RIFLESSIONI DI FINE MANDATO
novembre 22nd, 2024 NO COMMENTSdi Fabio De Iaco
Concludo in questi giorni il triennio di presidenza della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza, e sento il dovere di trasmettere alcune riflessioni che spero possano essere utili in futuro.
La prima riflessione: sono stati tre anni entusiasmanti e impegnativi.
Essere il presidente significa vivere il peso della rappresentanza, ti impone il dovere dell’inclusività massima, della ricerca di sintesi: compiti normalmente onerosi ma davvero ardui in un tempo di problemi epocali.
Hai il dovere di interpretare le posizioni della comunità che rappresenti ma anche quello di elaborare tu stesso posizioni nuove, contando sul fatto che la tua comunità le faccia proprie. Ma soprattutto, se davvero vuoi agire nel concreto, hai il dovere e la difficoltà di non urlare inutili slogan in stanze vuote, ma di esprimerti in luoghi affollati di decisori e portatori d’interesse, i cui punti di vista sono spesso lontani dai tuoi.
È fondamentale mantenere l’indipendenza da istanze politiche e partitiche e distinguere con nettezza le nostre posizioni da quelle sindacali, senza mai derogare alla doverosa attività di tutela dei professionisti e del Servizio e all’affermazione di posizioni non sempre comode.
Ho speso, in tutto questo, il massimo impegno: saranno altri a decidere se ho risposto alle aspettative.
Il bilancio del triennio: credo giusto risalire a qualche settimana prima dell’insediamento del Consiglio Direttivo, al 17 novembre 2021 quando, Presidente Salvatore Manca, la presenza della SIMEU in Piazza Santi Apostoli, con un’iniziativa inedita e dalla forte risonanza mediatica, segnava uno dei momenti cardinali della nostra storia.
Era l’espressione pubblica di un ruolo sacrosanto della Società Scientifica: l’allarme e la difesa del Servizio e dei suoi professionisti, la difesa pubblica del diritto alla salute del cittadino. Le immagini e la rassegna stampa di quel giorno dimostrano quanto siamo stati preveggenti, quanto quell’iniziativa, per alcuni quasi scandalosa, sia oggi la posizione comune di tanti professionisti, non solo di Medicina d’Emergenza Urgenza.
La consigliatura che si chiude in questi giorni è nata in doverosa e preziosa continuità con la storia precedente, quasi che piazza Santi Apostoli sia stata il vero passaggio di consegne. Del resto qualunque consigliatura altro non è che un breve segmento di una linea continua ben più lunga:
è stato così e così dovrà essere per il futuro.
Le cose fatte in questi anni non sono poche.
Mi è difficile elencarle tutte, ma qualcosa va ricordato:
- Il cambio del nome della disciplina (finalmente MEU!) e le equipollenze per i nostri specialisti sono il risultato inequivocabilmente ottenuto esclusivamente da SIMEU (esistono i documenti che lo dimostrano);
- Una serie di provvedimenti ottenuti è il frutto anche di un’azione pressante della Società Scientifica sulle istituzioni: il sia pure parziale riconoscimento di un vantaggio pensionistico in quanto attività usurante, la libera professione per gli specializzandi, il recente riconoscimento di una prima differenziazione nel trattamento economico degli specializzandi, ecc.;
- La partecipazione, tra le pochissime Società Scientifiche ammesse, al tavolo ministeriale sulla riforma dei Decreti Ministeriali 70 e 77 (ospedale e territorio): un lavoro purtroppo arenato nelle stanze del Ministero ma per noi comunque utile a meglio definire gli obiettivi prioritari;
- L’istituzione di un “osservatorio SIMEU” che, seppure da meglio strutturare nel prossimo futuro, ha avuto il merito in questi anni di produrre dati sull’attività della Medicina d’Urgenza italiana che hanno suscitato amplissima eco, fino a giungere nei palazzi delle istituzioni, e soprattutto hanno illuminato il ruolo imprescindibile ma misconosciuto della nostra disciplina nel SSN;
- L’ingresso, lo definirei stabile, in una serie di ambienti per noi indispensabili: il Ministero, le Commissioni Affari Sociali di Camera e Senato, AGENAS. Ricordo, a titolo di esempio, l’audizione in Commissione Camera per l’inchiesta nazionale sul Pronto Soccorso, culminata con la nostra presenza alla presentazione del relativo documento parlamentare, e l’audizione in Commissione sulla colpa medica al Ministero della Giustizia. Non cito, per doverosa riservatezza, altre attività tuttora in corso.
- Internamente alla Società: la gestione di due congressi nazionali (Riccione e Genova) entrambi di grande successo, il varo del nuovo statuto societario e del relativo regolamento, l’istituzione del nuovo evento congressuale nazionale (la Biennale SIMEU) del quale avrete presto notizia, il lavoro incessante e finalmente strutturato con le Sezioni Regionali, la ristrutturazione del Centro Studi, l’attività continua (in linea con il passato) della Formazione SIMEU, la produzione di una quantità di linee guida in seno all’Istituto Superiore di Sanità in cooperazione con altre Società Scientifiche, l’istituzione di un gruppo di lavoro sulla Medicina delle Differenze, anche questa in stretta connessione con altre Società Scientifiche, la collaborazione con Federsanità sul tema delle aggressioni fino all’istituzione di un premio speciale per le aziende più meritevoli, la produzione di statement societaridi cruciale interesse per la nostra attività, la creazione di un evento di incontro con la Medicina Generale che proseguirà almeno per tutto l’anno prossimo, la prosecuzione dell’Accademia dei Direttori che, soprattutto nell’ultima edizione, ha mostrato un’altissima qualità di relatori e contenuti.
- Un’attività particolare, alla quale tengo personalmente, iniziata con le raccomandazioni condivise sulla gestione in urgenza dei pazienti SMA (atrofia muscolare spinale), proseguita con la creazione di un prodotto formativo specifico molto apprezzato e che ci ha portato anche ai tavoli della Regione Puglia per la stesura di una delibera regionale sulla gestione in urgenza dei pazienti affetti da patologie neuromuscolari. Un’esperienza che si sta estendendo ad altre patologie neuromuscolari e che in questi mesi si sta allargando a tante patologie rare, anche non neurologiche. La concretizzazione dell’idea di una speciale alleanza non solo con altre Società Scientifiche, ma anche e forse soprattutto con le associazioni di pazienti.
C’è un altro risultato, inequivocabile, dell’ultimo triennio:
oggi SIMEU può vantare un livello di riconoscibilità e autorevolezza, nella pubblica opinione e in ambito istituzionale, mai raggiunto prima.
Siamo diventati un interlocutore tecnico privilegiato e autorevole, un soggetto pubblico ricercato e ascoltato, un attore riconosciuto e atteso nel panorama mediatico nazionale: ci siamo riusciti grazie al retaggio del nostro passato, che ci ha conferito la forza delle nostre affermazioni, e grazie all’impegno dell’intera struttura della SIMEU, che a questo scopo si era da tempo attrezzata, attraverso decisioni illuminate prese prima della mia presidenza.
Credo che questo sia un punto fondamentale per il futuro dell’intera Società Scientifica:
insieme all’entratura in ambito istituzionale consegniamo al prossimo direttivo i mezzi per poter portare avanti le nostre istanze con una risonanza nazionale e un’autorevolezza sulle quali non abbiamo mai potuto contare in precedenza.
Il futuro è denso di cose da fare:
progetti incompiuti di questo Direttivo, progetti mai intrapresi ma necessari e poi, naturalmente, risposte alle sollecitazioni che arriveranno da una situazione generale di estrema difficoltà e in costante evoluzione, che richiederà presenza continua a livello istituzionale e prontezza nelle conseguenti prese di posizione.
Sono certo che nel prossimo Consiglio Direttivo Nazionale ci saranno le forze e le intelligenze necessarie per portare avanti egregiamente il lavoro, sia dal punto di vista scientifico sia sotto il profilo pubblico e istituzionale.
Le parole chiave per il futuro non possono che essere PARTECIPAZIONE e UNITÀ:
non è uno slogan formale, ma una necessità cruciale per tutti noi.
In conclusione, il mio personale sentimento per questi tre anni è di vera gratitudine.
È stato un grande onore.
Un sincero grazie a tutti coloro che hanno partecipato:
Consiglio Direttivo, Ufficio di Presidenza, Segreteria nazionale, struttura della comunicazione, Sezioni Regionali, ecc …
Per gli anni che mi attendono da past-president intendo comportarmi secondo gli stessi valori di chi mi ha preceduto e ho avuto la fortuna di avere accanto:
offrirò il mio contributo attivo ma collaterale rispetto ai nuovi eletti, avendo ben chiaro che la linea continua della nostra attività esige un ricambio di persone che sostengo con forza.
In questi anni ho avuto il piacere di incontrare tanti di voi.
Custodirò molti bei ricordi, ma soprattutto una frase che mi è stata ripetuta molto spesso, il più grande riconoscimento che avrei potuto desiderare: “mi sento rappresentato”.
Voglio credere che questo significhi che siamo riusciti, senza mai nascondere le difficoltà, a trasmettere la nobiltà e la bellezza del nostro lavoro: anche solo questo sarebbe, ne sono certo, un grande risultato.
Un caloroso saluto e un augurio di buona fortuna per tutti noi.