IL BLOG DI SIMEU

 

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Il Pronto soccorso e la folla. L’allarme di Gian Alfonso Cibinel “Simeu si vergogna”

giovedì, novembre 5th, 2015

Simposio nazionale “Il pronto soccorso e la folla. Analisi del sistema e proposte per un pronto soccorso accogliente, efficace e sostenibile”, venerdì 6 novembre, Ata Hotel Villa Pamphili, via della nocetta, 105, Roma.

Il Simposio si tiene nell’ambito del Congresso_SIMEU_LazioSimposio 5-6 novembre2015.

In occasione dell’appuntamento di venerdì 6 novembre a Roma, Gian Alfonso Cibinel, Presidente nazionale Simeu, lancia l’allarme sulla situazione dei pronto soccorso italiani.

Da circa un mese nei pronto soccorso italiani si è accentuato il problema cronico del sovraffollamento, conseguente all’impossibilità di ricoverare i pazienti in ospedale per mancanza di posti letto; la permanenza media in barella è di oltre 24 ore in molti ospedali metropolitani, con punte di alcuni giorni, a fronte di standard di 4-6 ore stabiliti in altri paesi con sistemi sanitari ad accesso universale (Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada). Gli infermieri e i medici d’urgenza italiani si vergognano che il sistema Paese scarichi sui pronto soccorso molti problemi sanitari e sociali che dovrebbero essere presi in carico altrove. Si vergognano di dover trattenere in barella per ore o giorni molti pazienti, in particolare i più anziani e fragili, in pronto soccorso sovraffollati dove non è possibile garantire al meglio sicurezza, efficacia, tempestività, equità e rispetto della dignità personale. Si vergognano degli spazi fisici carenti e della tecnologia di supporto spesso mal funzionante. Si vergognano di un sistema che ha bloccato o ridotto il turnover in modo lineare, anche nel settore dell’emergenza, e che “consuma” fisicamente e psicologicamente la risorsa più importante di cui dispone: le persone che restano in servizio. E si vergognano perché fanno parte di questo sistema, anche se combattono contro le sue degenerazioni; è da notare che lo fanno senza interessi personali: chi lavora nell’emergenza non fa attività privata, vuole solo che il Servizio sanitario nazionale risponda adeguatamente alle richieste dei cittadini”.

“Abbiamo organizzato il simposio per proporre e condividere soluzioni al grave problema del sovraffollamento dei pronto soccorso; per questo abbiamo invitato alla partecipazione le istituzioni nazionali e locali, che speriamo rispondano con una presenza attenta e attiva. Il convegno si concluderà con la discussione e l’approvazione di un documento ufficiale della SIMEU, con contenuti tecnici e di etica socio-sanitaria, che sarà condiviso con le associazioni dei cittadini e proposto al ministero e alle regioni”.

Gian Alfonso Cibinel

Presidente nazionale Simeu

Gli infermieri, l’emergenza territoriale e la reale efficacia dei soccorsi

venerdì, ottobre 30th, 2015

di Gian Alfonso Cibinel

Presidente nazionale Simeu

 

Negli ultimi mesi si è riaperta una polemica, in particolare nella regione Emilia-Romagna, sul ruolo degli infermieri nei servizi di emergenza territoriale, con esposti all’autorità giudiziaria e avvio di procedimenti disciplinari nei confronti di dirigenti medici da parte di alcuni Ordini dei Medici provinciali. Gli esposti riguardano l’attività di assistenza e cura svolta dagli infermieri del sistema 118, contestando ai responsabili medici “la redazione di procedure e istruzioni operative” che attribuirebbero al personale infermieristico “compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di farmaci soggetti a controllo medico”.

Al di là delle polemiche l’obiettivo dei sistemi di emergenza territoriale è di assicurare alla popolazione la migliore risposta possibile nelle urgenze ed emergenze, impiegando tutte le risorse disponibili, professionali (medici e infermieri) e non professionali (tecnici, volontari del soccorso e semplici cittadini), nell’ambito di un’organizzazione coerente integrata con la rete dei PS e degli ospedali. In alcuni paesi, con sistemi di emergenza molto efficaci (come gli USA), sulle ambulanze non ci sono medici o infermieri; in Europa e nelle diverse regioni italiane la presenza dei professionisti sanitari sui mezzi di soccorso è variabile. Il problema non è chi sta sulle ambulanze, ma la competenza di chi ci sta, in rapporto all’organizzazione e alle procedure da attuare.

La sopravvivenza dei pazienti più critici è garantita dai tempi di risposta brevi e dall’applicazione di protocolli con efficacia dimostrata, che includono a volte l’uso di strumenti o di farmaci, anche da parte di infermieri o di laici. La diagnosi è e resta una competenza medica, ma il rilevamento della perdita o alterazione delle funzioni vitali e gli interventi salvavita conseguenti non possono essere esclusività dei medici, pena l’inefficacia dei sistemi di emergenza e la perdita di molte vite umane. E’ da rilevare che gli strumenti più decisivi nelle emergenze sono le mani (per il massaggio cardiaco, che chiunque può fare) e i defibrillatori (disponibili attualmente in molti luoghi pubblici); e tra i farmaci che possono salvare una vita sono compresi l’acqua, il sale, lo zucchero, l’ossigeno e l’aspirina. Dobbiamo garantire a tutti i cittadini l’accesso rapido alle cure, la competenza degli operatori e la validità dei protocolli. L’attenzione dei professionisti e degli enti di governo deve essere centrata sull’efficacia e la sicurezza degli interventi e sulla funzionalità e sostenibilità dei sistemi di emergenza, non sugli interessi di questa o quella categoria professionale o sindacale.

Nel 2014 l’Ordine dei Medici di Bologna aveva già avviato procedure disciplinari dei confronti dirigenti medici per “istigazione all’abuso di professione medica” in relazione ad attività svolta dagli infermieri nei Pronto Soccorso sulla base di protocolli predefiniti; le procedure si erano concluse con l’archiviazione. La SIMEU, società scientifica dei medici e degli infermieri impegnati nell’emergenza e nell’urgenza, reputa che la questione risollevata da alcuni sindacati e da alcuni Ordini dei Medici abbia una priorità molto bassa rispetto ai problemi reali del SSN; oggi come allora la SIMEU identifica nella competenza degli operatori, nella validità dei protocolli e nella funzionalità dell’organizzazione i tre elementi critici per l’efficacia del sistema di emergenza.

Un’ultima nota personale: se fossi vittima di uno shock anafilattico vorrei essere soccorso subito da chi passa, vorrei che l’ambulanza arrivasse il prima possibile e vorrei essere trattato con il farmaco giusto (adrenalina) al più presto, non importa se da un medico o da un infermiere.

 

 

A partire da oggi 10 ottobre la Medicina d’emergenza-urgenza si riunisce a Torino per Eusem 2015

sabato, ottobre 10th, 2015

Finalmente al via il IX Congresso Europeo di Medicina d’emergenza, quest’anno organizzato in collaborazione con Simeu e ospitato a Torino, al Centro congressi del Lingotto, dal 10 al 14 ottobre. Questo Congresso ha un importanza fondamentale perché si svolge in momento di rapida crescita di questa Specialità nel Nostro Paese, come ha avuto modo di sottolineare Roberta Petrino, Presidente eletto Eusem e promotrice dell’iniziativa, costituendo un’occasione molto stimolante di confronto con realtà, colture, percorsi e organizzazioni diverse.

Oggi si terranno i corsi pre-congressuali Eusem e Simeu mentre da domani inizieranno i lavori congressuali veri e propri cui parteciperanno tra gli altri, in qualità di relatori, Victoria Brazil,  Judith Tintinalli, Chris Nickson, Raed Arafat, Francesco Della Corte, Louise Cullen, tutte figure di spicco della Medicina d’Emergenza-Urgenza internazionale.

Tra le innumerevoli sessioni che attendono gli oltre 2000 partecipanti, ci teniamo in particolare a segnalare la volontà degli organizzatori di affrontare anche i problemi sociali più attuali, che interessano sempre da vicino chi lavora nei Sistemi d’Emergenza, tra cui le sfide legate agli ingenti movimenti di migranti e richiedenti asilo che sta avendo luogo in Europa, dietro i quali spesso si celano organizzazioni illegali dedite al traffico di esseri umani. Se ne parlerà in due sessioni distinte mercoledì prossimo, con esperienze dai Paesi in prima linea, tra cui il nostro:

Wednesday, 14 October 9h00 – 10:30

 A41 – Humanitarian Trafficking and Migrants I

Moderators: Francesco DELLA CORTE (ITALY), Abdo KHOURY (Besançon, FRANCE)

Human trafficking. Nagi SOUAIBY (Beirut, LEBANON)

Managing the Syrian crisis in Turkey. Behcet AL (Gaziantep, TURKEY)

Migrants: Our action in the Mediterranean. Federica ZAMATTO (ITALY)

 

Wednesday, 14 October 11h00 – 12:30

 A42 – Humanitarian Trafficking and Migrants II

Moderators: Janos BAOMBE (Manchester, UK), Nagi SOUAIBY (Beirut, LEBANON)

Migrants and refugees: European action. Meinie NICOLAI (BELGIUM)

The impact of refugees in Germany. Christoph DODT (München, GERMANY)

Interactive discussion.

Per chi non fosse venuto a Torino, è possibile seguire i lavori sui social media. Questi i riferimenti:

  • Hashtag dedicato: #EUSEM15.
  • Account Twitter ufficiale del congresso: @eusem15
  • Account Twitter dell’European Society for Emergency Medicine: @EuropSocEM
  • Pagina Facebook del Congresso: Link

Dunque speriamoci di poterci vedere a Torino!

Ecco i media che intanto hanno dato la notizia: Il Sole24Ore Sanità, Quotidiano Sanità, Ansa

EuSEM 2015: quote d’iscrizione e relatori al congresso internazionale di Torino

mercoledì, settembre 16th, 2015

@SilviaAlparone

 

Ancora fino al 19 settembre è possibile iscriversi al congresso EuSEM con tariffe scontatissime!! Solo per i soci SIMEU il prezzo dell’intero congresso, parte internazionale e italiana, è allo stesso prezzo del congresso nazionale di un anno fa! Dopo tale data il prezzo sarà un po’ più alto ma sempre ridotto rispetto agli altri partecipanti.

Tutte le informazioni sulla registrazione si trovano on line sul sito EuSEM. Le iscrizioni tradizionali saranno accettate fino al 5 ottobre. Dopo quella data sarà possibile iscriversi solo on line oppure direttamente al Lingotto di Torino.

Il Congresso di Torino annovera fra i suoi relatori, personaggi di spicco della Medicina di emergenza-urgenza internazionale: da Victoria Brazil, grande esperta di simulazione e innovazione tecnologica nell’educazione a Judith Tintinalli, l’icona della Medicina d’Emergenza mondiale, da Chris Nickson, uno dei creatori di FOAMed, dall’Australia,a Raed Arafat fondatore della rete di emergenza in Romania, da Francesco Della Corte, con la sua grande competenza in medicina delle catastrofi ed umanitaria, a Louise Cullen, grande ricercatrice in campo cardiovascolare. Inoltre viene presentato un track in lingua italiana di ampio respiro.

Questo evento rappresenta un’occasione unica di confronto con realtà eccellenti, dal punto di vista clinico, organizzativo e culturale della medicina di emergenza urgenza di diversi Paesi del Mondo.

Su twitter è già attivo l’hashtag #EUSEM15.

Nella tabella riportata qui sotto tutte le tariffe d’iscrizione, distinte per ruolo professionale e altro fino al 19 settembre.

 

 

Developing EM 2015 a L’Avana, Cuba, dal 13 al 17 settembre

lunedì, agosto 31st, 2015

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

Uno dei campi della Medicina d’Emergenza/Urgenza (MEU) che ha visto una notevole crescita negli ultimi tempi è l’”International Emergency Medicine”. Di questa esistono varie definizioni (wiki), che ci possono aiutare tracciarne alcune linee generali: 1) l’interesse per la promozione della MEU nei Paesi in via di Sviluppo o più in generale nei Paesi dove non sono presenti Sistemi di Emergenza Medica maturi. 2) L’approfondimento delle necessità e delle caratteristiche delle emergenze medico/chirurgiche al di fuori dei Paesi Occidentali, nei quali la MEU si è sviluppata per prima. Infine, 3) l’organizzazione di programmi formativi che possano permettere, a chi lo desidera, di acquisire le competenze per praticare la MEU all’estero. Come sintetizzato ancora recentemente da una revisione sull’argomento, i temi principali su cui verte l’International Emergency Medicine sono l’assistenza del paziente in emergenza in condizioni di scarse risorse, le malattie infettive, la risposta ai Disastri e lo sviluppo di sistemi d’emergenza (Becker 2015).

Uno degli appuntamenti diell’International Emergency Medicine che sta guadagnando sempre maggiore importanza è “Developing EM”, una conferenza che si basa sul tentativo di “combinare la formazione sul Paziente Critico orientata alle più recenti evidenze di letteratura e la necessità di fornire informazioni e nozioni utili a coloro che operano in regioni in Via di Sviluppo con un approccio inclusivo e filantropico”, come si legge sul loro sito web (link). Queste conferenze hanno cadenza annuale e quest’anno la sede prescelta è L’Avana, dal 13 al 17 settembre prossimi.

Le conferenze sono organizzate da faculty australiana che si avvale di collaboratori provenienti da importanti istituzioni internazionali. Ad ulteriore riprova del riconoscimento di cui gode, l’iniziativa ha ricevuto l’appoggio dell’ Australian College of Emergency Medicine, dell’American College of Emergency Medicine, dell’Australasian Society for Emergency Medicine e dell’International Federation for Emergency Medicine.

Anche SIMEU ha intrapreso delle esperienze iniziali in questo ambito, quali quelle di scambio culturale intraprese da SIMEU con i colleghi cinesi (si veda qui e qui).

Qualcuno di voi ha esperienze in merito alla pratica della MEU in Paesi in Via di Sviluppo? Saremmo ben lieti di raccoglierle e pubblicarle sul blog. L’indirizzo è sempre: ufficio.stampa@simeu.it

Bibliografia

  1. Becker TK, Bartels S, Hansoti B, Jacquet GA, Lunney K, Marsh R, Osei-Ampofo M, Lam C, Levine AC, on behalf of the Global Emergency Medicine Literature Review (GEMLR) Group. Global Emergency Medicine: A Review of the Literature From 2014. Acad Emerg Med 2015;22:976–984

Estate 2015: l’ondata di caldo in luglio e gli accessi in pronto soccorso

lunedì, luglio 20th, 2015

@SilviaAlparone

 

Nelle prime due settimane di luglio, le temperature in Italia hanno raggiunto livelli eccezionali. Questa situazione ha avuto una significativa ricaduta, anche se quantitativamente limitata, sulla salute della popolazione che si è rivolta ai pronto soccorso degli ospedali. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra un aumento medio degli accessi in ps pari a circa il 10%; aumento più importante nelle grandi città, e con variazioni regionali (più contenuto in Piemonte e in Veneto, con picchi invece del 20% in alcune aree dell’Emilia-Romagna e del Lazio); oltre all’incremento delle patologie imputabili al caldo, quali disidratazione, colpo di calore e sincope, è stato riscontrato un aumento di scompensi di patologie pre-esistenti (cardio-polmonari, renali e metaboliche). In alcune regioni, come il Piemonte, si è registrato un aumento di mortalità che riguarda, come sempre queste situazioni, i pazienti più fragili: anziani pluripatologici, malati cronici allettati e fasce deboli (per povertà e isolamento sociale).

Oltre a rendere capillare l’informazione sulle regole più importanti da osservare in occasione dei picchi estivi di caldo – sottolinea Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu – è necessario attivare iniziative di supporto sociale e sanitario, sia da parte delle istituzioni che dei servizi sanitari, come avviene in molte regioni, sia da parte dei cittadini, partendo dalle semplice segnalazione di persone in difficoltà. Le strutture sanitarie devono poi rispondere garantendo condizioni ambientali adeguate (attraverso il condizionamento efficace) in tutte le sedi di cura, ad iniziare dai ps; inoltre, come in tutte le stagioni, è necessario assicurare un numero adeguato di posti letto ospedalieri per i pazienti che devono essere ricoverati dai ps. Anche in questo periodo, come nella stagione invernale, si sono verificate situazioni di affollamento dei ps, in parte correlate alla riduzione dei posti letto per chiusura estiva parziale dei reparti. E’ indispensabile che ogni ospedale si doti di piani efficaci per la gestione del sovraffollamento dei ps (estivo o invernale), come richiesto dalla Simeu in una recente lettera al Ministro della Salute”.

FOAMSearch.net: una risorsa per trovare informazioni sulla Medicina d’Urgenza

mercoledì, luglio 8th, 2015

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti


Come sa bene chi segue questo blog con continuità, noi abbiamo sempre dato molta importanza alla segnalazione di potenziali fonti di aggiornamento scientifico sul web. Da alcuni anni, la comparsa dei social media ha rappresentato una vera rivoluzione in questo ambito: oggi chiunque può produrre materiale didattico/scientifico con pochi mezzi, in molteplici formati diversi (blog, podcast o video), garantendo la possibilità ad ognuno di leggere o informarsi quando meglio crede. I due problemi principali che possono derivare da questa “nuova abbondanza” sono la difficoltà a trovare il materiale più interessante e la necessità di una vigilanza continua della qualità di ciò che si legge. Di quest’ultimo tema abbiamo già parlato in un recente post, che potete raggiungere tramite questo link.

Per quanto riguarda invece la ricerca di informazioni, oggi vi segnaliamo uno strumento presente già da qualche tempo sul web, ovvero FOAMSearch.net, anche per mezzo di un’approfondita revisione comparsa su Emergency Medicine Australasia (1).

Un passo indietro: la FOAM

La FOAM (Free Open Access Medicine), in breve, costituisce una fonte aggiuntiva di materiale educativo prodotto da una rete di persone in modo indipendente e globalmente accessibile per arricchire i tradizionali metodi di formazione scientifica. Questo materiale è pubblicato, e in qualche modo sparpagliato, tra molti siti (una lista aggiornata si può trovare cliccando qui). Per chi volesse chiarirsi le idee, abbiamo già parlato della FOAM su questo blog, in questo post e in questo. Lo scopo di FOAMsearch.net è proprio quello di aiutarci a trovare ciò che ci interessa nella grande offerta di informazioni della FOAM.

FOAMSearch.net

Da alcuni anni, Google fornisce la possibilità di creare dei Custom Search Engine (CSE), ovvero motori di ricerca personalizzati che si basano sull’algoritmo di Google. I CSE permettono di effettuare ricerche specifiche (magari tematiche) su più siti, garantendo la possibilità di ottenere risultati più mirati rispetto a quelli che si ottengono normalmente con Google.

Utilizzando questo strumento, Todd Raine, un medico d’Urgenza di Vancouver in Canada, ha dato vita nel 2011 a FOAMSearch.net, un CSE dedicato alla Medicina d’Urgenza e all’Area Critica. La lista dei siti in cui vengono fatte le ricerche, costantemente aggiornata, comprende soprattutto fonti della FOAM, ma include anche riviste scientifiche considerate rilevanti per la medicina d’Urgenza e la Terapia Intensiva. Nel complesso i siti inclusi nella lista sono ormai circa 300.Questo servizio è gratuito, nella più ortodossa tradizione FOAM, e ha raggiunto ormai circa 3000 accessi al mese.

Come utilizzarlo?

Il sito è molto intuitivo ed è semplice da utilizzare, richiamandosi all’ormai familiare Homepage di Google. Per iniziare basta inserire le parole chiave all’interno del box di ricerca. Proprio come succede su Google, si otterrà una lista di risultati ognuno con il suo link su cui cliccare. I risultati possono essere filtrati a seconda delle aree di interesse: Medicina d’emergenza/Urgenza-Critical Care, Ecografia, Farmacologia, Medicina di base e rurale, Anestesia e Pubblicazioni scientifiche. E’ possibile cercare anche immagini.

Consiglio a tutti di provare almeno una volta questo sito. Un vantaggio immediato che molti di noi possono trarre è quello di poter accedere facilmente a materiale in italiano, essendo inclusi nella lista di FOAMSearch.net diversi blog nella nostra lingua.

Bibliografia

  1. Raine T, Thoma B, Chan TM, Lin M. FOAMSearch.net: a custom search enginefor emergency medicine e critical care. Emerg Med Australasia 2015 May 4. doi: 10.1111/1742-6723.12404. [Epub ahead of print]

 

Sedazione: la lettera delle Società dell’emergenza-urgenza italiana al ministro Lorenzin

giovedì, luglio 2nd, 2015

@SilviaAlparone

Sulla questione sollevata dagli anestesisti relativa all’opportunità di utilizzare il termine di sedazione e su come intendere globalmente gli interventi di sedazione e analgesia messi in atto nelle strutture sanitarie italiane, ma non solo le società dell’emergenza-urgenza italiane condividono una forte posizione comune.

Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, ha promosso e firmato insieme a Simeup, Società italiana di medicina di emergenza-urgenza pediatrica, Sis118, Società Italiana Sistema 118, e Fimeuc, Federazione italiana medicina di emergenza-urgenza e della catastrofi una lettera indirizzata al Ministro della Salute e ad altri interlocutori istituzionali sul tema della sedazione-analgesia procedurale e delle competenze del medico di emergenza-urgenza in materia.

L’intervento delle Società scientifiche dell’emergenza fa seguito alla lettera inviata al ministro da Aaroi, Siaarti, Siared e Siaatip lo scorso 23/6 e pubblicata dalla stampa di settore.

La posizione di Simeu e delel altre società è stata ripresa dalle principali riviste di settore: Sanità de Il Sole24Ore, Quotidiano Sanità e Aboutpharma.

Settimana del Pronto soccorso, fibrillazione atriale e questioni medico legali in Meu fra i temi del nuovo fascicolo del IJEM ora on line

lunedì, giugno 8th, 2015

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog SIMEU

Su Twitter: @P_Balzaretti

 

Eccoci all’appuntamento con la sintesi dell’ultimo fascicolo dell’Italian Journal of Emergency Medicine, il secondo del 2015.

Nell’editoriale, curato dal capo dell’Ufficio Stampa di SIMEU Silvia Alparone, una panoramica sui temi portanti della Settimana del Pronto Soccorso che si è appena conclusa: la proposta di introdurre in tutti gli ospedali una Piano Gestione Sovraffollamento, l’alleanza con i cittadini attraverso la collaborazione con il Tribunale dei Diritti del Malato, e la “lotta” contro il dolore, attraverso il progetto di monitoraggio “IN-DOLORE”, che ha coinvolto 46 ospedali di 15 regioni, rivelando che solo nel 52% di questi esistono protocolli per gestire il dolore procedurale, a riprova che è ancora lunga la strada verso un Pronto soccorso “senza dolore”.

Il secondo articolo, che appartiene alla serie “Sulle tracce dell’ECG”, approfondisce il tema delle tachicardie a complessi larghi, affrontando i temi della diagnosi differenziale tra tachicardia ventricolare e tachicardia sopraventricolare condotta con aberranza e del trattamento in urgenza.

Lo studio successivo affronta uno dei temi di maggiore discussione nella Medicina d’Urgenza: nel paziente con fibrillazione atriale non valvolare di nuovo riscontro, quale trattamento anti-coagulante è meglio avviare? Si tratta di un’analisi osservazionale retrospettiva di un campione di 435 pazienti, il 36% dei quali trattati con i nuovi anti-coagulanti e il 52% con warfarin. Mentre da un lato non si registrava alcuna differenza statisticamente significativa relativamente all’insorgenza di eventi emorragici o cardio-embolici tra i due gruppi, l’indice di gradimento verso la terapia era nettamente più alto tra i pazienti trattati con i nuovi anti-coagulanti orali.

Segue un’estesa disamina delle problematiche medico-legali potenzialmente connesse con l’attività medica in Pronto soccorso, redatta dal prof. Michele Zagra, Diretto del Pronto Soccorso dell’Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo, autore del libro “Medicina Legale orientata per problemi”, edito da Elsevier. Gli argomenti trattati riguardano la responsabilità di equipe, la redazione di referto, il rifiuto di ricovero, il consenso informato.

Oggigiorno la formazione riguardante la rianimazione cardio-polmonare e la defibrillazione è aperta ad un pubblico sempre più vasto e dunque la necessità di sviluppare tecniche didattiche efficaci si fa sempre più pressante. Adami e Cecchini hanno randomizzato 36 studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia di Pisa in 3 gruppi: nel primo gli studenti venivano indirizzati all’apprendimento solo pratico su manichino, nel secondo la parte pratica era preceduta da una breve introduzione teorica, nel terzo gli studenti affrontavano l’intero corso BLS. Nel complesso, i risultati erano migliori nei discenti di quest’ultimo gruppo per molteplici aspetti dell’algoritmo della rianimazione.

Infine 3 casi clinici, sempre fonti di importanti riflessioni: il primo riguarda il riscontro, quasi casuale, di un aneurisma dell’aorta toracica con erosione dei corpi vertebrali. Il secondo, corredato da relativa ricerca della letteratura, si riferisce ad un caso di reperimento di aria nel circolo portale in una paziente poli-traumatizzata. Infine 2 casi di complicanze di anemia falciforme che ci permettono di riflettere sull’occasioni in cui dovremmo prendere in considerazione questa patologia nella diagnosi differenziale.

Conclude il fascicolo, come sempre, la panoramica sulle principali novità della letteratura scientifica nell’ambito dell’emergenza-Urgenza curata dal dott. Rodolfo Ferrari.

Da Torino la Carta dei diritti al Pronto soccorso Simeu/Tdm

sabato, maggio 23rd, 2015

@SilviaAlparone

Una guida stilata insieme da Simeu, Società italiana di medicina di emergenza-urgenza e dal Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva per ottenere cure più efficaci per i pazienti e migliori condizioni di lavoro per gli operatori sanitari, che verrà diffuso in tutti i pronto soccorso del torinese.

La Carta dei diritti al Pronto soccorso riguarda tutti, pazienti e operatori sanitari. È un veloce manuale per tentare di evitare che si ripetano emergenze come quella verificatasi in occasione della recente epidemia influenzale e per impedire soprattutto che quella situazione particolarmente critica diventi endemica anche in Piemonte. Il documento si rivolge alla realtà dell’area metropolitana torinese, particolarmente colpita dal sovraffollamento dei primi mesi dell’anno, ma costituisce un progetto pilota per tutto il territorio regionale e nazionale.

La Carta di Torino

Sette puntisu cui è necessario intervenire con urgenza: diritto alla presa in carico; diritto alla dignità personale; diritto alla continuità dei percorsi di cura; diritto alla prevenzione delle emergenze evitabili; diritto all’informazione; diritto alla competenza; diritto alle sei ore, secondo cui ogni individuo ha diritto a rimanere in pronto soccorso il tempo minimo indispensabile e comunque non oltre le sei ore necessarie per i trattamenti di stabilizzazione e per il sollecito trasferimento ad una sistemazione idonea.

Per ogni diritto è indicato cosa ne costituisce una violazione e cosa invece la Regione e le aziende sanitarie possono fare per favorirne l’attuazione.

 Il punto di partenza per garantire i diritti fondamentali di pazienti e operatori sanitari è unaprofonda revisione dei percorsi di cura dentro l’ospedale e sul territorio, partendo dalla gestione delle emergenze prevedibili come quelle stagionali, legate all’influenza invernale oppure ai picchi di caldo estivo. “Ogni ospedaleitaliano dispone di un PEIMAF (Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti), quasi nessuno di un PGS (Piano di Gestione del Sovraffollamento) – afferma Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeueppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile, mentre il sovraffollamento dei PS si ripete regolarmente tutti gli inverni, con aumento significativo dei rischi per i pazienti. Per far fronte a questa crisi annunciata, in una condizione di sofferenza endemica delle nostre strutture di emergenza, è necessaria un’organizzazione preventiva e non solo reattiva, per ottenere un sistema più efficace ed efficiente e più rispettoso della dignità delle persone. Alcune regioni, come il Piemonte, hanno prodotto delibere e linee guida, che vincolano o invitano le aziende sanitarie a elaborare i PGS, ma è necessario passare dalle indicazioni alle risposte concrete. I professionisti sanitari, medici e infermieri, sono da coinvolgere nell’analisi organizzativa delle situazioni locali e nella definizione dei piani, i quali devono includere interventi strategici come la riorganizzazione dei percorsi di cura per garantire dimissioni più fluide dei pazienti dall’ospedale al territorio”.

La Settimana Simeu del pronto soccorso di quest’anno vede una stretta e importante collaborazione con il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, per sottolineare che per avere un sistema sanitario pubblico efficace ed efficiente è necessario che professionisti e cittadini-pazienti lavorino insieme.Le due associazioni hanno lanciato il monitoraggio dei pronto soccorso italiani che, partito da Roma lo scorso 18 maggio si concluderà a settembre coinvolgendo circa 100 ospedali in tutta Italia. La rilevazione si concentra su tempi, qualità, caratteristiche strutturali, organizzative, i flussi di accesso e di ricovero, attenzione prestata ai pazienti e umanizzazione dell’assistenza.

Nell’ambito di questa collaborazione fra Simeu e Tdm – sottolinea AlessioTerzi, segretario regionale di Cittadinanzattivaè emersa la necessità, in Piemonte di precisare, nella realtà regionale e locali, i principi della Carta europea dei diritti del malato in una forma capace di incidere sull’azione del governo regionale, delle direzioni aziendali e anche sui comportamenti dei cittadini e degli operatori sanitari. La tutela della salute in condizioni di emergenza e urgenza è un bene comune irrinunciabile in un paese civile. E’ dovere di tutti coloro che hanno responsabilità e degli stessi cittadini rimuovere, in ogni territorio, le carenze di struttura, di organizzazione, di cultura, di informazione e i comportamenti che si oppongono, di fatto, a questo principio”.

La presentazione della carta dei diritti al pronto soccorso fa parte del calendario della Settimana nazionale Simeu del Pronto soccorso, giunta alla sua seconda edizione. Dal 16 al 24 maggio 2015, nelle principali città italiane, medici e infermieri dellaSimeu,Società italiana di medicina di emergenza-urgenza organizzano incontri con i cittadini e simulazioni di attività cliniche in pubblico, nei centri commerciali nelle piazze e nelle scuole di diverso ordine e grado per spiegare meglio le dinamiche dell’emergenza sanitaria e ascoltare le esigenze dei pazienti.





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