MENINGOENCEFALITE EPIDEMICA (WEST NILE VIRUS)
Topic: LA RICERCA
Autore: BAZZA ABRAMO
Affiliazione: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA, UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BRESCIA, BRESCIA, ITALIA
Co-autori: Abramo Bazza (1) - Massimo Salvetti (2) - Francesco Marino (1) - Maria Lorenza Muiesan (2)
AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI
ABSTRACT:
C.N. maschio, 67 anni, è affetto da prima recidiva di leucemia mieloide acuta (NPM1 mutato) in chemioterapia di reinduzione, cardiopatia ipertensiva ed ischemica cronica.
In settembre 2013 è ricoverato per febbre e cefalea in Medicina. Durante la degenza diviene soporoso, disorientato nello spazio e tempo, presenta insufficienza respiratoria acuta ipossiemica, paralisi flaccida, lieve rigor nucalis, nistagmo bilaterale, PA 130/80 mmHg, FC 120 bpm ritmici, all’emocromo pancitopenia stabile, procalcitonina 0,5 ng/ml, PCR 3,1 mg/L.
L’EEG documenta segni di sofferenza cerebrale globale con anomalie lento-irritative diffuse, modesta depressione dei ritmi cerebrali a sinistra. La TC encefalo senza mdc esclude lesioni acute e mostra esito lacunare tra testa e tronco del caudato di destra.
In seguito ad improvviso episodio comiziale generalizzato con arresto respiratorio il paziente è intubato e trasferito presso Terapia Intensiva.
Alla rachicentesi il liquor è incolore, limpido, proteine 83?, glucosio 159?, cellule 14? a prevalenza neutrofila, es. microscopico diretto e colturale negativi.
La RMN evidenzia grave quadro di encefalomielite e rilievi neuroradiologici compatibili con sospetto clinico di encefalite da West Nile Virus (WNV). La diagnosi è confermata da positività WNV IgM su due campioni sierici diversi. Persiste coma fino a prognosi infausta.
L’infezione da WNV è causata da un arbovirus trasmesso attraverso la puntura di zanzara (genere Culex), l’uomo ne è ospite, non serbatoio. Il primo isolamento fu nel 1937 da donna febbrile con sintomi simil-influenzali in Uganda; dal 2008 primi casi registrati in Italia (Emilia Romagna e Veneto) anche con neuroinvasività.
Nell’uomo la viremia è di breve durata. Non esiste terapia antivirale definita. Il trattamento è preventivo e di supporto (reidratazione, controllo del dolore, osservazione dello stato di vigilanza e protezione delle vie aeree). Non sono disponibili vaccini per l’uomo.
La sorveglianza sulla malattia nell’uomo in Lombardia ha confermato 10 casi autoctoni di meningo-encefalite da WNV nel 2013 verificatisi in agosto/settembre. Il 30% dei casi ha un età compresa tra 45-65 anni e 9/10 sono di sesso maschile. Due pazienti, maschio di 89 anni e maschio di 67 anni, portatori di comorbilità, sono deceduti per malattia da WNV. Al 21/07/2014 non sono stati segnalati altri casi nell’uomo (Fonte CNESPS-ISS e Ministero Salute).
AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI
ABSTRACT:
C.N. maschio, 67 anni, è affetto da prima recidiva di leucemia mieloide acuta (NPM1 mutato) in chemioterapia di reinduzione, cardiopatia ipertensiva ed ischemica cronica.
In settembre 2013 è ricoverato per febbre e cefalea in Medicina. Durante la degenza diviene soporoso, disorientato nello spazio e tempo, presenta insufficienza respiratoria acuta ipossiemica, paralisi flaccida, lieve rigor nucalis, nistagmo bilaterale, PA 130/80 mmHg, FC 120 bpm ritmici, all’emocromo pancitopenia stabile, procalcitonina 0,5 ng/ml, PCR 3,1 mg/L.
L’EEG documenta segni di sofferenza cerebrale globale con anomalie lento-irritative diffuse, modesta depressione dei ritmi cerebrali a sinistra. La TC encefalo senza mdc esclude lesioni acute e mostra esito lacunare tra testa e tronco del caudato di destra.
In seguito ad improvviso episodio comiziale generalizzato con arresto respiratorio il paziente è intubato e trasferito presso Terapia Intensiva.
Alla rachicentesi il liquor è incolore, limpido, proteine 83?, glucosio 159?, cellule 14? a prevalenza neutrofila, es. microscopico diretto e colturale negativi.
La RMN evidenzia grave quadro di encefalomielite e rilievi neuroradiologici compatibili con sospetto clinico di encefalite da West Nile Virus (WNV). La diagnosi è confermata da positività WNV IgM su due campioni sierici diversi. Persiste coma fino a prognosi infausta.
L’infezione da WNV è causata da un arbovirus trasmesso attraverso la puntura di zanzara (genere Culex), l’uomo ne è ospite, non serbatoio. Il primo isolamento fu nel 1937 da donna febbrile con sintomi simil-influenzali in Uganda; dal 2008 primi casi registrati in Italia (Emilia Romagna e Veneto) anche con neuroinvasività.
Nell’uomo la viremia è di breve durata. Non esiste terapia antivirale definita. Il trattamento è preventivo e di supporto (reidratazione, controllo del dolore, osservazione dello stato di vigilanza e protezione delle vie aeree). Non sono disponibili vaccini per l’uomo.
La sorveglianza sulla malattia nell’uomo in Lombardia ha confermato 10 casi autoctoni di meningo-encefalite da WNV nel 2013 verificatisi in agosto/settembre. Il 30% dei casi ha un età compresa tra 45-65 anni e 9/10 sono di sesso maschile. Due pazienti, maschio di 89 anni e maschio di 67 anni, portatori di comorbilità, sono deceduti per malattia da WNV. Al 21/07/2014 non sono stati segnalati altri casi nell’uomo (Fonte CNESPS-ISS e Ministero Salute).