Roma, 19 gen. (Adnkronos Salute) - L'ultimo in ordine di tempo è il caso della paziente 'ricoverata' per tre giorni su una sedia, in attesa di un posto letto al Civico di Palermo. Ma episodi del genere sono sempre più frequenti. In Campania, le cronache locali di questi giorni descrivano scenari choc nei reparti di emergenza degli ospedali: malati addirittura 'adagiati' sulle scrivanie. Insomma, i pronto soccorso italiani sono a rischio collasso. Da Nord a Sud, da Milano a Napoli, passando per Roma, la situazione che si vive nei reparti di emergenza degli ospedali del Paese è al limite: sovraffollamento, accessi impropri, mancanza di posti letto per i ricoveri, carenza di personale medico e paramedico, costretto spesso a stringere i denti e lavorare in condizioni sempre più difficili.
E' quanto emerge dall'analisi sullo stato di salute dei pronto soccorso italiani, elaborata per l'Adnkronos Salute dalla Società di medicina emergenza urgenza (SIMEU) e dalla Federazione italiana medicina emergenza catastrofi (FIMEUC), che hanno preso in esame l'attività dei pronto soccorso degli ospedali lombardi, laziali e campani. Vittorio De Feo, presidente della Simeu Campania, non usa giri di parole: "Tutti i pronto soccorso della Regione stanno funzionando ai limiti delle possibilità, gli operatori che ci lavorano stanno stringendo i denti sperando in un'adeguata riorganizzazione del sistema da parte di aziende ospedaliere, Asl e Regione"...
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