IL BLOG DI SIMEU

 

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SETTIMANA NAZIONALE SIMEU DEL PRONTO SOCCORSO – DAL 16 AL 22 GIUGNO 2014

mercoledì, giugno 11th, 2014

Medici e infermieri, istituzioni e cittadini insieme per capire meglio come funziona l’emergenza sanitaria e come farla funzionare meglio

Dibattiti e incontri in luoghi pubblici delle principali città italiane

Sono 24 milioni gli italiani che ogni anno si rivolgono ai pronto soccorso degli ospedali: si tratta di casi sanitari di differente gravità, dal pericolo di vita a traumi o patologie molto meno gravi. Spesso, nel 25% dei casi, presentano anche problemi di tipo sociale: sono i casi di abuso sessuale, anziani malati e fragili, con patologie complesse e condizioni economiche svantaggiate, tossicodipendenti, senza dimora, stranieri irregolari.

Dal 16 al 22 giugno,Simeu, Società italiana di medicina di emergenza-urgenza, organizza sul territorio delle diverse regioni italiane la Settimana nazionale del pronto soccorso: medici e infermieri Simeu, in collaborazione con le associazioni dei pazienti e le istituzioni locali, organizzeranno incontri, dimostrazioni di manovre di primo soccorso e altre occasioni di confronto con la popolazione, anche fuori dagli ospedali, in luoghi inconsueti per l’emergenza.

I TEMI

Perché si aspetta in pronto soccorso, a cosa è dovuto il sovraffollamento, come funziona l’emergenza sanitaria, quale tipo di assistenza si trova in pronto soccorso: a queste domande si cercherà di dare una risposta alla cittadinanza, spiegando dinamiche e trasformazioni in atto nel mondo dell’emergenza-urgenza.

I DATI DELL’EMERGENZA SANITARIA IN ITALIA

24 milioni gli accessi ogni anno in pronto soccorso; di questi circa l’84% viene dimesso dopo aver risolto il problema di salute grazie alle cure ricevute in pronto soccorso e solo poco più del 15% viene ricoverato; i codici rossi sono l’1% del totale degli accessi, i gialli il 18%, i verdi il 66% e i bianchi, i casi meno gravi, il 14%. Su tutto il territorio nazionale ci sono 844 fra dipartimenti di emergenza e accettazione, più complessi dal punto di vista organizzativo, e più semplici pronto soccorso (331 Dea e 513 Ps). Come già detto, il 25% dei casi presenta anche problematiche anche di tipo sociale, oltre che sanitario.

La fonte dei dati rielaborati da Simeu per la Settimana del pronto soccorso è il Ministero della Salute (Nsis-Emur – Nuovo sistema informativo sanitario per il monitoraggio dell’assistenza in emergenza-urgenza) insieme all’Istituto superiore di Sanità (Siniaca, Sicurezza in ambiente domestico). A confronto con la situazione generale nazionale ed europea grazie ai dati Istat ed Eurostat.

LO SCOPO DELLA MANIFESTAZIONE

Creare un’alleanza con la popolazione, al di là della tensione dei casi di emergenza personale in occasione dei quali ci si rivolge al pronto soccorso, per costruire insieme, professionisti sanitari e cittadini un sistema sanitario migliore.

Simeu, Società italiana di medicina dell’emergenza-urgenza è una associazione scientifica senza scopo di lucro. Riunisce oltre 3.000 fra medici e infermieri che operano nell’ambito delle emergenze-urgenze sanitarie. Tra gli scopi principali della società ci sono la ricerca scientifica e la formazione dei soci.

Sarà possibile seguire gli eventi su twitter seguendo #SettimanaPS ed essere aggiornati sul calendario degli eventi oltre che tramite il sito della società scientifica www.simeu.it, anche su facebook, collegandosi alla pagina dedicata all’evento.

La Settimana del pronto soccorso ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute.

Esperimenti 2.0 per i congressi Simeu: il successo della Lombardia

lunedì, giugno 9th, 2014

di @SilviaAlparone

 

Interattività e partecipazione. E’ stata questa la chiave del congresso regionale della Lombardia del 2014 “Itinerari di Pronto Soccorso”. Gli scorsi 22 e 23 maggio i circa 150 partecipanti alle due giornate di lavori hanno vissuto un’edizione particolarmente coinvolgente dell’annuale appuntamento che si tiene all’Irccs San Matteo di Pavia. L’organizzazione della prima giornata in particolare è stata affidata ai Giovani della Società scientifica, che hanno utilizzato nuovi strumenti tecnologici e social.

Francesco Geraci, responsabile Simeu Giovani Lombardia, qual è stato il momento più vivace del vostro programma?

“Sicuramente il momento del sondaggio, durante il primo appuntamento che abbiamo intitolato Fari nel buio: dopo la presentazione dei casi clinici che ci eramo proposti di esaminare, a partire dalla discussione sulle linee guida della colica renale, la partecipazione del pubblico è stata assicurata dall’ultilizzo di un applicativo, Socrative, che i partecipanti hanno potuto scaricare gratuitamente sui loro tablet e smartphone per un utilizzo immediato. L’app ha consentito di interagire velocemente: chi conduceva l’incontro poneva quesiti a cui il pubblico rispondeva in tempo reale, e le risposte venivano proiettate e quindi condivise man mano che venivano inviate, senza indicarne l’autore, in maniera tale da evitare reticenze o timidezze che a volte possono impastoiare il dibattito”.

Un momento del Congresso di Pavia

Taglio pratico e forti basi scientifiche per rendere gli appuntamenti congressuali ancora più produttivi nel confronto professionale?

“E’ un modello che ha riscosso il successo dei partecipanti, e non solo dei più giovani: l’attenzione e la partecipazione sono state alte per tutta la durata dell’incontro, circa un’ora e mezza, stimolando una discussione particolarmente vivace, che abbiamo dovuto stoppare per limiti di tempo invece che sollecitare, come spesso accade”.

Interattività e coinvolgimento del pubblico anche applicati alla presentazione dell’attività di ricerca targata Simeu di cui si è parlato nella sessione pomeridiana.

“Il pomeriggio della giornata organizzata dai Giovani in collaborazione con la sezione formazione e ricerca Simeu, è stata dedicata alla ricerca e all’attività del Centro Studi della Società scientifica. Sono stati anche presentati i lavori scientifici di soci Simeu lombardi pubblicati su riviste con impact factor e anche sulla presentazione degli abstract migliori abbiamo cercato una discussione stimolante e il pubblico ha risposto benissimo”.

Anche la seconda giornata, improntata a un più tradizionale schema d’azione congressuale, ha avuto un forte carattere innovativo in particolare nei temi trattati: si è parlato di nuovi modelli organizzativi in pronto soccorso, in particolare di terapie subintensive, del caso del Nucleo di assistenza avanzata del pronto soccorso di Foggia e di  lean thinking, strategia operativa nata dal mondo automotive, e da lì applicata in settori diversi sempre con l’obiettivo di aumentare l’efficienza ed eliminare gli sprechi.

Un caso, quello del congresso regionale della Lombardia di quest’anno, che segue la traccia segnata fra l’altro da Foam, Free open access meducatiom, il movimento internazionale che grazie all’uso massiccio dei social e dei nuovi strumenti tecnologici sta provocando importanti cambiamenti metodologici nella medicina d’emergenza-urgenza anche italiana.

Gli Atti del congresso sono già disponibili sul sito simeu.it, nella sezione Convegni.

16-22 giugno 2014: La Settimana nazionale Simeu del Pronto Soccorso: è urgente fare squadra!

martedì, maggio 13th, 2014

di @SilviaAlparone

Ogni anno circa 24 milioni di Italiani vengono curati nei pronto soccorso italiani.

Tutti i giorni, arrivano casi gravissimi e meno gravi, incidenti stradali, incidenti sul lavoro, casi di violenza domestica, anziani con malattie complicate dall’età, tossicodipendenti, persone senza fissa dimora. Spesso si tratta di casi sociali, oltre che sanitari.

L’attività sanitaria del pronto soccorso è diventata negli anni sempre più complessa e articolata: oggi molti pazienti trovano risposta al loro problema già nei reparti d’urgenza, dove vengono curati e dimessi senza più bisogno di ricovero, perché il personale oggi è specializzato per l’emergenza.

Dal 16 al 22 giugno si terrà la Settimana del pronto soccorso: sul territorio delle diverse regioni italiane medici e infermieri Simeu organizzeranno incontri, dimostrazioni di manovre di primo soccorso e altre occasioni di confronto con la cittadinanza, fuori dagli ospedali, in luoghi inconsueti per l’emergenza.

La Società italiana della Medicina di Emergenza-Urgenza vuole promuovere in questo modo un forte patto di alleanza fra gli specialisti del pronto soccorso e tutta la popolazione per fare squadra insieme, migliorare la qualità del servizio e aprire un nuovo canale di dialogo fra chi cura e chi viene curato, ascoltando le esigenze dei cittadini e spiegando dinamiche e problemi dell’attività di emergenza sanitaria al di là della tensione dei casi di cronaca e dei momenti di difficoltà personale in cui ci si rivolge alle strutture di urgenza sanitaria.

Tutti gli eventi in calendario avranno visibilità sul sitowww.simeu.it in uno spazio dedicato all’iniziativa. Il blog della Società scientifica darà spazio all’approfondimento della discussione sui temi della manifestazione, aperta a Istituzioni e cittadini.

 

 

 

“Making things happen”, motto e obiettivo del nuovo direttivo CoSMEU

martedì, aprile 22nd, 2014

di Matteo Borselli

Specializzando MEU – Università di Siena

Presidente CoSMEU

@matteoborselli

 

In seguito alle elezioni per rinnovare il direttivo CoSMEU, Coordinamento degli specializzandi in medicina di emergenza-urgenza, che si sono tenute a Genova lo scorso 12 aprile, pubblichiamo un intervento del neoeletto presidente, Matteo Borselli.

La prima assemblea nazionale del coordinamento è stata salutata da alcuni interventi video, in particolare di Fabio De Iaco, responsabile Pronto soccorso di Imperia, coordinatore scientifico Faculty Sau, Sedazione e analgesia in urgenza Simeu, Mario Guarino, Pronto Soccorso Ospedale San Paolo di Napoli e gruppo Sau Simeu, e Scott Weingart, Associate Professor of Emergency Medicine – Mount Sinai, NY e creatore del blog Emcrit.org.

Tutti gli interventi sono visibili sul canale youtube di CoSMEU.

 

C’è stato un momento nella mia vita di studente in cui, vagando da un reparto all’altro alla ricerca della mia strada, misi per la prima volta piede nel Pronto Soccorso del mio ospedale. Rimasi spiazzato e affascinato da quell’ambiente caotico e distante da quell’aura di “perfezione” che avvolgeva gli altri reparti universitari che avevo frequentato fino a quel momento. Ho sempre pensato che la bellezza e la poesia stia nelle dissonanze: ai miei occhi (e alle mie orecchie) di studente, il Pronto Soccorso appariva come un brano di Thelonius Monk suonato a Santa Cecilia, tra un Bach e un Mozart. Un Pollock messo a fianco a dei preraffaelliti. Ed è stato amore profondo e incoercibile sin da subito. Sono passati circa dieci anni e, nonostante le difficoltà incontrate durante il mio percorso, sono ancora innamorato come il primo giorno. La Medicina d’Emergenza ha scelto me nella stessa misura in cui io ho scelto lei.

Ma cos’è la Medicina d’Emergenza (EM)? Mi affiderò alle parole di Scott Weingart, il creatore di Emcrit.org, contenute nel suo videomessaggio di saluto a CoSMEU:

 

[…] We’re the most potent specialty for the care of sick patients. We’re capable of doing what need to be done immediately, we are resuscitation, we are the caregivers of the most critically ill in the first hours; that’s what we provide, that’s what we’re experts at, that’s what you’re doing and that’s what you need to keep on doing, because our patients – your patients – need this kind of care[…]”

 

Quando abbiamo proiettato questo filmato al primo incontro di CoSMEU, ho visto tanti occhi brillare, perché in questa dichiarazione abbiamo visto la nostra idea di EM. E’ quello per cui vogliamo combattere ed è quello che vogliamo ottenere.

E allora, cosa è CoSMEU? La sigla significa “Coordinamento degli Specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza”, il concetto alla base della nostra associazione è piuttosto innovativo: per la prima volta in Italia abbiamo un gruppo di specializzandi che si organizza in un’associazione per lavorare assieme ai propri direttori di scuola e alle società scientifiche di riferimento per portare il livello di formazione della propria specialità ai livelli più elevati possibili.

Non si parla semplicemente di procedure, tubi, trocars, cannule, seldinger e quant’altro: si parla di cambiare mentalità e di iniziare a lavorare su quello che realmente è fondamentale, ovvero l’identità del Medico di Emergenza-Urgenza: credo infatti che la EM in Italia non esisterà finché noi non prenderemo coscienza della nostra identità.

Abbiamo elaborato un piccolo questionario, compilato da circa il 25% degli Specializzandi MEU (circa 110 persone – un campione ben più significativo di quelli su cui si basano tanti studi sui quali abbiamo modulato la nostra pratica clinica!) e l’urlo che ne emerge è il seguente: “Vogliamo la nostra identità”. Non posso che essere d’accordo. Un Medico di Emergenza ha bisogno del Pronto Soccorso quanto il Pronto Soccorso ha bisogno del Medico di Emergenza. Tanti di noi passano lunghi ed interminabili mesi in ambiente internistico e perdono motivazioni e mordente; tanti altri hanno bisogno di mettere in pratica tutte quelle fantastiche nozioni imparate ai vari corsi e alle varie Summer Schools; tanti altri vorrebbero semplicemente sentirsi apprezzati per quello che sono, non sentirsi anestesisti o internisti mancati. Vogliamo essere uno specialista tra tanti, non migliore o peggiore, ma semplicemente diverso: non siamo né internisti né anestesisti, siamo Medici di Emergenza-Urgenza ed abbiamo un bagaglio culturale ed umano diverso da entrambe queste specialità.

Tanti colleghi illuminati (in ordine sparso: Schiraldi, De Iaco, Tosato, Guiotto, Copetti, Guarino, Riccardi, D’Apuzzo, Morabito, Cibinel, Ferrari, Pini e tanti altri ancora) hanno trovato e conquistato – faticando e combattendo – una via da percorrere e ce l’hanno indicata: è grazie a loro se siamo qui. Crediamo però che sia tempo di iniziare a prendere coscienza del fatto che questa strada dobbiamo lastricarla, ampliarla e curarla, perché è un dono troppo grande perché sia lasciato incustodito e privo di attenzioni. Vogliamo rendere onore a chi la via italiana all’EM l’ha creata e, allo stesso tempo, sfruttare le nostre peculiarità di “primi eletti” per migliorarla e per lasciare a chi verrà dopo di noi un percorso di tutto rispetto.

Negli USA hanno impiegato 20-30 anni per imporsi dal punto di vista formativo, culturale e professionale, ma oggi siamo a metà 2014 ed in epoca di #FOAM (Free Open Access Meducation): sappiamo come si addestrano i nostri colleghi in Australia, UK e USA, abbiamo accesso ai loro programmi formativi e loro stessi rispondono alle nostre domande e richieste su Twitter, Google+ e attraverso e-mail. E’ molto più facile sapere dove vogliamo andare rispetto al passato, è molto più facile sapere come si stanno modificando ed evolvendo le competenze dell’Emergency Physician e cosa dovremmo aggiungere al nostro bagaglio culturale e formativo per essere competitivi a livello internazionale.

Sappiamo quindi che il nostro aiuto può essere fondamentale nella costruzione della EM in Italia: i nostri direttori sono principalmente internisti, con grande cultura, esperienza e capacità. Ma provengono da un background culturale molto diverso dal nostro. Hanno però la stessa voglia che abbiamo noi di rendere la EM un fiore all’occhiello all’interno dell’Università italiana: vorremmo renderli orgogliosi di noi diventando Medici dell’Emergenza-Urgenza in grado di imporsi ovunque e vorremmo aiutarli evidenziando punti di forza e di debolezza della nostra scuola così giovane, rendendo così possibile l’instaurarsi di un circolo virtuoso che porti ad un miglioramento continuo e progressivo della formazione. Questo inoltre creerebbe un modello di collaborazione nuovo ed estremamente interessante per le Scuole di Specializzazione di Area Medica.

L’attività di CoSMEU non sarà rivolta esclusivamente alla formazione. Dal punto di vista legislativo ci sono alcune incongruenze da risolvere e fondamentali lacune da colmare: la Scuola di Specializzazione MEU esiste da 5 anni e dal luglio prossimo saranno sul mercato del lavoro i primi specialisti. Purtroppo fino ad ora non esiste una configurazione normativa chiara e precisa riguardante la figura professionale del Medico Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Ciò significa che nei prossimi concorsi il nostro titolo potrebbe non essere riconosciuto o, ironicamente, potrebbe esserci richiesto di effettuare corsi e master di emergenza per poter avere accesso ad un posto di lavoro in Pronto Soccorso. Ancora più controversa appare la situazione legislativa nel comparto extra ospedaliero (Automedica ed Elisoccorso): in alcune regioni è di competenza anestesiologica, in altre basta un corso DEU. C’è bisogno di omogeneità e chiarezza, non di un caos legislativo simile che disorienta utenti ed operatori.

Sappiamo che siamo ancora pochi (circa 90 specialisti saranno si diplomeranno a luglio, una goccia nel mare a fronte dei circa 300 richiesti da fabbisogno) e che avremo bisogno di altri specialisti per colmare il fabbisogno di Medici di Pronto Soccorso, ma vogliamo che le nostre qualità e peculiarità vengano riconosciute in maniera inequivocabile.

Stiamo lavorando e continueremo a lavorare per avere un numero equo di borse di specializzazione: non ci fermeremo al flash mob del marzo scorso, continueremo a tartassare i ministri Lorenzin e Giannini finché non ci riceveranno e non ascolteranno le nostre motivazioni. Le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni sono chiare sul fabbisogno di specialisti in Emergenza-Urgenza per garantire un servizio adeguato. Devono essere applicate.

Vogliamo che lo Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza sia un protagonista ed un’eccellenza all’interno della sanità italiana, ma abbiamo bisogno dell’impegno e delle forze di tutti quanti – specializzandi MEU, direttori di scuole, società scientifiche e attuali medici di pronto soccorso e 118: è l’unica strada possibile per rendere il nostro (e suppongo sia anche il vostro) sogno possibile.

 Making things happen non è solo il nostro motto, è il nostro obiettivo!

 

A nome di tutto il Direttivo e degli iscritti CoSMEU

 

 


Codici diagnostici in pronto soccorso: la semplificazione della Toscana

venerdì, aprile 18th, 2014

di @SilviaAlparone

Una lista di codici diagnostici essenziali per l’emergenza sanitaria. L’hanno messa a punto l’Ars Toscana, Agenzia regionale di sanità, e la Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione, in collaborazione con Simeu Toscana.

A livello nazionale erano già state realizzate da Lazio Sanità (Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio), nell’ambito del Progetto “Mattoni del SSN”, sviluppati dal Ministero della Salute per il Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), le “Linee Guida per la codifica di diagnosi e prestazioni in PS” [6]. Si tratta di una lista di 2140 codici diagnostici essenziali, integrati con 584 codici di prestazione, che però dal punto di vista pratico risulta eccessivamente estesa e soprattutto una classificazione non sempre efficace per l’individuazione delle patologie e per l’interpretazione dei dati epidemiologici.

Per questo in Toscana si è pensato di procedere a una semplificazione e a una revisione delle codifiche diagnostiche, in modo tale da rendere più semplici le valutazioni epidemiologiche e organizzative.

Attraverso un’analisi dei flussi regionali del pronto soccorso del 2012 e una revisione della letteratura scientifica si è arrivati a un elenco di 617 codici ICD IX-CM (versione 2007) definiti “essenziali”. L’elenco è stato integrato con i codici “See & Treat” e condiviso con il gruppo di coordinamento del progetto regionale Codice rosa per individuare gli opportuni codici utili alla segnalazione di maltrattamenti e abusi su adulti e bambini. Resta comunque valida ovviamente la lista completa nazionale dei codici diagnostici per i casi che non dovessero rientrare nell’elenco semplificato.

L’elenco dei codici essenziali sarà a breve condiviso con tutte le direzioni delle aziende sanitarie regionali della Toscana e ai professionisti sarà fornito un libretto tascabile di facile consultazione.

È possibile leggere i dettagli del progetto, con la metodologia utilizzata e la lista dei codici, a questo link.

Intervento Simeu allo Speciale Tg1 “Alla Salute!” Con oltre un milione di spettatori

lunedì, marzo 24th, 2014

@SilviaAlparone

 

Lo Speciale Tg1 della scorsa domenica 23 marzo, dal titolo “Alla Salute!” si è occupato di criticità ed eccellenze del sistema sanitario nazionale. In un viaggio attraverso quattro regioni, Lazio, Toscana, Sicilia e Veneto, la trasmissione ha raccontato situazioni particolarmente problematiche come quella legata al cantiere aperto del Policlinico di Palermo, ma anche esempi di ottima sanità come il caso della struttura di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania.

Una particolare attenzione è stata rivolta ai pronto soccorso e al problema del sovraffollamento. L’intervento di Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu e di Maria Antonietta Bressan, presidente Siemu Lombardia ha contribuito a chiarire i motivi e la natura delle difficoltà delle strutture di emergenza ospedaliera, legate al taglio dei posti letto che, in tutta Italia, è fra i principali ostacoli per  i pronto soccorso che spesso non riescono a smaltire in tempi accettabili i casi che vi si rivolgono.

Il settimanale di approfondimento del Tg1 ha avuto, questa domenica, un milione e 100 spettatori. Si può vedere su internet all’indirizzo http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2014-03-23&ch=1&v=342550&vd=2014-03-23&vc=1#day=2014-03-23&ch=1&v=342550&vd=2014-03-23&vc=1. Gli interventi Simeu si trovano nella parte relativa alla situazione della Lombardia e partono dal minuto 00.58.46.

No al taglio dei posti della scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza

lunedì, marzo 3rd, 2014

Mercoledì 5 marzo un flash mob degli specializzandi a Roma e una lettera/appello delle Società dell’emergenza al ministro dell’Istruzione in tutti i pronto soccorso e sedi 118 d’Italia

 

@SilviaAlparone

 

Su twitter è attivo l’hashatg #piuborseMEU e su facebook è aperto il gruppo Flash mob degli specializzandi in medicina di emergenza-urgenza.

Così i social si preparano a seguire l’iniziativa degli specializzandi MEU di mercoledì 5 marzo: alle 12 davanti al Miur, il ministero dell’Istruzione università e ricerca ci sarà un flash mob organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo di riduzione posti in specialità per la scuola di medicina di emergenza-urgenza che rischia di chiudere a soli quattro anni dalla sua creazione.

Sempre mercoledì 5 marzo in tutti i pronto soccorso e sedi dell’emergenza territoriale d’Italia verrà affissa una lettera/appello al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin per una più equa distribuzione dei posti in specialità. L’appello è lanciato dalle società scientifiche Simeu, Sis-118, Acemc e Fimeuc e sarà firmato da medici e infermieri di ogni struttura sanitaria.

La situazione

In tutta Italia potrebbero essere meno di 50 i contratti di formazione per la specializzazione in Medicina d’urgenza finanziati dal Governo per l’anno 2013/2014, mentre la Conferenza Stato-Regioni denuncia un fabbisogno di circa 300nuovi contratti di specialità all’anno per l’emergenza sanitaria e a fronte di una richiesta di accesso alla scuola che, negli anni scorsi, ha quasi sempre superato le 400 domande di medici appena laureati.

Questo su un totale di 3.200/3.300 borse di specializzazione post lauream di discipline mediche previste per l’anno accademico 2013/2014, contro la richiesta della Conferenza Stato-Regioni di circa 7.000 posti complessivi.

In attesa del nuovo decreto che definirà la disponibilità totale di fondi ministeriali e il numero di posti per ciascuna specialità medica, il mondo dell’emergenza-urgenza si solleva contro il taglio previsto alla formazione specialistica che deve preparare nuovi medici ad affrontare la complessa attività di pronto soccorso, tanto spesso oggetto dell’attenzione dei media nazionali per le sue criticità.

In questo contesto, la Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza in Italia è nata solo nel 2009 e i primi specialisti in questa disciplina, in numero di 82, saranno diplomati nel prossimo giugno. Ma con i tagli previsti la Scuola ora rischia la chiusura.

 

Dieci buone ragioni per iscriversi a Simeu

mercoledì, febbraio 19th, 2014


Questi primi mesi dell’anno sono il momento giusto, per chi decide di farlo, di iscriversi alla Società italiana della medicina di emergenza-urgenza.

Simeu è una associazione scientifica senza scopo di lucro. Come si dice nello statuto (consultabile sul sito www.simeu.it) la Società “persegue finalità di interesse generale e di utilità sociale nel realizzare l’attività di ricerca scientifica e di formazione dei medici, degli infermieri e di altri attori operanti nel sistema dell’Emergenza secondo principi ispirati a solidarietà ed umanità”.

Diventando soci si ottiene di:

  • Essere parte della più grande realtà scientifica della Medicina d’Urgenza in Italia: Simeu conta circa 3000 soci ed è presente con sezioni regionali su tutto il territorio nazionale.
  • Partecipare alla vita societaria, acquisendo il diritto di prendere parte alle votazioni degli organi elettivi, sia regionali che nazionali.
  • Sostenere le battaglie di Simeu quali il potenziamento delle Scuole di Specializzazione in Medicina d’Emergenza-Urgenza, il sovraccarico dei Pronto Soccorso italiani, la violenza di genere e, dal punto di vista clinico, la corretta analgesia per il paziente acuto.
  • Sostenere la ricerca in Medicina d’Urgenza: il Centro Studi SIMEU ha come finalità la promozione e il coordinamento di progetti di ricerca nella Nostra disciplina.
  • Superare gli steccati: Simeu è aperta a medici e infermieri che operano sia in ospedale che sul territorio, perché è importante che la visione della Medicina d’Urgenza sia condivisa da tutti coloro che vi sono coinvolti, ovunque essi operino.
  • Prendere parte a occasioni di formazione riservate ai soci, quali la Summer School per i giovani medici e quella per gli infermieri, dove la possibilità seguire lezioni teorico-pratiche tenute dai massimi esperti italiani viene fornita in splendidi resort dove rilassarsi e socializzare con colleghi da tutta Italia.
  • Crescere professionalmente: Simeu, che da sempre si è battuta per l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza e Urgenza, offre una quota di iscrizione ridotta per i medici non strutturati e gli specializzandi, una sezione dedicata ai colleghi under 35 che garantisce loro una rappresentanza all’interno di tutti gli organi societari, e infine, possibilità formative specifiche quali, oltre alla già citata Summer School, il “Corso di sopravvivenza in P.S.per giovani medici”.
  • Far parte di una realtà europea: Simeu è membro dell’EuSEM, con cui collabora alla stesura di documenti e progetti scientifici.
  • Risparmiare sull’iscrizione ai corsi SIMEU: i soci in regola con l’annualità usufruiscono di quote di partecipazione ridotte fino al 50%, tranne che per i corsi AHA. 
  • Essere sempre informato su ciò che succede nella Società, oltre che con i canali dei Social Network su cui SIMEU è ampiamente presente, anche attraverso la Newsletter.

Tutte le informazioni necessarie per iscriversi o rinnovare l’adesione le potete trovare cliccando qui. Vi consigliamo di non tardare, soprattutto in vista del Congresso Nazionale, che si terrà a Torino tra il 6 e l’8 novembre 2014.

On line gli accessi nei pronto soccorso del Lazio

venerdì, febbraio 14th, 2014

Un nuovo portale della Regione riporta in tempo reale le informazioni sulla situazione dei dipartimenti di emergenza regionali

@SilviaAlparone

 

Quanti pazienti sono in trattamento e quanti in attesa nei diversi pronto soccorso romani e laziali, con che codice di priorità e con quale patologia: sono alcune delle informazioni pubblicate, e costantemente aggiornate, sul nuovo portale, presentato da Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, nell’ottica di una maggiore trasparenza verso il pubblico in un ambito caldissimo per la cronaca e la politica come la gestione dell’emergenza sanitaria.

I dati pubblicati sul sito si riferiscono agli accessi nei pronto soccorso o dipartimenti di emergenza di I o II livello,registrati dai singoli presidi attraverso il sistema Gipse (software per la gestione delle accettazioni in Ps). La rilevazione copre la quasi totalità delle strutture, tranne 4 Ps di ospedali privati, i Ps specialistici dell’Ospedale S. Camillo-Forlanini (Pediatrico e Ostetrico) e i Ps specialistici odontoiatrici G. Eastman e del Policlinico di Tor Vergata.

In tabella sono riportati sia il numero di pazienti in attesa che quelli in trattamento, distinti per colore del triage. Nelle ultime colonne sono indicati il numero di pazienti già trattati in attesa di ricovero o di trasferimento ad altro istituto, il totale dei pazienti per i quali è ritenuta necessaria un’ulteriore osservazione e il totale dei pazienti presenti nel Pronto Soccorso. I dati sono ordinabili anche per nome dell’Ospedale, per Asl o Comune di ubicazione o per ruolo della struttura nella rete dell’emergenza (Ps, Dea I, Dea II).

Sul sito regionale si sottolinea anche che “questi dati non possono essere utilizzati per misurare la qualità e tempestività dell’assistenza fornita nei Pronto Soccorso, è uno strumento importante d’informazione e trasparenza dei servizi sanitari e non fornisce classifiche o giudizi

Nella stessa occasione in cui è stato presentato il portale Zingaretti ha anche annunciato che nell’ultimo mese sono stati dimezzati i tempi medi di blocco delle ambulanze nei pronti soccorso della provincia di Roma. Nella seconda metà di gennaio, rispetto alla prima, la quantità di ambulanze bloccate oltre 30 minuti è calata dal 55,3% (4.587 su 8.290) al 48,4% (4.124 su 8.514).

 

Simeu a “Uno mattina in famiglia” domenica 9 febbraio. Rai 1, ore 9.45

venerdì, febbraio 7th, 2014

@SilviaAlparone

 

Quali sono i problemi del pronto soccorso che portano al sovraffollamento e che utilità può avere l’introduzione della figura di “steward” di pronto soccorso introdotta in Veneto nei dipartimenti di emergenza.

Di questo si parlerà domenica 9 febbraio su Rai 1 intorno alle 9.45 nell’ambito della trasmissione “Uno mattina in famiglia”. Tra gli ospiti della trasmissione ci sarà anche Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu.

La trasmissione di domenica prossima, condotta da Tiberio Timperi e Francesca Fialdini, sarà in diretta su Rai 1 a partire dalle ore 6.30, e prevede come ultimo spazio della mattinata, a partire dalle 9.45 l’approfondimento sul tema “Pronto Soccorso: perché si ingolfano e quali sono i possibili rimedi”.





SIMEU - SOCIETA' ITALIANA di MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA

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