FLECAINIDE E MALATTIA DEL NODO DEL SENO: POSSIBILI DIFFICOLTÀ NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE CON FIBRILLAZIONE ATRIALE NEL DEA. LA NOSTRA ESPERIENZA

Topic: ARITMOLOGIA E SCOMPENSO
Autore: DI VINCENZO ANGELO
Affiliazione: DIPARTIMENTO DI EMERGENZA, SS ANNUNZIATA, CHIETI, ITALIA
Co-autori: Angelo Di Vincenzo (1) - Maria Di Felice (1) - Isabella Di Zio (2) - Rodolfo Cisternino (3)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI
OBIETTIVI La fibrillazione atriale di recente insorgenza è una patologia comunemente riscontrata in un Dipartimento di Emergenza e oramai il suo trattamento viene considerate di routine per il Medico d’Urgenza. La prevalenza di fibrillazione atriale aumenta con l’età. Il paziente anziano è frequentemente il paziente del Medico di Pronto Soccorso; egli è complesso e fragile, spesso polipatologico. L’età avanzata di per sè rappresenta un fattore di rischio che influenza la prognosi di un paziente. Nel paziente anziano, a volte, la fibrillazione atriale può sottendere ad una malattia cardiaca strutturale; tra queste la malattia del nodo del seno influenza il trattamento e peggiora la prognosi.
METODI E’ stato strutturato un articolo secondo il modello del case report per segnalare una complicanza verificatasi durante cardioversione farmacologica con flecainide in un paziente anziano. Riteniamo interessante proporlo come spunto di riflessione per ogni Medico d'Urgenza che si trovi comunemente nella pratica clinica ad affrontare una patologia frequente ma estremamente variegata come la fibrillazione atriale di recente insorgenza che si presenta in un paziente anziano con caratteristiche anamnestiche e cliniche simili a quello da noi presentato.
RISULTATI La malattia del nodo del seno è un disturbo di frequente riscontro nell’età avanzata, caratterizzato da un’anomala formazione dell’impulso cardiaco a livello del nodo senoatriale, che può produrre una varietà di manifestazioni elettrocardiografiche: bradiaritmie, tachiaritmie atriali, sindrome bradicardia-tachicardia; fra queste la fibrillazione atriale è sicuramente la tachiaritmia riscontrata più spesso. Tuttavia, rimane difficoltoso distinguere pazienti con fibrillazione atriale a funzione senoatriale conservata, e pazienti con fibrillazione atriale ed una condizione associata di malattia del nodo del seno, circostanza quest’ultima in cui la scelta di un farmaco antiaritmico non appropriato può avere conseguenze catastrofiche. L’età avanzata di per sé non rappresenta una controindicazione assoluta all’utilizzo dei farmaci di classe IC; tra questi La Flecainide è un agente antiaritmico di classe IC impiegato in ambito clinico ormai da più di 25 anni che ha dimostrato elevata efficacia e sicurezza nel trattamento della fibrillazione atriale di recente insorgenza. Tra le sue controindicazioni bisogna ricordare però, oltre le alterazioni strutturali cardiache, anche i disturbi del ritmo. Il suo utilizzo in pazienti con malattia del seno asintomatica o non diagnosticata, come nel nostro caso, può infatti determinare importanti complicanze.
CONCLUSIONI Questo caso clinico evidenzia come il trattamento della fibrillazione atriale, specie in un paziente complesso come quello anziano, deve essere tagliato come un abito, a misura delle caratteristiche individuali e tenere conto della frequenza degli effetti collaterali, dovuti ad una crescente prevalenza di patologie concomitanti cardiache e non.