CARDIOVERSIONE ELETTRICA IN PRONTO SOCCORSO: UNO STUDIO RETROSPETTIVO

Topic: ARITMOLOGIA E SCOMPENSO
Autore: MUSUMECI ALFREDO
Affiliazione: OSPEDALE V. EMANUELE, OSPEDALE, CATANIA, ITALIA
Co-autori: Alfredo Musumeci (1) - Martines Fabio (2) - Giuseppe Carpinteri (3)

Cardioversione elettrica in Pronto Soccorso: uno studio retrospettivo.

Poco o nulla e’ stato pubblicato in letteratura sulle complicanze della cardioverisone elettrica eseguita in Pronto Soccorso.
Scopo del nostro studio retrospettivo e’ stato verificare quali siano le possibili complicanze post-procedurali a breve termine (2 settimane) nei pazienti sottoposti a cardioversione elettrica (CVE) effettuata in urgenza.
Metodo: dal luglio 2008 al giugno 2013 45 pazienti del nostro Ospedale sono stati sottoposti a CVE presso il Pronto Soccorso (PS) o Osservazione Breve Intensiva (OBI) . Le indicazioni alla CVE sono state: fibrillazione o flutter atriale databile non responsivi alla terapia farmacologica , tachicardia ventricolare. Tutti i pazienti venivano sottoposti a sedazione con propofol o midazolam e e la scarica erogata era compresa tra i 75 e i 200 J.
Risultati: Dei 45 pazienti sottoposti a CVE 35 l’eta’ media era 52 anni, la comorbilita’ piu’ frequente era l’ipertensione arteriosa (70%), il 30% presentava patologie valvolari. La CVE e’ stata inefficace in un caso. L’80% dei pazienti e’ stato dimesso (permanenza media in OBI- PS 30 ore) e il 20% ricoverato in ambiente cardiologico. Non vi e’ stata alcuna complicanza immediata post-procedurale. Nell’arco delle 2 settimane successive 2 pazienti hanno presentato recidiva dei sintomi aritmici, 1 paziente ha presentato i segni di scompenso cardiaco.
Conclusioni: sebbene il nostro studio presenti una casistica limitata e sia retrospettivo, i dati da noi raccolti dimostrano che la CVE in urgenza e’ una procedura che presenta un numero limitato di complicanze.