STANCHEZZA ED ORGOGLIO A DUE SETTIMANE DALL’INIZIO DELL’EMERGENZA

Dott.ssa Federica Stella _ Dirigente medico UOC Centrale Operativa Provinciale SUEM 118 Venezia-Mestre

 

Da inizio 2020 per settimane la popolazione italiana ha osservato da distante l’emergenza nCoV19 prendere corpo in Cina, assistendo alle misure emergenziali adottate. Spettatori delle difficoltà altrui, con la speranza che tutto questo non ci riguardasse.

E poi, come uno tsunami è arrivata anche qui.

Un sistema di emergenza territoriale ed intraospedaliero che già nella normalità è sottoposto a stress e burn out, a turni scoperti e a fatica indicibile che si accumula nel tempo, si trova ora ad essere la prima linea in una emergenza dalle caratteristiche inattese. Le carenze di organico e strutturali che da tempo si cercava si segnalare e colmare sono adesso sotto gli occhi di tutti, perché a tutti appare evidente come i 118 ed i Pronto Soccorso siano la vera prima linea nella gestione di questa emergenza.

Prima linea clinica dato che ora più che mai i medici d’urgenza sono cruciali nella gestione del paziente che accede in PS come indifferenziato, identificando il critico dal dimissibile, stratificando il rischio con i pochi elementi a disposizione.

Ma anche prima linea psicologica: ci troviamo di fronte ad una popolazione spaventata, fragile, angosciata, che non sapendo a chi rivolgersi per trovare risposte alle sue paure oggi più di sempre si rivolge ai servizi di emergenza, gli unici che rispondono h24, sette giorni su sette, dovendo fornire sempre una risposta.

Siamo sufficientemente allenati per sopportare tutto questo?

Ad ogni turno vedo i colleghi e gli infermieri con cui ho l’onore di lavorare sempre più stanchi, ma li vedo anche tutti lavorare ad un livello altissimo, con la dedizione ed l’orgoglio di poter fare qualcosa per superare la crisi tutti insieme.

La famiglia dell’emergenza-urgenza sta rispondendo benissimo a livello nazionale, e io più che mai sono orgogliosa di farne parte.