FATTORI PREDITTIVI DI SVILUPPO DI CONTUSIONE POLMONARE NEI TRAUMI TORACICI CHIUSI: DIFFERENZE TRA POPOLAZIONE GIOVANE E ANZIANA
Topic: IL TRAUMA
Autore: CRIDA PAOLO
Affiliazione: DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ED ACCETTAZIONE, PRONTO SOCCORSO-MEDICINA D'URGENZA, A.S.O. S. CROCE E CARLE, CUNEO, ITALIA
Co-autori: Paolo Crida (1) - Letizia Barutta (1) - Emanuele Bernardi (1) - Martina Bonetto (1) - Vincenzo Peloponneso (1) - Elisa Pizzolato (1) - Giulia Racca (1) - Cristina Serraino (1) - Elisa Testa (1) - Francesco Tosello (1) - Attilio Allione (1) - Luca Dutto (1) - Giuseppe Lauria (1) - Bartolomeo Lorenzati (1) - Elena Maggio (1) - Giampiero Martini (1) - Andrea Sciolla (1) - Bruno Maria Tartaglino (1)
Autore presentante: Paola Crida (età minore di 35 anni).
Obiettivi: I traumi del torace costituiscono il 10-15% di tutti i traumi; sono la principale causa di morte nel 25% dei casi. Un impatto con forza sufficiente a fratturare diverse coste trasmette abbastanza energia alla parte toracica da traumatizzare il parenchima polmonare sottostante. Le contusioni polmonari (CP) sono descritte nel 35-75% dei traumi toracici chiusi (TTC) e la mortalità riportata varia dal 10 al 25%.
Una gestione inadeguata può portare a complicanze severe. Una diagnosi precoce ed un trattamento corretto possono migliorare l’outcome del paziente. L’obiettivo di questo studio è valutare quali parametri clinici ed emogasanalitici sono utili nel predire lo sviluppo di CP in pazienti con TTC, confrontando due popolazioni: pazienti di età inferiore a 65 anni (gruppo 1) vs pazienti di età superiore (gruppo 2).
Metodi: Abbiamo condotto uno studio prospettico arruolando pazienti di maggiore età, giunti presso il DEA dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo tra ottobre 2011 e dicembre 2012 con diagnosi di TTC con 2 o più coste fratturate o con diagnosi radiologica (RX/TC torace) di CP. Per ciascun paziente abbiamo raccolto: dati demografici, dinamica del trauma, numero e localizzazione delle fratture costali, presenza di vollet costale, pneumotorace o versamento pleurico e parametri emogasanalitici.
L’outcome primario è la positività radiologica a 12 ore dal trauma per CP. La performance di ciascuna variabile è stata stabilita mediante analisi delle curve ROC. L’analisi statistica è stata condotta con R versione 3.0.3.
Risultati: Il gradiente alveolo-arterioso (A-aO2g) è risultato il migliore parametro emogasanalitico nel predire lo sviluppo di CP: l’area sotto la curva ROC (AUC) per il A-aO2g è di 0.71 nell’intera popolazione studiata, con una differenza tra i due gruppi (gruppo 1 AUC 0.74 vs gruppo 2 AUC 0.7). La performance di questo parametro è stata confrontata con quella di P/F ratio (AUC 0.33), PaCO2 (AUC 0.62), HCO3- (AUC 0.52), pH (AUC 0.36). Il numero di fratture costali predice lo sviluppo di CP con una accuratezza maggiore nel gruppo 2 (AUC 0.72 vs 0.44).
Conclusioni: Il numero di fratture costali è un forte predittore di CP nella popolazione anziana: questo risultato può essere spiegato dalla differente proprietà elastica della parete toracica nei due gruppi. Tra i parametri emogasanalitici, il gradiente alveolo-arterioso ha la performance predittiva migliore, mentre il rapporto P/F non ha dimostrato nessuna capacità predittiva.