Il trattamento dell’infarto acuto del miocardio è attualmente fortemente condizionato dalla disomogeneità delle strutture cardiologiche, dalla forte diversificazione prognostica delle SCA, dalla diversa gestibilità e dal diverso rapporto rischio/efficacia e tempo/efficacia delle terapie riperfusive.

Queste variabili impongono la necessità di una strategia di rete territoriale per l’emergenza coronarica che possa favorire equità assistenziale soprattutto alle categorie di pazienti con infarto ad alto rischio e shock: in questi sottogruppi si concentra infatti la più alta mortalità per infarto. Nell'infarto miocardico ad ST sopraslivellato il beneficio delle terapie riperfusive è in funzione del tempo di trattamento ma la PTCA in emergenza costituisce la strategia ottimale per l’alto rischio. La rete integrata dell’emergenza coronarica modello “ Hub & Spoke” è una progettualità dinamica dell’assistenza collegata ai diversi gradi di complessità clinica per cui, quando una determinata soglia di complessità viene superata, si trasferisce la sede dell’assistenza da unità operative più semplici (Spoke) ad unità di riferimento più complesse (Hub).

Il percorso clinico-terapeutico per una corretta attuazione di questa strategia deve assolutamente snodarsi attraverso la definizione di alcuni punti salienti:

1) l’analisi del fattore tempo nella riperfusione.
2) La definizione di IMA STE ad alto rischio.
3) Il rischio di reinfarto dopo trombolisi.
4) Il trattamento pre-angioplastica primaria.

La spinta verso la progettazione ed attuazione di tale sistema di trattamento deve essere condiviso dagli operatori del settore emergenza sulla base delle capacità strutturali esistenti, essere indirizzata sul terreno dell’appropriatezza assumendo una visione sovraospedaliera e creando priorità per l’alto rischio in un sistema di rete territoriale.