Carissimi soci e carissimi tutti,
come molti di voi avranno avuto modo di sentire, è di sabato 2 maggio l’infelice intervento del Direttore sanitario dell’AOU di Padova che, durante un webinar della Società Italiana di Chirurgia Plastica, si è espresso in termini denigratori e diffamatori nei confronti dei medici specializzandi della sua Azienda.
L’accusa mossa nei loro confronti è che la diffusione del contagio da parte del virus Sars Cov 2 tra il personale sanitario sarebbe avvenuto, testuali parole, anche a causa “dei momenti di socializzazione al di fuori dell’area assistenziale” da parte degli specializzandi.
Affermazioni gravissime, prive di qualsiasi fondamento, che hanno ingenerato rabbia e tristezza, su chi si è messo in campo con abnegazione e dedizione durante questa pandemia, conscio della gravità del momento. Gli specializzandi hanno subito offerto il proprio entusiasmo e la propria opera in aiuto al personale sanitario già duramente impegnato a contrastare l’emergenza, gettandosi in prima linea, combattere questo nemico, mettendo in campo tutte le proprie forze e conoscenze con umiltà, senza sottovalutare l’estrema criticità del momento, a sostegno del nostro SSN messo a dura prova, talvolta con mezzi limitatissimi, con l’unico scopo di fronteggiare l’emergenza in corso.
Bisogna essere consapevoli che i medici specializzandi rappresentano il futuro oltre che una preziosissima risorsa del Sistema sanitario nazionale.
Come Simeu ci teniamo ad esprimere la nostra solidarietà a tutti gli specializzandi e in particolare agli specializzandi di Medicina di Emergenza-Urgenza che sappiamo essersi spesi tantissimo in questa grave emergenza sanitaria. La Società italiana della Medicina di emergenza-urgenza prende in maniera netta le distanze da certe affermazioni che, oltre ad essere estremamente irrispettose, non considerano l’indispensabile apporto di professionalità e entusiasmo fornito dai nostri giovani colleghi.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria COVID19, gli specializzandi di Medicina di emergenza-urgenza, affiancati dai colleghi di tutte le specializzazioni, sono stati in prima linea a fronteggiare la pandemia, con la passione e la determinazione che li accomuna e che li motiva ogni giorno nel loro percorso formativo-professionale. E sebbene abbiano lavorato a pieno titolo e diritto durante questa emergenza, al momento in molte regioni restano, a nostro avviso ingiustamente, privi dell’indennizzo economico previsto per tutti gli operatori sanitari impegnati a fronteggiare l'emergenza COVID. Come se fossero professionisti meno importanti.
Gli specializzandi hanno condiviso, con tutto il personale sanitario coinvolto nell’emergenza, turni, riposi mancati, rischio biologico, stress emotivo e limitazioni della vita personale.
Si ritiene inaccettabile una così scarsa valutazione e riconoscimento dell’operato degli specializzandi, ma soprattutto una così opportunistica considerazione di questa figura, considerandoli studenti o lavoratori secondo convenienza.
Ci auguriamo che tale disparità di trattamento venga presto rivista, proprio alla luce dell’importanza del lavoro svolto dai giovani medici specializzandi.
Salvatore Manca
Presidente Nazionale SIMEU
Lucia Frigo
Coordinatore Nazionale Giovani Medici SIMEU
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