IL BLOG DI SIMEU

 

Nuovo fascicolo dell’Italian Journal of Emergency medicine

maggio 9th, 2016 | NO COMMENTS

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

 

Tempo di cambiamenti per ltalian Journal of Emergency Medicine! Sta prendendo infatti corpo il progetto di rinnovare, sia nei contenuti che nella forma, la nostra rivista, per mantenerla al passo con le prospettive di crescita della Società e la continua evoluzione dei mezzi di comunicazione. Tutte le novità in preparazione sono sintetizzate nell’Editoriale dell’Ufficio Stampa Simeu che apre l’ultimo fascicolo dell’organo ufficiale di Simeu.

Segue un ampio spazio dedicato ai Case Report, i quali rappresentano sempre un’importante occasione di approfondimento e di sfida delle proprie abilità diagnostiche. La panoramica offerta non potrebbe essere più ampia: si passa da un grave embolia polmonare al mixoma atriale, dall’arteriopatia calcifica infantile alla rottura dell’arteria gastrica di sinistra, sempre con ampio corredo iconografico.

Non è mai superfluo ricordare come il Pronto Soccorso, più di altre Strutture Sanitarie, è indissolubilmente legato alla Società che lo circonda. A questo riguardo, il lavoro proposto dai colleghi del DEA dell’Ospedale Belcolle di Viterbo, analizza le necessità e le richieste della popolazione “fragile” che afferisce al Pronto Soccorso, mettendole in rapporto a ciò che viene offerto dalla Rete Assistenziale territoriale. Lo studio individua le principali criticità che conducono i pazienti a fare riferimento al Pronto Soccorso piuttosto che ai Servizi del Territorio, fornendo infine una fondamentale serie di proposte di miglioramento.

Il Gruppo di Studio Regionale Simeu – Toscana condivide sulla Rivista due importanti documenti che riguardano la gestione dei pazienti in trattamento anti-coagulante orale in caso di specifici eventi vascolari acuti: lo stroke, sia ischemico che emorragico, e la sindrome coronarica acuta. Entrambe i lavori sono corredati da chiare flow chart che ne permettono un’agevole adozione pratica.

La gestione del dolore in Pronto Soccorso rimane un ambito ricco di nuove idee e dati; in questo fascicolo dell’IJEM i colleghi del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale di Cuneo esplorano, con una solida metodologia statistica, quali possono essere fattori che influenzano la soddisfazione dei pazienti riguardo alla modalità con cui è stato gestito il loro dolore rilevandone una solida correlazione con un’adeguata comunicazione e la somministrazione di una terapia anti-dolorifica, qualunque essa sia.

Anche l’urgenza pre-ospedaliera è rappresentata: Compostella e collaboratori approfondiscono le nozioni più importanti per il personale dell’Emergenza territoriale nella gestione del paziente portatore di device di assistenza ventricolare sinistra.

Di fronte alle continue polemiche sul ruolo e la professionalità degli infermieri nell’Emergenza- Urgenza, Simeu conferma la sua posizione garantendo ampio spazio alle tematiche infermieristiche: in primo luogo una revisione delle insidie medico-legali della gestione infermieristica del triage e dell’attesa della visita redatta dal dott. Zagra. Segue una valutazione dell’accuratezza nell’individuazione dei principali quadri cardiologici acuti da parte di uno studente di scienze infermieristiche per mezzo di un esame ecocardiografico mirato: lo studio, condotto presso il DEA dell’Ospedale di S. Benedetto del Tronto, dimostra la sostanziale sovrapponibilità tra la valutazione infermieristica e quella medica sia in termini di riconoscimento della patologia cardiaca che nell’attribuzione del conseguente codice di priorità. Infine, due analisi della letteratura: una riguardante l’impiego in emergenza-urgenza dei cateteri venosi mini-mid line, cannula periferica lunga (redatta da Morosini e coll.), e una sui trasporti urgenti inter-ospedalieri, che include anche dati reali provenienti dalla provincia di Macerata.

Conclude sempre degnamente la revisione delle principali novità della letteratura curata dal dott. Rodolfo Ferrari.

Buona lettura!

 

Osservatorio sul dolore acuto: un progetto di Simeu e Simg

maggio 5th, 2016 | NO COMMENTS

@SilviaAlparone

 

Circa la metà dei casi di pronto soccorso associano alla patologia principale il sintomo del dolore acuto, per un totale circa di dieci milioni di persone all’anno. Così come il 60% dei pazienti dei medici di medicina generale si rivolgono al curante perché accusano dolore. E’ quanto emerge dal progetto sperimentale Osservatorio del dolore acuto promosso da Simg, Società italiana della medicina generale e da Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, che ha preso in considerazione tre casi “guida” contemporaneamente nei due ambiti: la lombalgia, la cefalea e la colica renale.

I dati dell’Osservatorio sono stati presentati in Senato, nella Biblioteca “Giovanni Spadolini” nel corso di una mattinata di confronto, giovedì 5 maggio, a cui hanno partecipato tra gli altri Maria Pia Ruggieri e Andrea Fabbri, rispettivamente presidente nazionale e direttore del Centro Studi e Richerche Simeu, Claudio Cricelli e Pierangelo Lora Aprile, presidente nazionale e Segretario scientifico Simg e Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Moderava Annalisa Manduca, giornalista Rai.

Walter Ricciardi, Annalisa Manduca, Claudio Cricelli e Maria Pia Ruggieri alla presentazione dell’Osservatorio sul dolore acuto Simg-Simeu, giovedì 5 maggio, Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”

“Si tratta appena del 5% dei casi che ogni anno passano dal pronto soccorso – afferma Maria Pia Ruggieri – eppure anche da un campione numericamente poco pesante, emergono dati interessanti che indicano quanto potrebbe essere utile un osservatorio stabile e strutturale sul dolore in emergenza, che tenga conto di tutte le patologie associabili al dolore”. Il progetto, per quanto riguarda la medicina d’emergenza-urgenza, ha preso in considerazione 865.000 diagnosi per le tre patologie campione in 16 pronto soccorso italiani.

“Tra le conclusioni della raccolta dati – commenta Andrea Fabbri – emerge che il trattamento precoce del dolore contribuirebbe certamente a un significativo risparmio in termini di ore di sofferenza per il paziente oltre che a un miglioramento della prognosi. Ad esempio, per i pazienti colpiti da colica renale, un anticipo di venti minuti nella somministrazione della terapia consentirebbe un risparmio di oltre 4.000 ore/dolore annue”.

“Quella del dolore acuto – ha sottolineato Claudio Cricelli – è un’esperienza che tutti nella vita hanno porvato almento una volta, il che rende il dolore un caso frequente, un fenomeno che ci riguarda tutti e la necessità di raccogliere i dati sul dolore un bisogno immediatamente comprensibile. Eppure mancano dati su questo tema”. “Bisogna avere i dati per prendere decisioni in settori complessi – ha affermato con decisione Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità – e la Salute è certamente un settore complesso. In questo ambito i dati spesso ci sono ma non vengono organizzati per essere messi a disposizione dei cittadini. Ma ci sono casi, come il trattamento del dolore, in cui devono ancora essere raccolti. Per questo l’iniziativa Simg – Simeu è particolarmente apprezzabile.

Il dolore è un tema prioritario di salute pubblica tanto che è stato preso in carico dalla legge 38/2010 sull’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, ma ancora oggi l’approccio al dolore acuto è un ambito in cui esistono margini di miglioramento. Scopo dell’Osservatorio è stato l’acquisizione e l’elaborazione dei dati clinici per individuare i migliori percorsi clinici per l’ottimizzazione dei percorsi terapeutici dei pazienti.

Il tema dell’incontro di giovedì 5 maggio è statao ripreso, tra gli altri, da Corriere Salute ed HealthdeskQui la rassegna stampa cpmpleta dell’evento.

Alla presentazione, organizzata con il sostegno non condizionato di Ibsa Farmaceutici Italia, hanno partecipato anche Alessandro Solipaca, Coordinatore scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane; Domenico Panuccio, coordinatore Fondazione Fadoi, Diego Fornasari, docente di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano; Romano Tripodi, Colonnello medico e capo Ufficio Sanità della Croce rossa italiana, Livio De Angelis, Direttore Sues Roma Ares 118 e consigliere Simeu Lazio.

 

 

Franco Perraro, un rivoluzionario gentile

aprile 19th, 2016 | NO COMMENTS

A due mesi dalla morte un ricordo per continuare sulla sua strada

di @SilviaAlparone

Il sindaco di Udine Furio Honsell consegna a Franco Perraro la targa della città, 29 maggio 2015

  Ci sono individui la cui vicenda personale, in uno specifico ambito di attività, lascia un segno profondo, tracciando la direzione per molti che verranno dopo. Tra questi alcuni rivestono una esemplarità che supera i confini della disciplina in cui si sono mossi, rivestendo un ruolo importante, etico, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui tutto si trasforma non sempre con la chiarezza dell’orizzonte da raggiungere. È il caso di Franco Perraro, medico, veneto ma friulano d’adozione, tra i fondatori della medicina di emergenza-urgenza italiana.

Questa breve ricostruzione, non certo esaustiva di una vicenda umana e professionale così ricca, esce dopo un po’ di tempo dalle prime commosse commemorazioni, per sottolineare come il ricordo di chi ha fatto tanto non si esaurisca con il tempo del lutto, ma anzi sia un seme da cui a lungo, ben oltre il termine del percorso personale, germogliano insegnamenti utili e nuovi progetti. E i primi e più importanti insegnamenti sono custoditi da chi ha condiviso con Franco Perraro un tratto di strada. “Chi lo ha conosciuto – racconta Rodolfo Sbrojavacca, suo allievo e oggi direttore della struttura di Medicina di emergenza fondata da Perraro all’Ospedale di Udine – ricorda innanzitutto l’entusiasmo e la profonda umanità che Franco metteva in ogni sua iniziativa. Queste qualità, insieme alla competenza scientifica e all’acutissima sagacia, ne hanno fatto un medico brillantissimo, che ha saputo immaginare, insieme a pochi altri allora, un futuro diverso per la Medicina di emergenza e per la Qualità in medicina, i suoi due grandi ambiti di attività. Un’incredibile capacità di cogliere il vento dai suoi primi soffi, gli permise di portare in Italia il 118, sperimentandolo in Friuli, cogliendo spunti e bozze di organizzazione in altri Paesi. Come segretario dell’Anaao, fu uno dei protagonisti della Riforma Mariotti che nel 1968 diede agli ospedali italiani una organizzazione omogenea, come la conosciamo oggi, su tutto il territorio nazionale, contribuendo in maniera sostanziale all’idea e alla stesura del testo di quella riforma”. E come tutti i veri Maestri, non mancò della generosità sincera necessaria per fare scuola, lasciando dietro di sé persone capaci di proseguire il lavoro iniziato: fu tra i fondatori della Società italiana dell’emergenza urgenza, di cui era presidente onorario e tra i primi fautori della scuola di specialità.

“La Medaglia d’oro al Merito della Sanità pubblica, che gli venne conferita dal Presidente della Repubblica nell’aprile del 2013, ben rappresenta il valore della sua opera” ricorda Aldo Panegrossi, presidente onorario Simeu, che conobbe Perraro nell’ambito dell’Anaao. “Fu un vate della ricerca della Qualità nella sanità italiana: fu tra i fondatori dell’International Society for Quality in Health Care, insieme ad Andrea Gardini, suo primo allievo”. E dalla società scientifica internazionale germogliò poi la Siquas Vrq, Società Italiana di Verifica e Revisione della Qualità delle cure mediche e dell’assistenza sanitaria. A Franco Perraro si deve l’introduzione in Italia di un criterio di validità dell’agire medico basato sull’audit clinico e sulla peer review, valutazione basata su indicatori di qualità strutturali, di processo e di risultato. Con una enorme ricaduta positiva sulla salute dei pazienti. L’opera e l’opinione di Perraro hanno informato tutte le leggi dello Stato italiano sulla Qualità varate negli Anni 90 e che oggi sono la base per le procedure sanitarie. Ma la qualità è un processo continuo e un miglioramento è sempre possibile: questo sistema che deve molto a Perraro deve essere sempre più capillarmente diffuso, come già accade in Canada e negli Stati Uniti molto più che da noi”.

Ancora negli ultimi anni, l’instancabile desiderio di innovazione e qualità del servizio pubblico aveva avvicinato Franco Perraro al movimento internazionale di Choosing wisely che in Italia si riconosce sotto lo slogan “Fare di più non significa fare meglio”, portato avanti dall’associazione Slow medicine insieme a Siquas e che si concentra sul tema dell’appropriatezza clinica. Sempre insieme al suo allievo Andrea Gardini, che lo ricorda così: “Franco era brillante, che giocasse a basket nella Reyer Venezia o nel Treviso o nella nazionale alle Universiadi, che studiasse medicina o ballasse il boogy-woogy, che suonasse il pianoforte o la fisa, che lavorasse di notte nel Pronto soccorso del Fatebenefratelli a Milano o conducesse, assieme a medici entrati nella leggenda, come Piero Paci o Aldo Pagni trattative sindacali mediche serrate o contribuisse a scrivere la Legge Mariotti sugli ospedali, ancora valida e vigente. Poi a da metà degli Anni 80 inizia l’avventura della Qualità in sanità: fondammo la Vrq e parole e pratiche come Accreditamento, Appropriatezza, Efficacia, Efficienza, Adeguatezza, Accessibilità, Sostenibilità, Soddisfazione dei pazienti, Continuità assistenziale, Percorsi assistenziali, sono diventate oggetto comune di discussione, organizzazione e di studio. Era la fine degli anni ’80. Tanto tempo fa. Il tutto poteva avvenire perché eravamo all’inizio della fondazione del sistema sanitario pubblico ed universale, dove prevenzione cura e riabilitazione erano diventati un diritto di tutti i cittadini italiani, e noi ne eravamo orgogliosi”. L’ultima apparizione pubblica di Franco avvenne il 30 maggio 2015, durante il convegno Siquas “Le radici del futuro” a cui contribuì con un intervento con un filo di voce ma lucido e lieve, nonostante la malattia che da tempo ormai ne minava le forze. (L’intervento di Franco Perraro inizia al minuto 3.36.15).

Il prossimo autunno Simeu celebrerà il suo X congresso nazionale, a Napoli dal 17 al 20 novembre. Si tratta dell’appuntamento più importante nella vita della Società scientifica, che ogni due anni si riunisce per valutare il lavoro compiuto e per definire con maggior chiarezza la strada da intraprendere nell’immediato futuro: su questa strada la vita e l’esempio di Franco Perraro sono una luce che aiuta a vedere più lontano e a intraprendere nuove vie con la sicurezza che può dare solo la consapevolezza della propria storia.

Franco Perraro, è morto a Udine il 15 febbraio 2016, nel reparto di medicina di emergenza-urgenza dell’Ospedale che aveva fondato e diretto.

La sua perdita lascia nel mondo dell’emergenza-urgenza un profondo senso di mancanza ma anche l’orgoglio di far parte di una disciplina che lui seppe immaginare e contribuì a realizzare, che oggi è fondamentale per l’organizzazione sanitaria e che ancora moltissimo può dare in futuro al Sistema sanitario nazionale, nel segno del suo insegnamento e di coloro che verranno dopo di lui.

Cochrane Corner: I corticosteroidi nel trattamento dei pazienti affetti da sepsi

aprile 7th, 2016 | NO COMMENTS

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

 

Conoscenze attuali

L’impiego di steroidi nella sepsi ha una lunga storia. Inizialmente furono proposti trattamenti con alte dosi per brevi periodi, la cui è efficacia è stata smentita da alcune revisioni alla metà degli anni’90 (1). Per questo motivo sono stati proposti regimi terapeutici a basati su dosi più basse, ma le evidenze a riguardo risultano tutt’ora contraddittorie con i due più importanti trial randomizzati che riportano conclusioni conflittuali (Annane 2002 e Sprung 2008).

Secondo le linee guida della Surviving Sepsis Campaing, i corticosteroidi non andrebbero impiegati nei pazienti con sepsi. Nel caso di pazienti con shock settico, la somministrazione andrebbe riservata a coloro i quali permangono ipotesi dopo adeguato riempimento volemico e introduzione di vasopressori. Qualora indicato, viene consigliato l’impiego di idrocortisone con dose massima giornaliera di 200 mg. Il trattamento andrebbe scalato quando non vi è più necessità di supporto aminico (2).

La revisione sistematica che andremo a vedere affronta nuovamente il tema, proponendosi di sintetizzare le evidenze fin qui pubblicate.

 

La Revisione Cochrane (3)

Titolo: Corticosteroids for treating sepsis.

Autori: Annane D, Bellissant E, Bollaert PE, Briegel J, Keh, Kupfer Y.

Citazione bibliografica: Cochrane Database Syst Rev 2015; 12: CD002243.

Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2663326

Obiettivo: Esaminare gli effetti dei corticosteroidi sulla mortalità ad un mese e valutare se la dose e la durata del trattamento influenzano la risposta al trattamento.

Studi inclusi: trial randomizzati controllati, in cieco o meno.

Outcome primario: mortalità totale a 28 giorni

Outcome secondari: mortalità in Terapia Intensiva, mortalità intra-ospedaliera, regressione dello shock a 7 e 28 giorni, entità della disfunzione d’organo, durata della degenza in Terapia Intensiva, durata della degenza ospedaliera, eventi avversi.

N°. di studi inclusi: 33

N° di pazienti: 4268

Risultati:

 

 

Parametro

Risultato

N° di pazienti

Mortalità a 28 giorni

Corticosteroidi vs. controllo*

Risk ratio

0,87 (I.C. 95% 0,76 – 1,00)

3176

Corticosteroidi (basse dosi, lunga durata) vs. controllo

Risk ratio

0,87 (I.C. 95% 0,78 – 0,97)

2266

Corticosteroidi (alte dosi, breve durata) vs. controllo

Risk ratio

0,96 (I.C. 95% 0,80 – 1,16)

910

Corticosteroidi vs. controllo (solo studi con doppio cieco adeguato)

Risk ratio

0,95 (I.C. 95% 0,84 – 1,08)

2259

Corticosteroidi vs. controllo (solo pazienti con shock settico)

Risk ratio

0,88 (I.C. 95% 0,78 – 0,99)

1444

Mortalità intra-ospedaliera

Corticosteroidi vs. controllo

Risk ratio

0,85 (I.C. 95% 0,73 – 0,98)

2014

Corticosteroidi (basse dosi, lunga durata) vs. controllo

Risk ratio

0,91 (I.C. 95% 0,82 – 1,01)

1708

Differenza del SOFA score a 7 giorni

Corticosteroidi vs. controllo

Differenza delle medie

-1,53 (I.C. 95% -2,04 – 1,03)

1132

Eventi avversi

Sovrainfezioni

Risk ratio

1,02 (I.C. 95% 0,87 – 1,20)

2567

Iperglicemia

Risk ratio

1,26 (I.C. 95% 1,16 – 1,37)

2081

Emorragia digestiva

Risk ratio

1,24 (I.C. 95% 0,92 – 1,67)

2382

 

Tabella 1. Riassunto dei principali risultati. * solo due studi non prevedevano placebo. Basse dosi sono definite come dosi inferiori a 400 mg al giorno di idrocortisone o dosaggi equivalenti; se la durata del trattamento è ≥ a 3 giorni è definita lunga.

 

Interpretazione – conclusioni

Anche questa revisione evidenzia come l’impiego di corticosteroidi abbia un’efficacia molto scarsa nel trattamento del paziente con sepsi, anche nel caso si impieghino basse dosi per periodi prolungati. Parte dell’efficacia registrata potrebbe essere legata puramente alle limitazioni metodologiche degli studi primari, come dimostrato dalle analisi per sottogruppi: qualora vengano presi in considerazione solo gli studi di migliore qualità, l’impatto sulla sopravvivenza a 28 giorni viene completamente vanificato.

Anche l’impiego nei soli pazienti con shock settico, suggerito dalla Surviving Sepsis Campaign, sembrerebbe avere un impatto modesto, ai limiti della significatività statistica. Tali effetti devono essere considerati alla luce di un aumento del rischio di iperglicemia pari al 26%.

Questi dati potrebbero essere in qualche modo in accordo con la visione proposta recentemente nelle nuove definizione di sepsi e shock settico proposte dalla Society for Critical Care Medicine e l’European Society for Intensive Care Medicine secondo cui l’elemento con il maggior impatto sulla sopravvivenza del paziente con infezione e sepsi non è l’entità della risposta infiammatoria (la cui riduzione è l’obiettivo del trattamento con corticosteroidi) ma l’insorgenza di disfunzione d’organo. A questo riguardo, comunque, l’impiego di steroidi sembrerebbe avere un effetto benefico, garantendo la riduzione del SOFA score di circa 1,5 punti: questo dato potrebbe portare a riconsiderarne le indicazioni nei pazienti a maggiore rischio.

 

Bibliografia

  1. Lefering R, Neugebauer EAM. Steroid controversy in sepsis and septic shock: a meta-analysis. Crit Care Med 1995;23(7):1294–303. Link

  2. Dellinger RP, et al. Surviving Sepsis Campaign: International Guidelines for Management of Severe Sepsis and Septic Shock: 2012. Crit Care Med 2013; 41:580–637. Link

  3. Annane D, Bellissant E, Bollaert PE, Briegel J, Keh D, Kupfer Y. Corticosteroids for treating sepsis. Cochrane Database Syst Rev 2015; 12: CD002243. Link

  4. Singer M, et al. The Third International Consensus Definitions for Sepsis and Septic Shock (Sepsis-3). JAMA 2016;315(8):801-810. Link

Congresso Nazionale Simeu 2016: in chiusura il calendario

aprile 1st, 2016 | NO COMMENTS

E’ scaduto giovedì 31 marzo il termine per la presentazione delle proposte di contributi al calendario del X Congresso Nazionale Simeu. Il Comitato Scientifico, presieduto da Gian Alfonso Cibinel, Past President Simeu, selezionerà i contributi e comunicherà ai relatori la decisione entro il 30/04/2016.
Il luogo scelto quest’anno dalla Società italiana dell’emergenza-urgenza è Napoli: la città partenopea ospiterà i professionisti del settore provenienti da tutta Italia dal 17 al 21 novembre prossimi.

L’indirizzo di riferimento per i soci Simeu che ancora desiderassero proporre contributi da aggiungere al calendario è proposte.congresso2016@simeu.it. Per l’invio delle proposte è necessario utilizzare il modulo predisposto da compilare secondo le istruzioni incluse e aggiungendo cognome e nome del proponente al fondo della stringa di denominazione del file (Proposte Congresso SIMEU_Napoli2016_CognomeNome).

Il sistema sanitario italiano e la gestione delle maxiemergenze

marzo 26th, 2016 | NO COMMENTS

Simeu alla trasmissione Zapping di Radio Rai 1

La sicurezza delle nostre città in caso di emergenza per un eventuale attentato terroristico: a questo argomento, di primissima attualità a seguito delle esplosioni di Bruxelles dello scorso martedì, la puntata di Zapping di Radio Rai 1 di venerdì 25 marzo ha dedicato un articolato approfondimento. Fra gli ospiti della trasmissione, Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu, (dal minuto 00.40.40 circa) si è concentrata in particolare su come è organizzato il sistema sanitario per la gestione delle maxiemergenze e in cosa consiste un Peimaf ospedaliero, il Piano di emergenza interno per il massiccio afflusso di pazienti.

Altri ospiti della puntata sono stati Andrea Manciulli, direttore del Rapporto sul terrorismo jihadista per l’Assemblea Nato e Renata Pepicelli esperta di Islam dell’Università  romana Luiss.

Il ruolo dell’infermiere di Triage in Pronto Soccorso

marzo 22nd, 2016 | NO COMMENTS

Precisazioni e richiesta di rettifica a firma della Presidente nazionale Simeu in merito alla puntata di Tagadà di La7 di venerdì 18 marzo 2016

“Il Triage infermieristico è una delle più importanti conquiste della sanità internazionale” specifica Maria Pia Ruggieri, Presidente nazionale Simeu in una nota diffusa alla stampa a commento della puntata della trasmissione Tagadà, andata in onda su La7 venerdì 18 marzo. “Consiste nella valutazione della condizione clinica dei pazienti e del loro rischio evolutivo attraverso l’attribuzione di una scala di codici colore che indica la priorità di trattamento, non la gravità del singolo caso, cioè un ordine di pazienti in base alle loro necessità di salute e alle risorse disponibili. Dal 1996 il triage è previsto dalla legge italiana, in particolare tramite l’attuazione del decreto n.76/1992 che afferma che in ogni Dipartimento di emergenza e accettazione deve essere prevista la funzione di triage come primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti. “Tale funzione – recita il decreto – è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio”. Competenza infermieristica che è stata negli anni confermata da una serie di adeguamenti legislativi nazionali e regionali.

Il professionista del triage dell’emergenza sanitaria per la legge italiana è quindi l’infermiere: attraverso una formazione specifica, basata sulla metodologia del problem solving, e attraverso l’esperienza quotidiana in area critica, l’infermiere apprende il corretto processo metodologico decisionale per il triage telefonico nelle centrali operative del 118 e per il triage ospedaliero. Dopo il triage, il medico e l’infermiere continuano la presa in carico come équipe per gli accertamenti e le cure del caso.

I Pronto Soccorso italiani accolgono in media ogni anno oltre 20 milioni di persone, circa un terzo di tutta la popolazione italiana. E il sovraffollamento delle strutture di emergenza è un fenomeno ormai endemico che si può affrontare unicamente con soluzioni di tipo organizzativo. L’indiscussa professionalità dell’infermiere di Pronto Soccorso, a cui la normativa nazionale affida il triage, è uno dei cardini del sistema d’emergenza sanitaria.

Il Sistema sanitario nazionale riconosce perciò all’infermiere la capacità decisionale di collocare il paziente giusto, nel tempo giusto, nel posto giusto, secondo il livello giusto di assistenza di cui necessita. E organizzando l’intervento successivo alla valutazione del caso, con una corretta gestione e ottimizzazione delle risorse. In Italia, come nel resto del mondo, il triage è volto a standardizzare le procedure di valutazione e regolamentare in modo affidabile gli accessi dei pazienti che sopraggiungono nei Pronto Soccorso sempre più affollati. La standardizzazione aumenta la sicurezza dei pazienti e facilita l’equità d’accesso alle strutture di emergenza garantendo la qualità delle cure alla popolazione.

Durante la puntata di Tagadà, andata in onda su La7 venerdì 18 marzo 2016, tutto questo è stato negato, a fronte di opinioni personali prive di fondamento e fonte di errata informazione rivolta al pubblico televisivo della trasmissione.

Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza rappresenta circa 3.000 medici e infermieri dell’emergenza sanitaria nazionale ed è impegnata nella formazione per l’acquisizione delle competenze dei professionisti del settore, medici e infermieri.

Inoltre ha contribuito a elaborare, insieme ad altre società scientifiche le linee di indirizzo oggi all’esame del Tavolo ministeriale sul triage.

La Società scientifica chiede una rettifica delle informazioni diffuse in occasione della trasmissione di venerdì 18 marzo, affinché un’errata comunicazione ai cittadini non metta in discussione la fiducia della popolazione nei confronti del Sistema sanitario nazionale, soprattutto in un momento di estrema necessità come è quello dell’accesso alle cure in urgenza”.

 

Lo scompenso cardiaco acuto in Pronto Soccorso: uno studio multicentrico Simeu

marzo 14th, 2016 | NO COMMENTS

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog Simeu

Su Twitter: @P_Balzaretti

Lo scompenso cardiaco acuto rappresenta una causa frequente di accesso al Pronto Soccorso e in prospettiva, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione, si può ipotizzare che il Suo impatto sia destinato a crescere nel prossimo futuro.

Lo studio multicentrico Safe (Screening for Acute Heart Failure in the Emergency Department), promosso dal Centro Studi Simeu e pubblicato recentemente su Internal and Emergency Medicine (1), si propone proprio di chiarire le caratteristiche cliniche e l’outcome dei pazienti affetti da scompenso cardiaco acuto nei Dea italiani. La popolazione è costituita da 1234 pazienti, presentatisi per scompenso cardiaco tra gennaio 2011 e dicembre 2012 nei Dipartimenti di Emergenza degli Ospedali di Forlì, Reggio Emilia e Padova (S. Antonio).

I risultati definiscono un quadro chiaro: i pazienti con scompenso cardiaco sono anziani, con un’età mediana pari a 84 anni, nel 56% dei casi donne. Circa il 70% dei pazienti ha tre o più comorbidità. La prognosi è seria: ad un anno di follow up, il 50% dei pazienti è deceduto mentre il 31% è andato incontro a recidive. Questi dati confermano altri lavori presenti in letteratura, fornendo un follow up a più lungo termine (2).

Due spunti di riflessione emergono dallo studio. In primo luogo, risulta evidente ancora una volta la distanza tra i pazienti con scompenso cardiaco che incontriamo nella nostra pratica quotidiana e quelli arruolati nei trial clinici (i quali sono più spesso uomini e mediamente più giovani (3)), con i relativi limiti di applicabilità dei loro risultati. Un’altra priorità evidenziata riguarda la necessità di studiare strategie per prevenire le recidive di scompenso cardiaco con relativo ritorno in Pronto Soccorso, sia in nell’ottica di miglioramento della qualità di vita dei pazienti che di utilizzo ottimale delle scarse risorse a disposizione.

Questo studio costituisce un’altra importante tappa nella creazione di una rete di ricerca nella Nostra Società, la quale è in grado di aprire una finestra su una popolazione, quella dei pazienti che afferiscono Pronto Soccorso italiani, ancora non adeguatamente rappresentata nella letteratura medica internazionale. Il Centro Studi Simeu ha altri progetti in corso; una panoramica sulle sue attività è disponibile a questo link. Potete contattare direttamente la Società per ulteriori informazioni: info@simeu.it

Bibliografia

  1. Fabbri A, Marchesini G, Carbone G, Cosentini R, Ferrari A, Chiesa M, Bertini A, Rea F. Acute heart failure in the emergency department: a follow-up study. Intern Emerg Med. 2016;11:115. Link

  2. Collins SP, Pang PS, Lindsell CJ, Kyriacou DN, Storrow AB, Hollander JE, Kirk JD, Miller CD, Nowak R, Peacock WF, Tavares M, Mebazaa A, Gheorghiade M. International variations in the clinical, diagnostic, and treatment characteristics of emergency department patients with acute heart failure syndromes. Eur J Heart Fail 2010; 12: 1253. Link

  1. Dhruva SS, Redberg RF. Variations between clinical trial participants and Medicare beneficiaries in evidence used for Medicare national coverage decisions. Arch Intern Med 2008;168:136. Link

Le nuove Linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare presentate agli International training center italiani di Aha

marzo 3rd, 2016 | NO COMMENTS

Simeu e Anmco unici speaker italiani della giornata

@SilviaAlparone

 

Pubblicate lo scorso ottobre e diffuse in tutto il mondo, le Linee guida di American heart association per la rianimazione cardiopolmonare sono il testo di riferimento per tutti gli  International Training Center Aha che promuovono la cultura dell’intervento immediato in caso di emergenza cardiovascolare e organizzano i corsi di formazione American heart. Della recente edizione delle linee guida, che consiste in un aggiornamento focalizzato sui temi per i quali sono disponibili nuove e significative evidenze scientifiche, Patrizia Vitolo in qualità di responsabile dell’Itc Aha-Simeu, insieme a Lorenza Pratali, responsabile dell’Itc Anmco, Associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri, hanno curato la revisione degli highlights in italiano. Simeu, Anmco, Simeup e Giec sono state incaricate da Aha della revisione di tutto il materiale didattico della nostra versione nazionale.

Lo staff di AHA con Patrizia Vitolo, Responsabile dell’ITC AHA-SIMEU, ed alcuni tra i formatori AHA-SIMEU presenti al convegno

Giovedì 25 febbraio si è tenuta a Roma una giornata di presentazione della nuova edizione. In questa occasione, organizzata e gestita direttamente da Aha, sono state chiamate a partecipare, come unici speaker italiani della giornata, Patrizia Vitolo responsabile dell’Itc Simeu e Lorenza Pratali sua omologa in Anmco, le due associazioni che American Heart ha riconosciuto come le più rilevanti della scena italiana  per numero di esperti messi a disposizione per la formazione e per i molti anni di collaborazione.

L’incontro, condotto dai vertici organizzativi e amministrativi dell’associazione americana, ha visto inoltre la partecipazione di Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu, che ha ribadito l’impegno della Società di medicina di emergenza-urgenza nella formazione sulla rianimazione cardiopolmonare. Erano presenti tutti gli International training center italiani.

Una versione aggiornata delle linee guida è disponibile all’indirizzo

https://eccguidelines.heart.org/index.php/circulation/cpr-ecc-guidelines-2/

Trattamento farmacologico da parte degli infermieri nell’emergenza territoriale

febbraio 29th, 2016 | NO COMMENTS

La Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Urgenza (Simeu), Italian Resuscitation Council (Irc), l’Associazione nazionale infermieri di area critica (Aniarti) e l’Accademia medica e infermieristica di emergenza e terapia intensiva pediatrica (Amietip), esprimono forte preoccupazione per la posizione dell’Ordine dei Medici di Bologna, che ha preannunciato sanzioni disciplinari molto severe nei confronti di alcuni medici coinvolti a vario titolo del coordinamento dell’emergenza territoriale, “colpevoli” di aver predisposto protocolli e istruzioni operative per l’attività degli infermieri.

La Simeu e l’Irc avevano già elaborato e diffuso lo scorso novembre un Policy-statement-comune-sul-”Trattamento-farmacologico-da-parte-dellinfermiere-nellemergenza-territoriale” nell’ottica della massima efficacia del servizio al paziente e nel rispetto delle normative vigenti e dell’identità professionale delle figure operanti nell’emergenza sanitaria.

Il documento era in linea con le recentissime linee guida internazionali sulla gestione dell’arresto cardiaco e dell’infarto del miocardio, pubblicate nel mese di ottobre 2015, che raccomandano sempre più un’alleanza tra i sistemi di emergenza territoriale la popolazione generale e una forte integrazione di competenze tra operatori sanitari centrata sul paziente e sulla qualità dell’intervento. È dimostrato ormai da anni che per aumentare la sopravvivenza dei pazienti affetti da un gruppo ben definito di patologie acute e gravissime è necessario il trattamento precoce sul territorio da parte di personale specificatamente formato e che opera, sotto il coordinamento delle centrali operative, sulla base di algoritmi basati sull’evidenza e condivisi internazionalmente. In Italia esistono numerose e collaudate esperienze che riguardano la gestione precoce sul territorio delle patologie tempo-dipendenti anche da parte di personale infermieristico addestrato e competente. Grazie all’integrazione tecnologica delle centrali operative 118, alle procedure standardizzate e al trattamento farmacologico precoce sul territorio da parte del personale infermieristico autorizzato è stato possibile salvare molte vite. Come associazioni di professionisti ci stanno a cuore principalmente la salute e la sicurezza dei cittadini; per questo supportiamo l’approccio multidisciplinare alle emergenze attraverso procedure standardizzate basate sull’evidenza e percorsi di formazione certificata condivisi con la comunità scientifica internazionale. Amietip, Aniarti, Irc e Simeu, esprimono inoltre piena solidarietà ai colleghi coinvolti nei procedimenti per aver elaborato protocolli sanitari nell’interesse dei pazienti e della funzionalità del Ssn.

Il Presidente Nazionale SIMEU, Dr.ssa Maria Pia Ruggieri

Il Presidente IRC, Dr Federico Semeraro

Il Presidente ANIARTI, Dr Fabrizio Moggia

Il Presidente AMIETIP, Dr Luca Tortorolo


Post di Facebook

🔴 Massimo Cirri e Paolo Labati hanno recentemente ospitato a Caterpillar Radio2 la dott.ssa Marina Civita, #medico d’#emergenza #urgenza e Direttore di Unità Complessa a Pinerolo in Piemonte, nella Rubrica settimanale da loro pensata per poter idealmente entrare nei #prontosoccorso italiani attraverso il quotidiano vissuto dei #professionisti #SIMEU.❗️ “Sono un medico di pronto soccorso nell’anima. Il #PS è il cuore dell’ospedale, si accoglie ogni genere di problematica, anche la solitudine”. La salute in #Italia è per tutti dal 1978 ma “non bisogna dare per scontata la #sanitàpubblica, occorre difenderla e averne rispetto, se la perdessimo non ci sarebbe più una porta sempre aperta per tutti.” #fieridiMEU📌 Il nuovo appuntamento è anticipato a questa sera, alle 18:20/18:30. Sintonizzatevi! #MEU #GOLDENdoctors #GOLDENmedicine #infermieri #specializzandi #prontosoccorsoinprimalinea #fieridivoi ... Vedi altroVedi meno
Visualizza su Facebook
LA PRIMA GIORNATA DI STUDI IN EMERGENZA URGENZA è "un evento totalmente nuovo dedicato alle maggiori novità in ambito #scientifico". Lo ribadisce il dott. Beniamino Susi che riferirà su una patologia tempodipendente ad alta mortalità e ancora più alta disabilità: l’emorragia cerebrale.Mancano pochi giorni allo scadere dell’EARLY BIRD (fino al 30 aprile 2025).PROGRAMMA COMPLETO #biennaleSIMEU e ISCRIZIONI👉🏼 www.simeu.it/w/congresso2025/booking_box#fieridivoi #fieridiMEU #prontosoccorso #medici #infermieri #specializzandi #GOLDENdoctors #GOLDENmedicine #MEU #primalinea ... Vedi altroVedi meno
Visualizza su Facebook
È il dott. Francesco Quaglia da Pietra Ligure l’ospite di "Codice Rosso #prontosoccorso" la rubrica settimanale di Caterpillar Radio2 della scorsa settimana.❗️ Un #medico di #emergenza #urgenza in turno nonostante il braccio ingessato a causa di un incidente in scooter! "Ho avuto una radiografia a km zero. 😅 La mia condizione attuale crea empatia nei pazienti con trauma! Alla fine funziona!" l’ironico commento! 🔵 Vi invitiamo ad ascoltare tutta la testimonianza e a collegarvi stasera attorno alle 19 per scoprire il "nuovo pezzo di mondo’" raccontato con curiosità da Massimo Cirri, Sara Zambotti e Paolo Labati. #fieridivoi#fieridiMEU #infermieri #spacializzandi #GOLDENdoctors #GOLDENmedicine #piusiamomegliofacciamo #primalinea #MEU #SIMEU ... Vedi altroVedi meno
Visualizza su Facebook
BIENNALE SIMEU, Prima Giornata di Studi in Emergenza Urgenza.Un nuovo evento guida alla #formazione, sostegno alla comunità #professionale di #medici #infermieri #specializzandi #meu, un programma scientifico di valore ma anche incontro. Lo spirito è bene interpretato dal Vicepresidente nazionale dott. Mario Guarino.Evento accreditato ECM.LE ISCRIZIONI CONTINUANO: EARLY BIRD fino al 30 Aprile.Bari, 28 e 29 maggio 2025, Hotel Nicolaus#fieridivoi #fieridimeu #prontosoccorso #GOLDENdoctors #Goldenmedicine #piusiamomegliofacciamo #biennalesimeu #emergenza #urgenza #PrimaLinea ... Vedi altroVedi meno
Visualizza su Facebook



SIMEU - SOCIETA' ITALIANA di MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA

Segreteria Nazionale:
Via Valprato 68 - 10155 Torino
c.f. 91206690371 - p.i. 2272091204

E-mail: segreteria@simeu.it
pec: simeu@pec.simeu.org
Tel. 02 67077483 - Fax 02 89959799
SIMEU SRL a Socio Unico

Via Valprato 68 - 10155 Torino
p.i./c.f. 11274490017
pec: simeusrl@legalmail.it