Accesso alle Scuole di Specialità: la posizione del ministro Carrozza e la lettera del presidente Carbone
Buone notizie dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, in tema di accesso all’Università, in particolare alla Facoltà di medicina e chirurgia e alle Scuole di specialità. In un’intervista rilasciata al Sole24ore lo scorso 28 novembre, il ministro ha affermato: “Ho trovato una situazione catastrofica sia sui test di ammissione, che nel 2014 saranno ad aprile, sia sulla formazione e la specializzazione dei medici. Abbiamo test di accesso per 10mila studenti di medicina e borse di studio per 2.500 specializzandi. Sto provando a trovare risorse nel campo del Fondo sociale europeo per sostenere la spesa per la specializzazione dei medici”. Nel testo dell’intervista il ministro ha poi annunciato l’impegno affinché nella legge di stabilità alla Camera vengano recuperati i 41 milioni per gli atenei.
Queste informazioni sono state accolte con favore dal mondo della formazione universitaria in medicina, settore in sofferenza continua a causa della carenza di specialisti. In particolare, per quanto riguarda la Medicina di emergenza, il presidente nazionale Simeu, Giorgio Carbone, in una lettera inviata al ministro lo scorso ottobre, aveva sottolineato come si tratti di una disciplina in particolare difficoltà.
“La rilevanza della formazione in tale specialità – scriveva Carbone – è sottolineata dai numerosi contratti finanziati in autonomia da alcune Regioni e dall’elevato numero di candidati che si presentano agli esami di ammissione (rapporto candidati/contratti, il più alto tra le specialità mediche). A fronte di queste evidenze, peraltro, i contratti a carico della nostra Specialità hanno subito un taglio dell’8% (passando da 50 posti a 46). Questa percentuale è certamente in linea con la riduzione generale del 10%, ma sottovaluta gravemente le priorità di sistema e, di conseguenza, la ricaduta sul SSN”.
Intanto per il prossimo 12 dicembre è prevista una giornata di mobilitazione nazionale non sindacale organizzata dai Giovani Medici contro il maxi-emendamento governativo al ddl Stabilità, approvato lo scorso 26 novembre: il testo non include i provvedimenti richiesti dal Sigm (Segretariato Italiano dei Giovani Medici) per l’implementazione del capitolo di spesa per la formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia ed in altre discipline di area sanitaria.