ACCURATEZZA DIAGNOSTICA DELL’ECOGRAFIA CLINICA INTEGRATA NEL MALATO CRITICO
Topic: ECOGRAFIA
Autore: BASILE ELISA
Affiliazione: SPECIALISTA IN MEDICINA INTERNA, UNIVERSITÀ DI CATANIA, CATANIA, ITALIA
Co-autori: Elisa Basile (1) - Nicoletta Arezzi (2) - Manuela Puglisi (2) - Paola Noto (2) - Giuseppe Carpinteri (2)
1. OBIETTIVI
Numerosi dati circa l’utilità dell’Ecografia in Emergenza-Urgenza applicata nel territorio, DEA e cure intensive. Poche evidenze in area sub-intensiva e ancor meno in area non intensiva (Medicina d’Urgenza e Medicina Interna), ambiti in cui cresce il numero dei pazienti critici, visto l’incremento dell’età media e la sempre minore disponibilità di postiletto. Obiettivo è dimostrare che l’ecografia integrata migliora l’accuratezza diagnostica della valutazione medica clinica-laboratoristica-radiologica, nella diagnosi differenziale delle dispnee, degli shock e dei focolai broncopneumonici.
2. METODI
- Studio condotto nei reparti di Medicina d’Urgenza Ospedale Vittorio Emanuele, e Medicina Interna e Urgenza Policlinico di Catania;
- Periodo di osservazione: giugno-dicembre 2013.
- Pazienti arruolati 106, inviati da PS;
- Età media 75 (+/-DS 12) 50% M, 50% F).
- Diagnosi di ingresso formulata in modo “standard”: EO, anamnesi, ECG, EGA, laboratorio e radiologia (RX torace e/o addome, TC torace e/o addome).
- Entro 12 ore dall’accesso esame ecografico (Torace-cuore/VCI-vasi-addome), iniziando dal torace se dispnea, dalla VCI se shock (secondo LG e protocolli Winfocus – Simeu): diagnosi ecografica intermedia.
- Alla dimissione diagnosi finale (gold standard), tenente conto delle indagini di II livello, decorso clinico e risposta alla terapia.
3. RISULTATI
- Statistica descrittiva (tabella sottostante):
- Sensibilità, specificità, VPP e VPN del metodo standard ed ecografico integrato in confronto alla diagnosi finale (tabelle seguenti):
- Correlazione positiva tra mortalità e score elevati di impegno alveolo-intersiziale;
- Non noto cut-off ben preciso, ricavato valore limite 12 (analisi curva ROC): al confronto tra percentuali differenza significativa (p= 0.016).
4. CONCLUSIONI
- Diagnosi modificata nel35%dei pazienti, confermata nel60%(di cui nel55% aggiunti elementi utili); 5diagnosi ecografiche errate(4%);
- L’esame ecografico aumenta accuratezza diagnostica soprattutto nell’EPAcardiogeno e dispnee miste (sensibilità valutazione”standard” 0.33)= mancata diagnosi di una o+ cause della dispnea, specie componente cardiogena;
- Maggiore accuratezza dell’ECOtorace nella diagnosi dei FBP;
- Valutazione clinica: sensibilità elevata(84%) per shock ipovolemico/distributivo(21/25casi finali), sovrastima lo shock cardiogeno(11/8casi finali), sottostima le forme miste(sensibilità 0.42, 3/7diagnosi finali);
- All’aumentare dello score di impegnoAI>12 maggiore mortalità, necessarie FIO2>50% o PEEP;
Due o+ riscontri ecografici patologici nei deceduti.?