IL BLOG DI SIMEU

 

Archive for maggio, 2015

#SettimanaPS15: presentata a Roma l’edizione di quest’anno

lunedì, maggio 11th, 2015

 @SilviaAlparone

Torna anche quest’anno la Settimana nazionale Simeu del Pronto soccorso, giunta alla sua seconda edizione. Dal 16 al 24 maggio 2015, nelle principali città italiane, medici e infermieri della Simeu, Società italiana di medicina di emergenza-urgenza, organizzeranno incontri con i cittadini e simulazioni di attività cliniche in pubblico per spiegare meglio le dinamiche dell’emergenza sanitaria e ascoltare le esigenze dei pazienti. Caratteristica dell’edizione di quest’anno è la partnership con il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.

La Settimana del Pronto Soccorso è l’occasione per fare il punto sul sistema italiano dell’emergenza-urgenza, sulla situazione attuale, sui problemi e sulle possibili soluzioni.

La presentazione si è aperta con una lettera di saluto da parte del ministro Beatrice Lorenzin.

I DATI E LE DIFFICOLTÀ DELL’EMERGENZA-URGENZA

Su tutto il territorio nazionale ci sono 844 pronto soccorso, in cui lavorano 12.000 medici e 25.000 infermieri. Ogni anno gli accessi in pronto soccorso sono circa 24 milioni, 2 milioni al mese, 67.000 al giorno, 2.800 all’ora, 45 al minuto, quasi uno ogni secondo.

Questo sistema è ormai in uno stato di grave difficoltà strutturale, che è stato evidente a tutti all’inizio del 2015, quando i PS italiani hanno dovuto fronteggiare l’epidemia influenzale più pesante dell’ultimo decennio, in termini di popolazione coinvolta e di complicazioni gravi. Davanti a questo fenomeno, il sistema dell’emergenza ospedaliera nazionale è andato in crisi, soprattutto nelle grandi città. Ovunque in Italia, da nord a sud, si sono ripetute le stesse situazioni: pazienti in barella che affollavano i corridoi, attese di ore o giorni per un posto letto di ricovero in ospedale, personale medico e infermieristico sottoposto a un carico orario, professionale ed emotivo, insostenibile.

Le possibili soluzioni: UN PIANO DI GESTIONE DEL SOVRAFFOLLAMENTO

Dall’analisi di quella situazione, e soprattutto in seguito alla constatazione del tipo di risposta, spesso tardiva, data dagli amministratori di diverse aziende sanitarie per tamponare una situazione fuori controllo, emerge la necessità di introdurre negli ospedali italiani, un Piano di gestione del sovraffollamento (PGS).

Ogni ospedale italiano dispone di un PEIMAF (Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti), quasi nessuno di un PGS (Piano di Gestione del Sovraffollamento) – afferma Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeueppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile, mentre il sovraffollamento dei PS si ripete regolarmente tutti gli inverni, con aumento significativo dei rischi per i pazienti. Per far fronte a questa crisi annunciata, in una condizione di sofferenza endemica delle nostre strutture di emergenza, è necessaria un’organizzazione preventiva e non solo reattiva, per ottenere un sistema più efficace ed efficiente e più rispettoso della dignità delle persone. Alcune regioni, come la Lombardia e il Piemonte, hanno prodotto delibere e linee guida, che vincolano o invitano le aziende sanitarie ad elaborare i PGS, ma è necessario passare dalle indicazioni alle risposte concrete. I professionisti sanitari, medici e infermieri, sono da coinvolgere nell’analisi organizzativa delle situazioni locali e nella definizione dei piani, i quali devono includere interventi strategici come la riorganizzazione dei percorsi di cura per garantire dimissioni più fluide dei pazienti dall’ospedale al territorio”.

Il coinvolgimento dei cittadini: LA PARTNERSHIP CON IL TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO E IL MONITORAGGIO CONDIVISO

La Settimana di quest’anno vede una stretta e importante collaborazione con il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, per sottolineare che per avere un sistema sanitario pubblico efficace ed efficiente è necessaria la collaborazione fra professionisti e cittadini-pazienti. Prima azione comune sarà un monitoraggio civico condiviso delle strutture di PS, che rileverà tempi, qualità, caratteristiche strutturali, organizzative, i flussi di accesso e di ricovero, attenzione prestata ai pazienti e umanizzazione dell’assistenza. La rilevazione sarà avviata durante la Settimana del Pronto Soccorso a partire dall’Azienda ospedaliera San Giovanni – Addolorata di Roma, il 18 maggio, per chiudersi entro settembre. La nostra attività, in occasione dei 35 anni del Tribunale per i diritti del malato, vede al centro la protezione ed il rilancio del Servizio sanitario pubblico e la tutela dei diritti del malato. E per farlo abbiamo scelto di unire le forze con chi ha a cuore questi temi”, spiega Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. “Da qui l’alleanza con Simeu per migliorare uno dei servizi simbolo del Ssn per i cittadini. Aperto tutti i giorni, a tutte le ore del giorno e della notte, il Pronto soccorso è sempre più spesso in sofferenza con professionisti alle prese con turni massacranti, con evidenti disagi e attese estenuanti per i cittadini che vi ricorrono perché non trovano alternative valide sul territorio. Permigliorare questo servizio e rimettere al centro la dignità della persona, abbiamo messo a disposizione di questa partnership una nostra tecnologia di tutela storica: il monitoraggio del Pronto soccorso, attraverso le oltre 300 sedi del Tdm. I dati che raccoglieremo saranno funzionali alladefinizione di azioni migliorative concrete e ad una applicazione dei nuovi standard ospedalieri capace di garantire i diritti delle persone”.

LA FORMAZIONE PER UN PRONTO SOCCORSO SENZA DOLORE

Oltre agli aspetti organizzativi descritti, la Simeu propone per Settimana del PS 2015 anche un tema clinico: la gestione del dolore in emergenza. È un’area in cui sono stati individuati ampi margini di miglioramento. La diffusione nei pronto soccorso italiani di protocolli per il controllo tempestivo del doloreè ancora limitata.Dal programma IN-DOLORE con cui il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva ha coinvolto, nel 2014, 46 ospedali di 15 regioni, emerge che solo nel 52% dei pronto soccorso esistono protocolli o procedure per ridurre il dolore durante manovre o interventi dolorosi; nel 36% dei casi al triage si somministrano analgesici per dolore moderato. Per modificare questa situazione a favore dei pazienti la Simeu negli ultimi quattro anni ha investito le proprie risorse umane e professionali in ambito scientifico ed educativo, partecipando alla stesura delle Linee Guida sul trattamento del dolore in emergenza (pubblicate nel 2014) e realizzando un programma capillare di formazione. Uno studio di impatto dopo l’intervento formativo ha evidenziato che circa il 90% dei professionisti ha modificato la modalità di approccio al dolore e circa l’80% ha aumentato la somministrazione precoce di farmaci appropriati; in alcune realtà più sensibilizzate il consumo di oppiacei è aumentato di oltre il 100%. Molte aziende, stimolate dagli operatori, hanno promosso protocolli ad hoc, ma è necessario continuare nella diffusione della cultura e nell’adeguamento organizzativo per garantire a tutti i pazienti del nostro Paese un Pronto soccorso senza dolore.

Un video per un uso responsabile del Pronto soccorso

Come strumento per la promozione di un uso responsabile del pronto soccorso, Simeu ha prodotto un video per il web, in collaborazione con Africa Unite, gruppo musicale reggae-dub torinese da oltre vent’anni al centro della scena musicale alternativa nazionale.

Il video è disponibile su canale youtube di Simeu.

Per la Settimana nazionale Simeu del Pronto Soccorso è stato richiesto il patrocinio del Ministero della Salute.

Tutti gli eventi in calendario avranno visibilità sul sito www.simeu.it in uno spazio dedicato alla Settimana del Pronto soccorso. Questo blog e i canali social della Società scientifica daranno spazio ad approfondimenti sui temi della manifestazione, aperti a Istituzioni e cittadini. Su twitter #SettimanaPS15.

Per chi volesse rivedere alcuni dei momenti salienti della SettimanaPS2014, sul profilo flickr Simeu è on line la gallery della manifestazione dello scorso anno.

 

 

 

 

 

 

 

Settimana nazionale Simeu del pronto soccorso: presentazione lunedì 11 maggio, Ospedale San Giovanni Addolorata, Roma

lunedì, maggio 4th, 2015

@SilviaAlparone

 

Torna anche quest’anno la manifestazione nazionale ideata nel 2014 dalla Società scientifica dell’emergenza-urgenza con lo scopo di avvicinare i pazienti e i professionisti del pronto soccorso, creando occasioni di incontro al di fuori degli ospedali per raccontare le dinamiche dell’emergenza sanitaria e ascoltare le esigenze dei cittadini. Da sabato 16 a domenica 24 maggio, in molte città italiane si terranno anche quest’anno incontri e attività pubbliche, in luoghi inconsueti per i temi sanitari, come scuole e centri commerciali, per parlare di pronto soccorso e cure in emergenza.

La novità principale di quest’anno è la partnership con il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinazattiva, che ha partecipato all’organizzazione di alcune attività che verrano presentate lunedì 11 maggio, alle ore 11, all’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma. Il significato della collaborazione con la principale associazione nazionale di pazienti, che dà concretezza alla proposta di alleanza con la popolazione che era stata lanciata lo scorso anno, sta nella necessità di sottolineare che i cittadini-professionisti sanitari che si riconoscono nella Società italiana della medicina dell’emergenza urgenza sono dalla stessa parte dei cittadini-pazienti nell’impegno per un sistema sanitario pubblico efficiente: obiettivo della campagna comune è cercare di ottenere un servizio di emergenza-urgenza che sia concretamente nelle condizioni di poter rispondere alle esigenze della popolazione, cercando di risolvere inefficienze, come il sovraffollamento nei pronto soccorso ormai endemico, le cui conseguenze sono state recentemente al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica in occasione dell’ultima epidemia influenzale. Un sistema più efficiente è garanzia del buon livello di qualità fornita a tutti i pazienti e di migliori condizioni di lavoro per gli operatori.

Alla presentazione parteciperanno tra gli altri Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu e Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.

Sono stati invitati anche Beatrice Lorenzin, ministro della Salute; Nerina Dirindin, senatore della Repubblica, componente della Commissione Igiene e Sanità; Renato Alberto Mario Botti, direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute; Francesco Bevere, direttore generale Agenas; Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio; Flori Degrassi, direttore Salute e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio.

Blog di Medicina d’Urgenza: quando fidarsi?

sabato, maggio 2nd, 2015

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


La disponibilità di risorse online per la Medicina d’Urgenza, sia che si tratti di blog o di servizi podcast, ha visto un incremento esponenziale negli ultimi anni, ulteriormente accelerato da iniziative come #FOAMed (di cui abbiamo già parlato su questo blog qui e qui). Parallelamente è cresciuto anche lo spazio che occupano tra le risorse per l’aggiornamento del medico d’urgenza: negli Stati Uniti, il 34,5% degli specializzandi in Emergency Medicine intervistati nel corso di uno studio dichiarava di spendere tra le 2 e le 4 ore alla settimana in attività di studio extra-curriculare, utilizzando principalmente i podcast, i quali venivano indicati anche come le fonti di apprendimento più efficaci (Mallin 2014).

Non conosco dati ufficiali circa la situazione italiana, ma anche dalle nostre parti ci sono numerose esperienze che hanno un folto seguito e la buona affluenza delle sessioni dedicate ai social media dell’ultimo congresso nazionale SIMEU dimostra una certa apertura verso questo tema. Secondo me l’interesse è legata dal fatto che si è organizzata solo recentemente una formazione accademica in Medicina d’Urgenza, la quale al momento presenta ancora piccole dimensioni e ciò spinge molti a cercare altrove le proprie fonti di aggiornamento. Inoltre, molti apprezzano l’attività di segnalazione circa le novità più salienti della sconfinata letteratura di interesse della Medicina d’Urgenza, le possibilità di condivisione di opinioni e di confronto caratteristiche dei social media e lo spazio dedicato all’approfondimento di casi clinici o di temi pratici, che solitamente non trovano altrettanta considerazione nelle pubblicazioni specialistiche tradizionali.

Se da un lato questo boom rende più facile l’aggiornamento, dall’altro pone dei seri problemi circa la qualità di ciò che leggiamo. Alcuni autori, come per esempio quelli di Academic Life in Emergency Medicine, hanno affrontato il problema sottoponendo i loro post alla revisione di esperti prima della pubblicazione. Sono però casi isolati e nella stragrande maggioranza dei casi siamo noi che dobbiamo riconoscere la qualità di ciò che leggiamo: ci viene in aiuto, a questo proposito, un lavoro (1) appena pubblicato on line su Annals of Emergency Medicine che ci fornisce una lista di indicatori qualitativi, frutto del consenso di alcuni importanti esperti internazionali.

A partire da un questionario inviato via posta elettronica a circa 46 tra blogger e editori di podcast, per comporre la lista finale è stato impiegato un approccio basato sulla metodologia Delphi, che si propone di trovare l’accordo tra esperti attraverso una serie di “votazioni” successive. In questo modo, a partire da circa 151 indicatori di qualità ne sono stati individuati 31, ritenuti più rilevanti. Tra questi riportiamo di seguito i 10, proposti in forma di quesito, che hanno ricevuto il consenso maggiore.

Alcune considerazioni

Il limite più importante di questo studio riguarda la sua auto-referenzialità. Sebbene sia stata fatta un’ampia ricerca di tutti i blog di Medicina d’Urgenza e Terapia Intensiva indicizzati da Google, gli Autori non si sono spinti a prendere in considerazione anche l’opinione di esperti al di fuori di quest’ambito (e al di fuori del mondo anglo-sassone). Secondo me sarebbe stato interessante coinvolgere anche professionisti dell’editoria medica non digitale, clinici, esperti di social media non medici. Dal confronto tra prospettive diverse sarebbe emersa una visione più solida e più completa.

Alcuni indicatori proposti sono molto simili tra loro, sovrapponendosi l’un l’altro. Concordo con gli Autori che sarà necessario selezionare e riscriverne alcuni per creare uno strumento di valutazione più chiaro, semplice e di immediato utilizzo. Per alcuni di essi vi è per altro una certa ambiguità di fondo: cosa significa includere una domanda del tipo “Il contenuto della risorsa è di buona qualità?” in un questionario che dovrebbe proprio definire, nel suo complesso, la qualità di una risorsa scientifica?

Al di là di alcuni limiti, la strada avviata con questo lavoro è importante perché potrebbe portarci alla definizione dei necessari strumenti di valutazione critica delle risorse “social” in Medicina d’Urgenza che, affiancandosi ai mezzi più tradizionali di aggiornamento, acquisiranno un’importanza via via crescente nei prossimi anni.

Bibliografia

  1. Thoma B, Chan TM, Paterson QS, Milne WK, Sanders JL, Lin M. Emergency medicine and critical care blogs and podcasts: establishing an International consensus on quality. Ann Emerg Med 2015 2015 Mar 25. pii: S0196-0644(15)00189-4. doi: 10.1016/j.annemergmed.2015.03.002. [Epub ahead of print] Link





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