TIME IS BRAIN' GESTIONE DELL’ICTUS PRESSO IL PRONTO SOCCORSO DEL POLICLINICO UMBERTO I : DUE CASI CLINICI A CONFRONTO

Topic: STROKE
Autore: MAGNANELLI ELISA
Affiliazione: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA D'EMERGENZA URGENZA, POLICLINICO UMBERTO I - LA SAPIENZA, ROMA, ITALIA
Co-autori: Elisa Magnanelli (1) - Elisa Migliozzi (1) - Barbara Romildo (1) - Lorena Cipollone (1)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 anni

OBIETTIVI
Valutazione della gestione iniziale dello stroke in Pronto Soccorso mediante:
Confronto di due casi di ictus gestiti nella Sala Rossa del Policlinico Umberto I di Roma secondo le linee guida internazionali “SPREAD”, basato sull’analisi dell’iter diagnostico/terapeutico iniziale, dell’andamento clinico e dell’outcome dei pazienti.
METODI
Di entrambi i casi in esame, è stata eseguita una valutazione retrospettiva dell’iter clinico, diagnostico e terapeutico, prendendo in considerazione i seguenti parametri:
1) Gravità dei sintomi valutata attraverso l’esame obiettivo internistico e neurologico mirato, con calcolo dell’NIHSS
2) Stabilità emodinamica attraverso monitorizzazione dei parametri vitali
3) Valori ematochimici essenziali per il trattamento trombolitico (emocromo, coagulazione, GHT) ed ECG a 12-D standard
4) Criteri di inclusione/esclusione alla trombolisi
5) Sede, estensione e gravità del danno alla neuroimaging
6) Outcome dei pazienti
RISULTATI
La trombolisi è stata effettuata, in entrambi i pazienti, entro 4,5 h dall’esordio dei sintomi, come indicato dalle linee guida internazionali; tuttavia, in un paziente la trombolisi è stata eseguita con valori pressori e glicemici elevati, mentre, nel secondo, tali parametri risultavano in ordine.
Entrambi i pazienti sono stati, poi, sottoposti ad angiografia cerebrale, la quale solo in un caso ha posto indicazione a trombectomia meccanica. Il paziente trattato con sola trombolisi ha, inoltre, presentato, nel corso della stessa, peggioramento dello stato cognitivo ed instabilità emodinamica.
L’outcome del primo paziente è stato, dunque, decisamente migliore (NIHSS da 17 a 1), mentre il secondo paziente è nettamente peggiorato, andando incontro ad uno stato comatoso (NIHSS da 3 a 18).
CONCLUSIONI
In entrambi i casi, l’iter diagnostico/terapeutico si è svolto nei tempi indicati dalle linee guida internazionali attuali. L’andamento, però, del tutto discordante delle condizioni cliniche dei due pazienti ha portato a considerare altri fattori che potrebbero aver giustificato il peggioramento del quadro neurologico del secondo paziente: indubbiamente, i valori glicemici e pressori pre-trombolisi di quest’ultimo, notevolmente aumentati e difficilmente correggibili, hanno contribuito a ridurre le probabilità di successo del trattamento; inoltre, come noto in letteratura, l’eziopatogenesi del danno cerebrale, di natura cardioembolica nel primo paziente, ateromasica, interessante tutto il circolo intracranico e, in particolare, l’arteria basilare, nel secondo, è stata decisiva nel determinare un così diverso outcome.