LETTERA DI UNO STUDENTE AL VIRUS - Jacques Camajori Tedeschini

LETTERA DI UNO STUDENTE AL VIRUS
Jacques Camajori Tedeschini _ figlio di un medico d'urgenza (Dott.ssa Germana Ruggiano, Direttore SOC Medicina d'Urgenza, Dipartimento di Medicina d'Urgenza ed Area critica Ospedale Santa Maria Annunziata USL Toscana Centro
 
Caro SARS Cov2,
Mi sembra solo ieri quando, discutendo al forum sulle pandemie, dissi che tu non eri altro che una diversa forma di influenza, che non c’era bisogno di preoccuparsi e che la situazione si sarebbe risolta nel giro di qualche settimana, ma tu in un solo mese sei riuscito a far bloccare interi Paesi, senza neanche rendertene conto.
Per questo devo farti i complimenti: penso che nella storia dell’uomo non ci siano stati molti virus tanto evoluti da riuscire a combinare bassa letalità, lungo periodo di latenza e diffusione efficiente come hai fatto tu. Sei la dimostrazione di quanto la natura sappia essere efficiente e perfetta in quello che fa.
Mi ricordo benissimo il giorno in cui sei arrivato in Italia, quando ancora io, come molti altri, ti sottovalutavo, come ricordo benissimo il momento in sei arrivato nella mia città e quando, improvvisamente, le scuole furono chiuse.
All’inizio anch’io, come parecchie persone, la presi alla leggera: niente scuola, giornate libere dallo studio e dagli obblighi, avevo finalmente il tempo di dedicarmi a ciò che mi piaceva veramente. Evidentemente molti la pensarono come me, dal momento che furono organizzate feste e aperitivi e la gente cominciò a spostarsi dandoti un
generosissimo aiuto.
Ma fu così che, via via che i malati e le restrizioni aumentavano, che i miei genitori (medici d’urgenza) rientravano a casa sempre più distrutti e stressati e che l’epidemia si spargeva, cominciai ad avere paura e a desiderare che tutto finisse. Nonostante ciò, non mi sono mai buttato giù e ho sopportato questi due mesi di restrizioni e obblighi continuando a sperare e a festeggiare al minimo traguardo raggiunto e sono stato felicissimo quando ho visto i Paesi d’Europa e del mondo unirsi e collaborare per far fronte a un nemico comune. Guardando questo è nata in me la sicurezza che prima o poi riusciremo a debellarti e il nostro modo di vivere tornerà come com’era.
In più mi auguro che, affrontando una minaccia come è stata la tua, l’uomo capisca di essere semplicemente parte della natura, non sopra di essa e che riesca quindi a
comportarsi con maggiore rispetto nei suoi confronti in futuro.
Inoltre, il ritrovarsi tutti in una simile situazione di bisogno ha unito le persone, che hanno anche cominciato a provare più fiducia verso le istituzioni e la scienza che prima rifiutavano.
Nonostante tu ci abbia fatto capire tutto questo, hai commesso l’errore di effettuare il salto di specie sull’unico essere vivente in tutto il pianeta che abbia inventato la laurea in virologia e che sia capace di sviluppare un vaccino. Quindi potrai adattarti ed evolverti quanto vuoi, noi riusciremo ad anticiparti e a fermarti, perché concorrere con le altre specie e farle estinguere è una cosa che l’uomo ha sempre fatto e tu, SARS Cov2, questa realtà non puoi cambiarla.
So che non sarà facile sconfiggerti: anche se stiamo lavorando a un vaccino ci vorranno mesi di sperimentazione prima metterlo sul mercato, per cui penso che continuerai a tenerci lontani per un altro po’. Ma sono sicuro che prima o poi la troveremo la cura e allora di te non resterà altro che una bella storiellina da raccontare ai nostri nipoti quando saremo vecchi.

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