L’emergenza in un abbraccio
L’ultima notte è andata male
Come tutte le ultime
E aspetto il giorno
Con nuova speranza
28/09/2024
Smonto notte e mi dirigo verso Bertinoro, a tre ore da me c’è una scuola magica rappresentata da SIMEU, la società scientifica dell’emergenza urgenza
Sono le 8:00 del mattino ed in auto, nel traffico padovano, penso se ho preso tutto ciò che mi serve e conto a mente pantaloni, camicie, felpe, calzini, mutande ecc.
Scoprirò molto presto che non era questo l’essenziale.
Arrivo a Bertinoro, sono stanco, la notte in PS è andata male ed il viaggio stancante, eppure inizia subito il mio entusiasmo e come in una magia il mio corpo si rivitalizza e mi rispecchio nel volto di tanti giovani ragazzi sorridenti e curiosi.
Non conosco nessuno, eppure, mi sembra di conoscerli tutti.
È il momento della registrazione mentre nel giardino dell’albergo è servito l’aperitivo di benvenuto.
Ne approfitto per fare conoscenza.
Ho un’ora e voglio sfruttarla tutta.
Mi presento a Guido, Flavio, Genny, Tommaso, Gaia, Teodora, Matteo, Mattia e ognuno di loro mi dà la carica giusta, quella che a volte la corsia mi strappa via. È la voglia che mi ha spinto in pronto soccorso.
È la voglia che mi accompagna a sceglierlo ancora ed ancora …
Allora c’è ancora chi vive di questa voglia? Basta accenderla.
Ora siamo riuniti in una chiesa (che strana location penso) e dopo una breve presentazione del corso ci viene chiesto cosa ci ha spinto lì ad uno ad uno. 69 professionisti vengono interrogati su una cosa che sembra banale ma non lo è.
È bello come ognuno di loro dica qualcosa che mi riguarda, che almeno una volta ho pensato anch’io. Sono uno degli ultimi, non mi piace espormi, di base sono abbastanza introverso e riferire qualcosa di personale davanti a tante persone mi intimidisce, ma l’occasione è giusta e in fondo – come ho detto – mi sembra di conoscere tutti.
Quindi prendo il microfono, mi presento e dico la mia: ENTUSIASMO, ancora nessuno l’aveva detto quindi ho pensato fosse necessario dirlo … Io da SIMEU ricerco e ritrovo l’entusiasmo. Perché? Perché spesso il nostro lavoro ci lascia sconfitti e per rinascere ci serve l’entusiasmo.
Passano le giornate tra formazione frontale, simulazioni e casi clinici e ogni sera i giochi di gruppo che uniscono tutti. Qui hanno proprio pensato a tutto.
Impariamo a conoscere i nostri referenti, medici ed infermieri ed impariamo a conoscerci meglio anche tra di noi e capisco di essere al posto giusto, dove tutto prende la forma e la forza che ricercavo.
Sembra di essere davvero in un luogo magico ma non lo è.
Siamo noi, ognuno di noi che ogni giorno in corsia abbraccia con energia e voglia questo lavoro e che lo ama nonostante tutto, non serve specificarlo perché sappiamo tutti cos’è quel tutto, eppure lo abbracciamo.
Sono solo cinque giorni eppure mi hanno lasciato molto.
Nuove nozioni, nuove emozioni e nuove amicizie e tutto ciò contribuisce a migliorare giorno per giorno noi ed il nostro lavoro.
Tutto ciò è un abbraccio.
Il vostro abbraccio.
Grazie!
Matteo De Giorgi, infermiere del pronto soccorso Sant’Antonio, Padova