IL BLOG DI SIMEU

 

Vivere la tua vita attraverso la vita degli altri

di Alessia Lipardi

 

Chiunque decida di fare l’infermiere, o lo sia già diventato, dovrebbe essere stato paziente prima di ogni altra cosa.

 

Se sei “dall’altra parte” pesi bene la gravità del bisogno dell’altro ed il valore di quel qualcuno che si prenda cura di te, dall’inizio al termine del tuo percorso di cure.

 

Come paziente sei dipendente, non puoi muoverti … hai bisogno di essere spronato a mettere i piedi sul pavimento, a provare a sollevarti nonostante tu sia sfinito dal dolore.

Aspetti che qualcuno ad ogni cambio turno venga a chiederti come stai, se hai bisogno di antidolorifici, che controlli se la tua sacca di drenaggio debba essere svuotata.

 

Aspetti di suonare il campanello dietro la tua testa pensi … “potrò disturbare!?“

Stringi i denti, speri tanto che quel forte dolore possa passare, tossisci in silenzio e con paura, la paura che i punti – che tirano – possano saltar via!

 

Ed ecco quando arriva il tuo turno, quello delle medicazioni, della visita giornaliera, vorresti che quel momento durasse per tutta la degenza; ti senti coccolato, preso in considerazione, sei tu il protagonista del momento, tutti hanno occhi solo per te.

Ti dicono che tutto va bene anche se sai bene che in quel momento tutto va male ma sei determinato e sai che prima o poi ne uscirai.

 

Tutti gli infermieri dovrebbero essere prima di tutto pazienti.

 

Capisci cosa significa aspettare il tuo turno, l’attesa della colazione, del pranzo e della cena che scandiscono il ritmo delle giornate.

La tv è sincronizzata sullo stesso canale, ma non chiedi di cambiare o fare zapping perché ti conservi quella “chiamata” per un motivo davvero valido!

 

Sopraggiunge la notte, quando speri di poter chiudere gli occhi e riposare anche solo per qualche ora … ma ti accorgi che quelle sono le ore più lunghe della giornata e attendi che qualcuno pronunci il tuo nome perché una punturina o i prelievi di controllo sono finalmente lì ad attenderti alle prime luci dell’alba. Saluti gli addetti alle pulizie e il nuovo turno del giorno che è appena iniziato.

 

Essere stato paziente da infermiere è capire meglio il saper fare e il saper essere nel proprio quotidiano; esci dallo spogliatoio con la tua divisa e hai la grinta, la forza e la dedizione di correre dai tuoi pazienti, dal neonato all’anziano, con consapevolezza.

 

Essere infermiere dopo essere stato paziente ti cambia.

E come se ricominciassi una nuova vita.

 

Nel bene e nel male hai compreso e conosciuto un nuovo mondo nel tuo stesso mondo, quello in cui sei tu che scegli a chi “affidare le tue cure.”

 

Sei felice perché sai che al tuo pronti, partenza e via … salirai sul trampolino di lancio con una voglia pazzesca di amare, aiutare l’altro e continuare il cammino della tua straordinaria missione.

La missione che non hai scelto tu, ma che ti ha scelto.

 

È vivere la vita attraverso la vita degli altri!

 

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