DOTTORE, HO FEBBRE E TOSSE DA DUE GIORNI… - Prof. Francesco Franceschi

DOTTORE, HO FEBBRE E TOSSE DA DUE GIORNI…
Prof. Francesco Franceschi _ Direttore UOC Medicina D’Urgenza e Pronto Soccorso Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
 
…in TV dicono di stare a casa e di chiamare il numero verde 1500 ma purtroppo non risponde mai nessuno. Vivo con mia moglie e due bambini e sono molto preoccupato; ho paura di aver contratto il Coronavirus.
Questa è la tipica presentazione dei pazienti che stanno giorno dopo giorno affollando il PS del Policlinico Gemelli di Roma. Persone spaventate dalle notizie allarmanti che giungono da tutto il mondo e senza un rapido sostegno da parte del territorio che oramai si trova a gestire una situazione dilagante. Accanto a questo giungono anziani con tosse, febbre, già in distress respiratorio, molti oncologici ed immunodepressi, trasportati in PS dai colleghi del 118, oramai subissati di chiamate.
Entrano tutti rigorosamente nel percorso febbre, oramai saturo nonostante gli sforzi di tutto il personale medico ed infermieristico e l’incremento del turnover. Più ne dimetti e più ne arrivano. La paura tra la gente regna sovrana ed anche chi non ha nessun sintomo tipico si trova ad affollare gli spazi del PS. Con una grande differenza rispetto al solito: i sospetti COVID19 non possono essere messi in attesa l’uno vicino all’altro ma a distanza di almeno 1 metro. E’ questo che rende quasi impossibile gestire l’attesa. Ed ecco che il PS inizia a modificarsi strutturalmente, anche verso l’esterno, si allestisce una seconda sala rossa COVID in una notte andando ad occupare spazi prima inimmaginabili. E’ incredibile come in PS tutto diventa improvvisamente possibile, tutto si trasforma rapidamente, tutto diviene estremamente elastico; l’importante è trasmettere questa elasticità anche al resto dell’ospedale, altrimenti finiremmo per rimbalzare clamorosamente, soffocando il vero punto nevralgico della gestione dell’emergenza COVID19: il Pronto Soccorso.
Noi siamo a quota 66 pazienti COVID19-positivi ricoverati in Policlinico. E ogni giorno ne arrivano molti altri; i pazienti vengono dimessi o ricoverati nei reparti appositamente allestiti in tempi record, alcuni migliorano, altri peggiorano e finiscono in terapia intensiva. Purtroppo per loro, alcuni non ce la fanno nonostante tutti i nostri sforzi; a noi resta almeno la consolazione di aver fatto nel miglior modo possibile il nostro lavoro, con spirito di sacrificio e totale abnegazione. Da due settimane, passo tutti i giorni in ospedale, sabato e domenica inclusi; unità di crisi, riunioni, decisioni cruciali da prendere ad ogni ora. D'altronde insegno sempre ai miei specializzandi che il medico di Medicina d’Emergenza-Urgenza è di vitale importanza ed è chiamato a prendere continue e determinanti decisioni in poco tempo; mai come ora siamo chiamati a decidere per le sorti dei nostri pazienti e del nostro ospedale.
Ma, come sempre, insieme ce la faremo.

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