L’ASSOCIAZIONE OSSICODONE-NALOXONE NELLA TERAPIA ANALGESICA DELLE FRATTURE STERNALI E COSTALI
Topic: IL TRAUMA
Autore: GUIDDO GRAZIA
Affiliazione: S.C. MEDICINA E CHIRURGIA D’ACCETTAZIONE E D’URGENZA-OBI, PRONTO SOCCORSO, ASL N°2 SAVONESE, OSPEDALE SAN PAOLO DI SAVONA, SAVONA, ITALIA
Co-autori: Grazia Guiddo (1) - Pierangela Minuto (1) - Maria Ghinatti (1) - Flavio Frumento (1) - Bruno Chiarbonello (1) - Alessandro Riccardi (1) - Chiara Lagasio (1) - Roberto Lerza (1
OBIETTIVI
Il dolore accusato dai pazienti che riportano fratture costali/sternali, è in genere di grado moderato/severo e spesso difficilmente controllabile da paracetamolo-Fans.
La commercializzazione di associazioni orali di ossicodone e naloxone appare molto promettente in questi casi specifici: l’ossicodone è un oppiaceo in grado di garantire un buon controllo del dolore osseo anche di grado severo; il naloxone è in grado di non modificare il potere analgesico dell’ossicodone, limitandone in maniera significativa gli effetti collaterali quali la nausea, la stipsi; la mancanza sostanziale di interferenze con lo stato mentale e di vigilanza dei pazienti, rende questa associazione fruibile con sicurezza anche negli anziani.
METODI
Abbiamo effettuato uno studio prospettico su tutti i pazienti valutati in PS per frattura sternale- costale, sottoposti a misurazione del dolore secondo la NPS (Numeric Pain Score), monitorando ogni 24 ore per i primi giorni (di norma fino alle 72 h) mediante contatto telefonico l’efficacia sui sintomi e la comparsa dei più comuni effetti collaterali.
RISULTATI
Presentiamo una casistica di oltre 70 pazienti, molti dei quali con età superiore ai 70 anni: la media della NPS all’inizio della terapia è risultata 8.3. La maggior parte dei pazienti ha riferito una buona tollerabilità al farmaco, e ha riferito solo in una piccola percentuale di casi una lieve sonnolenza; la stipsi è stata riferita con una discreta frequenza (circa il 10% dei casi), mentre la nausea è stata riferita solo eccezionalmente. Il 70% dei casi ha risposto in modo adeguato con una significativa riduzione della NPS (8.55 di media all’ingresso, 6,59 a 24 ore, 4,99 a 48 ore, con t di student significativo p<0.01), e il 30% ha richiesto un lieve incremento della posologia del farmaco.
CONCLUSIONI
Il nostro studio conferma la buona efficacia dell’ossicodone, e l’efficacia della formulazione con naloxone per ridurre gli effetti gastrointestinali. La stipsi è stata riferita con discreta frequenza, ma la breve durata della terapia non rende valutabile questo aspetto (spesso preesistente alla prescrizione). Sebbene il naloxone interferisca solo con i sintomi gastrointestinali, la sonnolenza è stata resa rara dal basso dosaggio impiegato.
Il nostro lavoro dimostra anche la sicurezza di questa prescrizione anche nei pazienti anziani, nei quali il paracetamolo spesso non è sufficiente e il FANS è controindicato.