Cari Soci,
trascorsi ormai più di sei mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale crediamo doveroso informarvi, sia pure sommariamente, dell’attività che la Società Scientifica manda avanti a livello istituzionale.
È sotto gli occhi di tutti la particolare visibilità e autorevolezza che SIMEU ha assunto a livello mediatico nell’ultimo periodo: a partire dalla manifestazione romana di novembre i media nazionali non si chiedono più che cosa sia SIMEU, ma si rivolgono alla Società Scientifica come ad un interlocutore protagonista della sanità italiana.
Sappiamo bene che visibilità e autorevolezza non possono garantire da sole risultati concreti e immediati, ma siamo certi che senza l’accreditamento pubblico di cui ormai godiamo (che continua a impegnarci quotidianamente) non avremmo neppure possibilità di esercitare quel ruolo di riferimento che invece stiamo portando avanti a livello politico-istituzionale.
Da dicembre ad oggi siamo stati impegnati in una serie di attività a livello istituzionale che, seppure non possano essere descritte nel minimo dettaglio (per ragioni di ovvia riservatezza, ma anche per l’inutilità della comunicazione di mere ipotesi, senza garanzie di effettiva attuazione), costituiscono comunque il corpo principale dell’attività dell’Ufficio di Presidenza.
Le linee guida della nostra azione sono ben note e condivise, ma riteniamo utile ricordarle sommariamente. In generale, naturalmente, ci muoviamo per il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo della Medicina d’Emergenza Urgenza italiana, prima e durante la pandemia. Più nel dettaglio, senza un ordine gerarchico di importanza:
- Riconoscimento dell’identità della Medicina d’Emergenza Urgenza, anche attraverso l’abbandono di una nomenclatura antiquata non allineata con l’attuale realtà, attraverso la modifica della denominazione della nostra disciplina, dall’equivoca “Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza” alla corretta “Medicina d’Emergenza Urgenza”. È un provvedimento che potrà apparire semplicemente simbolico, ma che riteniamo fondamentale nell’ottica del riconoscimento e della valorizzazione della nostra dignità professionale specialistica. Contestualmente, ma certamente non ultimo in scala d’importanza, per gli specialisti di MEU sarà mandatorio superare l’attuale discriminazione professionale, che vede i nostri specialisti non equipollenti ad altre specialità che invece godono dell’equipollenza per concorrere all’ingresso nelle strutture di MEU.
- Riforma generale del Sistema dell’Emergenza Urgenza: riconoscimento del ruolo del Medico Unico dell’Emergenza Urgenza, anche attraverso la totale integrazione tra attività pre-ospedaliera e intra-ospedaliera e la creazione di dipartimenti integrati dell’emergenza che agiscano trasversalmente tra territorio e ospedale. Sosteniamo questa posizione (che riteniamo scientificamente fondata, totalmente orientata alla qualità del servizio offerto ai cittadini e pienamente rispettosa del ruolo e della competenza degli specialisti MEU) attraverso il confronto continuo con i firmatari dei vari Disegni di Legge che già esistono alla Camera e al Senato ed il contatto con tutte le componenti che concorrono a costituire il Sistema nazionale dell’Emergenza Urgenza.
- Deciso intervento sull’organizzazione ospedaliera, sia attraverso la definizione una volta per tutte della necessaria articolazione delle strutture complesse di MEU in Pronto Soccorso, OBI, Medicina d’Urgenza/Terapia Semintensiva (e in futuro anche mezzi di intervento pre-ospedalieri), sia attraverso l’argomento capitale del boarding che deve innanzitutto essere riconosciuto come una realtà attuale dei nostri ospedali, cessando di essere considerato un “incidente” e per il quale sono necessarie riforme strutturali e funzionali che devono essere previste dal legislatore. Su questi temi ci stiamo confrontando a vari livelli istituzionali e al tavolo di discussione inerente la revisione del Decreto Ministeriale 70.
- Intervento urgente sugli organici delle strutture di MEU: tale intervento non può che passare, oltre che attraverso il necessario passaggio alla dipendenza degli attuali titolari di convenzione per l’Emergenza Territoriale (soluzione doverosa ma quantitativamente poco incisiva), attraverso una profonda ridefinizione del percorso delle Scuole di Specializzazione, che porti gli specializzandi degli ultimi anni all’interno delle strutture, con lo status di Dirigente Medico in formazione, al quale attribuire tutte le prerogative contrattuali e di garanzia dei Dirigenti Medici ma anche gradi di responsabilità e autonomia commisurati al progressivo raggiungimento di competenze, allineando la formazione specialistica italiana alla maggior parte delle realtà europee.
È una materia particolarmente complessa, nella quale intervengono molteplici e spesso opposti punti di vista, sulla quale ci siamo impegnati sin dal primo giorno a livello ministeriale.
- Valorizzazione economica dell’effettivo servizio nelle strutture di MEU: deve essere indipendente da tutte le forme di prestazione aggiuntiva che pure in questo periodo storico sono necessarie. Quel che vogliamo è che a coloro che realmente fanno Medicina d’Emergenza Urgenza (e solo a loro) venga riconosciuta la necessaria peculiarità di retribuzione per il semplice motivo di svolgere un lavoro imparagonabile rispetto a tutti i Colleghi ospedalieri. Le prestazioni aggiuntive devono essere naturalmente retribuite come meritano, ma non possono costituire la base della nostra azione.
È un campo d’azione difficile, rispetto al quale è doveroso restare lontani da questioni di competenza sindacale che attengono alla prossima contrattazione nazionale, che non sono nelle corde della Società Scientifica: tuttavia possiamo (e lo stiamo facendo) relazionarci con ogni organizzazione sindacale che cerchi il confronto, descrivendo la nostra posizione. Ognuno di noi potrà in futuro valutare quanto i singoli Sindacati si saranno effettivamente spesi nella direzione indicata.
- Riconoscimento delle caratteristiche usuranti del lavoro in Emergenza Urgenza: continuiamo a sostenere la necessità di una serie di sgravi, da prevedere strutturalmente, legati allo specifico servizio in Emergenza Urgenza (da individuare sul modello di quanto previsto per i colleghi radiologi).
- Valorizzazione professionale della Medicina d’Emergenza Urgenza: anche questo è un tema sindacale sul quale interveniamo rivendicando la necessità di un’adeguata previsione di posizioni di elevata professionalità all’interno delle Strutture Complesse, in maniera da garantire quella progressione di carriera che finora è stata negata ai nostri professionisti.
Come già detto, tutti i punti di cui sopra sono costantemente all’ordine del giorno della nostra attività, attraverso l’interlocuzione continua con gli organi di stampa ma soprattutto con il Ministero della Salute e alcune Direzioni Generali ministeriali, con il gruppo di lavoro ministeriale sul DM 70, con la Conferenza delle Regioni, con gli interlocutori istituzionali provenienti dalle Commissioni del Senato e della Camera dei Deputati, con altre Società Scientifiche e con alcune organizzazioni sindacali.
Riteniamo che la semplice attività descritta sia il segno di un deciso progresso della nostra Società Scientifica, pur consapevoli della necessità di concretizzare il lavoro descritto in provvedimenti decisivi e definitivi, cosa che non è ancora accaduta ma che ci vede costantemente impegnati.
A tutti coloro che ci seguono non possiamo che garantire la prosecuzione dell’impegno e la ferma intenzione di tenere tutti informati sui passi decisivi che ci auguriamo per il futuro.
A tutti chiediamo sostegno e coerenza d’intenti, anche in quelle occasioni (aziendali, locali o regionali) nelle quali la nostra linea d’indirizzo possa essere sostenuta.
Infine, a tutti ricordiamo che la forza della Società Scientifica risiede anche nella sua rappresentatività: invitiamo tutti a rinnovare l’iscrizione e a promuoverla presso tutti i Colleghi.
Buon lavoro a tutti noi.
L’Ufficio di Presidenza SIMEU
Fabio De Iaco
Beniamino Susi
Antonio Voza
Andrea Fabbri
Salvatore Manca