CARO SIG. CORONA,

 

Caro Sig. Corona, la partita fra me e te, al momento, l'ho vinta io. Mi hai messa alla prova... Hai iniziato facendomi spogliare degli oggetti più cari, facendomi vestire come se fossimo stati in Siberia, facendomi tenere altissimo il livello di attenzione (attenzione a come ti vesti, a come ti svesti, ai protocolli che cambiano di giorno in giorno...), iniettandomi una buona dose di paura (paura di non riconoscerti nei vari pazienti, di trasmetterti da un paziente all'altro, di portarti a casa ai miei cari).... Mi hai fatto lavorare con ritmi e stress mai visti prima. All'inizio il livello di adrenalina, pane quotidiano per chi lavora in DEA, era altissimo; hai reso medici ed infermieri eroi effimeri in un momento storico unico. Poi all'adrenalina si sono sostituiti rabbia, sconforto, stanchezza... Troppi pazienti soli e abbandonati, troppi occhi da rassicurare con parole poco convinte, troppe incertezze sulle cure, troppi casi andati male. Poi un giorno, sig. Corona, mi hai fatto passare dall'altra parte della barricata.... Un positivo in più da segnare sul nostro dashboard... Mi costringi a chiudermi in una stanza per due settimane e più.... Mi costringi a stare separata dai miei bimbi e da mio marito, mi costringi a vedere le lacrime dei miei figli senza poterli abbracciare. Ci costringi a darci dei finti abbracci da lontano, a fare "nasi nasi" con il mio piccoletto da una stanza all'altra; mi costringi a mollare i miei meravigliosi colleghi nel momento della tempesta, con tutti i sensi di colpa che ne sono conseguiti..... Pensavi di aver vinto eh? E invece no caro Sig. Corona, non hai capito che ti sei messo contro una che adora la montagna, che non ha paura della fatica... Più la salita è ripida e più sarà grande la soddisfazione una volta raggiunta la cima. Ed infatti è stato così mio caro.... Ho ricaricato le batterie, ti ho studiato da lontano e adesso sono tornata.... L'emozione di riabbracciare i miei figli e mio marito, l'emozione di tornare nella mia seconda casa, il Dea, di piangere insieme ai miei colleghi e ai miei amici... Queste emozioni non hanno prezzo. E poi te ne dico un'altra.... Quando passi dall'altra parte diventi poi molto più empatica con i pazienti, riscopri il valore della parola "curare", prendersi cura.... Non dimenticherò mai gli sguardi dei pazienti quando hanno scoperto la possibilità di fare le videochiamate a casa....

Beh, caro Sig. Corona, la partita fra noi due l'ho vinta io, e l'ho vinta anche perché al mio fianco ho avuto persone eccezionali....la mia famiglia, il mio SISP personale fatto da Barbara, Mimmi, Marina, tutto il grande DEA di Pinerolo.

Ti abbraccio forte forte Sig. Corona.