MOBILIZZAZIONE IN URGENZA DI ANTIDOTI DA PARTE DEL CENTRO ANTIVELENI DI PAVIA
Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: CHIARA FRANCESCA
Affiliazione: SERVIZIO DI TOSSICOLOGIA, CENTRO ANTIVELENI DI PAVIA - CENTRO NAZIONALE DI INFORMAZIONE TOSSICOLOGICA, IRCCS FONDAZIONE SALVATORE MAUGERI, PAVIA, ITALIA
Co-autori: Eleonora Buscaglia (1) - Marta Mazzoleni (1) - Davide Lonati (1) - Giulia Scaravaggi (1) - Andrea Giampreti (1) - Valeria Margherita Petrolini (1) - Francesca Chiara (1) - Anna Losurdo (2) - Olha Maystrova (1) - Carlo Alessandro Locatelli (1)
AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI
Obiettivi: Gli antidoti hanno un ruolo determinante nella gestione del paziente intossicato, anche nel contesto di un trattamento plurifarmacologico, unitamente alla terapia di supporto e alle manovre di decontaminazione. È noto come la scarsa disponibilità e/o l’insufficiente quantità di antidoti siano un problema comune nei servizi d’urgenza. Fra le funzioni dei Centri Antiveleni vi sono il monitoraggio del fabbisogno e la fornitura in urgenza degli antidoti agli ospedali del SSN (Decreto Stato-Regioni del 28.02.2008).
Metodi: È stata condotta un’analisi retrospettiva delle mobilizzazioni in urgenza di antidoti da parte del Centro Antiveleni di Pavia (CAV) agli Ospedali del SSN dal 1.01.2007 al 31.12.2012. Sono state escluse le forniture per la cura di animali o per approvvigionamenti preventivi a insediamenti industriali.
Risultati: Sono state identificate 151 mobilizzazioni (20 differenti antidoti); 39 movimentazioni di fomepizolo 1.5 g (min/max, 1-9 fiale), 15 calcio gluconato gel (3-21 tubi), 15 N-acetilcisteina (6-50 flaconi), 12 Fab-antivipera (2-6 fiale), 12 Fab-antidigitale (2-12 flaconi), 10 glucagone (30-100 flaconi), 7 pralidossima (60-400 flaconi), 5 fisostigmina (1-20 fiale), 4 calcio-EDTA-bisodico (1-20 fiale), 4 idrossicobalamina (2-3 kit), 4 penicillamina (100-200 cps), 7succimer (15-180 cps), 4 carbone vegetale attivato (3-10 flaconi), 4 alcol etilico (30-50 fiale), 2 PEG-400 (2 flaconi), 2 sodio tiosolfato (50 e 100 fiale), 1 atropina solfato (50 fiale), 1 ciproeptadina (2 flac), 2 L-carnitina (15 e 20 fiale), 1 piridossina (18 fiale). Le intossicazioni che più frequentemente hanno richiesto la mobilizzazione in urgenza sono state: glicole/metanolo, acido fluoridrico, alfa-amanitina, morso di vipera, digitale e beta-bloccanti.
Conclusioni: Nel 45% dei casi la fornitura ha riguardato antidoti di priorità-1 (disponibilità entro 30 minuti) e nel 20% molecole non registrate in Italia. Gli antidoti forniti rappresentano solo il 29% delle molecole presenti nella scorta del CAV: occorre tuttavia considerare che nel periodo analizzato non sono stati richiesti antidoti per incidenti industriali/intossicazioni di massa o per intossicazioni particolarmente rare, e che in molti casi il CAV ha potuto sopperire al fabbisogno remoto di antidoti con scorte di altri ospedali attraverso la Banca dati Nazionale Antidoti, che costituisce dal 2006 un modello operativo unico di gestione della disponibilità nazionale.