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A proposito del nuovo decreto del Ministero della Salute

di Ufficio di Presidenza SIMEU Nazionale

 

Sul provvedimento elaborato dal Ministero che definisce le equipollenze della specialità di Medicina d’Emergenza Urgenza e modifica la denominazione della disciplina da “Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza” a “Medicina d’Emergenza Urgenza” occorre fare chiarezza.

Ci pare di rilevare commenti poco informati, in alcuni casi addirittura tendenziosi, che stanno creando un’ingiustificata confusione impedendo una corretta comprensione del significato del provvedimento.

 

Partiamo dall’analisi della situazione attuale.

 

Punto primo: la specializzazione in MEU è l’unica nel panorama delle Scuole italiane a non avere ad oggi una disciplina omonima. La questione potrà apparire ad alcuni solo simbolica, ma è oggettivamente un pensiero riduttivo: è il segno di un’assenza del riconoscimento di un’identità chiara e definita ai nostri specialisti.

 

Del resto il Consiglio Superiore di Sanità già nel 2011 – nella seduta in cui fu costretto a stabilire l’equipollenza tra la specialità MEU e la disciplina MeCAU – caldeggiava l’armonizzazione delle due denominazioni nel senso accolto oggi dal provvedimento in oggetto.

 

A proposito delle equipollenze: alla specialità MEU non è mai stata fino ad oggi riconosciuta alcuna equipollenza contrariamente a quanto avviene normalmente per quasi tutte le Specialità.

Attualmente esistono 42 differenti specializzazioni che, per via di equipollenze o affinità, consentono la partecipazione a concorsi di MeCAU.

 

Il riconoscimento almeno delle equipollenze “in uscita”, nell’ambito delle specialità afferenti al settore MED09 cui la MEU appartiene – le cinque specializzazioni citate nel provvedimento, tutte equipollenti “in entrata” per i concorsi di MeCAU – ha il significato di un corretto riequilibrio delle prerogative degli specialisti MEU, ma anche di tutti i Colleghi inquadrati attualmente come MeCAU rispetto a tutti gli altri.

 

È necessario ricordare che il provvedimento consegue a un recente parere del Consiglio Superiore di Sanità che – anche alla luce di una relazione tecnica presentata da SIMEU – ha riconosciuto che la formazione dei nostri specialisti è assolutamente paritaria rispetto alle altre specializzazioni del settore MED09 (che sono equipollenti tra loro, si badi bene).

 

Fin qui la semplice spiegazione di contenuto.

Sono però ugualmente utili altre considerazioni.

 

  • Riconoscere agli specialisti MEU dignità pari ad altri specialisti, riguardo sia al nome della disciplina che al riconoscimento della propria preparazione, ci pare dovuto e indiscutibile. L’idea per la quale tutti possono fare il nostro lavoro e noi non abbiamo la capacità di fare il loro è semplicemente offensiva.

Ovviamente nessuno pensa di collocare uno specialista MEU in Sala di Emodinamica, così come nessuno vi collocherebbe uno specialista in Gastroenterologia o in Geriatria: attualmente però, i gastroenterologi ed i geriatri possono effettivamente essere assunti in Cardiologia in virtù dell’equipollenza esistente, a differenza dello specialista MEU che non ha alcun altro sbocco se non la MeCAU.

Lo ripetiamo: è una questione di indispensabile pari dignità rispetto ai nostri altri colleghi.

 

  • L’ipotesi che un MEU – magari nella seconda parte della sua vita professionale – possa dover uscire da un’attività così gravosa fisicamente e psicologicamente come l’Emergenza Urgenza deve essere contemplata.

Continuiamo ad augurarci che in futuro, con una definitiva e ubiquitaria ridefinizione delle articolazioni delle strutture di MeCAU, non sarà necessario abbandonarle.

Tuttavia, allo stato attuale, riteniamo più che ragionevole prevedere questa eventualità.

 

  • L’effetto “svuota-Pronto Soccorso” paventato da alcuni del tutto ingiustificato in considerazione del tuttora esiguo numero di specialisti MEU attivi nelle nostre strutture, nonché della triste considerazione per la quale chi vuole uscire dal Pronto Soccorso già lo fa con svariate soluzioni.

Non ci stancheremo di ripetere che i Pronto Soccorso continueranno a svuotarsi fino a che non verranno drasticamente migliorate le condizioni di lavoro.

Questa è la vera causa da affrontare!

 

  • Interpretare il provvedimento come un ulteriore allargamento delle possibilità di ingresso nelle strutture di MeCAU (continueremo a chiamarle così fino all’auspicata approvazione del nuovo provvedimento) è errato e non corrisponde a verità.

Per averne conferma basta leggere il provvedimento stesso.

Purtroppo questa interpretazione continua ad essere manifestata da più parti.

 

  • Interpretare il provvedimento come “sprofessionalizzante” non poggia su nessuna reale analisi critica, visto che nulla cambia nella formazione e soprattutto nella qualità dei nostri specialisti.

Coloro che considerano garanzia di professionalità l’ingresso esclusivo in un’unica disciplina – portando l’esempio di Anestesisti Rianimatori e Radiologi – dimenticano che a tali discipline si accede esclusivamente con la corrispondente specialità e che nessuna equipollenza è prevista.

Vogliamo ancora una volta sottolineare che sono ben 42 le specializzazioni che possono entrare in MeCAU e che l’idea di una possibile esclusività, sulla quale saremmo assolutamente disponibili a discutere, è semplicemente irrealizzabile nella situazione attuale.

 

Teniamo infine a precisare che le misure contenute nel nuovo provvedimento fanno parte della piattaforma di richieste che SIMEU ha portato a tutti i tavoli istituzionali ai quali è stata invitata negli ultimi anni.

 

Tra le molte richieste a favore delle quali SIMEU si è resa concretamente attiva citiamo tra le altre a titolo di esempio:

 

  • la riforma del Sistema d’Emergenza Urgenza, con il riconoscimento della competenza anche pre-ospedaliera degli specialisti MEU e la creazione dei Dipartimenti integrati come uniche soluzioni efficaci;
  • la riforma delle Scuole di Specializzazione con l’inquadramento degli specializzandi come Dirigenti del SSN, pur con competenze progressivamente crescenti;
  • l’applicazione ubiquitaria del modello di struttura comprendente Pronto Soccorso – OBI – Terapia Semintensiva – degenza di Medicina d’Urgenza;
  • la soluzione del problema del ‘boarding’ attraverso strumenti di programmazione, monitoraggio e rifunzionalizzazione;
  • il riconoscimento della natura usurante dell’attività in Emergenza Urgenza.

 

È provato dal lavoro svolto sino a qui dai rappresentanti della Società Scientifica che al provvedimento di cui parliamo non attribuiamo una funzione risolutoria della crisi dell’Emergenza Urgenza.

 

L’applicazione dello stesso sarebbe invece un primo importante passo, seppur il più semplice e nella giusta direzione. Un segnale di ascolto e soprattutto di cambiamento della traiettoria.

 

Abbiamo nel recente passato sottolineato come la crisi del governo Draghi abbia interrotto un lavoro che viene da lontano, del quale l’applicazione di quanto contenuto in questo provvedimento avrebbe dovuto essere solo uno dei risultati.

Nonostante ciò, come SIMEU, continueremo nella nostra azione.

 

Resta un’ultima considerazione anch’essa particolarmente importante.

 

Al di là dei troppo frequenti giudizi disinformati, espressi da chi ha l’abitudine di commentare dopo aver letto solo il titolo, disquisendo di ciò che non conosce, una posizione contraria da parte di alcuni singoli Colleghi o Organizzazioni non può che essere interpretata come un tentativo di soffocamento anche della minima acquisizione da parte di chi lavora in Emergenza Urgenza.

 

Una posizione questa che – vista l’assoluta ininfluenza del provvedimento sulle prerogative di qualunque altro Collega specialista – non può che spiegarsi con la volontà di mantenere la nostra attività e la nostra professionalità ad un rango inferiore.

Posizione oggettivamente del tutto inaccettabile.

 

Il provvedimento deve ancora essere licenziato.

Ci auguriamo che questo accada nel più breve tempo possibile e che non subisca l’influenza di polemiche deboli, prive di fondamento o, sarebbe molto grave, faziose.

 

Ufficio di Presidenza SIMEU

Fabio De Iaco, Beniamino Susi, Antonio Voza, Andrea Fabbri, Salvatore Manca

Orgogliosamente MEU

 

credit fotografico Mario Guarino

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