Gli standard Fimeuc-Simeu mirano a integrare l’assistenza e a ricondurla in ambito Dea
Non c’è urgenza senza ospedale. Una sola unità operativa complessa punto di riferimento per Ps, 118 eObi
L’emergenza territoriale? È un contraddizione in termini, un’espressione che non ha significato se non si mette davvero mano a un riordino delle cure primarie. E, soprattutto, se non si riconduce l’organizzazione dell’assistenza delle urgenze al suo ambito d’elezione: l’ospedale.
Gli “Standard organizzativi delle strutture di emergenza-urgenza” messi a punto dalla Simeu (Società italiana
di Medicina di emergenza-urgenza) e dalla Fimeuc (Federazione italiana di Medicina di emergenza-urgenza e catastrofi) non sono un manuale d’uso: rivedono, questo sì, le linee guida del 2005, ma a scorrerle appare chiaro come gli estensori abbiano inteso con questo documento lanciare la loro proposta di riorganizzazione dell’assistenza.
Questi nuovi “standard” vogliono essere lo strumento che rilancia il dialogo con gli interlocutori istituzionali, a partire dal nuovo ministro della Salute Renato Balduzzi... continua (leggi l'articolo su Il Sole 24 ore Sanità del 2 Dicembre 2011)
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