UNA PERICOLOSA COMPLICANZA VASCOLARE DI UN TRAUMA APPARENTEMENTE BANALE
Topic: IL TRAUMA
Autore: TORRI ELENA
Affiliazione: FONDAZIONE POLIAMBULANZA, BRESCIA, FONDAZIONE POLIAMBULANZA, BRESCIA, ITALIA
Co-autori: Elena Torri (1) - Maria Laura Ghirardelli (1) - Monica Bettonagli (1) - Vittorio Bendotti (1) - Francesca Benedusi (1) - Elena Bucella (1) - Antonio Tavera (1) - Federico Gaioni (2) - Achille Bernardini (1) - Paolo Terragnoli (1)
AUTORE PRESENTANTE: Elena Torri >35
OBIETTIVI Case report sul monitoraggio clinico dei pazienti
METODI Paziente I.R. F 83 aa.
Si presenta elle ore 11.01 del 07/10/2013 in Pronto Soccorso per trauma anca dx post-incidente stradale (pedone urtato da un’autovettura).
Codice assegnato in triage: verde (data l’esiguità del dolore, la totale assenza di deficit funzionali a carico dell’articolazione coxofemorale dx e l’assoluta normalità dei parametri vitali)
In Anamnesi ipertensione arteriosa e diabete mellito tipo II.
In terapia con cardioaspirina, antipertensivi e ipoglicemizzanti orali.
E.O.N. Negativo; vasto ematoma a livello dell’anca dx, teso, dolente, con estensione di 25x10 cm ed uno spessore di 3 cm
Somministrata terapia con soluzione fisiologica ev.
Esami ematochimici: tutti nella norma, in particolare Hb 12,3 g/dL.
Ore 11:40 radiografia dell’anca dx e del bacino: assenza di rime di frattura.
Si segnala improvvisa comparsa di shock ipovolemico grave dopo l’esecuzione delle radiografie; quindi la paziente viene immediatamente trasferita in sala angiografica.
RISULTATI
Ore 14:00 arteriografia selettiva arto inferiore dx: foci multipli di sanguinamento arterioso attivo a partenza dall’arteria femorale profonda e dalla circonflessa femorale. Eseguita embolizzazione selettiva di rami muscolari delle due arterie con biosphere e microspirali, con arresto completo del sanguinamento.
Emocromo di controllo: Hb 7,7 g/dL. Ordinate due unità di emazie concentrate.
Ore 14:30 si ricovera in terapia intensiva dove rimane in monitoraggio per 24 ore, dopo di che viene trasferita in chirurgia vascolare. Sottoposta a emotrasfusioni e idratazione ev con fisiologica e sodio bicarbonato.
Paziente dimessa il 10/10 con Hb 9 g/dL.
CONCLUSIONI Questo caso dimostra quanto le lesioni arteriose post-traumatiche siano estremamente pericolose e quanto siano importanti la valutazione clinica iniziale del paziente e la disponibilità, in emergenza, di procedure interventistiche “salvavita”quali l’angiografia. Molte volte traumi che appaiono banali possono nascondere possibili complicanze pericolose per la vita del paziente.