EFFETTI COLLATERALI DEI NAO

Topic: LA RICERCA
Autore: BARTALENA CECILIA
Affiliazione: AOUP, NUOVO OSPEDALE SANTA CHIARA, CISANELLO, PISA, ITALIA
Co-autori: Cecilia Bartalena (1) - Andrea Pucci (1) - Angelica Moretti (1) - Franco Carmassi (1)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI,
OBIETTIVI E’ stato eseguito un monitoraggio degli effetti collaterali dei nuovi anticoagulanti orali (NAO) “in the real world”. In particolare sono stati analizzati l’aderenza dei pazienti alla terapia, la funzione renale, la funzione epatica e gli eventi emorragici maggiori e minori ma comunque clinicamente significativi.

METODI Sono stati presi in esame 29 pazienti, ammessi al reparto di Medicina d'Urgenza Universitaria dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara di Cisanello tra ottobre 2013 e maggio 2014. L'intero gruppo di pazienti presentava un'età media, una moda e una mediana di circa 80 anni, con un range di età 40-94 anni. Di questi, 21 pazienti presentavano indicazione a intraprendere terapia con i NAO per fibrillazione atriale cronica e 8 pazienti per trombosi venosa profonda. La terapia coi NAO veniva intrapresa per lo scarso controllo terapeutico dell’INR in TAO o per la scarsa compliance del paziente. In 10 pazienti veniva stata intrapresa terapia con rivaroxaban e in 19 pazienti con dabigatran. Al momento del ricovero venivano eseguiti esami ematochimici: Creatinina, Elettroliti, Transaminasi e Coagulazione completa: gli stessi esami venivano ripetuti alla dimissione ed entro 6 mesi dalla dimissione.

RISULTATI Dei 29 pazienti, 2 pazienti (6,9%) sarebbero deceduti per cause diverse dall’emorragia e 10 (34,5%) interrompevano la terapia con i NAO. Di questi 10, l’interruzione della terapia con rivaroxaban era da ascrivere a: mancata ricanalizzazione della trombosi venosa profonda in 1 caso, dispepsia in 1 caso, gengivorragia in 1 caso. La sospensione della terapia con dabigatran era da ascrivere invece: eventi emorragici minori clinicamente rilevanti in 4 casi, dispepsia 1 caso, incremento della creatinina in 1 caso, su indicazione del medico curante per cause non note in 1 caso.
Dei rimanenti 19 pazienti che continuavano la terapia 3 avrebbero mostrato un incremento significativo delle transaminasi (2 pazienti in terapia con dabigatran e 1 in terapia con rivaroxaban); 3 un incremento della creatinina (2 pazienti in terapia con dabigatran e 1 in terapia con rivaroxaban); e 1 paziente ha presentato un incremento isolato della potassiemia.

CONCLUSIONI Nonostante gli eventi emorragici maggiori o minori clinicamente rilevanti si siano presentati in un’esigua percentuale di pazienti (5 pazienti, 17,2 %), questi, insieme ad altri effetti collaterali, hanno determinato l’abbandono della terapia con NAO in 10 pazienti, il 34,5% del totale. Non solo, di 29 pazienti totali, gli effetti collaterali si sono presentati in 17 pazienti.
Il numero di eventi su un totale di 29 casi appare insufficiente per testare l’ipotesi: saranno necessari successivi studi su un numero di pazienti più consistente per poter confermare questi dati iniziali.
I NAO sono stati proposti nello scenario mondiale come valida sostituzione della TAO al fine di minimizzare gli effetti collaterali e per assicurare una maggiore aderenza dei pazienti alla terapia anticoagulante. Sfortunatamente l’uso dei NAO avverrà in un contesto nel quale la terapia coi vecchi anticoagulanti è stata intrapresa in modo insufficiente (circa 50 % dei casi che ne necessitavano). Appare comunque evidente che l’uso estensivo dei NAO non è scevro da effetti collaterali