IL CAFFE’ DEL PRIMO MAGGIO - Dott. Mario Guarino

IL CAFFE’ DEL PRIMO MAGGIO
Dott. Mario Guarino - Direttore MCAU CTO Azienda dei Colli di Napoli
 
"Ho preparato un pò di caffè, è già zuccherato".
I bicchierini da caffè hanno fatto da base al bicchiere grande di plastica bollente. Un'accortezza che lui ha imparato dai baristi dell'ospedale per non scottarsi le mani.
La sub-intensiva non è ancora attiva. Un camerone di quattro posti letto al momento adibita da Calogero a deposito delle attrezzature.
Gennaro è lì con la mascherina, l'ossigeno, un monitor silenziato che non serve a nulla se non a dare conforto a Giusy e alla sorella. Nella vena il cocktail della sedazione palliativa. Lui ha voluto che si spostasse Gennaro in quella stanza così per dare la possibilità ai familiari di stargli vicino, di accompagnarlo nell'intimità di una splendida famiglia.
Sono le tre passate ed il pronto soccorso ha ottenuto una breve tregua in questa notte del primo maggio.
Gli occhi di Giusy sono "asciutti come l'esca", avrebbe detto Filumena Marturano. Hanno pianto troppo e continuano a farlo anche senza lacrime. Il viso è smunto. Un intraducibile napoletano lo indicherebbe come "sciupato", un significato totalmente diverso da quello descritto nel Devoto Oli o nel Garzanti. Guarda il suo Gennaro con un misto di tenerezza e serenità.
La notte abbatte i muri. E nella notte del primo maggio si parla di lavoro, di progetti. Di due figli troppo piccoli per pensare ad un futuro sereno. Dei sacrifici fatti per trovare quel maledetto lavoro. Lasciare la propria terra è una dolorosa storia che noi del SUD conosciamo bene. E Gennaro e Giusy l'hanno fatto. Hanno lavorato sodo al nord. Si sono fatti valere e riconoscere per il loro impegno, fino a quando una malattia ha fermato tutto. Come uno stop della pellicola. Come un ciak fermo.
"Vi siete mai chiesti cos'è il caffè? Il caffè è una scusa. Una scusa per dire ad un amico che gli vuoi bene". A questa frase di De Crescenzo pensa scendendo mesto le scale in questa notte del primo maggio. I quattro piani che separano la medicina d'urgenza dal pronto soccorso, gli fanno pensare al suo di lavoro. Intenso di sudore e di emozioni, pesante di fatica e racconti. Quando tanti festeggiano nel primo maggio un lavoratore muore ad appena quarantatré anni tra i miasmi della malattia ed il profumo del caffè annacquato dalle ultime lacrime del suo amore.
Ed in pronto soccorso il lavoro continua, "dottò pigliatevi un poco di caffè, è fresco fatto"! Buon primo maggio.

SIMEU
SIMEU - SOCIETA' ITALIANA di MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA

Segreteria Nazionale:
Via Valprato 68 - 10155 Torino
c.f. 91206690371 - p.i. 02272091204

E-mail: segreteria@simeu.it
pec: simeu@pec.simeu.org
Tel. 02 67077483 - Fax 02 89959799
SIMEU SRL a Socio Unico

Via Valprato 68 - 10155 Torino
p.i./c.f. 11274490017
pec: simeusrl@legalmail.it