L'IMPORTANZA DELL'ESAME ECOGRAFICO IN UN CASO DI PIOMIOSITE CERVICALE

Topic: ECOGRAFIA
Autore: BRAMBATI MATTEO
Affiliazione: ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO, POLICLINICO SAN DONATO, SAN DONATO MILANESE, ITALIA
Co-autori: Matteo Brambati (1) - Fiorangela Marletta (1) - Giuseppina Cassetti (1) - Denise Provvidenza Comina (1) - Preston Mandi Ngambe (1) - Michele Volpi (1) - Giorgio Serino (1)

Autore presentante:
Under 35 anni.
Obiettivi:
L’obiettivo principale di questo poster consiste nel fornire le basi teoriche per un corretto approccio diagnostico e terapeutico al medico urgentista, per evitare errori gestionali nell’identificazione di una patologia rara (con tasso di incidenza in aumento negli ultimi decenni) come la piomiosite. Obiettivo secondario è dimostrare come l’ecografia, eseguita al letto del paziente, possa essere uno strumento di fondamentale importanza per risolvere quesiti diagnostici difficilmente indagabili se non con altre metodiche diagnostiche.
Metodi:
Una donna di 36 anni si presentava presso il nostro pronto soccorso lamentando dolore alla regione laterocervicale sinistra non responsiva agli antinfiammatori. L’esame obiettivo evidenziava una temperatura corporea di 37.7°C e una tumefazione laterocervicale monolaterale dolente con ingrossamento delle stazioni linfonodali satelliti. Gli esami ematochimici mostravano leucocitosi (18.45 103/uL) neutrofila (83.7%) e proteina C reattiva positiva (11.9 mg/dl). Nel dubbio si potesse trattare di un linfoma misconosciuto, il medico eseguiva un esame ecografico che evidenziava una massa colliquata di circa 5 cm di diametro all’interno del parenchima del muscolo sternocleidomastoideo. Orientandosi verso l’origine infettiva, il clinico impostava una terapia antibiotica empirica a base di Ceftriaxone endovena. La successiva indagine tomografica confermava la natura infettiva della massa.
Risultati:
Lo Stafilococco Aureus è l’agente infettivo capace di causare piomiosite nel 65% dei casi. Altri agenti infettivi sono gli Streptococchi di gruppo A e Pseudomonas aeruginosa. Nonostante le indagini di laboratorio possano indirizzare il clinico verso la natura infettiva della lesione piomiositica, solo grazie a tecniche di imaging si può giungere a una diagnosi definitiva. Sebbene l’esame più accurato sia la risonanza magnetica, l’esame ecografico rappresenta una metodica molto diffusa sul territorio e capace di fornire importanti informazioni al clinico soprattutto se completata con l’analisi color e power doppler. L’indagine ecografica può essere anche utilizzata per eseguire biopsie mirate per determinare l’origine della lesione e per impostare una specifica terapia antibiotica capace di ridurre, in un numero rilevante di casi, la terapia chirurgica e i rischi ad essa annessi.
Conclusioni:
I medici di emergenza-urgenza devono saper riconoscere questa infezione sia per intraprendere indagini diagnostiche specifiche al fine di identificare le condizioni di rischio favorenti spesso misconosciute sia per impostare terapie mirate.