la partecipazione di Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu, che ha ribadito l’impegno della Società di medicina di emergenza-urgenza nella formazione sulla rianimazione cardiopolmonare. Erano presenti tutti gli International training center italiani.

Una versione aggiornata delle linee guida è disponibile all’indirizzo

https://eccguidelines.heart.org/index.php/circulation/cpr-ecc-guidelines-2/

Simeu lancia la formazione a distanza

martedì, ottobre 6th, 2015

Prima tappa, Il trattamento del dolore nella colica renale, solo per i soci, gratuito fino a fine anno

 @SilviaAlparone

 

Nuovo capitolo per l’attività formativa della Società italiana di emergenza-urgenza, che parte con il primo progetto di formazione a distanza. Il tema del primo corso, organizzato dalla Faculty Sau, Sedazione e analgesia in urgenza, è Il trattamento del dolore nella colica renale.

Si tratta della prima uscita per un’attività nuova per la Società scientifica, che consentirà di aumentare l’accessibilità ai corsi Simeu di tutte le diverse faculty oggi esistenti e, in prospettiva, anche i temi dell’offerta formativa, con una modalità che annulla le distanze fra discenti e docenti. “Gli specialisti della Medicina d’emergenza hanno bisogno di una formazione continua, forte culturalmente e con una parte pratica accuratissima – sottolinea Roberto Cosentini, responsabile Area Formazione della Società – e la nuova piattaforma Fad offre la possibilità di rafforzare la capillarità della proposta formativa sulla parte teorica, mentre i corsi residenziali continueranno a offrire percorsi che contemplino anche l’attività pratica”.

Simeu potenzia così ulteriormente il canale della Formazione, che è uno dei principali ambiti di attività della Società scientifica e che si distingue nel panorama nazionale per il numero dei corsi offerti e per la risposta di gradimento degli iscritti.

Il primo corso Fad Simeu Il trattamento del dolore nella colica renale, accreditato Ecm, sarà disponibile a partire dal 9 ottobre sul sito Simeu, nella sezione CORSI. Fino a fine 2015 sarà riservato a soci SIMEU, gratuito per i soci regolarmente iscritti per il 2015 e per tutti coloro che aderiranno alla Società scientifica entro il 31 dicembre 2015 per l’anno 2016.

The Truly European Flavour – Congresso Eusem, Torino 10-14 ottobre 2015

giovedì, giugno 18th, 2015

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

 

Programmi per il prossimo ottobre? Se siete liberi vi consigliamo senza dubbio di fare un salto a Torino (di nuovo!) per il 9° Congresso di Medicina di Emergenza che vi si terrà tra il 10 e il 14 ottobre 2015. L’incontro, il cui slogan è “The Truly European Flavour”, è organizzato dall’EuSEM (European Society of Emergency Medicine) in collaborazione con SIMEU e si terrà presso il Centro Congressi del Lingotto, a noi tutti ben noto.

Si tratta di quattro giorni molto intensi. Si inizia il 10 ottobre con i corsi pre-congressuali, che termineranno la mattina dell’ 11. Gli argomenti trattati saranno l’ecografia (per principianti ed esperti), la ventilazione non invasiva, la medicina dei disastri, l’amministrazione dei dipartimenti di emergenza, la gestione delle vie aeree e l’assistenza al paziente pediatrico critico.

Dal pomeriggio di domenica 11 ottobre prenderanno il via i lavori congressuali veri e propri, organizzati “in parallelo” su più sale differenti. Tra gli oratori di maggior richiamo segnaliamo Victoria Brazil e Chris Nickson, medici d’urgenza australiani, entrambe impegnati nella formazione, anche attraverso i social media (Nickson, in particolare, è tra i fondatori del noto blog “Life in the Fast Lane”). Saranno presenti anche Louise Cullen, sempre dall’Australia, uno dei principali ricercatori a livello internazionale sulla gestione del dolore toracico nel Dipartimento d’Emergenza e gli italiani dott. Roberto Cosentini, ricercatore nell’ambito dell’insufficienza respiratoria acuta e il prof. Della Corte, pioniere della ricerca nell’ambito della Medicina dei Disastri. Le presentazioni saranno in inglese ma è previsto un “track” in italiano che raggrupperà le presentazioni tenute da esperti italiani nella nostra lingua, che si terranno nella sala dei 500.

Nell’ottica di un sempre maggiore confronto del medico d’urgenza con esperti di altre società o con colleghi di Paesi diversi, al congresso saranno presenti le sessioni “Eusem meets”, nel corso delle quali sono stati invitati rappresentanti, tra le altre, dell’European Resuscitation Council (ERC), della Society for Academic Emergency Medicine (SAEM), dell’American College of Emergency Physicians (ACEP) e dell’European Society of Cardiology (ESC).

Il programma è ancora in corso di definizione; per rimanere aggiornati vi consigliamo:

Anche noi tenteremo di tenervi il più possibile informati.

I costi di iscrizione variano a seconda della qualifica professionale, dell’iscrizione a SIMEU e del momento di iscrizione. Esistono infatti tariffe agevolate per infermieri e specializzandi e l’associazione a SIMEU, così come quella all’EuSEM, garantisce la possibilità di ottenere delle agevolazioni. Infine, il costo di iscrizione tenderà ad aumentare all’approssimarsi della data di inizio: i prezzi saranno più bassi entro il 23 agosto (advanced registration), per aumentare tra il 24 agosto e il 19 settembre (standard registration) e oltre il 20 settembre (late and on-site registration). Il consiglio dunque è quello, come sempre, di iscriversi a SIMEU e di partire per tempo con l’iscrizione. Per tutte le informazioni, ecco il link diretto.

A presto per ulteriori informazioni!

SIMEU Giovani: formazione tra Scuola di Specializzazione e iniziative societarie

martedì, aprile 14th, 2015

Intervista a Valeria Donati, rappresentante nazionale Simeu Giovani

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


È passato poco più di un anno dal Flash Mob che ha visto coinvolti gli specializzandi di Medicina d’emergenza-Urgenza (MEU) di tutta Italia, di cui abbiamo parlato a più riprese su questo blog (leggiqui, qui, quiequi).

Il successivo concorso nazionale per le Scuole di Specializzazione, tenutosi tra il 28 e il 31 ottobre 2014, prevedeva circa 71 posti per la Medicina d’emergenza-Urgenza, più alcuni ulteriori ministeriali e regionali.

Cos’è cambiato da allora? Ne abbiamo con la dott.ssa Valeria Donati, rappresentante nazionale diSIMEU Giovani, la sezione della Società che raggruppa i colleghi under 35.

In questi giorni è stato bandito il prossimo concorso nazionale di specializzazione: ci sono informazioni su quanti saranno i posti disponibili per gli aspiranti MEU?

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sostiene che il bando del prossimo concorso nazionale di specializzazione verrà pubblicato entro il 30 aprile e si svolgerà non oltre il 31 luglio. Per quanto riguarda i posti riguardanti la MEU, al momento non abbiamo notizie certe.

A questo proposito, SIMEU ha sempre sostenuto la necessità della collaborazione con l’Università: ci sono novità a questo proposito?

E’ iniziata una collaborazione attiva fra i direttori delle scuole di specialità e la nostra Società scientifica, stiamo provando ad attivare programmi di scambio formativi, fra le sedi universitarie ma anche attraverso ospedali non universitari riconosciuti da SIMEU come sedi di eccellenza per particolari skills quali l’ecografia in urgenza o la ventilazione non invasiva.

La creazione di una rete formativa è sempre stato uno degli obiettivi fondamentali di SIMEU Giovani, per contribuire ulteriormente alla crescita formativa dei colleghi che si apprestano a iniziare la loro carriera nell’Emergenza-Urgenza. Come procede il progetto?

Ad oggi la rete fra gli specializzandi e giovani SIMEU è sempre più stretta, con interscambi di idee e percorsi formativi volti a creare giovani MEU di livello internazionale.

Già almeno tre dei nostri specialisti MEU lavorano fra Francia, Inghilterra ed Irlanda, con ottimi risultati, dimostrandosi all’altezza degli standard qualitativi europei.

Da sempre impegnata per contribuire a migliorare le Scuole di Specializzazione in Medicina d’emergenza e Urgenza c’è COSMEU, il Coordinamento degli Specializzandi in Medicina d’emergenza Urgenza?

La COSMEU, continua la sua opera divulgativa, informativa e di cooperazione fra gli specializzandi e la SIMEU stessa, partecipando alla conferenza dei direttori delle scuole di specializzazione e proponendo idee ed attività volte a migliorare ed ad unificare il programma formativo dei 5 anni di specialità. Proprio il 28 marzo si è tenuta a Genova l’assemblea COSMEU, con il rinnovo del suo direttivo nazionale.

Ringraziamo la dott.ssa Donati per la disponibilità e gli aggiornamenti che ci ha dato. Per chi volesse saperne di più su SIMEU Giovani, può scrivere a questo indirizzo.

#SIMEU14: Anticipazioni sulla Lectio magistralis di Fabio De Iaco che aprirà il congresso nazionale, giovedì 6 novembre 2014

martedì, ottobre 14th, 2014

 

di @SilviaAlparone


Una lezione magistrale su Etica e medicina d’urgenza: partirà così, ufficialmente, giovedì 6 novembre il Congresso nazionale Simeu, che si terrà a Torino, al Centro congressi del Lingotto, dal 6 all’ 8 novembre prossimi.

A tenerla sarà Fabio De Iaco, responsabile della Faculty Simeu in Sedazione e analgesia in urgenza.

Per tutti i professionisti sanitari l’etica è un riferimento imprescindibile nell’esercizio dell’attività. Quale particolare significato assume questo assunto nella medicina di emergenza-urgenza?

Il medico d’urgenza, più di qualsiasi altro specialista ospedaliero, basa la propria attività in primo luogo sulla relazione con il paziente, ancora prima che sugli aspetti clinici della cura sanitaria. L’etica deve essere al primissimo posto per un professionista che si confronta quotidianamente con casi di pazienti end stage, con la gestione del dolore acuto delle emergenze e con temi sociali delicati come possono essere i pazienti anziani affetti da patologie complicate e soli, senza una famiglia che faccia loro da rete, da supporto, fuori dall’ospedale, oppure come le donne vittima di violenza di genere. L’etica è dunque una questione cha ha a che fare direttamente con l’identità professionale del medico e dell’infermiere di emergenza-urgenza.

Il Pronto Soccorso, aperto 24 ore su 24, accoglie tutte le richieste di aiuto di coloro che vi si rivolgono e sempre più spesso si tratta di casi socio-sanitari, la cui gestione richiede non solo un’adeguata competenza clinica, ma innanzitutto la capacità di gestire i drammi psicologici e sociali, la paura, il dolore e le richieste umane prima ancora che cliniche.

Uno specializzando recentemente mi ha detto “Ho capito che differenza c’è tra fare il medico d’urgenza rispetto a un’altra specialità: che in Pronto Soccorso alla relazione con il paziente non ti puoi sottrarre, non puoi evitare il rapporto con la persona in nessun modo, non ci sono filtri che tengano”. Molto spesso ci troviamo a essere come un faro nella nebbia per il paziente, non perché abbiamo tutte le risposte, tutt’altro, ma perché ci troviamo davanti a una persona in tale difficoltà da non avere altra luce che il medico a cui si affida. E siamo noi a decidere chi dimettere e chi ricoverare. Una situazione che non può che sollevare continui dilemmi etici.

Non sono affatto un esperto di bioetica: le mie riflessioni provengono semplicemente dall’essere immerso tutti i giorni nella viva realtà del turno di Pronto Soccorso. E amo definire la medicina d’emergenza urgenza come la vera medicina per la società. Delineare i principi etici che guidano le nostre decisioni significa spesso semplicemente descrivere la nostra identità professionale, i nostri obiettivi, le nostre competenze, nelle quali troviamo anche le risposte ai problemi.

La Faculty Sau-Simeu ha un’intensa attività formativa per medici e infermieri dell’emergenza di tutto il territorio nazionale sulla gestione del dolore acuto. E’ un ambito particolarmente delicato proprio dal punto di vista etico, sia per quanto riguarda gli adulti che i pazienti pediatrici.

Quel che cerchiamo di ottenere è la massima efficacia dei nostri interventi, che è funzione del livello della nostra competenza. In questo non c’è apparentemente nulla di etico: semplicemente si risponde a un’esigenza con la massima competenza. Ma a ben vedere tutto questo si ispira a principi che invece sono profondamente etici, strettamente legati alla natura profonda della medicina d’emergenza urgenza: riposte efficaci, rapide, spesso determinanti, perseguite attraverso modalità e processi decisionali molto diversi da quelli delle altre specialità mediche. Alla base di tutto questo c’è una concezione differente della medicina, una centralità assoluta del paziente che non sempre ritrovo in altri ambiti: i nostri strumenti e i nostri obiettivi determinano la nostra identità, e ancora una volta identità professionale e principi etici diventano sinonimi. E questo non vale solo per il dolore, ma per tutte quelle condizioni in cui la medicina d’emergenza-urgenza gioca un ruolo determinante, condizioni non solo cliniche ma anche, sempre più spesso, sociali.

Una riflessione su questi temi è necessaria: serve a tutti noi per capire dove stiamo andando, ai nostri operatori per trovare nuove motivazioni, e sarebbe utile che anche le istituzioni recepissero alcune considerazioni. Il congresso nazionale è l’occasione migliore per affrontare tutto questo.

La lezione magistrale di Fabio de Iaco Etica e medicina d’urgenza si terrà giovedì 6 novembre alle ore 17.00 nell’Auditorium del Centro congressi del Lingotto.

A seguire, dalle 17.30, tavola rotonda su Pronto soccorso: riferimento più sociale che sanitario.

 

Per il programma completo del congresso consultare il sito.

 

Per seguire i lavori on line #SIMEU14 su twitter e l’evento facebookIX Congresso Nazionale SIMEU – Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza

Ecografia al letto del paziente: un altro passo avanti verso il pieno riconoscimento

giovedì, aprile 24th, 2014

di Bartolomeo Lorenzati, medico d’urgenza Aso S.Croce e Carle di Cuneo

@BatoLorenzati

Nel 2011 è uscito sul numero del 24 Febbraio del New England Journal of Medicine una review dal titolo “Point-of-Care Ultrasonography” che ha sancito l’utilizzo, da parte di medici non-radiologi, dell’ecografia come complemento dell’esame obiettivo e come supporto a procedure invasive. In tale articolo l’ecografia point-of-care veniva definita comel’ecografia portata al letto del paziente ed eseguita dal medico come complemento all’esame obiettivo utilizzando delle immagini in real-time.

Il concetto di “focused ultrasound” è un concetto fondamentale per l’ecografia point of care. I medici provenienti da diverse specialità possono utilizzare questa metodica per esaminare un organo in particolare, una malattia, o eseguire una procedura che è direttamente rilevante per la loro area di competenza. L’ecografia point-of-care permette di valutare i pazienti secondo un approccio focalizzato sul problema quali l’ipotensione, il dolore toracico, la dispnea, lo shock o il trauma.

Negli ultimi anni è stata sempre più utilizzata, anche in contesti a risorse limitate come in Paesi in Via di Sviluppo, in guerra, nel pre-ospedaliero o durante catastrofi naturali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che l’ecografia e la radiografia, singolarmente o in combinazione, risponderanno ai due terzi di tutte le esigenze di imaging nei Paesi in Via di Sviluppo nel prossimo futuro.

Solamente tre anni dopo, il 20 marzo 2014, è stato pubblicato sul NEJM da parte di Scott D. Solomon, della Harvard Medical School, un perspective da titolo “Point-of-Care Ultrasound in Medical Education — Stop Listening and Look”.

L’articolo sottolinea nuovamente l’importanza dell’ecografia bedside ed introduce la novità, almeno per la realtà accademica italiana, dell’insegnamento di tale metodica a complemento dell’esame obiettivo durante il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia da affiancare all’insegnamento dell’Anatomia e della Fisiologia.

L’articolo afferma ciò che tutti noi appassionati di bedside and focused ultrasonography abbiamo potuto sperimentare negli anni sul campo: la visualizzazione ecografica degli organi, associata all’anatomia classica su cadavere e sugli atlanti anatomici, risulta essere un forte valore aggiunto all’insegnamento dell’anatomia, della fisiologia e della semeiotica medica.

Attualmente alcune Facoltà di Medicina negli Stati Uniti, come quella dell’Università della South Carolina, dell’Università della California, dell’Università di Harvard e l’Ichan School del Mt Sinai di New York hanno riconosciuto il potenziale valore di tale metodica di insegnamento ed l’hanno integrata nel consueto percorso formativo di laurea. Il suo insegnamento consentirà agli studenti di effettuare valutazioni crude, come ad esempio la valutazione della funzione del ventricolo sinistro, del diametro della vena cava, della presenza o meno di calcoli nella colecisti e della presenza o meno di una trombosi venosa profonda, non di effettuare un ecografia diagnostica di II° livello.

I detrattori dell’ecografia bedside affermano che tutto ciò comporterà solamente l’incremento dell’errore diagnostico (esami effettuati da personale non esperto), l’incremento degli esami inutili richiesti (falsi positivi) e che questa tecnologia distoglierà l’attenzione degli studenti dagli elementi cardine dell’esame obbiettivo e dei percorsi di diagnosi.

L’articolo termina citando la prefazione all’edizione inglese del libro “A treatise on the Disease of the Chest and on Mediate Auscultation” scritto da Leannec nel 1829 successivamente all’introduzione nella pratica clinica dello stetoscopio nel 1816.

Notwithstanding its value, I am extremely doubtful, because its beneficial application requires much time, and gives a good deal of trouble both to the patient and the practitioner.”

Circa 200 anni dopo la sua introduzione, lo stetoscopio o fonendoscopio è cambiato assai poco sia dal punto di vista stilistico che da quello tecnico, rimanendo l’unico strumento ed indistinguibile segno della nostra professione.

Voi cosa ne pensate? Sareste favorevoli all’introduzione nel programma di Laurea in Medicina e Chirurgia l’insegnamento dell’ecografia come complemento della semeiotica classica, dell’anatomia e della fisiologia?

Siete anche voi concordi che è più facile e comprensibile vedere oltre che sentire i rumori respiratori, il versamento pleurico, i soffi cardiaci, etc?

A proposito, anche SIMEU è impegnata nella formazione dell’ecografia bedside con la “Rete Formativa in Ecografia Clinica in Emergenza-Urgenza” (Link), per mezzo della quale eroga il Corso Avanzato di Ecografia Clinica in Emergenza-Urgenza, i Corsi monotematici in Ecografia toraco-polmonare, in Ecografia nell’arresto e peri-arresto e in Ecografia per gli accessi venosi, e di Ecografia applicata per infermieri (link). Per il calendario completo, clicca qui.

“Making things happen”, motto e obiettivo del nuovo direttivo CoSMEU

martedì, aprile 22nd, 2014

di Matteo Borselli

Specializzando MEU – Università di Siena

Presidente CoSMEU

@matteoborselli

 

In seguito alle elezioni per rinnovare il direttivo CoSMEU, Coordinamento degli specializzandi in medicina di emergenza-urgenza, che si sono tenute a Genova lo scorso 12 aprile, pubblichiamo un intervento del neoeletto presidente, Matteo Borselli.

La prima assemblea nazionale del coordinamento è stata salutata da alcuni interventi video, in particolare di Fabio De Iaco, responsabile Pronto soccorso di Imperia, coordinatore scientifico Faculty Sau, Sedazione e analgesia in urgenza Simeu, Mario Guarino, Pronto Soccorso Ospedale San Paolo di Napoli e gruppo Sau Simeu, e Scott Weingart, Associate Professor of Emergency Medicine – Mount Sinai, NY e creatore del blog Emcrit.org.

Tutti gli interventi sono visibili sul canale youtube di CoSMEU.

 

C’è stato un momento nella mia vita di studente in cui, vagando da un reparto all’altro alla ricerca della mia strada, misi per la prima volta piede nel Pronto Soccorso del mio ospedale. Rimasi spiazzato e affascinato da quell’ambiente caotico e distante da quell’aura di “perfezione” che avvolgeva gli altri reparti universitari che avevo frequentato fino a quel momento. Ho sempre pensato che la bellezza e la poesia stia nelle dissonanze: ai miei occhi (e alle mie orecchie) di studente, il Pronto Soccorso appariva come un brano di Thelonius Monk suonato a Santa Cecilia, tra un Bach e un Mozart. Un Pollock messo a fianco a dei preraffaelliti. Ed è stato amore profondo e incoercibile sin da subito. Sono passati circa dieci anni e, nonostante le difficoltà incontrate durante il mio percorso, sono ancora innamorato come il primo giorno. La Medicina d’Emergenza ha scelto me nella stessa misura in cui io ho scelto lei.

Ma cos’è la Medicina d’Emergenza (EM)? Mi affiderò alle parole di Scott Weingart, il creatore di Emcrit.org, contenute nel suo videomessaggio di saluto a CoSMEU:

 

[…] We’re the most potent specialty for the care of sick patients. We’re capable of doing what need to be done immediately, we are resuscitation, we are the caregivers of the most critically ill in the first hours; that’s what we provide, that’s what we’re experts at, that’s what you’re doing and that’s what you need to keep on doing, because our patients – your patients – need this kind of care[…]”

 

Quando abbiamo proiettato questo filmato al primo incontro di CoSMEU, ho visto tanti occhi brillare, perché in questa dichiarazione abbiamo visto la nostra idea di EM. E’ quello per cui vogliamo combattere ed è quello che vogliamo ottenere.

E allora, cosa è CoSMEU? La sigla significa “Coordinamento degli Specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza”, il concetto alla base della nostra associazione è piuttosto innovativo: per la prima volta in Italia abbiamo un gruppo di specializzandi che si organizza in un’associazione per lavorare assieme ai propri direttori di scuola e alle società scientifiche di riferimento per portare il livello di formazione della propria specialità ai livelli più elevati possibili.

Non si parla semplicemente di procedure, tubi, trocars, cannule, seldinger e quant’altro: si parla di cambiare mentalità e di iniziare a lavorare su quello che realmente è fondamentale, ovvero l’identità del Medico di Emergenza-Urgenza: credo infatti che la EM in Italia non esisterà finché noi non prenderemo coscienza della nostra identità.

Abbiamo elaborato un piccolo questionario, compilato da circa il 25% degli Specializzandi MEU (circa 110 persone – un campione ben più significativo di quelli su cui si basano tanti studi sui quali abbiamo modulato la nostra pratica clinica!) e l’urlo che ne emerge è il seguente: “Vogliamo la nostra identità”. Non posso che essere d’accordo. Un Medico di Emergenza ha bisogno del Pronto Soccorso quanto il Pronto Soccorso ha bisogno del Medico di Emergenza. Tanti di noi passano lunghi ed interminabili mesi in ambiente internistico e perdono motivazioni e mordente; tanti altri hanno bisogno di mettere in pratica tutte quelle fantastiche nozioni imparate ai vari corsi e alle varie Summer Schools; tanti altri vorrebbero semplicemente sentirsi apprezzati per quello che sono, non sentirsi anestesisti o internisti mancati. Vogliamo essere uno specialista tra tanti, non migliore o peggiore, ma semplicemente diverso: non siamo né internisti né anestesisti, siamo Medici di Emergenza-Urgenza ed abbiamo un bagaglio culturale ed umano diverso da entrambe queste specialità.

Tanti colleghi illuminati (in ordine sparso: Schiraldi, De Iaco, Tosato, Guiotto, Copetti, Guarino, Riccardi, D’Apuzzo, Morabito, Cibinel, Ferrari, Pini e tanti altri ancora) hanno trovato e conquistato – faticando e combattendo – una via da percorrere e ce l’hanno indicata: è grazie a loro se siamo qui. Crediamo però che sia tempo di iniziare a prendere coscienza del fatto che questa strada dobbiamo lastricarla, ampliarla e curarla, perché è un dono troppo grande perché sia lasciato incustodito e privo di attenzioni. Vogliamo rendere onore a chi la via italiana all’EM l’ha creata e, allo stesso tempo, sfruttare le nostre peculiarità di “primi eletti” per migliorarla e per lasciare a chi verrà dopo di noi un percorso di tutto rispetto.

Negli USA hanno impiegato 20-30 anni per imporsi dal punto di vista formativo, culturale e professionale, ma oggi siamo a metà 2014 ed in epoca di #FOAM (Free Open Access Meducation): sappiamo come si addestrano i nostri colleghi in Australia, UK e USA, abbiamo accesso ai loro programmi formativi e loro stessi rispondono alle nostre domande e richieste su Twitter, Google+ e attraverso e-mail. E’ molto più facile sapere dove vogliamo andare rispetto al passato, è molto più facile sapere come si stanno modificando ed evolvendo le competenze dell’Emergency Physician e cosa dovremmo aggiungere al nostro bagaglio culturale e formativo per essere competitivi a livello internazionale.

Sappiamo quindi che il nostro aiuto può essere fondamentale nella costruzione della EM in Italia: i nostri direttori sono principalmente internisti, con grande cultura, esperienza e capacità. Ma provengono da un background culturale molto diverso dal nostro. Hanno però la stessa voglia che abbiamo noi di rendere la EM un fiore all’occhiello all’interno dell’Università italiana: vorremmo renderli orgogliosi di noi diventando Medici dell’Emergenza-Urgenza in grado di imporsi ovunque e vorremmo aiutarli evidenziando punti di forza e di debolezza della nostra scuola così giovane, rendendo così possibile l’instaurarsi di un circolo virtuoso che porti ad un miglioramento continuo e progressivo della formazione. Questo inoltre creerebbe un modello di collaborazione nuovo ed estremamente interessante per le Scuole di Specializzazione di Area Medica.

L’attività di CoSMEU non sarà rivolta esclusivamente alla formazione. Dal punto di vista legislativo ci sono alcune incongruenze da risolvere e fondamentali lacune da colmare: la Scuola di Specializzazione MEU esiste da 5 anni e dal luglio prossimo saranno sul mercato del lavoro i primi specialisti. Purtroppo fino ad ora non esiste una configurazione normativa chiara e precisa riguardante la figura professionale del Medico Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Ciò significa che nei prossimi concorsi il nostro titolo potrebbe non essere riconosciuto o, ironicamente, potrebbe esserci richiesto di effettuare corsi e master di emergenza per poter avere accesso ad un posto di lavoro in Pronto Soccorso. Ancora più controversa appare la situazione legislativa nel comparto extra ospedaliero (Automedica ed Elisoccorso): in alcune regioni è di competenza anestesiologica, in altre basta un corso DEU. C’è bisogno di omogeneità e chiarezza, non di un caos legislativo simile che disorienta utenti ed operatori.

Sappiamo che siamo ancora pochi (circa 90 specialisti saranno si diplomeranno a luglio, una goccia nel mare a fronte dei circa 300 richiesti da fabbisogno) e che avremo bisogno di altri specialisti per colmare il fabbisogno di Medici di Pronto Soccorso, ma vogliamo che le nostre qualità e peculiarità vengano riconosciute in maniera inequivocabile.

Stiamo lavorando e continueremo a lavorare per avere un numero equo di borse di specializzazione: non ci fermeremo al flash mob del marzo scorso, continueremo a tartassare i ministri Lorenzin e Giannini finché non ci riceveranno e non ascolteranno le nostre motivazioni. Le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni sono chiare sul fabbisogno di specialisti in Emergenza-Urgenza per garantire un servizio adeguato. Devono essere applicate.

Vogliamo che lo Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza sia un protagonista ed un’eccellenza all’interno della sanità italiana, ma abbiamo bisogno dell’impegno e delle forze di tutti quanti – specializzandi MEU, direttori di scuole, società scientifiche e attuali medici di pronto soccorso e 118: è l’unica strada possibile per rendere il nostro (e suppongo sia anche il vostro) sogno possibile.

 Making things happen non è solo il nostro motto, è il nostro obiettivo!

 

A nome di tutto il Direttivo e degli iscritti CoSMEU

 

 


La campagna a favore della Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza ancora su Sanità del Sole 24 ore

martedì, marzo 11th, 2014

 

L’iniziativa di martedì scorso 5 marzo in difesa della Scuola di Specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza, contro la riduzione del numero di borse di studio per gli aspiranti urgentisti compare ancora su Sanità del Sole 24 ore di oggi, martedì 11 marzo. Sul numero in distribuzione questa settimana Valeria Donati, in qualità di rappresentante Giovani Simeu e specializzanda Meu racconta i motivi del flash mob che si è tenuto a Roma davanti al Ministero dell’Istruzione.

 

No al taglio dei posti della scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza

lunedì, marzo 3rd, 2014

Mercoledì 5 marzo un flash mob degli specializzandi a Roma e una lettera/appello delle Società dell’emergenza al ministro dell’Istruzione in tutti i pronto soccorso e sedi 118 d’Italia

 

@SilviaAlparone

 

Su twitter è attivo l’hashatg #piuborseMEU e su facebook è aperto il gruppo Flash mob degli specializzandi in medicina di emergenza-urgenza.

Così i social si preparano a seguire l’iniziativa degli specializzandi MEU di mercoledì 5 marzo: alle 12 davanti al Miur, il ministero dell’Istruzione università e ricerca ci sarà un flash mob organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo di riduzione posti in specialità per la scuola di medicina di emergenza-urgenza che rischia di chiudere a soli quattro anni dalla sua creazione.

Sempre mercoledì 5 marzo in tutti i pronto soccorso e sedi dell’emergenza territoriale d’Italia verrà affissa una lettera/appello al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin per una più equa distribuzione dei posti in specialità. L’appello è lanciato dalle società scientifiche Simeu, Sis-118, Acemc e Fimeuc e sarà firmato da medici e infermieri di ogni struttura sanitaria.

La situazione

In tutta Italia potrebbero essere meno di 50 i contratti di formazione per la specializzazione in Medicina d’urgenza finanziati dal Governo per l’anno 2013/2014, mentre la Conferenza Stato-Regioni denuncia un fabbisogno di circa 300nuovi contratti di specialità all’anno per l’emergenza sanitaria e a fronte di una richiesta di accesso alla scuola che, negli anni scorsi, ha quasi sempre superato le 400 domande di medici appena laureati.

Questo su un totale di 3.200/3.300 borse di specializzazione post lauream di discipline mediche previste per l’anno accademico 2013/2014, contro la richiesta della Conferenza Stato-Regioni di circa 7.000 posti complessivi.

In attesa del nuovo decreto che definirà la disponibilità totale di fondi ministeriali e il numero di posti per ciascuna specialità medica, il mondo dell’emergenza-urgenza si solleva contro il taglio previsto alla formazione specialistica che deve preparare nuovi medici ad affrontare la complessa attività di pronto soccorso, tanto spesso oggetto dell’attenzione dei media nazionali per le sue criticità.

In questo contesto, la Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza in Italia è nata solo nel 2009 e i primi specialisti in questa disciplina, in numero di 82, saranno diplomati nel prossimo giugno. Ma con i tagli previsti la Scuola ora rischia la chiusura.

 





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