IL BLOG DI SIMEU

 

Il meccanico del tempo. Favola autobiografica?

di Mario Rugna

C’era una volta, in un tempo lontano, un ragazzo che aveva tanta voglia di lavorare e tanta  fretta d’imparare.

Invero non era lo studio che lo intimoriva, al contrario, era curioso, divorava libri e riviste fin da quando era bambino, si informava su tutto ed ascoltava avido i racconti degli anziani in piazza.

 

Quello che invece lo spaventava era il dover andare a bottega per imparare un mestiere.

Lui nel chiuso di quattro mura, con un “mastro” che lo comandava a bacchetta facendogli fare i lavori più umili per poi ripagarlo con due soldi, proprio non ci voleva stare.

 

Invero ci aveva provato a fare il garzone, ed anche più volte e con tanti maestri delle arti e dei mestieri più disparati.

Falegname, meccanico, idraulico, giardiniere, anche dall’amico di famiglia che voleva fargli fare il soldato. Per un po’ andava tutto bene, veniva apprezzato da padroni ed aiutanti dovunque andasse, ma dopo poco, niente da fare.

Sempre la stessa storia, si annoiava e scappava.

 

Una gran perdita di TEMPO insomma.

Era ora di rimboccarsi le maniche e darsi da fare.

Ma COSA fare!?

 

In effetti sapeva fare un po’ di tutto, ed anche abbastanza bene, ma onestamente niente così ad arte da aprire una bottega tutta sua.

E poi di stare rinchiuso in una “gabbia” tutto il giorno proprio non gli andava.

E se invece di aprire bottega pensò, “andassi per strada ed a casa della gente ad accomodare tutto e subito senza far aspettare ore, giorni o mesi per una riparazione?

IL TEMPO.

Per la roba da sistemare era importante, perché le cose rotte e non accomodate dopo un po’ sono da buttare via.

E più sono rotte più IL TEMPO è importante.

 

Allora comprò un carretto da uno straccivendolo e lo attrezzò con arnesi essenziali, di fortuna, ma ancora efficienti, ed iniziò a girare per le strade della città urlando:

Accomodo tutto a regola d’arte, a casa vostra subito e senza grossa spesa”.

 

Le persone incuriosite iniziarono a fermarlo per affidargli piccole riparazioni; chi per la porta che cigolava, chi per la finestra che aveva gli spifferi, chi per la seggiola con un “zampa” rotta.

E lui una soluzione la trovava per tutto dai piccoli problemi a quelli più seri.

Dalle cose quasi da buttare che miracolosamente riusciva a “salvare” a quelle che in fondo non avevano tanto bisogno di essere riparate. Certo le sue riparazioni d’EMERGENZA non erano di gran fattura ma funzionavano bene, a volte anche meglio di quelle degli artigiani più famosi.

E la gente era contenta, perché vedeva in lui cortesia, impegno e passione, anche quelle volte che alla fine doveva dire: mi spiace non c’è niente da fare.

 

SI, per quel mestiere ci era proprio portato.

 

E poi a quegli oggetti in fondo ci si era affezionato veramente, nuovi o vecchi che fossero, per tutti trovava un motivo d’interesse ed un moto di soddisfazione quando alla fine riusciva ad accomodarli.

Certo non era facile tenere il passo coi tempi perché più girava e più incontrava cose nuove da riparare ed il progresso poi portava sempre nuovi “aggeggi” da accomodare.

 

Ma lui non si scoraggiava e studiava, studiava e lavorava, tutti i giorni.

 

Aveva imparato a capire meglio la gente delle diverse specie, abbienti e meno abbienti, istruiti e non. Aveva imparato la cortesia e la pazienza oltre che la semplice perizia tecnica.

Perché quel mestiere così faticoso, che non conosceva né giorni né notti né feriali né festivi era diventato la sua passione.

 

Ed iniziò ad andare in giro per il mondo, ad insegnare ed a trasmettere il suo entusiasmo ai giovani che cominciavano oramai numerosi a fare il suo lavoro.

Amava spiegare ai suoi allievi che più che diventare bravi “tecnici” dovevano essere delle brave persone ed amare quello che facevano.

Ognuno di quegli oggetti che riparavano andava rispettato, non importa se nuovo o vecchio e consunto, perché aveva in sè una storia, a modo suo unica ed interessante ed era comunque speciale per coloro che lo amavano.

 

Lo chiamavano il MECCANICO DEL TEMPO. Qualcuno pensa perché era sempre disponibile a tutte le ora del giorno e della notte ma a lui piaceva pensare che fosse perché riusciva, col sorriso, a riportare indietro l’orologio della vita delle cose. 

 

Dedicata a tutti medici d’urgenza, di strada e non.

Anche a quelli che come me hanno cominciato un po’ per sbaglio ma col TEMPO hanno capito di aver fatto il MIGLIOR SBAGLIO della loro vita.

Leave a Reply

Commenti protetti da WP-SpamShield per WordPress

*





SIMEU - SOCIETA' ITALIANA di MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA

Segreteria Nazionale:
Via Valprato 68 - 10155 Torino
c.f. 91206690371 - p.i. 2272091204

E-mail: segreteria@simeu.it
pec: simeu@pec.simeu.org
Tel. 02 67077483 - Fax 02 89959799
SIMEU SRL a Socio Unico

Via Valprato 68 - 10155 Torino
p.i./c.f. 11274490017
pec: simeusrl@legalmail.it