IL BLOG DI SIMEU

 

Posts Tagged ‘Pronto Soccorso’

Al congresso Simeu del Triveneto si parla di Obi, principi e sviluppi futuri

mercoledì, dicembre 3rd, 2014

Centro Congressi Park Hotel Villa Fiorita – Monastier di Treviso, 4 e 5 dicembre 2014

Dieci anni di Obi: dal Friuli- Venezia Giulia un bilancio di cosa è cambiato dal congresso nazionale di Trieste del 2004, da cui uscirono le linee guida nazionali sull’Osservazione breve intensiva.

@SilviaAlparone

A partire dalla pubblicazione del documento regionale sull’Osservazione temporanea del Friuli Venezia Giulia nel 2002, il percorso di questo modello organizzativo, che ha trasformato profondamente il lavoro e l’identità dei pronto soccorso italiani e dei professionisti, medici e infermieri, che ci lavorano, è ancora in pieno svolgimento e ricco di nuove possibilità di sviluppo futuro.

Il congresso nazionale sull’Obi di Trieste del 2004 ha certamente contribuito in maniera importante all’affermazione del nuovo modello organizzativo nella pratica clinica della medicina d’urgenza italiana. Da lì è partito un percorso importante che oggi, a dieci anni esatti, vede ormai una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale, dell’Obi, modello organizzativo fondamentale per l’attività di gestione dei flussi in ogni pronto soccorso.

In questi anni l’Obi ha permesso di gestire in sicurezza pazienti complessi che in passato venivano ricoverati o la cui dimissione presentava un rischio elevato; ha aumentato le competenze e la consapevolezza del proprio ruolo medici di pronto soccorso; ha radicalmente modificato l’impatto del Pronto Soccorso sui ricoveri.

La disponibilità di risorse dedicate all’Obi, e l’agilità dello strumento, hanno permesso di adattarlo alle diverse esigenze organizzative, e quindi di usarlo di volta in volta, con successo, anche per attività non esattamente appropriate dal punto di vista concettuale, (ad esempio posti letto di attesa per il ricovero, posti di terapia subintensiva) ma importanti per la stabilizzazione di situazioni critiche, sempre nell’ottica di rispondere alle reali esigenze del paziente, superando le rigidità dei modelli organizzativi statici.

Oggi, dieci anni dopo Trieste, si impone una revisione dei modelli clinici ed organizzativi, in funzione di quello che l’Obi è diventata, in linea con l’evoluzione delle richieste cui devono far fronte i pronto soccorso italiani, sempre più impegnati nella gestione di pazienti anziani e con multiple patologie. Negli anni sono cambiati non solo gli strumenti diagnostici, ma anche le aspettative che ospedale e pazienti hanno nei confronti di questo strumento.

In particolare, gli anziani con elevate richieste assistenziali che in passato non sarebbero mai stati considerati adatti a un’osservazione breve oggi sono i pazienti sui quali è più importante un’azione di rapidi inquadramento diagnostico e dimissione, con conseguente miglioramento dell’efficacia delle cure per i pazienti e un alleggerimento del carico per i reparti dell’ospedale.

Da qui la necessità di riconsiderare con attenzione, accanto ai percorsi clinici, gli aspetti organizzativi, soprattutto in relazione alle necessità assistenziali.

Il congresso di Monastier inizia giovedì 4 dicembre con i corsi precongressuali al mattino, seguiti nel pomeriggio da una prima sessione di casi clinici, ciascuno su una patologia specifica, sempre affrontati dal punto di vista triplice del medico specializzando, del medico giovane ma già strutturato e del medico esperto, per mettere a confronto approccio e metodiche diverse fra le generazioni. Si prosegue venerdì 5 ancora con sessioni parallele di discussione di casi clinici e modalità assistenziali in Obi e poi con la sessione plenaria del pomeriggio.

Sul sito Simeu, nella sezione Convegni, la locandina e i dettagli del congresso.

Mi sta a cuore: una campagna di Cittadinanzattiva con la collaborazione di Simeu

mercoledì, novembre 26th, 2014


@SilviaAlparone

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo: i dati e l’analisi dell’Organizzazione mondiale della Sanità sul tema mettono in luce come lo stile di vita possa essere un importantissimo strumento di prevenzione anche per le patologie più gravi, in particolare di cuore e cervello. Parte di qui lo spunto per la campagna di Cittadinanza attiva Mi sta a cuore, realizzata anche con la collaborazione di Simeu, che si tiene ancora negli ultimi giorni del mese di novembre e per tutto dicembre 2014.

La campagna

In oltre trenta città italiane, i volontari di Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato distribuiranno ai cittadini gratuitamente la guida “Mi sta a cuore”: si tratta di un vademecum sulle abitudini da evitare e quelle invece da coltivare per mantenere un buono stato di salute, su quali sono i campanelli di allarme delle più comuni patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, e a quali figure e servizi far riferimento in caso di necessità. L’opuscolo è stato redatto anche in base alla fondamentale esperienza dei pronto soccorso, osservatorio principale sui danni ultimi e più gravi di uno stile di vita scorretto. La pubblicazione ha anche lo scopo di educare i cittadini al ricorso immediato al pronto soccorso in casi specifici di sintomatologia cardiovascolare.

Sul sito http://j.mp/mistaacuore è disponibile il calendario degli eventi.

L’impegno di Simeu sul sociale

Il recente congresso nazionale della società scientifica, che si è tenuto a Torino dal 6 all’8 novembre scorsi, ha messo in luce come il 20% dei casi di pronto soccorso presentino un’emergenza sociale oltre che sanitaria. La salute, anche in emergenza, è quindi sempre una questione sociale e in questo senso è compito anche del pronto soccorso promuoverla attraverso una corretta informazione su come seguire un sano stile di vita, che consenta di prevenire fino ad evitare problemi sanitari anche molto gravi.

Simeu organizza e partecipa a progetti di educazione sanitaria e progetti specifici di educazione e prevenzione dei rischi. Nell’ottica di un sempre maggiore coinvolgimento del cittadino nelle scelte per la salute, la società scientifica sostiene il potenziamento del ruolo tanto dei pazienti quanto degli operatori sanitari nel miglioramento della qualità dei servizi: un patto di alleanza tra i professionisti della sanità e i cittadini che abbia a cuore la Salute. E’ questo lo scopo innanzitutto della Settimana del Pronto Soccorso, manifestazione nazionale che dopo l’edizione dello scorso anno, tornerà nella primavera del 2015.

 

#SIMEU14: L’Italia vista dal Pronto soccorso: i problemi e le possibili soluzioni

sabato, novembre 8th, 2014

@SilviaAlparone

IL IX CONGRESSO NAZIONALE DELLA SIMEU, LA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA DI EMERGENZA URGENZA, CHE COMPRENDE OLTRE 3.000 FRA MEDICI E INFERMIERI, È L’OCCASIONE PER FARE IL PUNTO SU COME FUNZIONANO OGGI I PRONTO SOCCORSO IN ITALIA, QUALI SONO I VERI PROBLEMI E QUALI LE SOLUZIONI POSSIBILI PER FARLI FUNZIONARE MEGLIO.

Su tutto il territorio nazionale ci sono 844 pronto soccorso, in cui lavorano 12.000 medici e 25.000 infermieri. Ogni anno gli accessi sono circa 24.000.000, 2.000.000 al mese, 67.000 al giorno, 2.800 all’ora, 45 al minuto, quasi uno ogni secondo.

Sul totale dei pazienti, il 20% ha un problema sociale prevalente, povertà, fragilità, maltrattamenti, solitudine, abbandono. Il fenomeno del disagio sociale, da sempre ben noto al pronto soccorso, non ha mai avuto un impatto così rilevante in passato sulle strutture di emergenza ospedaliera.

La problematica clinica più frequente (un terzo dei casi totali), è il trauma, categoria in cui rientrano ferite, ustioni, fratture, distorsioni, lesioni agli organi interni da incidenti stradali, sul lavoro, domestici, sportivi, aggressioni; seguito dalle malattie cardio-vascolari (ictus cerebrali, infarti cardiaci, tromboflebiti ed embolie polmonari).

Il problema: il sovraffollamento e le attese dei pazienti

L’alta prevalenza di casi sociali oltre che sanitari è una delle cause del sovraffollamento dei dipartimenti di emergenza ospedalieri, così come il gran numero di codici con bassa priorità sanitaria (bianchi e verdi), che però spesso celano casi di emergenza sociale e quindi presentano comunque un bisogno importante a cui dare risposta, anche se non strettamente sanitario.
Ma soprattutto il sovraffollamento è dovuto all’impossibilità di ricovero dal pronto soccorso verso gli altri reparti dell’ospedale, in costante overbooking per il ridotto numero dei letti a disposizione e per la difficoltà nella dimissione dei pazienti.

Il sovraffollamento è associato alle lunghe attese che hanno reso noti alla cronaca i nostri pronto soccorso. Le attese in pronto sono in parte per la prima visita dopo l’accettazione, da parte del medico del pronto soccorso, e in questo caso riguardano i pazienti con codici a bassa priorità. Ma il fenomeno delle lunghe attese riguarda in particolare il paziente in barella, che, dopo aver terminato il suo percorso in emergenza, attende di essere ricoverato in un reparto dell’ospedale.

La soluzione: una rete sul territorio e un pronto soccorso con la possibilità di dimettere i pazienti in sicurezza

Per tentare di risolvere il problema del sovraffollamento e dare una risposta ai crescenti bisogni sociali oltre che sanitari della popolazione è necessario cambiare l’organizzazione dei percorsi di cura fra territorio, pronto soccorso e altri reparti dell’ospedale.

Innanzitutto è necessario creare una rete sul territorio, che sia in grado di offrire alternative al ricorso all’ospedale per i casi meno gravi: servizi e associazioni che, in stretta collaborazione con il pronto soccorso, prendano in carico i casi già visitati e seguiti in pronto soccorso evitando il ricovero in ospedale attraverso una dimissione “protetta”, un percorso che garantisce una continuità delle cure anche dopo la dimissione. Si registrano molte esperienze positive in varie regioni, ma spesso attuate in ambiti territoriali limitati da parte di singole aziende ospedaliere; una strategia globale è necessaria per standardizzare gli interventi e renderne più efficiente la realizzazione.
Contemporaneamente, all’interno dell’ospedale risulta vincente l’organizzazione dell’emergenza in tre aree e attività distinte e complementari: pronto soccorso, osservazione breve, terapia semintensiva. Pronto soccorso per l’accoglienza e la prima visita; OBI, osservazione breve-intensiva, con letti e personale dedicato per una degenza breve, fino a 24-30 ore, che consenta di dimettere i pazienti in sicurezza dopo una prima fase di cura oppure di avviare percorsi di assistenza per i pazienti fragili o con problematiche sociali; terapia subintensiva multidisciplinare, per pazienti acuti che abbiano bisogno di cure ad alta intensità, con i diversi specialisti a disposizione in ospedale coordinati dal medico di emergenza-urgenza.

È il futuro dei nostri ospedali, sempre più organizzati per aree a diversa intensità di cura non più per reparti. Una soluzione che può dare una risposta adeguata a molti problemi del nostro sistema sanitario e soprattutto ai bisogni sanitari e sociali dei cittadini.

#SIMEU14: Inizia il IX Congresso nazionale: il programma di giovedì 6 novembre

giovedì, novembre 6th, 2014


@SilviaAlparone

Inizia oggi al Centro Congressi del Lingotto di Torino il congresso nazionale 2014 della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza.

  • Alle 17 si terrà la lectio magistralis di Fabio De Iaco, responsabile della Faculty di Sedoanalgesia in urgenza della società scientifica sul tema Etica e medicina d’urgenza (Auditorium).
  • Alle 17.30 tavola rotonda Pronto soccorso: riferimento più sociale che sanitario (Auditorium). Si discuterà della situazione dei pronto soccorso in Italia, dei problemi e delle possibili soluzioni, a partire dal sovraffollamento e dal disagio sociale che sempre più spesso si rivolge al pronto soccorso anche senza un bisogno sanitario specifico.
  • Alle 19.15, in conclusione della tavola rotonda, presentazione del video per la campagna di sensibilizzazione a un uso responsabile del pronto soccorso. In collaborazione con gli Africa Unite.
  • 19.30 I Sessione plenaria: Il Trauma (Auditorium).

Alla tavola rotonda partecipano:

  • Gian Alfonso Cibinel – Presidente SIMEU (Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza)
  • Roberta Petrino – responsabile dell’Education Commitee dell’EuSEM (European Society of Emergency Medicine)
  • Giacomo Milillo – Segretario FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)
  • Elide Tisi – Vice-sindaco Città di Torino – in rappresentanza del Sindaco di della Città Torino, Piero Fassino
  • Antonio Saitta – Assessore alla Salute Regione Piemonte
  • Giuseppe Montrucchio – Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza dell’Università di Torino

Modera Luisella Costamagna – Giornalista.

Il programma e le info sul congresso sono disponibili tramite la app gratuita per dispostivi mobili SIMEU 2014.

I lavori del congresso si possono seguire su Twitter #SIMEU14 e sulla pagina facebook della società scientifica.

#SIMEU14 su Sanità del Sole24ore: i temi del congresso di Torino

martedì, novembre 4th, 2014

@SilviaAlparone

 

Una pagina dedicata al IX Congresso nazionale Simeu sull’edizione di questa settimana della Guida Sanità de Il Sole 24 ore. Dopo l’apertura con un articolo a firma di Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu, sui principali temi del congresso, la pagina prosegue con una sintesi della Lectio magistralis di Fabio de Iaco, “Etica e medicina d’urgenza” che aprirà ufficialmente i lavori del congresso di Torino.

 

 

 

 

 

Nel pezzo d’apertura, Cibinel sottolinea in particolare il crescente ruolo sociale dell’emergenza ospedaliera e  l’importanza di una revisione dei percorsi dei pazienti all’interno del pronto soccorso e dell’organizzazione degli ospedali per intensità di cure, concetti cardine della proposta Simeu per gli ospedali del futuro, di cui si parlerà al IX Congresso nazionale Simeu, Centro Congressi del Lingotto, 6-8 novembre 2014.

#SIMEU14: una app per orientarsi al congresso nazionale di Torino, 6-8 novembre 2014

martedì, novembre 4th, 2014

 @SilviaAlparone

 

Si chiama SIMEU 2014 ed è una applicazione gratuita per dispositivi mobili scaricabile dagli store on line attraverso telefoni cellulari e tablet.

È una guida pratica agli appuntamenti, ai luoghi e ai temi del congresso che rende facilmente consultabile il programma denso di appuntamenti del congresso nazionale e permette di avere accesso ad alcune informazioni aggiuntive e di collegarsi direttamente ai social.

L’applicazione contiene il programma scientifico completo e aggiornato del congresso, gli eventi collaterali, le informazioni pratiche, la lista dei relatori, gli abstract presentati e la lista espositori. Rende immediatamente disponibili una serie di dettagli sui singoli appuntamenti e permette di creare un programma personalizzato giorno per giorno.

 

 

 

 

 

 

Basta collegarsi a internet tramite il proprio smartphone o tablet, accedere ad App Store per Iphone oppure Android Market per dispositivi che utilizzano questo sistema operativo, cercare “SIMEU 2014”, installare gratuitamente ed aprire l’applicazione per averla a disposizione sul proprio cellulare o tablet.

 

#SIMEU14: Anticipazioni sulla Lectio magistralis di Fabio De Iaco che aprirà il congresso nazionale, giovedì 6 novembre 2014

martedì, ottobre 14th, 2014

 

di @SilviaAlparone


Una lezione magistrale su Etica e medicina d’urgenza: partirà così, ufficialmente, giovedì 6 novembre il Congresso nazionale Simeu, che si terrà a Torino, al Centro congressi del Lingotto, dal 6 all’ 8 novembre prossimi.

A tenerla sarà Fabio De Iaco, responsabile della Faculty Simeu in Sedazione e analgesia in urgenza.

Per tutti i professionisti sanitari l’etica è un riferimento imprescindibile nell’esercizio dell’attività. Quale particolare significato assume questo assunto nella medicina di emergenza-urgenza?

Il medico d’urgenza, più di qualsiasi altro specialista ospedaliero, basa la propria attività in primo luogo sulla relazione con il paziente, ancora prima che sugli aspetti clinici della cura sanitaria. L’etica deve essere al primissimo posto per un professionista che si confronta quotidianamente con casi di pazienti end stage, con la gestione del dolore acuto delle emergenze e con temi sociali delicati come possono essere i pazienti anziani affetti da patologie complicate e soli, senza una famiglia che faccia loro da rete, da supporto, fuori dall’ospedale, oppure come le donne vittima di violenza di genere. L’etica è dunque una questione cha ha a che fare direttamente con l’identità professionale del medico e dell’infermiere di emergenza-urgenza.

Il Pronto Soccorso, aperto 24 ore su 24, accoglie tutte le richieste di aiuto di coloro che vi si rivolgono e sempre più spesso si tratta di casi socio-sanitari, la cui gestione richiede non solo un’adeguata competenza clinica, ma innanzitutto la capacità di gestire i drammi psicologici e sociali, la paura, il dolore e le richieste umane prima ancora che cliniche.

Uno specializzando recentemente mi ha detto “Ho capito che differenza c’è tra fare il medico d’urgenza rispetto a un’altra specialità: che in Pronto Soccorso alla relazione con il paziente non ti puoi sottrarre, non puoi evitare il rapporto con la persona in nessun modo, non ci sono filtri che tengano”. Molto spesso ci troviamo a essere come un faro nella nebbia per il paziente, non perché abbiamo tutte le risposte, tutt’altro, ma perché ci troviamo davanti a una persona in tale difficoltà da non avere altra luce che il medico a cui si affida. E siamo noi a decidere chi dimettere e chi ricoverare. Una situazione che non può che sollevare continui dilemmi etici.

Non sono affatto un esperto di bioetica: le mie riflessioni provengono semplicemente dall’essere immerso tutti i giorni nella viva realtà del turno di Pronto Soccorso. E amo definire la medicina d’emergenza urgenza come la vera medicina per la società. Delineare i principi etici che guidano le nostre decisioni significa spesso semplicemente descrivere la nostra identità professionale, i nostri obiettivi, le nostre competenze, nelle quali troviamo anche le risposte ai problemi.

La Faculty Sau-Simeu ha un’intensa attività formativa per medici e infermieri dell’emergenza di tutto il territorio nazionale sulla gestione del dolore acuto. E’ un ambito particolarmente delicato proprio dal punto di vista etico, sia per quanto riguarda gli adulti che i pazienti pediatrici.

Quel che cerchiamo di ottenere è la massima efficacia dei nostri interventi, che è funzione del livello della nostra competenza. In questo non c’è apparentemente nulla di etico: semplicemente si risponde a un’esigenza con la massima competenza. Ma a ben vedere tutto questo si ispira a principi che invece sono profondamente etici, strettamente legati alla natura profonda della medicina d’emergenza urgenza: riposte efficaci, rapide, spesso determinanti, perseguite attraverso modalità e processi decisionali molto diversi da quelli delle altre specialità mediche. Alla base di tutto questo c’è una concezione differente della medicina, una centralità assoluta del paziente che non sempre ritrovo in altri ambiti: i nostri strumenti e i nostri obiettivi determinano la nostra identità, e ancora una volta identità professionale e principi etici diventano sinonimi. E questo non vale solo per il dolore, ma per tutte quelle condizioni in cui la medicina d’emergenza-urgenza gioca un ruolo determinante, condizioni non solo cliniche ma anche, sempre più spesso, sociali.

Una riflessione su questi temi è necessaria: serve a tutti noi per capire dove stiamo andando, ai nostri operatori per trovare nuove motivazioni, e sarebbe utile che anche le istituzioni recepissero alcune considerazioni. Il congresso nazionale è l’occasione migliore per affrontare tutto questo.

La lezione magistrale di Fabio de Iaco Etica e medicina d’urgenza si terrà giovedì 6 novembre alle ore 17.00 nell’Auditorium del Centro congressi del Lingotto.

A seguire, dalle 17.30, tavola rotonda su Pronto soccorso: riferimento più sociale che sanitario.

 

Per il programma completo del congresso consultare il sito.

 

Per seguire i lavori on line #SIMEU14 su twitter e l’evento facebookIX Congresso Nazionale SIMEU – Società Italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza

Torino si prepara ad accogliere i professionisti dell’emergenza-urgenza nazionale

venerdì, settembre 12th, 2014

Congresso nazionale Simeu, 6-8 novembre 2014

 

di @SilviaAlparone

 

Tutto esaurito per i corsi precongressuali e oltre 800 iscritti alle tre giornate di lavori; circa 200 fra ospiti e relatori di tutto il mondo dell’emergenza-urgenza nazionale e internazionale; quasi 400 abstract presentati: sono questi i numeri, in costante aggiornamento, del prossimo congresso nazionale Simeu che si terrà a Torino da giovedì 6 a sabato 8 novembre.

Tre giorni in cui al Centro Congressi del Lingotto si raduneranno i circa 500 medici già iscritti e in continuo aumento, in buona parte under 35, e oltre 100 infermieri, provenienti da tutte le regioni d’Italia per discutere dello stato dell’arte e dello sviluppo di una disciplina in costante trasformazione, che vede mutare quotidianamente necessità e bisogni, in funzione delle sempre più specifiche richieste della popolazione che si rivolge all’emergenza sanitaria. Dal trattamento del dolore in emergenza, alla gestione dei casi clinici più frequenti in pronto soccorso, alle più recenti metodiche e tecnologie di approccio ai problemi sempre nuovi, gli operatori della sanità riuniti a Torino si troveranno a discutere di strumenti e processi a disposizione oggi per la loro attività quotidiana e di nuove strategie per migliorare l’offerta di salute ai cittadini.

Un terzo di tutta la popolazione nazionale passa per i pronto soccorso italiani ogni anno: le richieste sanitarie sono diventate sempre più varie e si sono aggiunti problemi di tipo sociale. Sempre di più l’emergenza ospedaliera sta diventando la cerniera fra l’ospedale e il mondo esterno, filtrando e sempre più spesso gestendo in proprio i casi clinici, che frequentemente concludono il loro percorso di cura fra le mura del pronto, spesso risolvendolo senza bisogno di ulteriore ricovero in reparto.

Tutto questo ha però trasformato profondamente il lavoro dei professionisti dell’emergenza, che quest’anno hanno salutato l’arrivo dei primi 82 medici specializzati alla Scuola di emergenza- urgenza, inaugurata solo nel 2009 e che quest’anno ha concluso il primo ciclo di studi.

Il mondo dell’emergenza sanitaria italiana radunato a Torino discuterà di tutto questo, dal punto di vista non solo sanitario ma anche dalla prospettiva dell’impatto sociale della propria attività.

Il programma aggiornato è disponibile sul sito del Congresso Simeu di Torino 2014.

Nuovi specialisti per una nuova medicina di emergenza-urgenza: un articolo del quotidiano La Repubblica

giovedì, agosto 7th, 2014

 

@SilviaAlparone

Lunedì 4 agosto è stato pubblicato sulle pagine nazionali del quotidiano La Repubblica, un ampio servizio sul tema dei primi specializzati in Medicina di emergenza urgenza, che si sono diplomati fra giugno e luglio in tutte le città sede della scuola.

L’articolo, a firma di Michele Bocci, tocca diversi temi legati alla disciplina e racconta il percorso di trasformazione in atto già da tempo delle professionalità di medico e infermiere di pronto soccorso, raccontati attraverso le interviste con diversi esponenti del mondo Simeu, dal presidente nazionale Gian Alfonso Cibinel a Valeria Donati rappresentante dei Giovani, oltre alla voce di Gian Franco Gensini, presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza.

Il servizio giornalistico, frutto dell’incontro fra l’impegno mediatico di Simeu sul tema e l’interesse del quotidiano per l’argomento, è testimonianza ulteriore dell’incessante attività della società scientifica a favore della Scuola di specializzazione in medicina di emergenza-urgenza, che ha recentemente visto aumentare i posti messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca da 50 a 70 annuali.

L’articolo è scaricabile anche sul sito di Repubblica. Lo stesso vale per l’intervento di Gian Alfonso Cibinel, a commento del servizio giornalistico, sulla stessa pagina del quotidiano.

Oltre all’articolo su Repubblica, Simeu è stata interpellata dai mezzi di comunicazione per commentare l’arrivo dei nuovi specialisti nel mondo della sanità italiana anche da altre testate ed emittenti giornalistiche nazionali e locali, fra cui Radio Rai 2 e il Corriere della sera.

COCHRANE CORNER: Il magnesio solfato nel trattamento del paziente adulto con esacerbazione di asma in pronto soccorso

martedì, luglio 22nd, 2014

 

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

 

Conoscenze attuali

L’asma è una patologia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata dalla possibilità di periodiche esacerbazioni acute, le quali talvolta possono diventare potenzialmente fatali.

Gli strumenti terapeutici a disposizione nel Dipartimento d’Emergenza sono: l’ossigeno, in caso di insufficienza respiratoria, i beta-agonisti inalatori a breve durata d’azione, l’ipatropio bromuro inalatorio (in associazione ai beta-agonisti), i corticosteroidi (sistemici o inalatori) e il magnesio solfato per via endovenosa.

Quest’ultimo trova attualmente un ruolo come farmaco di seconda linea nel trattamento dell’attacco acuto grave di asma che non abbia avuto una risposta iniziale soddisfacente ai bronco-dilatatori inalatori e ai corticosteroidi o in caso di attacchi potenzialmente fatali (1, 2). La sua efficacia è stata già valutata in diverse revisioni sistematiche, le più recenti delle quali sono quella di Mohammed et al (3) e quella di Shan e colleghi (4) (i relativi risultati sono sintetizzati nella tabella 1). La necessità di una nuova sintesi delle evidenze disponibili (nella forma di un aggiornamento di una precedente revisione Cochrane, prodotta da Rowe e colleghi nel 2009), nasce dalla pubblicazione nel 2013 di un trial randomizzato da parte di Goodacre et al (5), il quale, con i suoi 1109 pazienti, è lo studio con la maggiore numerosità campionaria tra quelli in letteratura.

 

Autore Tipo di analisi Parametro Risultati Campione dell’analisi

Mohammed 2007

Funzione respiratoria

SMD

0,25 (I.C. 95% -0,01 – 0,51)

1699 pazienti

Ricovero ospedaliero

Risk ratio

0,87 (I.C. 95% 0,70 – 1,08)

Shan 2013

Funzione respiratoria

SMD

0,30 (I.C. 95% 0,05 – 0,55)

1754 pazienti

Ricovero ospedaliero

Risk ratio

0,86 (I.C. 95% 0,73 – 1,01)

Tab. 1. Sinossi. I dati riguardano solo la somministrazione per via endovenosa e solo in pazienti adulti. SMD: deviazione standard dalla media; un valore positivo indica un miglioramento della funzione respiratoria.

 

La Revisione Cochrane (6)

Titolo: Intravenous magnesium sulfate for treating adults with acute asthma in the Emergency Department.

Autori: Kew KM, Kirtchuk L, Michell CI

Obiettivo: valutazione della sicurezza e dell’efficacia della somministrazione di magnesio solfato (MgSO4) in adulti trattati per asma acuto in Pronto Soccorso.

Outcome primario: ricovero ospedaliero

Outcome secondari: durata della permanenza in Pronto Soccorso, incidenza del ricovero in Terapia Intensiva, parametri vitali (frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno), parametri spirometrici (picco di flusso espiratorio, volume espiratorio forzato nel primo secondo (FEV1)), punteggio di intensità dei sintomi, eventi avversi.

N°. di studi inclusi: 14, di cui 13 inclusi nella meta-analisi

Qualità degli studi inclusi: sono stati inclusi trial randomizzati; i problemi più rilevanti riguardano la possibilità di attrition bias (legato all’elevato numero di pazienti che si sono ritirati dallo studio prima di raggiungere l’outcome) e pubblicazione selettiva dei risultati.

N° di pazienti: 2313 pazienti

Risultati: sono riassunti nella tabella seguente.

 

Parametro

Risultato

N° di pazienti

Ricovero ospedaliero

Odds Ratio

0,75 (I.C. 95% 0,60 – 0,92)

1769

Ricovero in unità di Terapia Intensiva

Odds Ratio

2,03 (I.C. 95% 0,7 – 5,89)

752

Durata del ricovero ospedaliero

Riduzione della durata media (giorni)

-0,03 (I.C. 95% -0,33 – 0,27)

949

Durata del trattamento in P.S.

Riduzione della durata media (minuti)

-4,00 (I.C. 95% -37,02 – 29,02)

96

FEV1 (% del predetto)

Variazione del valore medio

4,41 (I. C. 95% 1,75 – 7,06)

523

PEF

Variazione del valore medio (l/min)

4,78 (I. C. 95% 2,14 – 7,43)

1129

Frequenza respiratoria

Variazione del valore medio (atti/min)

-0,28 (I.C.95% -0,77 – 0,20)

1276

Frequenza cardiaca

Variazione del valore medio (battiti/min)

-2,37 (I.C. -4,13 – -0,61)

1195

 

Tab.2. Sinossi dei risultati della revisione sistematica di Kew e colleghi.

Per quanto riguarda gli eventi avversi, quelli segnalati più frequenti sono vampate di calore, astenia, nausea e cefalea. Nello studio più ampio, quello di Goodacre e colleghi (5), sebbene il rischio di eventi collaterali aumenti nei pazienti sottoposti a trattamento con MgSO4, interessa comunque non più del 16% dei pazienti. Questi dati riguardano un trattamento costituito da una singola somministrazione; dosi ripetute possono condurre a ipermagnesemia con relativa ipostenia muscolare e insufficienza respiratoria (1).

Conclusioni

Secondo questa revisione Cochrane, la somministrazione di 2 g di magnesio solfato in 100 ml di soluzione fisiologica infusi in 20-30 minuti, in aggiunta alla terapia con broncodilatatori inalatori, steroidi sistemici e ossigeno (impiegati nella maggior parte degli studi), ridurrebbe il rischio di ricovero ospedaliero e migliorerebbe la funzione respiratoria nei pazienti con asma acuto in Pronto Soccorso. Sebbene quest’ultima sia statisticamente significativa, l’impatto clinico è dubbio. La somministrazione contemporanea di ipatropio non sembrerebbe modificare l’efficacia del magnesio solfato. L’azione del farmaco sembrerebbe la medesima a prescindere dalla gravità del quadro clinico, anche se questa considerazione si basa su classificazioni di gravità incomplete ed eterogenee.

 

Bibliografia

  1. Scottish Intercollegiate Guidelines Network. British Guideline on the management of asthma. A national clinical guideline (SIGN 101). 2012 revision. Link al free full text

  2. Global Initiative for Asthma. Gobal strategy for Asthma management and prevention 2014. Available from: www.ginasthma.org.

  3. Mohammed S, Goodacre S. Intravenous and nebulised magnesium sulphate for acute asthma: systematic review and meta-analysis. Emerg Med J 2007; 24: 823-830. Link al free ful text

  4. Shan Z, Rong Y, Yang W, Wang D, Yao P, Xie J, Liu L. Intravenous and nebulized magnesium sulphate for treating acute asthma in adults and children: a systematic review and meta-analysis. Respir Med 2013; 107: 321-330. Link

  5. Goodacre S, Cohen J, Bradburn M, Gray A, Benger J, Coats T, on the behalf of the 3Mg Research Team. Intravenous or nebulised magnesium sulphate versus standard therapy for severe acute asthma (3Mg trial): a double-blind, randomised controlled trial. Lancet Respir Med 2013; 1: 293-300. Link al free full text

  6. Kew KM, Kirtchuk L, Michell CI. Intravenous magnesium sulfate for treating adults with acute asthma in the Emergency Department. Cochrane Database of Systematic Reviews 2014, Issue 5. Art.No.: CD010909. Link





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