RUOLO DELL’INCREMENTO DELLA TROPONINA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CORONAROPATIA, NEI PAZIENTI CON IPERTENSIONE ARTERIOSA E FIBRILLAZIONE ATRIALE DI RECENTE INSORGENZA
Topic: MEDICINA D'URGENZA E WEB
Autore: BIGIARINI SOFIA
Affiliazione: OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA, AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA CAREGGI, FIRENZE, ITALIA
Co-autori: Sofia Bigiarini (1) - Alberto Conti (1) - Elena Angeli (1) - Chiara Gigli (1) - Chiara Donnini (1) - Caterina Grifoni (1) - Alessandro Becucci (1) - Erica Canuti (1) - Federica Trausi (1) - Francesca Caldi (1)
AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI
OBIETTIVI La fibrillazione atriale (FA) e l'ipertensione arteriosa sono spesso coesistenti ed elevati valori di troponina (cTnI) potrebbero essere indicativi di coronaropatia. Lo scopo dello studio è diagnosticare precocemente l’aterosclerosi coronarica in pazienti affetti da FA di recente insorgenza, ipertesi con elevata cTnI, al fine di evitare eventi cardiovascolari maggiori.
METODI Sono stati arruolati pazienti ipertesi con FA insorta da meno di 48 ore. Gravi comorbidità e manifesta sindrome coronarica acuta rappresentavano un criterio di esclusione. Sono stati identificati due gruppi di pazienti: il primo gestito secondo il protocollo standard (gruppo 1, n = 636, negli anni 2010-2011) e un secondo gruppo, gestito con un protocollo mirato comprensivo di controlli ECG, TnI, ecocardiografia e stress test (gruppo 2, n = 663, anni 2012-2013).
RISULTATI L'endpoint era rappresentato da eventi ischemici vascolari quali ictus, sindrome coronarica acuta e rivascolarizzazione miocardica entro sei mesi.
Complessivamente sono stati studiati 3.448 pazienti. Di questi 1.299 presentavano contemporaneamente ipertensione arteriosa, FA acuta e determinazioni seriate della cTnI ed hanno mostrato un tasso di eventi cardiovascolari maggiore rispetto ai pazienti normotesi (842 pazienti), rispettivamente 58 vs 24. Tra i pazienti ipertesi quelli con cTnI aumentata (113 pazienti) hanno mostrato un tasso di eventi cardiovascolari maggiore in proporzione rispetto a quelli con cTnI nella norma (1186 pazienti), rispettivamente 15 (13%) vs 43 (3.6%).
113 pazienti presentavano incremento della cTnI (57 nel gruppo 1 e 56 nel gruppo 2); di questi, 32 pazienti del gruppo 1 sono stati ricoverati prevalentemente per eseguire approfondimenti diagnostici, mentre 21 pazienti del gruppo 2, che avevano effettuato un iter diagnostico di stratificazione del rischio, sono stati ricoverati in 9 casi per test da sforzo positivo e in 2 per TnI molto elevata.
L’iter diagnostico mirato ha permesso di trattare 7 pazienti del gruppo 2 su 56, evitando ulteriori eventi avversi. Al follow-up a sei mesi gli eventi avversi si sono ridotti drasticamente (21% nel gruppo 1 vs 5% nel gruppo 2).
CONCLUSIONI Il presente studio ha dimostrato una riduzione degli eventi cardiovascolari avversi in pazienti ipertesi con FA acuta associata a troponina elevata, se sottoposti ad un programma diagnostico mirato.