IL BLOG DI SIMEU

 

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Pubblicato il nuovo fascicolo dell’Italian Journal of Emergency Medicine

venerdì, ottobre 17th, 2014

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


E’ online il fascicolo n°5 dell’Italian Journal of Emergency Medicine che si apre con l’intervista al dott. Carbone, un doveroso approfondimento sui contenuti del prossimo Congresso Nazionale SIMEU.

Nelle pagine seguenti si entra immediatamente in ambito clinico con una corposa revisione narrativa riguardante la pancreatite acuta, redatta dai colleghi dott. D’Amata, Monti e Borgognoni del DEA dell’ASL 1 dell’Umbria, in cui vengono approfonditi tutti i principali temi diagnostici e terapeutici della patologia.

La Ventilazione non Invasiva (NIV) ha rappresentato un grande passo avanti nella gestione dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta, anche perché, essendo una metodica sicura ed efficace, ha permesso di poter seguire molti di loro al di fuori delle Terapie Intensive, con tutti i benefici connessi e più volte dimostrati. In quest’ottica, Brugioni e colleghi ci propongono un’ulteriore conferma, che riguarda i pazienti ricoverati nelle Aree Critiche dei reparti di Medicina Interna. Confrontando due coorti, una di soggetti trattati nel 2010 e una nel 2013. I risultati sono incoraggianti: nel 2013 il numero di pazienti è raddoppiato ed è aumentata la proporzione di pazienti dimessi direttamente al domicilio (il 77%); sia i decessi che i trasferimenti in Terapia Intensiva, al contrario, si sono ridotti.

Sempre nell’ambito dei contributi clinici al Journal, Di Zio e colleghi analizzano in modo approfondito le caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti afferenti al loro DEA con fibrillazione atriale parossistica. I loro dati confermano quanto già riportano in letteratura: la maggior parte dei pazienti ha più di 60 anni e presenta più di una comorbidtà, tra cui ipertensione e diabete. Ciò conferma l’attualità della riflessione sulla necessità di avviare l’anti-coagulazione già al momento della dimissione dal DEA, laddove il rischio di ictus (calcolato impiegando, per esempio, uno score validato come il CHADS2-Vasc2) sia elevato. Degno di nota anche il basso tasso di ricoveri ospedalieri, pari al 3,4%: la fibrillazione atriale è sempre di più una patologia di Pronto Soccorso e noi, come professionisti dell’urgenza, dobbiamo conoscerne ogni aspetto.

Leandro e colleghi affrontano un tema caro a SIMEU, quello dell’umanizzazione delle Cure in Pronto Soccorso, presentando le caratteristiche del progetto di uno sportello di ascolto, per italiani e stranieri (con possibilità di interpretariato), integrato nel DEA dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre (VE). Il lavoro propone diversi spunti che possono essere utili a colleghi coinvolti in attività analoghe.

Come riconosce anche l’avv. Catalini all’inizio del suo lavoro, molto spesso non siamo consapevoli dell’estrema importanza che riveste la corretta compilazione della cartella clinica nella pratica ospedaliera, anche nel DEA. In questo interessante articolo, vengono sintetizzate le principali nozioni medico legali a questo riguardo con un taglio molto pratico; segnalo soprattutto l’utilissima sintesi delle più frequenti anomalie riscontrate nella compilazione della documentazione sanitaria.

Quello del numero unico dell’emergenza, il 112, è un tema che periodicamente si riaffaccia nel dibattito pubblico. Marco Torriani, infermiere presso la centrale Operativa del 118 di Brescia e membro dell’European Emergency Number Association, ci fornisce una revisione che definire completa è riduttivo: le questioni organizzative, legislative, le modalità di applicazione nelle varie nazioni europee e i progetti per l’implementazione anche in Italia sono trattati in modo esaustivo e chiaro.

Segnaliamo infine due rubriche fisse, o meglio, due colonne portanti della rivista: la sezione curata da SIMEU Giovani (con un interessante caso clinico di stroke) e “Letteratura in Urgenza”, che offre la consueta panoramica dei principali lavori scientifici riguardanti la Medicina d’Urgenza pubblicate dalle principali riviste scientifiche nelle ultime settimane.

EuSEM, l’Europa della medicina d’emergenza-urgenza a raccolta – Amsterdam, 28 settembre/1° ottobre 2014

venerdì, settembre 26th, 2014

 

@SilviaAlparone

 

E’ l’Olanda quest’anno la sede del congresso Eusem, European society of emergency medicine, atteso per il 2015 a Torino, città che scalda i motori già nel 2014 ospitando il congresso nazionale della Società italiana di emergenza-urgenza, dal 6 al’8 novembre prossimi.

Fra domenica 28 settembre e mercoledì 1° ottobre ad Amsterdam si farà il punto sulle sfide dell’emergenza ospedaliera e pre-ospedaliera a livello europeo, confrontando situazioni diverse nei diversi Paesi, con lo scopo di definire e diffondere uno standard comune per la medicina di emergenza-urgenza.

Si parlerà, fra i molti temi trattati, di tecnologie e metodiche proprie della specialità, prassi cliniche e sistemi di triage, gestione dei casi più frequenti o critici in emergenza, sempre in un’ottica comparativa fra i diversi Paesi e puntando ad uniformare l’offerta sanitaria al livello qualitativo più alto possibile.

In quest’ottica, un momento particolare delle giornate congressuali si terrà lunedì 29 settembre, con la premiazione dei 12 medici che hanno ottenuto il premio Eusem, su un totale di 84 iscritti. L’esame prevedeva una parte teorica e una parte pratica relativa alla gestione di casi clinici, di situazioni di particolare difficoltà relazionale con i pazienti e i loro familiari e di rilevanti questioni organizzative. Fra i premiati, ci sono anche due medici che lavorano a Firenze, Nazarian Peiman e Gabriele Viviani. Il premio attesta una preparazione conforme agli standard europei, definiti sulla base del curriculum europeo del medico medicina di emergenza-urgenza, che ancora non ha valore legale, a differenza di altre specialità, ma che costituisce un importante traguardo nella definizione di un’identità unica del medico dell’emergenza in Europa.

Le lezioni magistrali di quest’anno saranno tenute da Lance Becker, fondatore e direttore del Center for Resuscitation Science dell’Università della Pennsylvania; Peter Cameron, past president della Federazione internazionale della Medicina di Emergenza; Louise Cullen (Australia); Sten Rubertsson (Svezia); David Huang (Usa).

Per i dettagli sul congresso Eusem di Amesterdam http://www.eusem2014.org/en/.

Torino si prepara ad accogliere i professionisti dell’emergenza-urgenza nazionale

venerdì, settembre 12th, 2014

Congresso nazionale Simeu, 6-8 novembre 2014

 

di @SilviaAlparone

 

Tutto esaurito per i corsi precongressuali e oltre 800 iscritti alle tre giornate di lavori; circa 200 fra ospiti e relatori di tutto il mondo dell’emergenza-urgenza nazionale e internazionale; quasi 400 abstract presentati: sono questi i numeri, in costante aggiornamento, del prossimo congresso nazionale Simeu che si terrà a Torino da giovedì 6 a sabato 8 novembre.

Tre giorni in cui al Centro Congressi del Lingotto si raduneranno i circa 500 medici già iscritti e in continuo aumento, in buona parte under 35, e oltre 100 infermieri, provenienti da tutte le regioni d’Italia per discutere dello stato dell’arte e dello sviluppo di una disciplina in costante trasformazione, che vede mutare quotidianamente necessità e bisogni, in funzione delle sempre più specifiche richieste della popolazione che si rivolge all’emergenza sanitaria. Dal trattamento del dolore in emergenza, alla gestione dei casi clinici più frequenti in pronto soccorso, alle più recenti metodiche e tecnologie di approccio ai problemi sempre nuovi, gli operatori della sanità riuniti a Torino si troveranno a discutere di strumenti e processi a disposizione oggi per la loro attività quotidiana e di nuove strategie per migliorare l’offerta di salute ai cittadini.

Un terzo di tutta la popolazione nazionale passa per i pronto soccorso italiani ogni anno: le richieste sanitarie sono diventate sempre più varie e si sono aggiunti problemi di tipo sociale. Sempre di più l’emergenza ospedaliera sta diventando la cerniera fra l’ospedale e il mondo esterno, filtrando e sempre più spesso gestendo in proprio i casi clinici, che frequentemente concludono il loro percorso di cura fra le mura del pronto, spesso risolvendolo senza bisogno di ulteriore ricovero in reparto.

Tutto questo ha però trasformato profondamente il lavoro dei professionisti dell’emergenza, che quest’anno hanno salutato l’arrivo dei primi 82 medici specializzati alla Scuola di emergenza- urgenza, inaugurata solo nel 2009 e che quest’anno ha concluso il primo ciclo di studi.

Il mondo dell’emergenza sanitaria italiana radunato a Torino discuterà di tutto questo, dal punto di vista non solo sanitario ma anche dalla prospettiva dell’impatto sociale della propria attività.

Il programma aggiornato è disponibile sul sito del Congresso Simeu di Torino 2014.

Un manifesto per l’emergenza-urgenza

giovedì, settembre 4th, 2014

 

@SilviaAlparone

 

Nasce dall’iniziativa delle principali società scientifiche del mondo dell’emergenza-urgenza, fra cui Simeu, unitamente alle organizzazioni sindacali del settore, il documento diffuso in questi giorni da Fimeuc che riassume in un elenco di 14 priorità le necessità principali di uno degli ambiti più delicati del servizio sanitario nazionale, per il triennio 2014-2016.

Il mondo dell’emergenza territoriale e ospedaliera vive in questi anni un processo di profonda trasformazione, parallelo ad altrettanto profondi cambiamenti nella richiesta della popolazione, a cui deve necessariamente far seguito una risposta in termini organizzativi, il più possibile omogenea su tutto il territorio nazionale, per garantire un alto standard del servizio ai cittadini.

Sul tema è uscita oggi un’intervista a Gian Alfonso Cibinel su Doctor33, consultabile a questo link, a cui si accede previa registrazione gratuita al sito.

 

Nuovi specialisti per una nuova medicina di emergenza-urgenza: un articolo del quotidiano La Repubblica

giovedì, agosto 7th, 2014

 

@SilviaAlparone

Lunedì 4 agosto è stato pubblicato sulle pagine nazionali del quotidiano La Repubblica, un ampio servizio sul tema dei primi specializzati in Medicina di emergenza urgenza, che si sono diplomati fra giugno e luglio in tutte le città sede della scuola.

L’articolo, a firma di Michele Bocci, tocca diversi temi legati alla disciplina e racconta il percorso di trasformazione in atto già da tempo delle professionalità di medico e infermiere di pronto soccorso, raccontati attraverso le interviste con diversi esponenti del mondo Simeu, dal presidente nazionale Gian Alfonso Cibinel a Valeria Donati rappresentante dei Giovani, oltre alla voce di Gian Franco Gensini, presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza.

Il servizio giornalistico, frutto dell’incontro fra l’impegno mediatico di Simeu sul tema e l’interesse del quotidiano per l’argomento, è testimonianza ulteriore dell’incessante attività della società scientifica a favore della Scuola di specializzazione in medicina di emergenza-urgenza, che ha recentemente visto aumentare i posti messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca da 50 a 70 annuali.

L’articolo è scaricabile anche sul sito di Repubblica. Lo stesso vale per l’intervento di Gian Alfonso Cibinel, a commento del servizio giornalistico, sulla stessa pagina del quotidiano.

Oltre all’articolo su Repubblica, Simeu è stata interpellata dai mezzi di comunicazione per commentare l’arrivo dei nuovi specialisti nel mondo della sanità italiana anche da altre testate ed emittenti giornalistiche nazionali e locali, fra cui Radio Rai 2 e il Corriere della sera.

SETTIMANA NAZIONALE SIMEU DEL PRONTO SOCCORSO – DAL 16 AL 22 GIUGNO 2014

mercoledì, giugno 11th, 2014

Medici e infermieri, istituzioni e cittadini insieme per capire meglio come funziona l’emergenza sanitaria e come farla funzionare meglio

Dibattiti e incontri in luoghi pubblici delle principali città italiane

Sono 24 milioni gli italiani che ogni anno si rivolgono ai pronto soccorso degli ospedali: si tratta di casi sanitari di differente gravità, dal pericolo di vita a traumi o patologie molto meno gravi. Spesso, nel 25% dei casi, presentano anche problemi di tipo sociale: sono i casi di abuso sessuale, anziani malati e fragili, con patologie complesse e condizioni economiche svantaggiate, tossicodipendenti, senza dimora, stranieri irregolari.

Dal 16 al 22 giugno,Simeu, Società italiana di medicina di emergenza-urgenza, organizza sul territorio delle diverse regioni italiane la Settimana nazionale del pronto soccorso: medici e infermieri Simeu, in collaborazione con le associazioni dei pazienti e le istituzioni locali, organizzeranno incontri, dimostrazioni di manovre di primo soccorso e altre occasioni di confronto con la popolazione, anche fuori dagli ospedali, in luoghi inconsueti per l’emergenza.

I TEMI

Perché si aspetta in pronto soccorso, a cosa è dovuto il sovraffollamento, come funziona l’emergenza sanitaria, quale tipo di assistenza si trova in pronto soccorso: a queste domande si cercherà di dare una risposta alla cittadinanza, spiegando dinamiche e trasformazioni in atto nel mondo dell’emergenza-urgenza.

I DATI DELL’EMERGENZA SANITARIA IN ITALIA

24 milioni gli accessi ogni anno in pronto soccorso; di questi circa l’84% viene dimesso dopo aver risolto il problema di salute grazie alle cure ricevute in pronto soccorso e solo poco più del 15% viene ricoverato; i codici rossi sono l’1% del totale degli accessi, i gialli il 18%, i verdi il 66% e i bianchi, i casi meno gravi, il 14%. Su tutto il territorio nazionale ci sono 844 fra dipartimenti di emergenza e accettazione, più complessi dal punto di vista organizzativo, e più semplici pronto soccorso (331 Dea e 513 Ps). Come già detto, il 25% dei casi presenta anche problematiche anche di tipo sociale, oltre che sanitario.

La fonte dei dati rielaborati da Simeu per la Settimana del pronto soccorso è il Ministero della Salute (Nsis-Emur – Nuovo sistema informativo sanitario per il monitoraggio dell’assistenza in emergenza-urgenza) insieme all’Istituto superiore di Sanità (Siniaca, Sicurezza in ambiente domestico). A confronto con la situazione generale nazionale ed europea grazie ai dati Istat ed Eurostat.

LO SCOPO DELLA MANIFESTAZIONE

Creare un’alleanza con la popolazione, al di là della tensione dei casi di emergenza personale in occasione dei quali ci si rivolge al pronto soccorso, per costruire insieme, professionisti sanitari e cittadini un sistema sanitario migliore.

Simeu, Società italiana di medicina dell’emergenza-urgenza è una associazione scientifica senza scopo di lucro. Riunisce oltre 3.000 fra medici e infermieri che operano nell’ambito delle emergenze-urgenze sanitarie. Tra gli scopi principali della società ci sono la ricerca scientifica e la formazione dei soci.

Sarà possibile seguire gli eventi su twitter seguendo #SettimanaPS ed essere aggiornati sul calendario degli eventi oltre che tramite il sito della società scientifica www.simeu.it, anche su facebook, collegandosi alla pagina dedicata all’evento.

La Settimana del pronto soccorso ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute.

16-22 giugno 2014: La Settimana nazionale Simeu del Pronto Soccorso: è urgente fare squadra!

martedì, maggio 13th, 2014

di @SilviaAlparone

Ogni anno circa 24 milioni di Italiani vengono curati nei pronto soccorso italiani.

Tutti i giorni, arrivano casi gravissimi e meno gravi, incidenti stradali, incidenti sul lavoro, casi di violenza domestica, anziani con malattie complicate dall’età, tossicodipendenti, persone senza fissa dimora. Spesso si tratta di casi sociali, oltre che sanitari.

L’attività sanitaria del pronto soccorso è diventata negli anni sempre più complessa e articolata: oggi molti pazienti trovano risposta al loro problema già nei reparti d’urgenza, dove vengono curati e dimessi senza più bisogno di ricovero, perché il personale oggi è specializzato per l’emergenza.

Dal 16 al 22 giugno si terrà la Settimana del pronto soccorso: sul territorio delle diverse regioni italiane medici e infermieri Simeu organizzeranno incontri, dimostrazioni di manovre di primo soccorso e altre occasioni di confronto con la cittadinanza, fuori dagli ospedali, in luoghi inconsueti per l’emergenza.

La Società italiana della Medicina di Emergenza-Urgenza vuole promuovere in questo modo un forte patto di alleanza fra gli specialisti del pronto soccorso e tutta la popolazione per fare squadra insieme, migliorare la qualità del servizio e aprire un nuovo canale di dialogo fra chi cura e chi viene curato, ascoltando le esigenze dei cittadini e spiegando dinamiche e problemi dell’attività di emergenza sanitaria al di là della tensione dei casi di cronaca e dei momenti di difficoltà personale in cui ci si rivolge alle strutture di urgenza sanitaria.

Tutti gli eventi in calendario avranno visibilità sul sitowww.simeu.it in uno spazio dedicato all’iniziativa. Il blog della Società scientifica darà spazio all’approfondimento della discussione sui temi della manifestazione, aperta a Istituzioni e cittadini.

 

 

 

Maxi-emergenza e attacco bioterroristico: il nuovo fascicolo dell’Italian Journal of Emergency Medicine

mercoledì, aprile 23rd, 2014

di Paolo Balzaretti, redazione blog Simeu

@P_Balzaretti

Il 2° fascicolo del 2014 dell’Italian Journal of Emergency Medicine, appena pubblicato e disponibile sul sito Simeu cliccando qui, è per la maggior parte dedicato all’approfondimento di una tema di notevole attualità, quello della Maxi-Emergenza, in particolare legata ad attacco bioterroristico.

In quest’ottica, il lavoro di apertura non può che riguardare gli “Aspetti organizzativi in Maxiemergenze: il triage”, proposto da Scarone e colleghi della medicina d’Urgenza dell’ASL di Vercelli, nel quale vengono analizzati i protocolli START, SMART e CESIRA.

Cosa intendiamo per “minaccia biologica”? Il dott. Ferraris, specialista della politiche di sicurezza e protezione civile presso la Provincia di Alessandria, ci introduce alle relative definizioni preliminari, alle possibili manifestazioni concrete, alle strategie di risposta a livello nazionale e internazionale, associando alcuni dati storici riguardanti l’impiego di agenti biologici con scopi offensivi (p. 47).

La dott.ssa Cinzia Barletta, nell’articolo “Biological Terrorism Risk: general aspects”, propone un’analisi dell’evento bio-terroristico secondo il consolidato schema delle quattro fasi della Maxi-Emergenza: valutazione ed attenuazione del rischio, preparazione, risposta e mitigazione del danno, recupero ed analisi della attività ed esiti (p. 19).

Il dott. Monti e colleghi entrano ulteriormente nei particolari, chiarendo quale debba essere l’organizzazione pratica della risposta a un attacco bioterroristico (p. 24).

Una delle prospettive più inquietanti degli attacchi bioterroristici riguarda la possibilità di impiego di agenti microbiologici semi-sconosciuti ma altamente patogeni tipo la Burkholderia Mallei, agente etiologica della cosiddetta morva, una zoonosi frequentemente fatale: approfondisce il tema il dott. Fasanella, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata

Spostandoci dall’ambito batteriologico, il dott. Menghini, dell’Area Critica dell’Usl Umbria 1, offre una paronimica riguardante gli agenti chimici potenzialmente utilizzabili negli attacchi terroristici (p. 33).

Marzoli e Marsella, del corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ampliano la prospettiva sugli aspetti organizzativi al di fuori dell’ambito sanitario illustrando l’evoluzione del Progetto CAP (common Alerting Program), volto a favorire l’interoperabilità dei dati tra le Istituzioni preposte al soccorso in caso di grandi emergenze (p. 35).

Non mancheranno, come sempre, i contributi dell’Area Giovani, dell’Area nursing e la panoramica sulla novità dalla letteratura internazionale. Buona lettura!

“Making things happen”, motto e obiettivo del nuovo direttivo CoSMEU

martedì, aprile 22nd, 2014

di Matteo Borselli

Specializzando MEU – Università di Siena

Presidente CoSMEU

@matteoborselli

 

In seguito alle elezioni per rinnovare il direttivo CoSMEU, Coordinamento degli specializzandi in medicina di emergenza-urgenza, che si sono tenute a Genova lo scorso 12 aprile, pubblichiamo un intervento del neoeletto presidente, Matteo Borselli.

La prima assemblea nazionale del coordinamento è stata salutata da alcuni interventi video, in particolare di Fabio De Iaco, responsabile Pronto soccorso di Imperia, coordinatore scientifico Faculty Sau, Sedazione e analgesia in urgenza Simeu, Mario Guarino, Pronto Soccorso Ospedale San Paolo di Napoli e gruppo Sau Simeu, e Scott Weingart, Associate Professor of Emergency Medicine – Mount Sinai, NY e creatore del blog Emcrit.org.

Tutti gli interventi sono visibili sul canale youtube di CoSMEU.

 

C’è stato un momento nella mia vita di studente in cui, vagando da un reparto all’altro alla ricerca della mia strada, misi per la prima volta piede nel Pronto Soccorso del mio ospedale. Rimasi spiazzato e affascinato da quell’ambiente caotico e distante da quell’aura di “perfezione” che avvolgeva gli altri reparti universitari che avevo frequentato fino a quel momento. Ho sempre pensato che la bellezza e la poesia stia nelle dissonanze: ai miei occhi (e alle mie orecchie) di studente, il Pronto Soccorso appariva come un brano di Thelonius Monk suonato a Santa Cecilia, tra un Bach e un Mozart. Un Pollock messo a fianco a dei preraffaelliti. Ed è stato amore profondo e incoercibile sin da subito. Sono passati circa dieci anni e, nonostante le difficoltà incontrate durante il mio percorso, sono ancora innamorato come il primo giorno. La Medicina d’Emergenza ha scelto me nella stessa misura in cui io ho scelto lei.

Ma cos’è la Medicina d’Emergenza (EM)? Mi affiderò alle parole di Scott Weingart, il creatore di Emcrit.org, contenute nel suo videomessaggio di saluto a CoSMEU:

 

[…] We’re the most potent specialty for the care of sick patients. We’re capable of doing what need to be done immediately, we are resuscitation, we are the caregivers of the most critically ill in the first hours; that’s what we provide, that’s what we’re experts at, that’s what you’re doing and that’s what you need to keep on doing, because our patients – your patients – need this kind of care[…]”

 

Quando abbiamo proiettato questo filmato al primo incontro di CoSMEU, ho visto tanti occhi brillare, perché in questa dichiarazione abbiamo visto la nostra idea di EM. E’ quello per cui vogliamo combattere ed è quello che vogliamo ottenere.

E allora, cosa è CoSMEU? La sigla significa “Coordinamento degli Specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza”, il concetto alla base della nostra associazione è piuttosto innovativo: per la prima volta in Italia abbiamo un gruppo di specializzandi che si organizza in un’associazione per lavorare assieme ai propri direttori di scuola e alle società scientifiche di riferimento per portare il livello di formazione della propria specialità ai livelli più elevati possibili.

Non si parla semplicemente di procedure, tubi, trocars, cannule, seldinger e quant’altro: si parla di cambiare mentalità e di iniziare a lavorare su quello che realmente è fondamentale, ovvero l’identità del Medico di Emergenza-Urgenza: credo infatti che la EM in Italia non esisterà finché noi non prenderemo coscienza della nostra identità.

Abbiamo elaborato un piccolo questionario, compilato da circa il 25% degli Specializzandi MEU (circa 110 persone – un campione ben più significativo di quelli su cui si basano tanti studi sui quali abbiamo modulato la nostra pratica clinica!) e l’urlo che ne emerge è il seguente: “Vogliamo la nostra identità”. Non posso che essere d’accordo. Un Medico di Emergenza ha bisogno del Pronto Soccorso quanto il Pronto Soccorso ha bisogno del Medico di Emergenza. Tanti di noi passano lunghi ed interminabili mesi in ambiente internistico e perdono motivazioni e mordente; tanti altri hanno bisogno di mettere in pratica tutte quelle fantastiche nozioni imparate ai vari corsi e alle varie Summer Schools; tanti altri vorrebbero semplicemente sentirsi apprezzati per quello che sono, non sentirsi anestesisti o internisti mancati. Vogliamo essere uno specialista tra tanti, non migliore o peggiore, ma semplicemente diverso: non siamo né internisti né anestesisti, siamo Medici di Emergenza-Urgenza ed abbiamo un bagaglio culturale ed umano diverso da entrambe queste specialità.

Tanti colleghi illuminati (in ordine sparso: Schiraldi, De Iaco, Tosato, Guiotto, Copetti, Guarino, Riccardi, D’Apuzzo, Morabito, Cibinel, Ferrari, Pini e tanti altri ancora) hanno trovato e conquistato – faticando e combattendo – una via da percorrere e ce l’hanno indicata: è grazie a loro se siamo qui. Crediamo però che sia tempo di iniziare a prendere coscienza del fatto che questa strada dobbiamo lastricarla, ampliarla e curarla, perché è un dono troppo grande perché sia lasciato incustodito e privo di attenzioni. Vogliamo rendere onore a chi la via italiana all’EM l’ha creata e, allo stesso tempo, sfruttare le nostre peculiarità di “primi eletti” per migliorarla e per lasciare a chi verrà dopo di noi un percorso di tutto rispetto.

Negli USA hanno impiegato 20-30 anni per imporsi dal punto di vista formativo, culturale e professionale, ma oggi siamo a metà 2014 ed in epoca di #FOAM (Free Open Access Meducation): sappiamo come si addestrano i nostri colleghi in Australia, UK e USA, abbiamo accesso ai loro programmi formativi e loro stessi rispondono alle nostre domande e richieste su Twitter, Google+ e attraverso e-mail. E’ molto più facile sapere dove vogliamo andare rispetto al passato, è molto più facile sapere come si stanno modificando ed evolvendo le competenze dell’Emergency Physician e cosa dovremmo aggiungere al nostro bagaglio culturale e formativo per essere competitivi a livello internazionale.

Sappiamo quindi che il nostro aiuto può essere fondamentale nella costruzione della EM in Italia: i nostri direttori sono principalmente internisti, con grande cultura, esperienza e capacità. Ma provengono da un background culturale molto diverso dal nostro. Hanno però la stessa voglia che abbiamo noi di rendere la EM un fiore all’occhiello all’interno dell’Università italiana: vorremmo renderli orgogliosi di noi diventando Medici dell’Emergenza-Urgenza in grado di imporsi ovunque e vorremmo aiutarli evidenziando punti di forza e di debolezza della nostra scuola così giovane, rendendo così possibile l’instaurarsi di un circolo virtuoso che porti ad un miglioramento continuo e progressivo della formazione. Questo inoltre creerebbe un modello di collaborazione nuovo ed estremamente interessante per le Scuole di Specializzazione di Area Medica.

L’attività di CoSMEU non sarà rivolta esclusivamente alla formazione. Dal punto di vista legislativo ci sono alcune incongruenze da risolvere e fondamentali lacune da colmare: la Scuola di Specializzazione MEU esiste da 5 anni e dal luglio prossimo saranno sul mercato del lavoro i primi specialisti. Purtroppo fino ad ora non esiste una configurazione normativa chiara e precisa riguardante la figura professionale del Medico Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Ciò significa che nei prossimi concorsi il nostro titolo potrebbe non essere riconosciuto o, ironicamente, potrebbe esserci richiesto di effettuare corsi e master di emergenza per poter avere accesso ad un posto di lavoro in Pronto Soccorso. Ancora più controversa appare la situazione legislativa nel comparto extra ospedaliero (Automedica ed Elisoccorso): in alcune regioni è di competenza anestesiologica, in altre basta un corso DEU. C’è bisogno di omogeneità e chiarezza, non di un caos legislativo simile che disorienta utenti ed operatori.

Sappiamo che siamo ancora pochi (circa 90 specialisti saranno si diplomeranno a luglio, una goccia nel mare a fronte dei circa 300 richiesti da fabbisogno) e che avremo bisogno di altri specialisti per colmare il fabbisogno di Medici di Pronto Soccorso, ma vogliamo che le nostre qualità e peculiarità vengano riconosciute in maniera inequivocabile.

Stiamo lavorando e continueremo a lavorare per avere un numero equo di borse di specializzazione: non ci fermeremo al flash mob del marzo scorso, continueremo a tartassare i ministri Lorenzin e Giannini finché non ci riceveranno e non ascolteranno le nostre motivazioni. Le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni sono chiare sul fabbisogno di specialisti in Emergenza-Urgenza per garantire un servizio adeguato. Devono essere applicate.

Vogliamo che lo Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza sia un protagonista ed un’eccellenza all’interno della sanità italiana, ma abbiamo bisogno dell’impegno e delle forze di tutti quanti – specializzandi MEU, direttori di scuole, società scientifiche e attuali medici di pronto soccorso e 118: è l’unica strada possibile per rendere il nostro (e suppongo sia anche il vostro) sogno possibile.

 Making things happen non è solo il nostro motto, è il nostro obiettivo!

 

A nome di tutto il Direttivo e degli iscritti CoSMEU

 

 


Codici diagnostici in pronto soccorso: la semplificazione della Toscana

venerdì, aprile 18th, 2014

di @SilviaAlparone

Una lista di codici diagnostici essenziali per l’emergenza sanitaria. L’hanno messa a punto l’Ars Toscana, Agenzia regionale di sanità, e la Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione, in collaborazione con Simeu Toscana.

A livello nazionale erano già state realizzate da Lazio Sanità (Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio), nell’ambito del Progetto “Mattoni del SSN”, sviluppati dal Ministero della Salute per il Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), le “Linee Guida per la codifica di diagnosi e prestazioni in PS” [6]. Si tratta di una lista di 2140 codici diagnostici essenziali, integrati con 584 codici di prestazione, che però dal punto di vista pratico risulta eccessivamente estesa e soprattutto una classificazione non sempre efficace per l’individuazione delle patologie e per l’interpretazione dei dati epidemiologici.

Per questo in Toscana si è pensato di procedere a una semplificazione e a una revisione delle codifiche diagnostiche, in modo tale da rendere più semplici le valutazioni epidemiologiche e organizzative.

Attraverso un’analisi dei flussi regionali del pronto soccorso del 2012 e una revisione della letteratura scientifica si è arrivati a un elenco di 617 codici ICD IX-CM (versione 2007) definiti “essenziali”. L’elenco è stato integrato con i codici “See & Treat” e condiviso con il gruppo di coordinamento del progetto regionale Codice rosa per individuare gli opportuni codici utili alla segnalazione di maltrattamenti e abusi su adulti e bambini. Resta comunque valida ovviamente la lista completa nazionale dei codici diagnostici per i casi che non dovessero rientrare nell’elenco semplificato.

L’elenco dei codici essenziali sarà a breve condiviso con tutte le direzioni delle aziende sanitarie regionali della Toscana e ai professionisti sarà fornito un libretto tascabile di facile consultazione.

È possibile leggere i dettagli del progetto, con la metodologia utilizzata e la lista dei codici, a questo link.





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