GESTIAMO LA CRISI, MA ORGANIZZIAMO ANCHE LA PROSSIMA RISPOSTA - Dott.ssa Claudia Cicchini

GESTIAMO LA CRISI, MA ORGANIZZIAMO ANCHE LA PROSSIMA RISPOSTA
Dott.ssa Claudia Cicchini _ Medico presso l’unità di Medicina e Chirurgia d'accettazione e urgenza dell’AO Sandro Pertini di Roma
 
Oggi noi, gli attori dell’emergenza - urgenza, stiamo vivendo i cento giorni di Napoleone rientrato in Francia, l’ingresso a Gerusalemme nella Domenica delle palme: gli osanna, i ringraziamenti per un lavoro, che è lo stesso che abbiamo sempre fatto ogni giorno fino ad oggi e che continueremo a svolgere quando sarà finito il nostro momento.
Impegnarci per i pazienti non è qualcosa di nuovo per noi ne’ lo sono il recepimento ed il superamento di una burocrazia governativa che permea giornalmente la nostra attività.
Oggi però l’epidemia di SARS-CoV-2 ci ha portato un ostacolo in più:
la necessità inderogabile di una maggiore comprensione dei Crisis Standards of Care; cambiamenti nello staff, nell’uso dei dispositivi e negli spazi.
La carenza numerica di personale è il primo ostacolo alla implementazione della risposta all’epidemia.
Il problema è stato da tempo segnalato alle Istituzioni anche dall’Accademia dei Direttori.
Oggi si acuisce per il maggiore impegno assistenziale richiesto dai singoli pazienti, per l’espansione degli spazi assistenziali resasi necessaria per gli isolamenti singoli ed a coorte, per l’aumentato rischio di burnout, per la difficoltà ad assicurare la reperibilità a causa delle disposizioni di distanziamento sociale e di isolamento domiciliare.
Il secondo ostacolo è la formazione del personale sull’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e sulla gestione dei contatti, soprattutto nel caso del personale di supporto non sanitario.
Non è ad oggi chiaro se i contagi fra personale sanitario siano dovuti ad inappropriatezza della tipologia o dell’utilizzo dei DPI.
La completa formazione deve prevedere anche le tecniche di conservazione e riutilizzo dei DPI in caso di penuria. Gli organi competenti devono anche scoraggiare l’utilizzo di DPI ideati per personale sanitario da parte della popolazione comune per non ridurne le disponibilità.
A questo si ricollega anche il terzo ostacolo, la difficoltà di approvvigionamento dei DPI.
Il quarto ostacolo è la planimetria funzionale della struttura, che necessita di rimodulazione a supporto delle attività del DEA.
Questo aspetto si ricollega strettamente al primo punto, perché l’espansione delle aree necessita di ulteriore personale di assistenza: la gestione dell’epidemia richiede la risposta dell’intero sistema.
Analogamente al PEIMAF ogni struttura sanitaria deve aver un piano predisposto di gestione di crisi non solo in termini di processi di triage/pretriage, ma di riallocazione delle risorse da un gruppo/area ad un altro che possa beneficiarne di più in quel dato momento.
Oggi abbiamo preso atto della necessità di avere in ogni realtà procedure predisposte di gestione delle risorse sia orizzontali sia verticali per massimizzare i servizi e le capacità, condividere informazioni, bilanciare le risorse e ridistribuire i pazienti per assicurare la maggiore equità ed efficienza possibile nelle cure fin dal primo alert di crisi.
Una catena è forte quanto lo è il suo anello più debole (Christiaan Barnard).

SIMEU
SIMEU - SOCIETA' ITALIANA di MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA

Segreteria Nazionale:
Via Valprato 68 - 10155 Torino
c.f. 91206690371 - p.i. 02272091204

E-mail: segreteria@simeu.it
pec: simeu@pec.simeu.org
Tel. 02 67077483 - Fax 02 89959799
SIMEU SRL a Socio Unico

Via Valprato 68 - 10155 Torino
p.i./c.f. 11274490017
pec: simeusrl@legalmail.it