LA FEBBRE IN PRONTO SOCCORSO: SAPER RICONOSCERE QUELLE DI ORIGINE TROPICALE
Topic: MONITORAGGIO
Autore: GUARINO SABINA
Affiliazione: POLICLINICO TOR VERGATA, PTV, ROMA, ITALIA
Co-autori: Sabina Guarino (1) - Beniamino Susi (1) - Maria Mastropasqua (1) - Carla Paganelli (1)
AUTORE PRESENTANTE: > 35 ANNI
Tra i motivi di accesso più frequenti in Pronto Soccorso vi è sicuramente la febbre.
Esistono diverse eziologie per questa sindrome, tra cui possiamo ricordare le polmoniti, broncopolmoniti, infezioni urinarie, l’influenza, molto più rare, almeno per l’esperienza del nostro PS, sono quelle date da virus che si possono contrarre in paesi tropicali.
È tuttavia doveroso precisare, che negli ultimi anni, a causa delle continue migrazioni e dei sempre più frequenti viaggi all’estero, soprattutto in paese dove queste malattie sono endemiche, noi medici di PS ci dobbiamo raffrontare con un numero sempre maggiore di febbri che potrebbero avere questo tipo di origine.
Un caso particolare giunto in Pronto Soccorso ad ottobre 2013 è stato quello di due coniugi che presentavano la stessa sintomatologia, caratterizzata dalla comparsa febbre da 5 giorni, che regrediva con assunzione di paracetamolo per os, associato ad eritema non pruriginoso, artralgie, nausea e diarrea. Durante la raccolta anamnestica si è scoperto che i due pazienti erano rientrati da circa 6 giorni in Italia dopo un viaggio in Thailandia. Obiettivamente si presentavano vigili, orientati collaboranti, presenza di rush cutaneo diffuso, maggiormente rappresentata nella donna a livello del volto e del tronco, l'obiettività toracica ed addominale risultava nella norma. Agli esami ematici eseguiti all’ingresso in PS, veniva messa in evidenza, sempre nella donna, piastrinopenia e leucopenia, associate ad aumento dei valori delle transaminasi, mentre gli esami ematochimiche dell'uomo risultavano nella norma. Venivano inoltre sottoposti ad RX del torace.
La consulenza infettivologica poneva diagnosi di “febbre del viaggiatore” e indicava il ricovero.
In questo caso la causa della febbre è stata imputata ad infezione da parte del virus Dengue, un virus a RNA appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, genere Flavivirus, trasmesso attraverso la puntura di diversi tipi di zanzare del genere Aedes.
Secondo l’OMS, la dengue causa circa 50 milioni casi/anno in tutto il mondo, la maggior parte dei quali si verificano zone tropicali e subtropicali. In Europa questa malattia normalmente non si verifica e, soprattutto, nell’Europa continentale non esistono le condizioni per un’ulteriore diffusione della malattia a partire dai pazienti che ritornano dopo aver acquisito l’infezione all’estero.