IL TRAUMA CRANICO LIEVE NEL PAZIENTE IN TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

Topic: IL TRAUMA
Autore: RACCA GIULIA
Affiliazione: DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ED ACCETTAZIONE, PRONTO SOCCORSO-MEDICINA D'URGENZA, A.S.O. S. CROCE E CARLE, CUNEO, ITALIA
Co-autori: Giulia Racca (1) - Letizia Barutta (1) - Emanuele Bernardi (1) - Martina Bonetto (1) - Paola Crida (1) - Vincenzo Peloponneso (1) - Elisa Pizzolato (1) - Cristina Serraino (1) - Elisa Testa (1) - Francesco Tosello (1) - Attilio Allione (1) - Luca Dutto (1) - Giuseppe Lauria (1) - Lorenzati Bartolomeo (1) - Elena Maggio (1) - Giampiero Martini (1) - Andrea Sciolla (1) - Bruno Maria Tartaglino (1)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI

OBIETTIVI
I pazienti con traumi cranici lievi (Glasgow Coma Scale 14-15) ed in terapia anticoagulante orale (TAO), rappresentano una sottopopolazione per cui le linee guida e la letteratura non sono uniformi né conclusive. Pertanto abbiamo valutato la differenza negli end-point tra i pazienti in TAO e NON in TAO (non in terapia anticoagulante orale) e la necessità di ripetere una Tomografia Computerizzata (TC) pre-dimissione nei pazienti in TAO.
METODI
Studio retrospettivo osservazionale condotto su 2520 pazienti adulti, 2035 NON in TAO e 485 in TAO, con trauma cranico lieve (TCL) nei sette giorni precedenti l’accesso in Pronto Soccorso. I primi (pazienti NON in TAO), arruolati da gennaio 2011 a dicembre 2012, mentre, i secondi (pazienti in TAO), da gennaio 2006 a dicembre 2013. Le variabili considerate sono state: dati clinico-anamnestici ? valori pressori, evidenza di trauma sopra la clavicola, cefalea, vomito, perdita di coscienza, amnesia anterograda, crisi comiziali pre o post-traumatiche, intossicazione da alcool/droghe/farmaci sedativo-ipnoinducenti, terapia anticoagulante, punteggio GCS al momento della prima visita, deterioramento del GCS, dinamica pericolosa del trauma (intesa come eiezione da veicolo, pedone o ciclista investito, caduta da oltre un metro di altezza o più di cinque gradini), storia di epilessia o di pregressi interventi neurochirurgici; dati di laboratorio ? valori di emoglobina, conta piastrinica, funzionalità renale, PT INR e PTT al tempo 0 e, nei pazienti in TAO, a 12 e 24 ore. Dati radiologici? sono stati analizzati i referti della prima TC e, quando effettuate, delle successive TC di controllo.
L’outcome primario era l’end-point combinato dato da morte e intervento neurochirurgico, mentre outcome secondario la positività radiologica della TC (qualsiasi sanguinamento intracranico).
RISULTATI
Nei pazienti in TAO si evidenzia una correlazione statisticamente significativa (OR 3.35, IC 1.51-7.43) nei confronti dell’end-point combinato, ma non verso la positività radiologica (OR1.06, IC 0.73- 1.56). L’analisi univariata conferma la correlazione del PT (INR? 1,5) con l’end-point combinato (OR 3.95, IC 1.74 – 8.96), ma non con la positività radiologica (OR 1.37, IC 0.92- 2.04) e tale risultato viene successivamente confermato dall’analisi multivariata (end-point combinato, p < 0.0001, end-point radiologico, p = 0.982).
Predittori clinici statisticamente significativi per positività radiologica risultano il vomito, il peggioramento del GCS o il GCS di 14, l’età ?65 anni, la perdita di coscienza, l’amnesia post-traumatica, l’evidenza di trauma sopra la clavicola e la dinamica pericolosa. Tuttavia, all’analisi univariata nessuno risulta correlare significativamente con l’end-point combinato nei pazienti in TAO.
Infine, dei 485 pazienti in TAO, 267 pazienti non hanno ripetuto la TC pre-dimissione. Tra questi, nel periodo di follow-up, non è emersa una differenza statisticamente significativa nell’outcome primario e/o secondario rispetto ai pazienti in TAO sottoposti alla TC di controllo.
CONCLUSIONI
Nei pazienti con TCL in TAO non vi è un maggior rischio di sanguinamento quanto una maggiore severità dello stesso e non vi sono predittori clinici associati a una maggiore severità del sanguinamento. Infine, i pazienti in TAO che non ripetono la TC pre-dimissione non mostrano una maggiore incidenza di mortalità, interventi neurochirurgici e positivizzazione radiologica rispetto ai pazienti che la ripetono.