DIAGNOSI E MANAGEMENT ECOGRAFICO DELLE LESIONI POPLITEE – CASE REPORT

Topic: ECOGRAFIA
Autore: PIVETTA EMANUELE
Affiliazione: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA - EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI E CPO PIEMONTE, UNIVERSITÀ DI TORINO, TORINO, ITALIA
Co-autori: Emanuele Pivetta (1) - Laura Zia (2) - Giulio Porrino (3)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI

INTRODUZIONE
Le lesioni cistiche poplitee sono relativamente frequenti, con una prevalenza che aumenta con il progredire dell’età.

OBIETTIVI
Obiettivo del lavoro è rivalutare la letteratura disponibile sulle lesioni cistiche poplitee a partire da un recente caso assistito presso un Pronto Soccorso (PS) di III livello.

CASO CLINICO
E’ giunta alla nostra osservazione una paziente di 85 anni che lamentava dolore all’arto inferiore di sinistra, continuo, da circa sessanta giorni. La paziente era già stata valutata presso altri due nosocomi circa due settimane prima e la sera stessa, senza una diagnosi conclusiva.
In anamnesi riferiva ipertensione arteriosa, insufficienza venosa degli arti inferiori, pregresso intervento di protesi di ginocchio sinistra e fibrillazione atriale permanente, per cui era stata recentemente iniziata la terapia anticoagulante orale (TAO).
L’arto appariva caratterizzato da soffusione emorragica fino al cavo popliteo con edema ed esacerbazione dell’algia alla palpazione. I polsi periferici erano presenti.
A causa dell’orario di valutazione, non è stato possibile eseguire un esame doppler specialistico. E’ stata effettuata un’ecografia point-of-care che ha evidenziato la presenza di flusso a livello femorale e popliteo e di una voluminosa lesione anecogena a partenza dal cavo popliteo, con spot iperecogeni all’interno, estesa per circa 12 cm.
La mattina successiva la paziente è stata inviata presso il servizio di Radiodiagnostica Vascolare che confermava la diagnosi di “raccolta a contenuto emorragico con iniziale aspetto organizzato”.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Le cisti poplitee o di Baker possono spesso essere reperti accidentali ed asintomatici, associati a traumi o patologie articolari del ginocchio. La diagnosi si basa sul riscontro ecografico di una lesione anecogena, in relazione al contenuto fluido della cisti, al cui interno si possono osservare setti o altri spot ecogeni in base alla natura del suo contenuto. La metodica permette inoltre la diagnosi differenziale con patologie vascolari, gangliocisti o cisti sinoviali e masse di altra natura. Nel caso descritto, l’ecografia ha guidato anche la terapia: data la complicanza emorragica, si è infatti preferito interrompere la TAO e somministrare alla paziente vitamina K.
L’ecografia non specialistica point-of-care ha confermato la potenzialità dell’approccio “visual medicine” per il management delle lesioni del cavo popliteo, permettendo sia la diagnosi sia la rapida modifica della terapia.