TOSSICITA’CLINICA DI ASSOCIAZIONE DI FARMACI PSICOTROPI-CASE REPORT OSPEDALE M.G. VANNINI, DEA DI I LIVELLO-UOC DI MEDICINA D’URGENZA E PRONTO SOCCORSO ROMA
Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: GUBITOSI GAETANO
Affiliazione: OSPEDALE MADRE GIUSEPPINA VANNINI, OSPEDALE, ROMA, ITALIA
Co-autori: Gaetano Gubitosi (1) - Roberto Galdenzi (1) - Cinzia Sighieri (1)
>35 anni
Introduzione
La diffusione delle tossicomanie, con eventuali patologie associate impongono una attenta valutazione clinica dei pazienti poiché il loro trattamento, spesso, polifarmacologico con sostanze psicotrope determina un elevato aumento dei rischi cardiovascolari e in particolare un prolungamento dell’intervallo QT dell’ECG. La sindrome del QT lungo acquisita è il risultato di una complessa interazione tra alterazioni strutturali, metaboliche, genetiche e farmacologiche che, in alcuni casi, conduce all’insorgenza di una pericolosa tachiaritmia ventricolare polimorfa (torsione di punta), con quadri clinici che conducono alla sincope o alla morte cardiaca improvvisa.
Case Report
E’ giunto alla nostra osservazione per episodi sincopali recidivanti un uomo di 55 anni. In anamnesi: schizofrenia paranoide, epatopatia cronica HCV+, ex eroinomane in terapia sostitutiva con metadone 280 mg/die, quetiapina 300 mg/die e lorazepam 2,5 mg/die. Al monitor si evidenziavano run di tachicardia ventricolare polimorfa con torsione di punta a risoluzione spontanea ed un episodio di perdita di coscienza in cui è stato necessario un DC shock 150J sincronizzato; QT lungo di 440 ms; lieve ipokaliemia 3,4 mEq/L; veniva eseguita terapia con magnesio solfato (2 gr in bolo) e poi in infusione continua a 4 mg/min e correzione della kaliemia, oltre alla riduzione del dosaggio del metadone. Dopo alcuni giorni il paziente era asintomatico ed in buon compenso emodinamico con assenza di alterazioni del ritmo di base; indicazione di rivalutazione specialistica della terapia di mantenimento.
In un ricovero successivo, avvenuto per polmonite, il paziente presenta durante il monitoraggio ecg run di tachicardia ventricolare polimorfa con torsione di punta a risoluzione spontanea; l’anamnesi rileva la persistente assunzione di metadone e quetiapina ad elevato dosaggio
Conclusione
La morte cardiaca improvvisa è responsabile di una elevata mortalità nei pazienti psichiatrici, quale effetto collaterale della terapia a base di farmaci psicotropi. L’evento, generalmente, si verifica in seguito ad aritmie che insorgono quando il dosaggio di tali farmaci è particolarmente elevato; tuttavia, essa può verificarsi anche con dosaggi entro il range terapeutico.