INTOSSICAZIONE DA STRAMONIO: NUOVE O VECCHIE DROGHE?

Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: MAIFRENI MARIA LUISA
Affiliazione: PRONTO SOCCORSO E MEDICINA D'URGENZA, OSPEDALE REGIONALE CÀ FONCELLO, TREVISO, ITALIA
Co-autori: Maria Luisa Maifreni (1)

AUTORE PRESENTANTE > 35 ANNI
Viene accompagnato in pronto soccorso alle 6.30 del mattino un ragazzo di 20 anni trovato in stato di agiazione psico-motoria dagli operatori del 118, non parla. Viene contenuto e sedato con midazolam 10 mg e diazepam 10 mg ev.
All'arrivo in PS il paziente è sedato, respiro spontaneo; localizza lo stimolo doloroso bilateralmente, non apre gli occhi, non parla; cute rosea normotermica normosudata; al torace non rumori patologici; toni cardiaci ritmici pause libere; addome ed arti : ndp. Non segni di traumatismi.
Pupille midriatiche poco reagenti alla luce.
Dall'anamnesi del 118 emerge che anche altri due amici del paziente erano in stato di agitazione psicomotoria ed erano stati accompagnati presso altro nosocomio per opportunità gestionale.
Emergerà in seguito che i tre ragazzi avevano assunto una tisana di “stramonio”(datura stamonium): si erano documentati su Internet ed avevano poi raccolto il giorno precedente nei campi vicino a casa dei fiori e dei semi di Stramonio per poi assumerlo come decotto, offerto ad una ventina di persone ad un festino in casa. Solo tre di loro avevano manifestato sintomi particolarmente intensi, ed erano quelli che ne avevano assunto in quantita' maggiore.
Il paziente continuava ad essere agitato ed aggressivo, ed anche su consiglio del CentroAntiveleni veniva somministrata una fiala di fisiostigmina e successivamente sedato con propofol .
Durante le 24 ore di osservazione presso la medicina d'urgenza era presente midriasi bilaterale e tendenza alla bradicardia.
Il giorno seguente dopo svezzamento da propofol il paziente si presentava tranquillo, vigile lucido ed orientato e non ricordava molto degli eventi della notte precedente.
Veniva dimesso concordando un aggancio con SERT di competenza.

Conosciuto fin dai tempi degli Aztechi, lo Stramonio era utilizzato in molte culture come pianta necessaria per la divinazione. La iosciamina è l’alcaloide principale di Datura stramonium.
I suoi semi erano utilizzati dai maghi per le proprietà narcotiche, per le visioni fantastiche che provocavano e per il presunto potere afrodisiaco.
Lo stramonio viene chiamato anche “erba delle streghe” perché nel Medioevo insieme alla belladonna ed al giusquiamo, contribuiva all’effetto aberrante d’intossicazione che si manifestava nei sabba (incontri fra streghe) riportati anche nel Malleus Maleficarum (Il martello delle streghe) del 1486 e nel Compendium maleficarum del 1608.
Attrae la curiosità di persone alla ricerca di emozioni simili a quelle regalate dai funghi allucinogeni diffusi nel Centro e nel Sud America e tenta gli adepti delle sette religiose e sataniche.
È pratica sempre più frequente, fra i giovani in cerca di forti sensazioni, fumare le foglie di stramonio o mangiarne i fiori o i semi per sperimentare gli effetti allucinogeni da essi provocati.
Legislazione
In Italia nè la scopolamina, nè la iosciamina, nè l’atropina, nè l’intera pianta o parti di essa sono inseriti nella Tabella I di cui all’articolo 14 della legge 309/90.