LA BANCA DATI NAZIONALE DEGLI ANTIDOTI (BANDA)

Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: ALOISE MONIA
Affiliazione: SERVIZIO DI TOSSICOLOGIA, CENTRO ANTIVELENI DI PAVIA-CENTRO NAZIONALE DI INFORMAZIONE TOSSICOLOGICA, IRCCS FONDAZIONE SALVATORE MAUGERI, PAVIA, ITALIA
Co-autori: Marta Crevani (1) - Marta Mazzoleni (1) - Eleonora Buscaglia (1) - Valeria Margherita Petrolini (1) - Sarah Vecchio (1) - Andrea Giampreti (1) - Davide Lonati (1) - Monia Aloise (1) - Marco Leonardi (2) - Virgilio Costanzo (3) - Carlo Alessandro Locatelli (1)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI
Obiettivi: Gli antidoti sono essenziali nel trattamento di molte intossicazioni: la rapida disponibilità (per tipo di molecola e quantità) è fondamentale quando molecole “salvavita” sono richieste per il trattamento d’urgenza del paziente. A fronte di ciò, è noto come la scarsa disponibilità e/o l’insufficiente quantità di antidoti siano un problema comune, non solo in Italia, nei servizi d’urgenza.
Metodi: Nel periodo 2003-2012 il Centro Antiveleni di Pavia-Centro Nazionale di Informazione Tossicologica ha condotto due survey nazionali per valutare la disponibilità di antidoti nel SSN indirizzate ai servizi clinici d’urgenza e alle farmacie ospedaliere.
Risultati: Dal 2006 i dati raccolti sono stati organizzati in uno specifico data-base “Banca dati nazionale degli antidoti” (BaNdA), disponibile on-line (www.cavpavia.it) per i servizi che hanno fornito i propri dati. Ciò ha consentito di realizzare, per la prima volta in ambito clinico-tossicologico, un sistema nazionale, gratuito e costantemente aggiornato, che consente di (i) rendere facilmente accessibili a tutti i servizi d’urgenza del SSN gli antidoti (specie quelli costosi e di raro impiego), (ii) reperirli negli ospedali più vicini o nelle regioni vicine, evitando trasporti lunghi e costosi, (iii) ottimizzare le scorte con evidente risparmio di risorse, (iv) mettere in rete la dotazione antidotica del SSN.
Alla BaNdA partecipano più di 430 servizi (CAV, PS-medicina d’urgenza, rianimazioni, 118, farmacie) presenti in circa 200 strutture sanitarie di tutte le regioni (corrispondenti a circa il 35-40% degli ospedali dotati di strutture d’urgenza del territorio nazionale). Negli ultimi 2 mesi il database è stato utilizzato dai servizi d’urgenza 130 volte.
Conclusioni: La creazione di questa rete di disponibilità di antidoti ha consentito, oltre al raggiungimento degli obiettivi prefissati (in linea con gli obiettivi del Ministero della Salute e dell’International Programme on Chemical Safety dell’OMS), di vicariare carenze importanti in ospedali che hanno gestito intossicazioni gravi e rare, e di migliorare la corretta acquisizione e stoccaggio di antidoti presso ogni servizio anche in considerazione della disponibilità già presente in ospedali vicini.
Studio effettuato con il supporto del Ministero della Salute 9R/C/42001/2003, Ministero della Salute 4393/2010-CCM, Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile 2010 e Dipartimento Politiche Antidroga NEWS 2012.