IL BLOG DI SIMEU

 

Archive for the ‘Senza categoria’ Category

Invito alla collaborazione con il blog SIMEU

venerdì, agosto 29th, 2014

Lavori nella Medicina d’Emergenza/Urgenza e vuoi esprimere la tua opinione sulla realtà che ti circonda? Hai letto un articolo che ritieni importante condividere con i tuoi colleghi? Vuoi diffondere un’iniziativa in cui sei coinvolto o segnalare un evento scientifico alla comunità della medicina d’Urgenza?

Scrivi un post per il blog SIMEU!

Mantenendo fede al progetto di creare un luogo aperto di informazione e confronto su temi riguardanti la Medicina d’Urgenza, accettiamo volentieri testi scritti dai soci SIMEU che coprano tutti gli aspetti dell’Emergenza-Urgenza, da quelli organizzativi a quelli più strettamente clinici, dalle segnalazioni di eventi o iniziative al commento di fatti di attualità collegati con la vita in Pronto Soccorso. L’idea dovrebbe essere quella di dare il via a discussioni su scala nazionale che rispecchino almeno in parte i dibattiti spesso molto “vivaci” che ogni giorno si accendono nei nostri DEA. Al contrario, non ci poniamo l’obiettivo di pubblicare i risultati di ricerche scientifiche originali (per quello c’è l’Italian Journal of Emergency Medicine!!).

Alcune indicazioni:

• I testi possono essere di lunghezza variabile, preferibilmente inferiore alle 950-1000 parole;
• Il materiale inviato verrà vagliato dalla Redazione del blog che stabilirà di volta in volta l’opportunità o meno di pubblicarlo. Verranno respinti sempre i lavori contenenti volgarità, attacchi a singole persone, franche manifestazioni di sostegno a singoli partiti politici o interventi che possano essere interpretati come chiara pubblicità a prodotti farmaceutici o apparecchiature diagnostiche.
• I post saranno pubblicati con licenza Creative Commons e saranno dunque fruibili liberamente nel web.
• Non è previsto alcun compenso per la pubblicazione dei post.
• Il materiale dovrà essere inviato come file di Microsoft Word (.doc) all’indirizzo mail:
ufficio.stampa@simeu.it

Dunque fatevi avanti e condividete con noi le vostre idee.

.

La Redazione del blog SIMEU

Prescrivibilità del protossido d’azoto: le nuove regole e l’autonomia professionale dei medici d’emergenza-urgenza

venerdì, agosto 8th, 2014

 

Dott. Paolo Balzaretti, redazione blog Simeu

Su Twitter: @P_Balzaretti

Simeu è stata la prima firmataria di una lettera inviata il 20 giugno scorso all’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, il cui scopo è quello di promuovere una revisione dei criteri di prescrivibilità e di impiego del protossido d’azoto nell’ambito della Medicina d’Emergenza-Urgenza. Cofirmatari della missiva sono la Simeup (Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza Pediatrica), l’Acemc (Academy of Emergency Medicine and Care), la Sis-118 (Società Italiana del sistema 118) e l’Irc (Italian Resuscitation Council).

L’iniziativa nasce dal dissenso verso le disposizioni contenute nella determina Aifa n.° 1133 del 2 dicembre 2013 che limiterebbe l’impiego del presidio ai soli specialisti in Anestesia -Rianimazione e in Odontoiatria e ai laureati in Odontoiatria.

Le argomentazioni sostenute nella lettera (Vedi documento su sito Simeu fra le news di luglio) sono corroborate dalle evidenze sintetizzate dal dott. Fabio De Iaco nella relazione tecnica allegata e hanno lo scopo di illustrare la sicurezza dell’impiego del protossido d’azoto premiscelato al 50% con ossigeno nella sedazione.

Indicata spesso come Meopa (Miscela equimolare di ossigeno e protossido d’azoto), la preparazione di protossido d’azoto premiscelata al 50% con ossigeno trova il suo impiego nell’analgosedazione e nella sedazione procedurale, rappresentando il presidio di prima scelta per le procedure dolorose pediatriche, come specificato nelle relative raccomandazioni di buona pratica clinica pubblicate nel 2009 dall’Agence Francaise de Sécurité Sanitaire des Produits de Santé (1). La Meopa è stata utilizzata nel Dipartimento di emergenza per suturare ferite, ridurre fratture, posizionare gessi e drenare ascessi.

Per quanto riguarda la sicurezza, è stato dimostrato che, impiegando la Meopa, non è possibile raggiungere livelli di sedazione “profonda” né andare incontro ad un’eccessiva somministrazione di protossido d’azoto, con la relativa “ipossia da diffusione”. Il registro francese delle procedure effettuate con l’ausilio della Meopa, che includeva 35.828 pazienti, segnalava che l’insorgenza di eventi avversi maggiori (desaturazione, ostruzione delle vie aeree, apnea, bradicardia, sedazione profonda, persistenza della sedazione per più di 5 minuti dal termine della somministrazione) aveva interessato circa lo 0,33% dei casi, in nessuno dei quali vi erano state sequele permanenti (2). Una revisione sistematica segnalava che il rischio eventi avversi come nausea, vomito, sopore, vertigine e cefalea dopo somministrazione di Meopa era sovrapponibile a quello del placebo. Sulla base di questi dati, in molti Paesi la Meopa è prescrivibile non solo dal personale medico senza alcuna restrizione di ruolo ma anche da quello infermieristico.

l’Aifa, lo scorso 17 luglio, ha in parte modificato la regolamentazione della prescrivibilità, almeno per quanto riguarda l’ambiente ospedaliero, delegando le singole aziende che tramite protocolli specifici, possono estendere l’utilizzo del presidio a tutti gli specialisti ospedalieri, con il coinvolgimento costante però di un anestesista.
Pur apprezzando il passo avanti compiuto grazie all’intervento dell’Agenzia del farmaco, Simeu sottolinea tuttavia l’importanza dell’autonomia professionale degli specialisti dell’emergenza nella somministrazione del protossido, sia dentro che fuori l’ospedale. La vicenda quindi continua.

Bibliografia

  1. Recomandations de bonne pratique: Prise en charge medicamenteuse de la doleur Aigue et chronique chez l’enfant (Partie 1: Prise en charge de le doleur en milieu hospitalier et situations perticulieres en ville. Agence Francaise de Sécurité Sanitaire des Produits de Santé, Julliet 2009. Pag. 54-55.

  2. Onody P, Gil P, Hennequin M. Safety of inhalation of a 50% nitrous oxide/oxygen premix: a prospective survey of 35828 administrations. Druf Saf 2006; 29: 633. Link

  3. Faddy SC, Garlick SR. A systematic review of the safety of analgesia with 50% nitrous oxide: can lay responders use analgesic gases in the prehospital setting? Emerg Med J 2005; 22: 901. Link

 

Specializzazione: un cavillo burocratico impedirebbe l’accesso alla professione

lunedì, luglio 14th, 2014

I nuovi specialisti in Emergenza-Urgenza si diplomano in questi giorni ma non possono partecipare ai concorsi per il pronto soccorso


@SilviaAlparone

Fra domani, martedì 15 luglio, e il prossimo giovedì 17 luglio, si diplomano rispettivamente a Siena e a L’Aquila gli ultimi specialisti in Medicina di Emergenza-Urgenza dell’anno: in tutto nel 2014 sono stati 82 e sono i primi in assoluto ad uscire dalla Scuola di specializzazione, inaugurata in Italia cinque anni fa, nel 2009.

Ma i giovani specialisti potrebbero avere problemi per l’accesso alla professione nel servizio sanitario nazionale. Negli ultimi dieci giorni sono arrivate segnalazioni di difficoltà da parte di alcune aziende sanitarie (in particolare del Triveneto) ad accettare i neo-specialisti in medicina di emergenza-urgenza come candidati idonei per i pronto soccorso e per le strutture di medicina d’urgenza. Le difficoltà nascerebbero dal fatto che nella tabella vigente delle equipollenze – le specialità ammissibili per i concorsi – la specializzazione è indicata come “Medicina d’Urgenza” e non come “Medicina di Emergenza-Urgenza”.

In altre aziende sanitarie (per esempio in Emilia Romagna) è stato sufficiente interpretare la norma, alla luce della conclusione quest’anno del primo ciclo della Scuola, ammettendo d’ufficio anche i primi specializzati nella disciplina propria dell’emergenza.

Tutta la Fimeuc, Federazione italiana di medicina di emergenza-urgenza e delle catastrofi, di cui Simeu fa partedichiara Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu, Società italiana di medicina di emergenza urgenza – chiede con forza che sia predisposta al più presto dai ministeri competenti, Miur e Ministero della Salute, una circolare esplicativa sul tema in modo da uniformare i comportamenti delle amministrazioni su tutto il territorio nazionale, anche per evitare due situazioni che avrebbero dell’incredibile: l’impossibilità di accesso alla professione nel servizio sanitario nazionale per i neo-specialisti in medicina di emergenza-urgenza e la decisione dello Stato di non assumere professionisti dell’emergenza altamente qualificati, dopo aver investito centinaia di migliaia di euro per formarli. Sul tema invieremo ai ministri Beatrice Lorenzin e Stefania Giannini una lettera a firma congiunta con Gian Franco Gensini, presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza”.

Si resta intanto in attesa del decreto per la ripartizione dei posti messi a disposizione dal Governo per le scuole di specializzazione in Medicina, per sapere se varieranno o saranno riconfermati i 50 posti ministeriali per la Medicina di Emergenza-Urgenza. Resta il fabbisogno dichiarato dalla Conferenza Stato-regioni di circa 300 nuovi contratti di specialità all’anno per l’emergenza sanitaria.

MUBEE#12: Come cercare le revisioni sistematiche

mercoledì, luglio 9th, 2014

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

@P_Balzaretti

La notevole espansione della letteratura scientifica (1) ha reso molto difficile, se non impossibile, riuscire a tenere il passo con le novità pubblicate. Per altro verso, i singoli studi primari spesso presentano risultati contradditori, sono costituiti da piccole popolazioni e presentano significativi limiti metodologici. Per superare questi problemi ha ricevuto un crescente impulso l’impiego di revisioni sistematiche, ovvero studi che tentano di identificare e rivalutare sistematicamente tutti gli articoli pertinenti a una campo, […] mettendone assieme i risultati (2). Per mezzo di questi lavori è possibile farsi un’idea di tutti gli articoli riguardanti uno specifico provvedimento clinico (terapeutico o diagnostico), della loro qualità e dell’efficacia complessiva dell’intervento, calcolata tenendo conto contemporaneamente dei risultati di tutti i singoli studi.

Quando si tratta di rispondere a quesiti specifici, il ricorso a revisioni sistematiche rappresenta un ottimo punto di partenza, così come confermato dalla posizione prossima al vertice nella piramide dell’evidenza. In questo post tenterò fornire qualche coordinata su come individuarle.

Banche dati: PubMed

Come nel caso delle linee guida, esistono banche dati generiche, che contengono lavori scientifici di varia natura tra cui revisioni sistematiche, e quelle specifiche, contenenti unicamente revisioni sistematiche. Tra le prime, le già citate MEDLINE® e Trip Database.

Ipotizziamo di voler approfondire l’efficacia della cardioversione elettrica nel trattamento della fibrillazione atriale parossistica. La stringa di ricerca che ho ipotizzato è la seguente:

Atrial fibrillation”[Mesh] AND (“Electric countershock”[MeSH] OR “Cardioversion”[Text Word])

Nel caso di MEDLINE®, è possibile partire nel modo più semplice utilizzando il filtro di ricerca fornito dal database stesso.

E’ possibile farvi ricorso in tre modi diversi:

1) Passando attraverso le Clinical Queries (vedi post precedente sull’argomento): dopo aver effettuato l’accesso al servizio attraverso l’homepage di PubMed e aver inserito la nostra stringa di ricerca, otterremo la seguente videata:

Fig. 1. Ricerca delle revisioni sistematiche tramite PubMed Queries.

Nella colonna centrale compariranno i risultati individuati attraverso il filtro di PubMed. Cliccando su “See all” si accederà alla schermata classica dei risultati di PubMed con tutte le citazioni.

2) Un’altra possibilità consiste nell’inserirlo come filtro della categoria “Article types” dalla pagina dei risultati della ricerca:

Fig. 2. Pagina dei risultati per una ricerca in PubMed. Nella colonna di sinistra è presente la lista dei filtri, tra cui quello del tipo di pubblicazioni.

Per vedere come aggiungere delle voci nei filtri laterali si può tornare al relativo post.

3) Infine, è possibile inserirlo “a mano”, direttamente nella nostra stringa di ricerca, che diventerà:

(“Atrial fibrillation”[Mesh] AND (“Electric countershock”[MeSH] OR “Cardioversion”[Text Word])) AND “systematic”[sb]

Dove il tag [sb] sta per “subset”. Come noterete se replicate gli esempi, il numero dei risultati è sempre lo stesso.

Vi segnalerei alcune possibilità aggiuntive. Si può inserire nella stringa di ricerca un termine per selezionare per il tipo di pubblicazione: quelle inerenti alle revisioni sistematiche sono “Review”[ptyp] e “Meta-Analysis”[ptyp]. La prima è gravata dal limite di non essere particolarmente specifica, essendo associata anche a revisioni non sistematiche.

E’ possibile infine inserire i termini revisione sistematica e meta-analisi come stringhe di testo da ricercare nel titolo e nell’abstract della citazione: “Sistematic review”[TIAB] OR “Meta-analysis”[TIAB]. Non ho idea di quanto sia sensibile e specifico il loro impiego, ma quanto meno permette di individuare articoli recenti, appena inseriti in PubMed ma non ancora indicizzati (per approfondire la questione, si veda il post relativo).

Banche dati: Trip Database

Passiamo ora a Trip Database (per chi desiderasse dare una ripassata su cosa sia e come funzioni, abbiamo pubblicato un post dedicato qualche tempo fa’). Inserendo nel box di ricerca la stringa:

Atrial fibrillation” AND (“Electric countershock” OR “Cardioversion”),

 

si ottengono 1589 risultati, di cui circa 66 sono revisioni sistematiche. E’ possibile filtrare i risultati utilizzando i tasti sulla barra destra.

Fig. 3. I risultati della ricerca in Trip Database.

Questo servizio offre un’ulteriore classificazione dei risultati sono in rapporto al database da cui sono state ottenute (vedi fig. 4). Com’è noto, cliccando sui titoli delle citazioni, si può accedere direttamente all’URL del documento per poterlo leggere.

Fig. 4. Classificazione dei risultati in Trip Database. Non saprei dire perché, dopo avervi cliccato sopra, il numero di revisioni sistematiche si riduca a 64.

 

Banche dati specifiche: DARE

Il Database of Abstracts of Reviews of Effects, DARE, è un archivio specifico di revisioni sistematiche mantenuto dal Center for Reviews and Dissemination dell’Università di Sheffield ed è parte del britannico National Health Service.

Gli operatori del CRD “sondano” settimanalmente, per mezzo di uno specifico filtro di ricerca, i database CINAHL, Embase, MEDLINE, PsycINFO, PubMed per individuare revisioni sistematiche, articoli di valutazione economica e di Health Technology Assessment. Ognuno di questi lavori viene sintetizzato e analizzato criticamente. DARE è gratuito ma offre unicamente l’abstract e il commento critico alla revisione sistematica, non l’intero lavoro.

 

Fig. 5. Homepage del database DARE.

 

Inseriamo la nostra stringa di ricerca, spezzettandola come richiesto. E’ possibile effettuare ricerche anche tramite i termini MeSH. Otteniamo 39 citazioni, come riportato nella figura seguente.

Fig. 6. E’ importante ricordarsi di impostare il “campo” dove vogliamo sia ricercato il termine (uno qualsiasi, titolo, autore, etc.) (freccia blu). E’ altresì importante selezionare il database in cui desideriamo che sia fatta la ricerca (nel nostro casio, DARE) (freccia rossa).

Cliccando sul titolo della citazione viene aperta la scheda dedicata al lavoro, contenente una sintesi della revisione (con i relativi risultati) e il commento metodologico degli esperti del CRD.

Il DARE rappresenta un ottimo punto di partenza per le nostre ricerche, soprattutto perché offre anche una valutazione critica dei risultati.

Vi segnalo infine Health Evidence (www.health-evidence.ca), un servizio gratuito ma con registrazione obbligatoria, gestito dalla McMaster University, che archivia, con un sistema simile a quello del DARE, revisioni sistematiche riguardanti temi di sanità pubblica, come la prevenzione e l’informazione sanitaria.

Per approfondire i singoli filtri di ricerca e relative metodologie si può consultare il lavoro di Lee e colleghi. Stranamente non è incluso il filtro di ricerca impiegato da PubMed per il suo “Systematic”[sb] (3).

Enti redattori di revisioni sistematiche: la Cochrane Library

La Cochrane Collaboration è una rete di medici e ricercatori che, elaborando sintesi delle evidenze disponibili soprattutto in forma di revisioni sistematiche, vuole renderle più accessibili e fruibili agli operatori e ai pazienti. Per una breve storia della Cochrane Collaboration potete cliccare qui.

Una delle iniziative della Cochrane Collaboration è la Cochrane Library, un database che contiene le revisioni sistematiche pubblicate dall’organizzazione, oltre ad altri documenti quali le revisioni commentate del DARE e i trial clinici archiviati in CENTRAL.

Fig. 7. L’homepage della Cochrane Library.

La revisioni Cochrane sono ricercabili in tre modi: navigando tra i singoli argomenti attraverso il menu nella colonna sinistra, operando una ricerca semplice con il box in alto o una più avanzata.

Fig. 8. Pagina dei risultati di una ricerca nella Cochrane Library.

A prescindere del metodo utilizzato, si otterrà una pagina dei risultati come quella illustrata nella figura 8. Cliccando sul titolo della citazione, si accede all’abstract competo (fig. 9.).

Fig. 9. Pagina dell’abstract della Cochrane Library. Modificata.

Le versioni complete in pdf delle revisioni (riassunto, standard e completa) sono a pagamento. Com’è nella tradizione della Cochrane Collaboration, gli abstract sono molto accurati ed esaustivi. E’ possibile farsi un idea abbastanza precisa dei risultati del lavoro leggendo solo questi.

Bibliografia

  1. Bastian H, Glasziou P, Chalmers I. Seventy-five trials and eleven systematic reviews a day: how will we ever keep up? PLoS Med. 2010;7(9):e1000326. Link al free full text

  2. Gosall N, Gosall G. The Doctor’s Guide to Critical appraisal. 3rd ed. Knutsford, UK: PasTest Ltd.; 2012. Section D, Systematic reviews and meta-analyses; e-book.

  3. Lee E, Dobbins M, DeCorby K, McRae L, Tirilis D, Husson H. An optimal search filter for retrieving systematic reviews and meta-analyses. BMC Med Res Methodol 2012; 12: 51. Link free full text

Note: la ricerca bibliografica contenuta in questo post ha solo un scopo esemplificativo e non può considerarsi completa o validata. Tutte le ricerche sono state effettuate il 5 luglio 2014.

Toscana: la polemica sui pronto soccorso di Pisa e di Livorno

giovedì, luglio 3rd, 2014

 

La posizione Simeu: è solo la punta dell’iceberg della sofferenza dell’emergenza sanitaria toscana

 

In merito alle polemiche dei giorni scorsi sui pronto soccorso di Pisa e Livorno in seguito alle dichiarazioni sui social network di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, riprese poi dai tradizionali mezzi di comunicazione, la Società italiana di medicina di emergenza-urgenza ha preso posizione come segue. Il comuincato è stato ripreso dall’Agenzia di stampa nazionale Ansa, che in un lancio dello scorso giovedì 26 giugno ha riportato la posizione del presidente regionale Simeu, Alessio Bertini.


Ritratto del Pronto soccorso di Pisa, 2009-2014

Il numero dei pazienti che stazionano in pronto soccorso in attesa di posto letto è in costante e continuo incremento. I primi mesi del 2014 hanno visto un significativo aumento degli accessi, in particolare dei codici rossi, i più gravi. Nel 2009 sono stati visitati circa 79.000 pazienti; oggi, 2014, stiamo andando verso i 90.000 accessi all’anno. Il personale è rimasto sempre lo stesso. Nel 2009 un codice giallo veniva visitato nella prima mezz’ora dall’arrivo, oggi, 2014, la media è superiore ai 60 minuti.

Ritratto del Pronto soccorso di Livorno, 2009-2014

Sono stabilmente circa 70 mila gli accessi dal 2009 al 2014, con un aumento sensibile però dei codici rossi, in seguito alla riorganizzazione della rete ospedaliera nella periferia di Livorno e di conseguenza dei percorsi di cura. Il mancato bersaglio del MeS, il Laboratorio in Management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna, da parte della ASL 6 riguarda soprattutto la percezione degli utenti che sicuramente risente della carenza di personale, in particolare di infermieri rispetto alla media dei pronto soccorso toscani. Nel bersaglio MeS si rileva come questi elementi si associno a una percezione negativa dei pazienti riguardo al servizio erogato e anche a un clima interno non ottimale per gli operatori (http://performance.sssup.it/toscana/index.php per accedere al documento è sufficiente registrarsi sul sito).


Perché le aziende sanitarie regionali non ascoltano gli specialisti?

Ciò che si è verificato nei Pronto Soccorso di Pisa e di Livorno – dichiara Alessio Bertini, presidente Simeu Toscana – è solo la punta di un iceberg che affligge molte strutture anche in una Regione ‘attenta’ come la Toscana così come nel resto d’Italia.

Nel 2011 la nostra Società ha espresso indicazioni su come dovrebbero essere organizzati i Pronto Soccorso e sulle dotazioni organiche degli stessi (numero di accessi, presenza di Osservazione Breve Intensiva, e dell’area semi-intensiva, complessità della casistica) “Standard Organizzativi delle Strutture di Emergenza-Urgenza” (http://www.simeu.it/file.php?file=leggi&sez=articoli&art=3318), che alcune aziende, ma solo alcune, hanno iniziato a utilizzare per la riorganizzazione delle cure. Persino il MeS, il Laboratorio in Management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna, ha individuato nei dati 2013 elementi di disparità nelle dotazioni organiche di infermieri e medici con il Pronto soccorso di Pisa che è tra gli organici (Medici e Infermieri) più risicati della Toscana. Ma anche questo segnale d’allarme è stato ignorato.

Se è vero che sono i cardiologi a spiegare come organizzare le UTIC, perché non vengono coinvolti i medici d’urgenza nell’organizzazione dei Pronto Soccorso?

Simeu raccoglie oltre 3.000 professionisti (medici ed infermieri dell’Emergenza-Urgenza) in Italia e, come società scientifica libera e volontaria, ha come obiettivo la qualità delle cure e l’efficienza delle strutture, gli stessi valori che interessano al cittadino.

Noi sappiamo, per esperienza quotidiana, quanto tempo è necessario dedicare a ciascun paziente per rendergli dignitoso il soggiorno in Pronto Soccorso e per adempiere a tutte le procedure necessarie per la sua sicurezza e per la tutela del rischio clinico.

In questi anni il sistema di verifica si è basato solo sulla misura dell’efficienza senza prestare troppa attenzione alla qualità delle cure e all’adeguatezza del personale. È possibile pensare di ridisegnare il sistema per “intercettare” entrambe queste necessità, ma non lo si può fare senza il coinvolgimento di chi il sistema lo conosce, lo governa e lo vive tutti i giorni”.

Arrivano i primi specialisti italiani dell’emergenza-urgenza

lunedì, giugno 23rd, 2014

Le cerimonie di diploma in questi giorni nelle diverse città sede della Scuola di specializzazione

L’allarme di Simeu: Sono pochi rispetto alle necessità


@SilviaAlparone

23 GIUGNO 2014 – Si è conclusa la prima Settimana nazionale del Pronto Soccorso (16/22 giugno 2014) con grande successo di molte manifestazioni organizzate in tutto il Paese. Contestualmente Simeu, Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza, festeggia i primi specialisti in Medicina di Emergenza Urgenza, che escono dalle Scuole di Specializzazione nate in Italia nel 2009. I nuovi specialisti saranno 82 in totale, nelle diverse sedi universitarie.

Le cerimonie di diploma sono in corso in questi giorni: i primi si sono diplomati a Roma alcune settimane fa, gli ultimi saranno i senesi il prossimo 15 luglio.

Simeu rilancia però l’allarme: “I posti assegnati dal ministero per la specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza – dichiara Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu – sono molto inferiori ai fabbisogni definiti dalle Regioni. Il sistema di emergenza necessita di medici e infermieri formati e motivati; attualmente l’università non è in grado di formare un numero sufficiente di operatori. Gran parte del personale in servizio nei nostri pronto soccorso deve essere formato dopo l’assunzione, e spesso è personale ‘di passaggio’ che si ferma pochi anni o addirittura pochi mesi: questa mancanza di continuità nei team mette a rischio la qualità della risposta sanitaria e la sostenibilità nel tempo del sistema di emergenza”.

Pare scongiurato il taglio di finanziamenti e di posti previsto per il prossimo concorso di accesso alle Scuole di Specializzazione mediche: il totale sarà di 5.000 posti complessivi (per tutte le specialità mediche) anche per il nuovo concorso, ma non è chiaro se l’esame di accesso sarà relativo all’anno accademico 2013/2014 (con ritardo di molti mesi) o all’anno 2014/2015 (“saltando” un anno). Si attende comunque il decreto sulla ripartizione tra le diverse specializzazioni per sapere se varieranno o saranno confermati i 50 posti ministeriali per la Medicina di emergenza-urgenza, a fronte del fabbisogno dichiarato dalle regioni di circa 300nuovi contratti all’anno. “La Simeu – afferma ancora Gian Alfonso Cibinel – insiste perché la ripartizione dei posti tenga conto dei fabbisogni, a vantaggio dei cittadini e della funzionalità del sistema sanitario nazionale”.

In questi giorni Simeu è stata impegnata nella Settimana nazionale del pronto soccorso: su tutto il territorio nazionale incontri, dibattiti con la cittadinanza e dimostrazioni pubbliche di tecniche di primo soccorso al fianco di istituzioni e associazioni dei pazienti per ascoltare le esigenze dei cittadini e spiegare quali sono i meccanismi e i problemi dell’emergenza sanitaria: perché si aspetta in pronto soccorso, a cosa è dovuto il sovraffollamento e come funziona l’emergenza sanitaria.

Su facebook, alla pagina dedicata all’evento, la cronaca e le immagini dalle regioni che hanno aderito.

#SettimanaPS 2014: domenica di chiusura. Tutti gli appuntamenti

domenica, giugno 22nd, 2014

Oggi, domenica 22 giugno, Simeu e la Settimana del pronto soccorso salutano e ringraziano tutti coloro che sono intervenuti agli incontri, si sono avvicinati incuriositi ai gazebo nelle piazze e davanti ai pronto soccorso, hanno partecipato, chiesto, si sono informati e hanno dedicato alcuni minuti del loro tempo a provare a immaginare con noi come si può migliorare il servizio sanitario d’emergenza.
Ancora per oggi si trovano medici e infermieri Simeu a Gallipoli, in piazza Tellini; a Genova al Porto antico; a Modena, nel centro commerciale “Grande Emilia”; nei pronto soccorso di Assisi e Perugia dove oggi verà lanciato un video sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, proiettato sugli schermi della sala d’attesa del pronto soccorso da oggi e per le prossime settimane; a Salerno, in piazza Porta Nuova, e ancora davanti all’ospedale di Reggio Calabria.

Su facebook nella pagina dedicata all’evento Settimana nazionale del Pronto soccorso, alcune foto e video dalle diverse regioni d’Italia che raccontano le iniziative di questi giorni e sul sito Simeu una rassegna stampa di quanto uscito fino a oggi sui mezzi di comunicazione.

Sabato e domenica i gazebo Simeu in piazza per la #SettimanaPS

sabato, giugno 21st, 2014

 

Oggi e domani si conclude la Settimana del Pronto soccorso: gazebo in piazza, con dimostrazioni pratiche delle tecniche di soccorso, simulazioni di attività mediche, dibattiti e incontri hanno avuto lo scopo di ricordare che curanti e curati, sanitari e pazienti condividono gli stessi problemi: il sovraffollamento, le lunghe attese, il fenomeno delle barelle nei corridoi impediscono a medici e infermieri di curare al meglio i pazienti dell’emergenza: la conseguenza è il rischio per la salute del paziente e condizioni di lavoro spesso pessime per il personale dei pronto soccorso.

Sabato e domenica, giornate spesso di svago in cui le vie cittadine sono più affollate, Simeu porta ancora questi temi in molte piazze d’Italia: oggi a Siena in Piazza del Campo, a Genova ancora al Porto Antico e in Piazza De Ferrari. Al Policlinico di Milano, con l’open day in pronto Soccorso; ad Assisi sulla piazza principale, all’esterno del convegno sulle Emergenze in ambiente acquatico; in Calabria davanti all’ospedale di Catanzaro; in Emilia a Modena e Piacenza; a Matera e Lagonegro; Ad Ancona, incontro con la popolazione presso il supermercato Auchan, che è il più grande della zona. Gazebo anche in via Scarlatti a Napoli, una delle vie commerciali più frequentate della città.

Fine settimana all’insegna del buon uso del Pronto soccorso in molte città d’Italia

venerdì, giugno 20th, 2014

Prosegue la Settimana del Pronto soccorso 2014: incontri e dimostrazioni pratiche di tecniche salvavita
 

di @SilviaAlparone

Oggi inizia il lungo weekend della ‪#‎SettimanaPS‬: rush finale per la prima edizione della manifestazione ‪#‎Simeu‬. Molti gli eventi in piazza e luoghi pubblici particolarmente frequentati, a partire da Roma, dove oggi dalle 15 nel centro commerciale Euroma2, medici e infermieri di pronto soccorso organizzano una dimostrazione pubblica della loro attività quotidiana: esercitazioni di manovre rianimatorie, simulazioni di visite mediche e attività varie come la ricerca di un posto letto per il ricovero in reparto, gestione dei familiari dell’assistito. Poi a Genova ancora gazebo al Porto antico e in piazza De Ferrari; a Perugia, dimostrazioni pratiche di pronto soccorso nei pressi della Rocca Paolina; idem a Modena, Bologna, Riccione, Faenza e Reggio Emilia; a Matera dimostrazioni di tecniche di rianimazione con l’aiuto di manichini; anche a Fano, Urbino e Pesaro; a Marcianise nel centro commerciale Campania.

E poi ancora incontri e dibattiti: a Livorno, all’Accademia navale si parla stamattina di “Emergenze in ambiente acquatico”; al Policlinico di Chieti incontro su “L’organizzazione dei servizi d’emergenza” con operatori sanitari di altre aree mediche. Per finire a Vibo Valentia, nell’Auditorium della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato, incontro con i sindacati, il Tribunale dei diritti del malato sul corretto uso del Pronto soccorso. Buon lavoro a tutti!

Tutti i programmi regionali su www.simeu.it. Intanto qui di seguito qualche scatto dall SettimanaPS in Liguria

 

Settimana nazionale Simeu del #PS: i dati e lo spirito dell’iniziativa

giovedì, giugno 19th, 2014

Medici e infermieri, istituzioni, associazioni e cittadini insieme per capire come funziona l’emergenza sanitaria e come farla funzionare meglio

Incontri e dimostrazioni pratiche in luoghi pubblici di molte città italiane

 

@SilviaAlparone

ROMA 18 GIUGNO 2014 – Ogni anno circa un terzo degli italiani si rivolge a un Pronto soccorso: circa 24 milioni in tutto. Sul totale i codici rossi sono l’1% del totale degli accessi, i gialli il 18%, i verdi il 66% e i bianchi, i meno gravi, il 14%. Fra tutti i casi, solo il 15% viene ricoverato: circa l’84% viene curato e dimesso senza più bisogno di ricovero, perché il personale oggi è specializzato oltre che nell’emergenza anche nella definizione dei percorsi di cura per i pazienti non critici. Perché sono molto cambiate sia la professionalità dei medici dell’emergenza che l’organizzazione sanitaria delle cure.

È la fotografia scattata da Simeu, Società italiana di medicina dell’emergenza-urgenza, che ha promosso la Settimana nazionale di Pronto soccorso per far dialogare professionisti della sanità e cittadini in una occasione diversa dal momento di crisi in cui ci si rivolge all’emergenza, per spiegare in cosa consiste oggi e come è cambiata negli anni l’attività sanitaria di pronto soccorso, perché si aspetta, cos’è il triage, quale medico e quale infermiere si trovano oggi nei reparti di emergenza-urgenza. E per ascoltare le esigenze delle associazioni e della popolazione.

Per tutta la settimana fra lunedì 16 e domenica 22 giugno, in molte città italiane sono previsti incontri, dimostrazioni in piazza, spettacoli teatrali e convegni aperti alla cittadinanza sui temi dell’emergenza, con un fitto calendario di appuntamenti, organizzati in collaborazione con le istituzioni, gli enti locali e con varie componenti del mondo del volontariato.

I casi socio-sanitari. Tutti i giorni, nei pronto soccorso italiani si presentano problemi di salute gravissimi e meno gravi, che spesso, nel 25% dei casi, sono problemi anche sociali oltre che sanitari: violenze di genere, anziani con malattie complicate dall’età, tossicodipendenti, persone senza fissa dimora, incidenti domestici, incidenti stradali, incidenti sul lavoro.

Sono ambiti che richiedono un lavoro di collaborazione stretta fra il personale sanitario, le forze dell’ordine, i servizi sociali e le associazioni di volontariato e raccontano una realtà in cui il Pronto soccorso è diventato il centro di una rete di assistenza alla popolazione non più esclusivamente sanitaria, a cui il personale dell’emergenza cerca di far fronte.

In un contesto in cui l’organizzazione sanitaria sta cambiando – afferma Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu – in funzione di una minore disponibilità di risorse economiche e di una una crescente richiesta di cure dalla parte della popolazione, il sistema dell’emergenza rischia di vedere esplodere i propri problemi legati al sovraffollamento, alle attese per i ricoveri e alla limitata disponibilità di personale formato e motivato, fenomeni che possono avere pesanti conseguenze: pericolo per la salute dei cittadini, deterioramento della qualità dei servizi erogati e peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori, che a volte diventano insostenibili. La Settimana del Pronto soccorso ha lo scopo di spiegare alla popolazione quale lavoro quotidianamente svolgono gli operatori dell’emergenza sanitaria, aprendo un canale di dialogo fra chi cura e chi viene curato, lontano dai momenti di sofferenza e di tensione, per cercare di costruire insieme un sistema sanitario migliore, in collaborazione con le istituzioni”.

Siamo lieti di avviare la collaborazione con Simeu – ha dichiarato Giulia Mannella, Area Salute e progetti del Tribunale dei diritti del malato/Cittadinanzattivaper difendere e valorizzare i servizi dei emergenza-urgenza, anche in relazione ai casi di fragilità sociale che sempre più si rivolgono ai pronto soccorso. E’ necessario promuovere una rete sempre più stretta fra pronto soccorso, 118 e servizi del territorio e d’altro canto favorire l’uniformazione di procedure aziendali e regionali, a cominciare proprio da quelle relative al triage”.

Gli incidenti e le violenze. Quali casi arrivano in pronto soccorso? Una delle voci più importanti fra i motivi per cui i pazienti si rivolgono al Pronto soccorso è il trauma, in seguito a incidente o violenza.

Circa il 30% degli accessi in pronto soccorso si deve a incidenti o violenze, per un totale di oltre 7 milioni di casi ogni anno, di cui il 31% sono incidenti domestici, il 13,8% incidenti stradali, il 7% incidenti sul lavoro, il 3,8% incidenti sportivi e l’1,6% incidenti scolastici.

In queste voci si celano però problemi sociali ad altissimo impatto, come le violenze di genere, spesso denunciate come incidenti domestici, cadute o inciampi, e su cui non esiste pertanto un dato preciso di rilevazione del fenomeno. Si stima che a ogni accesso per trauma che si rivela essere un caso di violenza di genere ne corrispondano tre di violenza non dicharata. Studi in corso su iniziativa Simeu puntano proprio a far emergere il dato del sommerso nel totale degli accessi di pronto soccorso, in particolare fra quelli relativi ai traumi accidentali e agli incidenti domestici, partendo dall’evidenza che molti dei casi sospetti sono donne che si presentano al pronto soccorso in maniera ripetuta.

(dati 2011 Simeu rielaborati da fonte Nsis-Emur – Nuovo sistema informativo sanitario per il monitoraggio dell’assistenza in emergenza-urgenza del Ministero della Salute e Siniaca, Sicurezza in ambiente domestico – Istituto superiore di Sanità. A confronto con la situazione generale nazionale ed europea grazie ai dati Istat ed Eurostat).





SIMEU - SOCIETA' ITALIANA di MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA

Segreteria Nazionale:
Via Valprato 68 - 10155 Torino
c.f. 91206690371 - p.i. 2272091204

E-mail: segreteria@simeu.it
pec: simeu@pec.simeu.org
Tel. 02 67077483 - Fax 02 89959799
SIMEU SRL a Socio Unico

Via Valprato 68 - 10155 Torino
p.i./c.f. 11274490017
pec: simeusrl@legalmail.it