IL CASO DI UNA MASSA INTRACARDIACA: MIXOMA ATRIALE?

Topic: ECOGRAFIA
Autore: MASOERO MONICA
Affiliazione: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA, AOU CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO/UNIVERSITÀ DI TORINO, TORINO, ITALIA
Co-autori: Monica Masoero (1) - Claudia Galluzzo (1) - Elisa Pizzolato (1) - Emanuele Pivetta (1) - Giulio Porrino (2) - Fabio Steri (2) - Stefania Battista (2)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 anni

INTRODUZIONE
Le masse intracardiache sono un reperto raro nella popolazione generale e presentano difficoltà non trascurabili di diagnosi differenziale. Presentiamo il caso di un paziente con dolore toracico, parestesie all’emisoma sinistro e riscontro ecografico di massa intracardiaca.

CASO CLINICO
Uomo, 78 anni giungeva in pronto soccorso per dolore toracico retrosternale seguito da parestesie all’emisoma sinistro. L’obiettività clinica, la radiografia del torace, l’ECG e la TC cranio non mostravano alcuna anomalia. Gli ematochimici evidenziavano incremento degli indici di flogosi e degli enzimi di miocardionecrosi.
Nel sospetto di sindrome aortica, veniva eseguito un ecocardiogramma al letto che evidenziava, in atrio sinistro, una massa rotondeggiante, iperecogena e disomogenea, con impianto sul setto interatriale, da cui partiva una porzione peduncolata, irregolare, aggettante sulla mitrale durante la sistole atriale (fig1-2).
Veniva quindi posta diagnosi di verosimile mixoma atriale con embolizzazione cerebrale e coronarica.
Il paziente è stato successivamente trasferito in cardiochirurgia e sottoposto ad exeresi della neoformazione intracardiaca.

DISCUSSIONE
Il mixoma dell’atrio sinistro rappresenta il più frequente tumore benigno primitivo del cuore.
Può essere asintomatico o presentarsi con sintomi ostruttivi cardiaci, sistemici o causare eventi embolici (frequenti a livello cerebrale). Tali manifestazioni si possono accompagnare, come nel nostro paziente, ad alterazioni di laboratorio tra cui leucocitosi ed incremento della proteina C reattiva. La diagnosi è semplice, viene sospettata in base al quadro clinico e confermata dall'ecocardiogramma transtoracico. Tuttavia, a seconda della manifestazione clinica, sede e caratteristiche, il mixoma atriale sinistro può simulare differenti patologie come nel nostro paziente una sindrome aortica acuta.
Evidenziata la massa la diagnosi differenziale si pone con altre neoformazioni cardiache (tab1). Nel caso in esame, la localizzazione endocardica, tipica dei mixomi, l’assenza di infiltrazione miopericardica, ed il quadro clinico-anamnestico negativo per neoplasie maligne extracardiache, consentiva di escludere l’ipotesi di secondarietà.
La presenza di una inserzione a livello del setto interatriale (comune nei mixomi) rispetto alla localizzazione valvolare (tipica delle vegetazioni endocarditiche), e l’assenza di condizioni predisponenti all’insorgenza di trombosi intracardiache, rendeva più probabile l’ipotesi di una massa mixomatosa ricoperta da materiale trombotico fluttuante.

CONCLUSIONI
II caso riportato conferma l’importanza, per il medico d’urgenza, dell’ecocardiografia al letto del malato nel processo diagnostico differenziale e nell’identificazione di masse intracardiache.